L'esecutivo di centrodestra del premier Luis Montenegro inciampa sul voto di fiducia voluto dopo lo scandalo sul conflitto di interessi del primo ministro. Se indette, le elezioni legislative anticipate potrebbero tenersi l'11 o il 18 maggio
E' caduto il governo portoghese del primo ministro Luis Montenegro, coinvolto in una controversia su un possibile conflitto di interessi. Fatale per l'esecutivo di centrodestra il no al voto di fiducia da parte dei socialisti, dal partito di estrema destra Chega e dall'estrema sinistra. Ora con tutta probabilità si andrà a elezioni parlamentari anticipate nelle prossime settimane.
La giornata chiave
Il governo "ha tentato di tutto fino all'ultimo minuto per evitare elezioni anticipate", ha affermato Montenegro all'uscita dal parlamento. Dopo oltre 3 ore e mezza di acceso dibattito, la sessione del Parlamento è stata sospesa per un'ora, dando al PSD (Partito Socialdemocratico, centro-destra) del Primo Ministro e al Partito Socialista il tempo di tentare negoziati di ultima istanza. Ma la pausa non è servita a risolvere il disaccordo tra i due partiti e i socialisti, come avevano annunciato, hanno votato contro la fiducia al governo, insieme al partito di estrema destra Chega. Il PSD si era impegnato durante il dibattito a prendere parte alla commissione di inchiesta sull'opetrato di Montenegro, chiedendo in cambio che durasse solo 15 giorni, quindi fino alla fine di maggio, cosa fermamente rifiutata dal leader del Partito Socialista Pedro Nuno Santos, che ha criticato gli "accordi" e ha ritenuto che non spettasse al governo stabilire le regole.
"Il PS è rimasto intransigente nella sua proposta di prorogare la durata della commissione d'inchiesta, sperando così che il deterioramento politico duri il più a lungo possibile", ha denunciato Montenegro, che nega di aver commesso irregolarità.

Le accuse a Montenegro
Al centro della controversia un'azienda di servizi di proprietà della moglie del premier e dei figli, che ha contratti con diverse aziende private, tra cui un gruppo la cui attività è soggetta a concessioni rilasciate dallo Stato. Luis Montenegro ha già annunciato che da ora in poi la proprietà dell'azienda sarà esclusivamente dei suoi figli. Ma l'opposizione continua a insistere affinché fornisca ulteriori spiegazioni. "E' normale continuare ad avere dubbi", ha insistito il leader del PS, invitando Montenegro a spiegarsi nel quadro della "commissione parlamentare d'inchiesta" proposta dal suo partito. "Sono pronto a fornire ulteriori spiegazioni", ha affermato da parte sua il capo del governo dimissionario, "So che i portoghesi non vogliono le elezioni, ma so anche che non mi perdoneranno se trasciniamo il Paese verso il basso".
Elezioni anticipate
Il rifiuto della fiducia da parte del Parlamento, dove il governo non aveva la maggioranza assoluta, potrebbe aprire la strada a elezioni legislative anticipate, le terze dall'inizio del 2022. Spetta al presidente, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, decidere se sciogliere o meno il parlamento. Domani il capo dello Stato incontrerà i partiti rappresentati in parlamento, a partire dal PSD, per poi passare all'opposizione socialista. Giovedì ha convocato il Consiglio di Stato, un organo consultivo composto dalle più alte cariche dello Stato. Sarà poi lui a decidere quale esito dare alla crisi. Se indette, le elezioni legislative anticipate potrebbero tenersi l'11 o il 18 maggio, ha già fatto sapere Rebelo de Sousa. Giunto al potere appena un anno fa, Montenegro, che ha già superato due mozioni di sfiducia, ha dichiarato che è pronto a ricandidersi.
