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Roma, morto il 13enne colpito da un'arma da fuoco alla testa

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La rassegna stampa di Sky TG24 del 7 aprile
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La rassegna stampa di Sky TG24 del 7 aprile
00:21:11 min

Il ragazzino è morto alle 6 di questa mattina. Gli inquirenti, intanto, sono al lavoro per tentare di ricostruire la vicenda. Il 13enne era rimasto ferito alla testa da un colpo di arma da fuoco regolarmente detenuta dal fratello. La vicenda si è consumata nella tarda serata di sabato scorso

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E' morto alle 6 di questa mattina il 13enne romano che era rimasto ferito alla testa nella sua abitazione in zona Marconi, colpito da un colpo d'arma da fuoco. Ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale San Camillo, per lui non c'è stato niente da fare.

I contorni da chiarire

La vicenda, i cui contorni sono ancora tutti da chiarire, si è consumata nella tarda serata di sabato scorso, quando il ragazzino è stato condotto in ambulanza, in gravissime condizioni, proprio presso l'ospedale San Camillo di Roma. Gli inquirenti della Squadra mobile e del commissariato San Paolo sono al lavoro per tentare di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto. Al momento si sa che l'incidente è avvenuto all'interno della abitazione dove vive il 13enne. Quando l'arma ha fatto fuoco in casa era presente il padre ma, stando alle prime ipotesi, l'uomo si trovava in un'altra stanza e sarebbe intervenuto solo dopo avere sentito il rumore dello sparo.  La pista più accreditata, dunque, è che si sia trattato di un tragico incidente. Il colpo, così facendo, sarebbe partito in modo del tutto accidentale mentre il minorenne stava armeggiando la pistola, appartenente al fratello del ragazzino e regolarmente detenuta per uso sportivo.

Il sequestro della pistola

L'allarme era scattato intorno alle 23:00 di sabato, poi il 13enne è stato trasportato in ospedale in codice rosso. Le sue condizioni sono apparse subito gravi ed è stato quindi ricoverato in rianimazione. Gli investigatori, nel frattempo, hanno raccolto le testimonianze dei genitori e di altre persone per cercare di ricostruire la vicenda. Da escludere, al momento, il gesto volontario, mentre alcune certezze potrebbero arrivare dal cellulare del minorenne che è stato sequestrato per essere analizzato. Chi indaga vuole verificare se negli istanti precedenti allo sparo, il 13enne stesse utilizzando lo smartphone per chattare o stesse su qualche social network. L'arma impugnata dal ragazzino, comunque, è stata posta sotto sequestro e verrà analizzata dagli inquirenti. 

 

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