Russia, cittadino russo-italiano condannato a 29 anni per attentati terroristici

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Si chiama Ruslan Sidiki, 37 anni. Le accuse: "Colpì una base aerea e fece deragliare un treno merci"

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Ruslan Sidiki, un uomo di origine russa in possesso anche di cittadinanza italiana, è stato condannato in Russia a 29 anni di reclusione per l'accusa di avere organizzato attacchi a infrastrutture militari e civili su mandato dei servizi d'intelligence ucraini. Alla lettura della sentenza, in una Corte di Ryazan, erano presenti due funzionari del Consolato italiano. Secondo gli inquirenti russi, Sidiki avrebbe compiuto "atti terroristici": uno ad una base di bombardieri strategici e uno che ha fatto deragliare un treno merci provocando due feriti.

Ha vissuto parte dell'infazia in Italia

Sidiki, che ha 37 anni, era stato arrestato alla fine del 2023 proprio a Ryazan, 200 chilometri a sud-est di Mosca, dagli agenti del servizio d'intelligence interno russo, Fsb. L'uomo è figlio di una coppia russa, ma ha acquisito la cittadinanza italiana tramite la madre, che ha sposato in seconde nozze un italiano. Sidiki ha trascorso alcuni anni dell'infanzia in Italia per poi tornare definitivamente in Russia. Ma parla ancora l'italiano. Secondo l'accusa, che aveva chiesto per lui una condanna a 30 anni di carcere, Sidiki sarebbe stato ingaggiato fin dal febbraio del 2023 dal servizio d'intelligence militare ucraino (Gur), per poi seguire corsi di addestramento ad azioni di "sabotaggio" in Turchia e in Lettonia. Nel luglio dello stesso anno, sempre secondo gli inquirenti, Sidiki cercò di attaccare con droni esplosivi la base di Dyagilevo, vicino a Ryazan, dove sono di stanza bombardieri strategici a lungo raggio. Soltanto uno dei quattro velivoli senza pilota utilizzati arrivò al bersaglio, senza provocare danni di rilievo, secondo le testimonianze. 

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Ha respito le accuse di terrorismo

Nel novembre successivo, l'uomo avrebbe piazzato due bombe lungo una ferrovia nella stessa regione, facendo deragliare un treno che trasportava fertilizzanti e provocando il ferimento del macchinista e del suo assistente. Tre settimane dopo era stato ammanettato nel suo appartamento a Ryazan. Secondo la testata russa Mediazona, l'imputato aveva chiesto di derubricare l'accusa di terrorismo in quella di sabotaggio, affermando che non era sua intenzione intimidire la popolazione ma soltanto danneggiare strutture militari o utilizzate per i rifornimenti delle truppe, al fine di ostacolare le operazioni militari russe in Ucraina.  La Corte di Ryazan ha stabilito che Sidiki sconti i primi nove anni della condanna in carcere e il resto in una colonia penale di massima sicurezza. 

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