Russia, perché le parate militari ora sono un segno di debolezza dell'esercito di Putin

Lo scorso 9 maggio a Mosca si è tenuta l’annuale parata militare del Giorno della Vittoria, che quest’anno commemorava l’80esimo anniversario della sconfitta della Germania nazista e la fine della Seconda guerra mondiale sul fronte orientale. Per il presidente russo Vladimir Putin, che da sempre dà molta importanza alla ricorrenza, il 9 maggio ha acquisito un significato ancora più forte da quando è in corso la guerra in Ucraina. Oltre al tipico obiettivo di mostrare al mondo la potenza dell’esercito, la parata del Giorno della Vittoria è infatti diventata un'importante piattaforma di propaganda durante la quale si lega la guerra al nazismo all'operazione militare lanciata contro Kiev a partire dal 24 febbraio 2022, così da giustificare quest’ultima. Ma negli ultimi anni la parata è anche diventata un simbolo della debolezza dell’esercito russo, stremato dalla guerra e decimato dalla resistenza ucraina. Un’indagine dell’Economist basata su dati raccolti dal Conflict Intelligence Team – un’organizzazione indipendente specializzata in intelligence open source – rivela infatti come il numero di veicoli militari sfoggiati durante le sfilate nelle diverse città russe si sia più che dimezzato tra il 2021 e il 2024, passando dalle 2.009 unità del 2021 alle 1.275 del 2022, per poi scendere fino a 910 e 912 nel 2023 e nel 2024, rispettivamente. Un calo così drastico in concomitanza con l’invasione dell’Ucraina, fa pensare che sia dovuto proprio al massiccio impiego di mezzi militari in guerra e alla loro plausibile distruzione. Anche il giornale online indipendente russo Agenzia riporta un trend simile: durante la parata di Mosca, nel 2021 sfilarono ben 191 mezzi militari terrestri – un numero sceso a 131 nel 2022 , a 51 nel 2023 e a 75 nel 2024 . Per quanto riguarda gli aerei militari il declino è stato ancora più evidente, dato che il 9 maggio del 2021 nei cieli di Mosca sfrecciarono 76 velivoli, mentre nei due anni seguenti la parte aerea della sfilata non si è tenuta affatto. Nel 2024 si esibirono invece solo 15 velivoli militari. Secondo l’Economist, più che una dimostrazione di potenza, negli ultimi tre anni la parata si era trasformata in una dimostrazione della scarsità di armamenti di cui soffre l’esercito russo a causa della guerra in Ucraina. Oryx – un altro gruppo olandese che si occupa di intelligence open source – ha stimato che dall’inizio della guerra l’esercito russo avrebbe infatti perso circa 21.550 sistemi di armamento, tra cui all’incirca 4.000 carri armati. Ma nonostante ciò, il Cremlino ha deciso che quest’anno la parata doveva tornare ad essere una dimostrazione di forza e propaganda. E stando ai numeri, sembra essere riuscito nel suo intento, spinto anche da un'ormai consolidata economia di guerra che negli ultimi anni ha permesso di incrementare enormemente la produzione di armamenti. Secondo i dati raccolti da Agenzia, quella di quest’anno è stata la parata più grande dall’invasione dell’Ucraina: a Mosca, i mezzi militari terrestri sono tornati a superare la tripla cifra – 184, di cui ben 85 moderni – e nei cieli hanno sfrecciato anche 15 aerei e 12 droni. Numeri decisamente più alti rispetto a quelli dei tre anni precedenti, ma che ancora non superano quelli degli anni pre-guerra: il 9 maggio del 2020 nella capitale russa sfilarono ben 234 mezzi terrestri e 75 velivoli, mentre nel 2021 – come abbiamo visto – rispettivamente 191 e 76.

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