Sanremo 2020, le pagelle della terza serata quella dei duetti

Musica

Fabrizio Basso

E' la serata dei duetti, la serata che ci porta in 69 anni di storia del Festival di Sanremo perché il 70mo lo stanno scrivendo. Da giorni si discute sulle scelte degli abbinamenti e delle canzoni precettate dal passato. Ora è il momento della pagella.

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(@BassoFabrizio)

Fino all'alba di ieri ognuno ha corso per sé, col suo stile, con i suoi arrangiamenti e il proprio direttore d'orchestra. Questa sera si sale su una biga. Che a volte è una quadriga. E' una serata speciale per due motivi: primo perché si ripercorre un po' di storia del Festival di Sanremo, secondo perché il passato insegna che spesso la serata dei duetti o della nostalgia (a seconda delle direzioni artistiche) è determinante per la classifica finale. Eccomi dunque qui a commentare e votare il giovedì dei duetti.


Michele Zarrillo con Fausto Leali - Deborah
Voto 6

Michele distende la voce, Fausto ci mette il Blues e la canzone avvolge. Non è un brano facile, è come andare in macchina sullo Stelvio, frenate e ripartenze. Tanto cuore e tanta grinta e un allungo finale. Da segnalare che hanno cantato prima delle 21. Praticamente l'ora della merenda per come ci ha abituati Amadeus.

Junior Cally con Viito - Vado al massimo
Voto 8

E come entrare in una moschea in canotta e bermuda affrontare all'Ariston Vasco Rossi, che qui fu bocciato con Vita Spericolata. Non ho parole, qui sono andati non solo a gonfie vele ma oltre il massimo. Coraggiosissimi!

Marco Masini con Arisa - Vacanze romane
Voto 5/6

E' uno dei brani icona della musica italiana e Marco si prende un rischio molto grosso. Il suo avvio è difficile poi entra Arisa e l'assalto si fa lucido. Mettiamola così: Rosalba canta e Marco la accompagna e supporta al piano.

Riki con Ana Mena - L’edera
Voto 6+

Sceglie di fare un'altra cosa e fa bene. Perché se avesse voluto fare la cover gli esegeti lo avrebbero crocifisso. Invece tira fuori, con Ana, una versione giocsa e fresca. La somma dell'età dei due non arriva all'età della canzone neanche lontanamente: è del 1958.

Raphael Gualazzi con Simona Molinari - E se domani
Voto 7

Tanto per cominciare Simona torna dove tutto è cominciato nel 2008 con Egocentrica. Raphael gioca a fare Gene Pitney, Simona si veste da Mina e sono brividi. Ragazzi dovreste lavorare assieme più spesso...sappiatelo.

Anastasio con PFM - Spalle al muro
Voto 7

Sparigliare. Così si lascia il segno, mettendosi in gioco ogni sera. Anastasio si trasfigura, Franz Di Cioccio lo guarda con affetto e poi si scatena alla batteria. Di più non potevo chiedere. E si capisce anche per Anastasio è nelle prime pèosizioni in tutti i sondaggi. E' il Ferran Adrià della musica: scompone e ricompone.

Levante con Francesca Michielin e Maria Antonietta - Si può dare di più
Voto 7/8

Di più proprio non si può dare. Claudia ha fatto una scelta azzardata e ha voluto due compagne di viaggio, due amiche, Francesca e Maria Antonietta, che vivono la vita e sanno quanto sia difficile. Il brano è una esortazione a...essere umani. Più che promosse.

Alberto Urso con Ornella Vanoni - La voce del silenzio
Voto 6-

Un voto di fiducia, a Ornella per la carriera e ad Alberto perché con quella voce può anche cantare gli algoritmi della rete. Ma insieme ci azzeccano poco: lui sembra frenato e lei sembra forzata. L'equilibrio latita.

Elodie con Aeham Ahman - Adesso tu
Voto 6/7

Come scende le scale Elodie, guardando fisso davanti, nessuna mai. Lei viene dalle borgate e ha scelto una canzone di periferia. Serafica, sicura...amore e amicizia. Questo è qualcosa più di un omaggio, è un'altra canzone.

Rancore con Dardust e La Rappresentante di Lista - Luce
Voto 8

Sarà anche un capitano solo ma sa navigare benissimo e soprattutto sa scegliersi i compagni di viaggio. Dardust mono-mano all'inizio è il nostromo e La rappresentante è l'oasi di fedeltà la pezzo. Altro che scissione dell'atomo, qui hanno ricreato la luce!

I Pinguini Tattici Nucleari - Medley Papaveri e papere, Nessuno mi può giudicare, Gianna Gianna, Sarà perché ti amo, Una musica può fare, Salirò, Sono solo parole e Rolls Royce
Voto 6+

Finalmente un po' di colore e un sound moderno portato sul palco col giusto hype. Mi piacciono con questo approccio. Sono pronto a scommettere che il loro Sanremo stasera svolterà. Più energia stasera che con l'inedito. Ora si che sono su una Rolls Royce. Chiusura con salto rock.

Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi - Ti regalerò una rosa
Voto 6-

Canzone d'autore, canzone di denuncia. E' una canzone perfetta per un duetto, non necessità di guizzi di originalità particolari per diffonderne il messaggio. Esecuzione senza orpelli ma anche senza difetti. Esibizione elegante.

Giordana Angi con Solis String Quartet - La nevicata del ’56
Voto 8

E anche stasera Giordana ha fatto bingo. Intanto si presenta con le sneaker che già è una rarità. Poi si fa circondare dal reticolo sonoro di un quartetto. Cosa deve fare ancora? Cantare. La canzone scelta non è facile ma lei la fa...tutta pulita e lucida. Mimì ne sarebbe orgogliosa.

Le Vibrazioni con i Canova - Un’emozione da poco
Voto 5/6

Stavolta puntano sul Punk per poi addolcirlo. Sarcina pare avere smarrito un po' del suo carisma. I Canova provano a reggere il colpo poi subentra l'anarchia e (non solo) io non vedo più la realtà. C'è un po' di incoerenza.

Diodato con Nina Zilli - 24 mila baci
Voto 7

Ricostruisce il clan, i fasci di luce sono raggi di storia e poi Nina con un look alla Bowie ma colorato e geometrico. Tra loro complicità e tensione emotiva e poi è la prima esibizione con una idea di sceneggiatura. Finale shake con urletto.

Tosca con Silvia Perez Cruz - Piazza Grande
Voto 7

Non è una canzone bensì un monumento. E Tosca, che ho accolto con scetticismo e invece ogni sere mi conquista di più, la affronta con gioia e giocosità e con quell'allegria che può arrivare solo dalla Spagna. A modo mio hanno vinto la loro partita.

Rita Pavone con Amedeo Minghi - 1950
Voto 6-

Sono due amici all'Ariston anziché al bar. I volti sereni, si godono la serata con la saggia indolenza di chi non ha più nulla da dimostrare ma desidera solo divertirsi. E fanno bene.

Achille Lauro con Annalisa - Gli uomini non cambiano
Voto 7/8

Per un attimo ho pensato al Duca Bianco. Io credo che nella testa di Achille Lauro ci sia un clone di Stanley Kubrick. E il David Bowie dell'Ariston ha voluto una delle più talentuose voci degli ultimi vent'anni. Un cocktail inebriante. Psichedelico. Forse gli uomini non cambiano ma lui sta cambiando la musica.

Bugo e Morgan - Canzone per te
Voto 5

Hanno scelto di correre da soli. E' nella natura di Morgan, non so se anche in quella di Bugo, lo conosco poco. il brano è il manifesto di una generazione. Morgan sembra indemoniato quando pigia i tasti del piano. Ecco non posso dire che sono coordinati. Esibizione anarcoide.

Irene Grandi con Bobo Rondelli - La musica è finita
Voto 6/7

Omaggio a Umberto Bindi. Avrei preferito Il Nostro Concerto ma anche questo brano è illuminato, illinante e ha un alto quoziente di difficoltà. Sono contento di vedere all'Ariston Bobo. Su questo palco meriterebbe di tornarci in gara.

Piero Pelù canta - Cuore matto
Voto 6-

Il rock si tinge di rosso...ma di cuore ne pulsa solo uno. Il frontman dei Litfiba si presenta da solo. Poi, sul finire del brano, c'è un giovanissimo Little Tony che appare in bianco e nero sullo schermo.

Paolo Jannacci con Francesco Mandelli - Se me lo dicevi prima
Voto 6+

Questo brano è un gioco. L'Ariston per qualche minuto diventa un teatro. Paolo omaggia il papà Enzo. E come dice la canzone...quando parla Gaber...è morsicare la vita. 

Elettra Lamborghini con Myss Keta - Non succederà più
Voto 5-

Il bianco proprio non le dona. Ma forse lo ha fatto per contrastare il nero di Myss Keta. Quel che è certo è che hanno vinto la gara delle scollature. Accenni saffici e clima dance. Speriamo non succeda più.

Francesco Gabbani - L’italiano
Voto 7-

L'ombra cinese di Francesco stuzzica il nostro orgoglio. E ce ne è bisogno. Il messaggio è chiaro quando si presenta con una tuta da astronauta e il tricolore in mano (sul finale lo raggiunge il suo equipaggio) . L'intepretazione è senza guizzi ma come in ogni suo momento artistico c'è un pensiero. E ciò lo rende speciale.

 

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