Giordana Angi sceglie un capolavoro di Mia Martini per la serata dei duetti, e sceglie di esibirsi con un quartetto d’archi
Giordana Angi, ex allieva di “Amici di Maria De Filippi”, canta per la prima volta al Festival di Sanremo. Il brano da lei portato, “Come mia madre”, è un ringraziamento speciale alla mamma che l’ha cresciuta. Una canzone intima, piena d’amore, che parla della mamma come di una persona unica, che fa sentire sicuri e sereni. Un luogo in cui tornare, per sentirsi ancora un po’ bambini. Una dedica, questa, che la critica ha dimostrato di apprezzare (sebbene alcuni abbiano ritenuto la sua interpretazione un po’ troppo malinconica).
Per la serata dei duetti, la Angi ha scelto la canzone "La nevicata del 56", originariamente incisa da Mia Martini nel 1990. Testo di Carla Vistarini e Franco Califano, musica di Massimo Cantini e Luigi Lopez, il brano in questione ha gareggiato al Festival di Sanremo. E ha ottenuto il Premio della Critica, pure nella sua tematica così originale. Le particolari condizioni climatiche del 1956, per l’appunto. Insieme a Giordana, a far rivivere sul palco il successo di Mia Martini ci sono i Solis String Quartet, quartetto d’archi formatosi a Napoli nel 1991 che, a Sanremo, ha già accompagnato Marco Mengoni nel 2010 e Noa ed Eugenio Finardi nel 2012.
«So che sembrerà scontato, ma ho pensato subito a lei. È un’artista da cui ho cercato di prendere, mi rivedo nelle sue malinconie. Ho scelto “La nevicata del ’56” perché era una canzone che si sentiva in casa, la cantava mia nonna paterna e mi rilassa», ha dichiarato la cantante a proposito della sua scelta di interpretare Mia Martini.
Il testo di “La nevicata del ‘56”
Ti ricordi una volta
Si sentiva soltanto il rumore del fiume la sera
Ti ricordi lo spazio
I chilometri interi
Automobili poche allora
Le canzoni alla radio
Le partite allo stadio
Sulle spalle di mio padre
La fontana cantava
E quell'aria era chiara
Dimmi che era così
C'era pure la giostra
Sotto casa nostra e la musica che suonava
Io bambina sognavo un vestito da sera
Con tremila sottane
Tu la donna che già lo portava
C'era sempre un gran sole
E la notte era bella com'eri tu
E c'era pure la luna molto meglio di adesso
Molto più di così
Com'è, com'è, com'è
Che c'era posto pure per le favole?
E un vetro che riluccica
Sembrava l'America
E chi l'ha vista mai?
E zitta e zitta poi
La nevicata del '56
Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì
L'hai più vista così?
Che tempi quelli
Na na, na na, na na
E Roma era tutta candida
Tutta pulita e lucida
Tu mi dici di sì
L'hai più vista così?
Che tempi quelli