Sanremo 2020, chi è Bobo Rondelli che duetta con Irene Grandi

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Irene Grandi porta all’Ariston un successo di Ornella Vanoni insieme a Bobo Rondelli, ex Ottavo Padiglione livornese come lei

Per la serata dei duetti, Irene Grandi ha scelto di esibirsi insieme a Bobo Rondelli.

I due porteranno il brano “La musica è finita”, successo del 1967 firmato da Ornella Vanoni. Ma scopriamo qualcosa di più su Rondelli.

Bobo Rondelli, gli esordi con gli Ottavo Padiglione

Cantautore, attore e poeta, Bobo Rondelli nasce a Livorno il 18 marzo 1963. Ancora oggi vive al Pontino, quartiere popolare in cui è cresciuto.

Nato con la passione per la musica, gira per i locali suonando cover di famose band prima di fondare il trio Les Bijoux, col quale incide l'album “My Home” in lingua inglese; ben presto, il gruppo comincia a cantare in italiano brani dallo stile ironico e dissacrante. Cambia persino nome in Ottavo Padiglione, ispirandosi al reparto psichiatrico dell’ospedale di Livorno, ed espande la sua notorietà al di fuori della Toscana.

Nel 1993 Rondelli incontra Alberto Pirelli, produttore dei Litfiba: la EMI Music decide di produrre il loro primo album, che vende 30.000 copie e che contiene uno dei brani ancora oggi più riusciti, “Ho picchiato la testa”. Nel 1995 esce il secondo album, “Fuori posto”, prodotto questa volta dalla Universal Music.

Bobo Rondelli, la carriera da solista

Ben presto, però, per Bobo inizia la carriera da solista: dopo “Figlio del nulla”, che non ottiene il successo sperato, nel 2002 l’artista firma l’album “Disperati, intellettuali, ubriaconi”, con cui partecipa al Premio Tenco e al Premio Ciampi.

Parallelamente alla sua carriera di cantautore, Bobo Rondelli lavora anche per il cinema. Scrive alcune musiche del film “Sud Side Stori”, musical di cui è anche protagonista e che ottiene un buon riscontro al Festival di Venezia, e partecipa alla pellicola “Andata e ritorno”. Nel 2009 arriva in edicola il film “L’uomo che aveva picchiato la testa”, a lui dedicato dall’amico Paolo Virzì (per cui recita anche ne “La prima cosa bella” e “La pazza gioia”).

Nell'ottobre 2011 esce l'album “L'ora dell'ormai”, con la partecipazione del poeta milanese Franco Loi, mentre a fine maggio 2013 esce per Ponderosa Music&Art “A Famous Local Singer”. Intanto, Bobo si dedica anche alla scrittura: il suo libro “Cos’hai da guardare” è un romanzo-biografia, un viaggio nel suo essere (come ama definirsi) un “saltimbanco da strapazzo”.

«Continuerò ad essere sempre questo saltimbanco da strapazzo che le prova tutte. L’importante è fare cose che ti divertono. Alla fine quando vado sui palchi, anche quando trionfo, non è che sono proprio contentissimo: ho paura di trovarmi in camerino con della gente fanatica e insopportabile. Sicché mi piace anche l’insuccesso. La prima regola del clown è che devo divertirmi io perché allora si divertono anche gli altri» ha dichiarato, col suo fare scanzonato a cui da sempre ci ha abituati.

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