Oggi è difficile trovare un disco dove manchi il suo nome. Dario Faini alias Dardust è uno dei rari timonieri della musica. Geniale, creativo, modesto...l'artista sarà ospite della terza serata di Sanremo 2020, dedicata ai duetti con ospiti speciali. Canterà con Rancore e La Rappresentante di lista il brano “Luce”, giovedì 6 febbraio.
(@BassoFabrizio)
E' come l'ombra. Ti inquieti quando non c'è. Perché il tempo intorno è tempestoso e perché senza ombra è come essere senza una parte di sé. E allora ben venga l'ombra luminosa di Dardust, all'anagrafe Dario Faini, un pianista dal tocco magico. Anche lontano dalla tastiera. Originario di Ascoli Piceno, 43 anni, la prima volta che osserva il bianco e nero di una tastiera ha nove anni. Il salto di qualità arriva quando all'alba del terzo millennio quando pubblica il suo primo album e inizia la staffetta che farà poi sbocciare il fenomeno Dardust: parte con Dario Dust poi nasce la band Elettrodust. Sapete cosa stupisce? Che l'alternanza non fra confusione, rende il suono riconoscibile, dà identità. E se ne accorgono in molti. Prima nell'ambiente poi, per fortuna e con merito, fuori. Apre i concerti di Elisa, Vasco Rossi, Quintirigo e Afterhours fino a diventare colui che viene incaricato di scaldare il pubblico che aspetta Jimmy Sommerville, il cantautore scozzese per un lungo periodo anima dei Bronski Beat. Il risultato è che oggi tutti conoscono Dardust...beh al di fuori degli addetti ai lavori su mister Sommerville ho qualche perplessità.
Dietro Dardust c'è l'influenza di David Bowie
Il nomignolo è un omaggio a David Bowie. E del Duca Bianco, da subito, Dario eredita la trasgressione creativa. Insomma è uno Ziggy made in Italy. E che il suo cantiere è il mondo lo dimostra con la sua trilogia musicale ovvero tre album che percorrono l'asse Berlino, Reykjavík e Londra, le tre città ispiratrici del suo immaginario musicale. Cosa affascina del suo percorso musicale non è solo che non segue una logica, una strada ma che è una scheggia impazzita. Eppure quando te lo trovi di fronte, e qualche volta mi è capitato, è la più tranquilla delle persone. Se non conosci tutte le anime che compongono Dario Faini...non hai idea di quanto sia costantemente in fermento.
Dardust l'autore e il compositore ovvero il giocoliere della scrittura e dell'armonia
L'anno che si fa spartiacque è il 2006 quando dario Faini firma un contratto come autore con la Universal Music Publishing. Il debutto arriva l'anno successivo quando con Irene Grandi firma Le tue parole. Contestualmente si affaccia nel mondo del cinema con la colonna sonora del cortometraggio Dress! che porta a casa parecchi premi. E' l'avvio di un percoso che attraversa sempre con la creatività in accelerazione: nel 2010 scrive e compone con Antonio Galbiati Il mondo in un secondo per Alessandra Amoroso e con Roberto Casalino la musica di Con le nuvole per Emma, primo singolo dell'album A me piace così, una doppietta salentina che porta la sua ombra in zona sole equinoziale. Al Festival di Sanremo 2012 scrive e compone con Francesco Renga e con l'aggiunta di Diego Mancino, altro autore le cui doti ancora oggi non hanno raggiunto il meritato riconoscimento, La tua bellezza Non è il solo punto di contatto col l'artista vresciano, ne verranno altri. Nel 2013 è nuovamente presente come autore a Sanremo 2013: scrive e compone con Antonio Galbiati, Scintille per Annalisa. La collaborazione con la talentuosa artista di Savona procede a lungo. Eccolo coautore di due canzoni interpretate da Chiara nell'album Un posto nel mondo: sono Vieni con me e Qualcosa da fare. Lo ritroviamo nell'album Schiena di Emma, In ogni angolo di me e Se rinasci e coautore di Non me ne accorgo di Marco Mengoni, che è anche il co-autore. Nel 2014 partecipa lo ritroviamo a Sanremo e cala un tris portentoso con Un uomo è un albero di Noemi, Ti porto a cena con me di Giusy Ferreri, Il cielo è vuoto di Cristiano De André. Proviamo con qualche numero a dare un valore reale al suo valore reale: nel 2015 come songwriter incassa 9 platini, 5 per Magnifico di Fedez, due con Marco Mengoni per Io ti aspetto e uno con per Occhi profondi cantata da Emma.
Dardust cavalca trionfale il 2019
Nel 2019 è l'anima, con Charlie Charles, di Soldi, brano col quale Mahmood vince il Festival di Sanremo. Il brano ottiene 4 dischi di Platino in Italia, 3 in Spagna, 1 in Grecia ed è primo in classifica in Israele. A fine aprile esce Calipso sempre prodotto con Charlie Charles che vede la collaborazione di Mahmood, Sfera Ebbasta e Fabri Fibra (triplo platino). L'annus mirabilis prosegue con Nuova Era per Jovanotti (1 disco d’oro), il tormentone reggaeton dell'estate Maradona y Pelè per gli ex Thegiornalisti (1 platino); Visti dall’Alto per Rkomi (1 disco d’oro); Prima di Partire per Luca Carboni con la complicità di Giorgio Poi. E siamo solo a metà ottobre.