
Alta Badia “on the snow”, settimana bianca alla scoperta di masi, rifugi e chalet
È una delle mete sciistiche più amate dell’Alto Adige. Oltre 130 chilometri di piste tra cui la celeberrima Gran Risa e più di 50 impianti di risalita che consentono di muoversi nel più grande comprensorio sciistico delle Alpi. Meta all’avanguardia per il turismo invernale, l’Alta Badia si conferma destinazione top per gli amanti della montagna che la scelgono per i suoi paesaggi e per le sue strutture dove l’anima ladina convive con un’offerta ricettiva e gourmet di alto livello
a cura di Costanza Ruggeri

L'Alta Badia è una delle mete sciistiche più amate dell’Alto Adige grazie alla sua posizione centrale nel comprensorio Dolomiti Superski (il comprensorio sciistico più grande delle Alpi) e l'accesso diretto alla Sellaronda. Sei paesi (Corvara, Colfosco, La Villa, San Cassiano, Badia e La Val), 53 impianti di risalita e oltre 130 chilometri di piste tra cui la celeberrima Gran Risa
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Il nostro viaggio in Alta Badia comincia a La Villa dove, in Strada Colz, troviamo il DOLOMIT BOUTIQUE HOTEL, punto di riferimento per gli sciatori che amano dedicare uno dei giorni della loro vacanza a sciare “fuori valle”. Grazie all'intuizione di Inge, la proprietaria, gli ospiti possono sciare (accompagnati da lei) fino alle Dolomiti di Sesto o Passo San Pellegrino
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Proprietaria del Dolomit Boutique Hotel dal 2006, Inge Castlunger è un'ex atleta e maestra di sci. Sua l'idea di dare la possibilità ai suoi ospiti di "toccare" le piste più belle del Dolomit Superski fornendo l'esperienza di una giornata insieme tra momenti conviviali e sciate. Al tramonto, dopo un aperitivo in rifugio, si torna a La Villa con un volo panoramico in elicottero
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A poche decine di metri dal Dolomit Boutique Hotel troviamo il MI CHALET, rifugio di lusso ecosostenibile a meno di un chilometro di distanza dal centro di La Villa. La struttura, con camino di design, grandi vetrate e musica in filodiffusione, è il posto perfetto per assistere allo spettacolo dell’enrosadira, il fenomeno che colora le Dolomiti di rosa
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La struttura è stata progettata dal pioniere dell'architettura in legno, l’architetto Karl Heinz Castlunger. Il cuore della casa è l'ampio soggiorno con soffitti alti quattro metri in cui risaltano una cucina moderna aperta e un camino sospeso. I servizi di uno chef privato, un autista e una massaggiatrice possono essere prenotati come extra a pagamento
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Terza tappa del nostro viaggio in Alta Badia è MASO RUNCH, un posto dove il tempo sembra essersi fermato al 1700 quano fu costruito l'edificio originale che oggi ospita il ristorante, tra i migliori della zona dove assaggiare la vera cucina ladina. Imperdibili la Panicia, una zuppa di orzo e carne di maiale affumicata e lo Iama de porcel cun polënta, lo stinco di maiale con polenta
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Enrico Nagler con la moglie Maria gestiscono Maso Runch da oltre 40 anni. Ad aiutarli i loro cinque figli (Christian, Tommy, Evelyn, Stefanie e Karin), nati e cresciuti in questo angolo di Paradiso dell'Alto Adige, situato ai piedi del parco naturale Puez Odle, sopra il paese di Badia. Tra le specialità le costine di maiale con polenta e crauti
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Tappa numero 4 del nostro viaggio è il RIFUGIO SANTA CROCE e l'annesso SANTUARIO LA CRUSC. Situato a 2.045 metri di altitudine, ai piedi del Sass dla Crusc, l'edificio che oggi ospita il rifugio risale al 1718 e fu costruito come abitazione per il sagrestano e per ospitare e rifocillare i numerosi pellegrini che giungevano in visita al santuario
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Santuario e rifugio sorgono sopra il paese di Badia, più precisamente sopra il borgo Oies, luogo di nascita di San Giuseppe Freinademetz. Tra le prelibatezze del Rifugio Santa Croce il celeberrimo Kaiserschmarren (la "frittata dolce dell'imperatore") con la marmellata di mirtilli, le uova con lo speck e le patate e la polenta con il formaggio e i funghi
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Autenticità, storia e tradizione ladina incontrano il lusso naturale dello CHALET SOTCIASTEL, il maso più antico dell'Alta Badia riportato a nuova vita grazie ad una sapiente e raffinata ristrutturazione. Il design della casa e l'arredamento sottolineano lo stile storico. Materiali e colori naturali si armonizzano con i mobili e le pannellature originali

Il maso viene menzionato per la prima volta per nome nel 1296 in un documento del monastero Sonnenburg di Brunico. Situato su un piccolo altopiano sopra San Leonardo, regala una vista sulla vallata e sul ghiacciaio della Marmolada. Sotciastel può essere affittato come chalet fino ad un massimo di 11 persone
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Tappa numero 6 del nostro viaggio in Alta Badia alla scoperta dei suoi rifugi, masi e chalet più suggestivi è SCOTONI, a metà dell’escursione più bella che si possa fare, sci ai piedi, in Alta Badia. Non si può trascorrere una settimana bianca in zona senza raggiungere almeno una volta questo rifugio sull’Alpe Lagazuoi, a 2.040 metri di altitudine
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Basata su ingredienti semplici e genuini, la cucina del Rifugio Scotoni fa gola soprattutto per le specialità alla brace, con la celeberrima grigliata mista Scotoni (preparata da Christian, il gestore del rifugio) a farla da regina. Una curiosità: le bistecche alla fiorentina, tra i must del ristorante, provengono dall’antica macelleria di Dario Cecchini, a Panzano in Chianti
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Al civico 31 di Strada Prè de Vì, a San Cassiano, sorge il COCUN CELLAR RESTAURANT. Nato in una cantina che annovera più di 1.900 etichette, con 24.000 bottiglie di vini provenienti da tutto il mondo, è uno dei ristoranti del Ciasa Salares, albergo a gestione familiare dal 1964. Da assaggiare il petto d’anatra con cime di rapa, acciughe e cioccolato bianco
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Tra le esperienze da fare al Ciasa Salares anche una cena al NIDA CHEESE-ROOM. Graffiti alle pareti e formaggi rigorosamente non pastorizzati, lo spazio annovera oltre 60 tipi di formaggi a latte crudo provenienti da tutto il Bel Paese che vengono abbinati a marmellate, miele e mostarde e "insolitamente" serviti insieme a sidro, birra e distillati
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Restiamo nel comune di San Cassiano per la tappa numero 8 del nostro viaggio e vivere l'esperienza di una colazione in alta quota dopo un viaggio all'alba su un gatto delle nevi. Ad offrire la singolare iniziativa è il RIFUGIO LAS VEGAS LODGE, situato a a 2.050 metri di altitudine con vista mozzafiato a 360 gradi sulle cime montane dell’Alta Badia
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Gli ospiti vengono prelevati alla base della pista all’alba e portati al Rifugio Las Vegas Lodge con il gatto delle nevi. Dopo un'abbondante colazione nella struttura (a base di pane caldo, burro, marmellata, miele, salumi, formaggi e dolci vari), si ha la possibilità di scendere sulla pista prima dell'apertura degli impianti delle 8.30
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Ambiente informale, stile rustico e una cucina verace e saporita per il rifugio I TABLA'. Facilmente raggiungibile da San Cassiano, da La Villa e da Corvara, la struttura si trova direttamente sulle piste da sci dell’Alta Badia. Situato a 2.040 metri di altitudine offre una vista che abbraccia le circostanti Dolomiti fino ai ghiacciai delle Alpi della Zillertal
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Il modo più veloce per arrivarci è partire da Corvara, usufruendo dell’ovovia Col Alto e della seggiovia Braia Fraida che porta direttamente a I Tablà, ottimo posto per una pausa prima di procedere verso le piste del Sellaronda e del Giro della Grande Guerra. Stube tirolese, mobili in legno e tanti pezzi d’artigianato per l'interno del rifugio
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A 1.955 metri di altitudine, sui pendii dell'altopiano del Pralongià (di poco sotto a Utia Pra Longià e a Utia Punta Trieste), si trova il RIFUGIO LA MARMOTTA, tappa ideale di riposo e ristoro per gli sciatori grazie alla sua ubicazione in mezzo alle piste del comprensorio sciistico Alta Badia. Consigliatissimo l’apres-ski con le grappe fatte in casa e il vino della cantina
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La struttura del Rifugio La Marmotta è stata costruita nel 2005 e conserva lo stile tradizionale del luogo, con gli interni in legno. Due volte a settimana, il giovedì e il sabato, è possibile prenotare un posto per la cena a 5 portate. Un gatto delle nevi preleva gli ospiti a Planac e li porta in quota
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Se si desidera trascorrere una serata un po' diversa dalle altre, durante l'inverno il RIFUGIO EDELWEISS organizza settimanalmente delle cene in rifugio. Gli ospiti vengono prelevati con il gatto delle nevi presso il ponte che sovrasta la strada principale nel centro di Colfosco e portati a quota 1.850 metri, ai piedi del Sassongher e del Monte Ćiampać
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Lo chef del Rifugio Edelweiss è il giovane Comploj Alois, classe 1998. Tra le sue proposte culinarie meritano una segnalazione gli gnocchi di zucca con crema di spinaci e fonduta di parmigiano, i cappellacci alla carbonara con tuorlo d'uovo e polvere di speck e la sella di cervo gratinata al pistaccio con salsa di ribes nero, cappuccio rosso, mela e rosmarino
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Tra le iniziative più riuscite tra quelle proposte dall'Ente del turismo dell'Alta Badia c'è Nos Ladins – Noi ladini, un progetto che vede protagonisti gli artigiani badioti con i quali è possibile trascorrere alcune ore da veri local. Tra le realtà che aderiscono al progetto c'è il PANIFICIO SEPPI di Corvara che mette a disposizione l'esperienza di Nikolas
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Passare qualche ora con Nikolas del Panificio Seppi significa scoprire il mondo della panificazione da un punto di vista privilegiato. Il ragazzo svela i segreti delle preparazioni del panificio di famiglia: dalla puccia (il tipico pane ladino) ai biscotti fino ancora ai più disparati tipi di pane (Schüttelbrot, Kaisersemmel, Pretzel, Kletzenbrot e Zelten)

Piccola Wunderkammer gourmet in legno, LA STUA DE MICHIL è il ristorante gourmet dell'Hotel La Perla di Corvara, uno dei più celebri 5 stelle delle Dolomiti. Qui lo chef Simone Cantafio, dopo una lunga parentesi nell’isola di Hokkaido in Giappone (dove ha guidato il ristorante due stelle Michelin Michel Bras), ha portato i sapori del Sol Levante fra le Dolomiti
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Nato a Milano ma di origini calabresi, Simone Cantafio prende il testimone da Nicola Laera, alla guida della Stüa de Michil dal 2014. Due i menu, entrambi con una forte impronta vegetale dettata da Madre Natura. Tra le proposte più celebri di chef Cantafio le Radici navette con filetto di storione mi-cuit al névis e tzatziki alpino
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Nella cantina dell'hotel, ribattezzata MAHATMA WINE, è possibile apprezzare l’anima del vino in tutto il suo candore. Un’anima custodita in oltre trentamila bottiglie provenienti da tutta Italia, Svizzera, Austria e Francia e che è si può scoprire grazie alle degustazioni e visite organizzate da Silvio Galvan, head sommelier dell’Hotel La Perla
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Quello proposta alla cantina Mahatma Wine è un viaggio unico tra bottiglie gioiello (raccolte da Michil e suddivise secondo le anime del rock) che ballano - letteralmente - al ritmo di boogie woogie, murales colorati, citazioni napoleoniche, fino a giungere alla stanza del Graal, dove ci si "inginocchierà" al cospetto della prima bottiglia di Cabernet Sassicaia
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Adagiato sull’altipiano del Pralongià, all’altezza di 2.028 metri di altitudine, il RIFUGIO PUNTA TRIESTE è uno dei più bei belvedere in Alta Badia, facilmente raggiungibile sia d’estate che d’inverno con la seggiovia Pralongià che porta direttamente al rifugio, partendo dal parcheggio presso la località Planac (Corvara)
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Adiacente al rifugio sorge l'ENOTECA URSUS LADINICUS, una delle più alte d’Europa, situata in una baita in legno usata in passato come deposito per il fieno. Il fondatore è Willy Costamoling, alpinista, uno dei pionieri del volo libero in deltaplano in Italia e paleontologo che, nel 1987, scoprì la Grotta delle Conturines con le ossa dei preistorici orsi Ursus Ladinicus
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Aperta durante l’intera stagione invernale sotto la gestione di Luca Costamoling (figlio di Willy) e situata su una delle varianti del Sellaronda, l'Enoteca Ursus Ladinicus è una tappa d’obbligo durante una vacanza sciistica nelle Dolomiti. Nell'enoteca sono conservate 300 etichette, italiane e straniere, per un viaggio tra i vini più iconoci del mondo
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Il turismo invernale, in Val Badia, nasce nel 1947 con la costruzione della prima seggiovia italiana che collegava Corvara a Col Alto. Oggi una nuova ovovia porta al rifugio PIZ BOE' ALPINE LOUNGE, punto di osservazione e di partenza delle piste Vallon e Boè, le piu’ stimolanti e scenografiche del comprensorio
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L’esclusivo ristorante del Piz Boè Lounge propone piatti rivisitati della tradizione da gustare con una vista che spazia fino alle Alpi di confine. Tra le proposte in menu meritano una segnalazione il risotto al Parmigiano Reggiano 36 mesi, sugo d’arrosto e polvere di limone nero, il Secreto di maiale Duroc, patate e vaniglia del Madagascar
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