
Roma a colori, viaggio tra la street art del Quadraro e di Torpignattara. FOTO
Quadrante sud-est della Capitale. E’ qui che opera M.U.Ro. (Museo di Urban Art di Roma), nato 10 anni fa dalla volontà dell’artista David “Diavù” Vecchiato di creare un museo a cielo aperto nella Città Eterna. Decine di murales, dal forte impatto simbolico, realizzati da artisti internazionali in due dei quartieri storici della città. Abbiamo chiesto a Giorgio Silvestrelli, assistente "on the road" degli artisti e guida di street art, di indicarci quelli più caratteristici
a cura di Costanza Ruggeri

E’ il 2010 quando David “Diavù” Vecchiato (in foto), classe 1970, artista originario del Quadraro (“quartiere ribelle” nel quadrante sud-est della Capitale), dà vita a M.U.Ro. Museo di Urban Art di Roma con lo scopo di conservare le memorie e tramandare le emozioni di una città diversa da quella del turismo di massa grazie alla street art. L’associazione organizza visite guidate disponibili in italiano e inglese a cadenza settimanale, ed è anche grazie a questi tour che vengono raccolti fondi utili per creare nuovi murales e tutelare quelli preesistenti
Il sito di M.U.Ro. Museo di Urban Art di Roma
La prima opera-manifesto realizzata dal M.U.Ro. è proprio di Diavù. Si intitola "Art Pollinates Quadraro - L'arte feconda il Quadraro" e si trova in via dei Lentuli. Grazie ad un crowdfounding tra gli esercenti e le persone del quartiere (citati in un grande balloon nel murale) è stato possibile comprare le vernici e i materiali per permettere all'artista di realizzare la sua opera
Il calendario dei prossimi Street Art tour.jpg?im=Resize,width=335)
Al centro di questo muro pubblico c'è una grande faccia bianca e nera, uno dei personaggi più rappresentativi dell’immaginario dell’artista romano che è anche autore di fumetti e usa uno stile 'cartoon'
La pagina facebook di M.U.Ro.
In realtà questo grande volto centrale è un ovulo pronto ad essere fecondato da uno, o più, spermatozoi. Questo murale ha avuto ed ha l’importante funzione di essere l’apripista per il progetto M.U.Ro. Grazie a questa primissima opera si è iniziato ad instaurare un dialogo con i cittadini e le istituzioni che hanno permesso poi al progetto di crescere e svilupparsi
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Nell'aprile del 2014 Lucamaleonte, pioniere della street art italiana, viene invitato a realizzare un'opera per ricordare la deportazione oltreconfine di 947 cittadini maschi del Quadraro del 17 aprile 1944. L’artista romano dipinge "Nido di vespe" dove sette grandi insetti (uno per ogni dieci anni dalla data del rastrellamento) si prendono cura del loro nido, stilizzato sullo sfondo
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"Nido di vespe" è l'appellativo dispregiativo dato al quartiere dal comandante Kappler, responsabile dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, che pianificò e condusse il rastrellamento del Quadraro, zona considerata al altissima concentrazione antifascista ai tempi dell'occupazione tedesca di Roma tra il 1943 e il 1944
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Nell'ottobre del 2013 arriva al Quadraro anche Ron English, riconosciuto come vera e propria super star dell’arte contemporanea. Qui, l'artista americano decide di dipingere una grande parete in via dei Pisoni. Con l'aiuto di Beau Stanton realizza Temper Tot, personaggio che ha il volto di bambino e il corpo dell’incredibile Hulk, una figura emblematica che simboleggia la forza della storica borgata in cui si trova
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Accanto a Temper Tot c'è un altro soggetto tipico dell’immaginario di Ron English,
Mousemask Murphy. Parodia del più noto Mickey Mouse (Topolino) questo paradossale personaggio indossa una maschera antigas che ne ritrasforma i lineamenti del viso

A Sisto Quaranta, una delle vittime della deportazione del 1944 (scomparso all’età di 93 anni il 5 ottobre 2017), è dedicato SQ947, il murale di Diavù in via Decio Mure. L'uomo, registrato nel campo di concentramento con il numero di matricola 947, riuscì a sopravvivere e si dedicò al riscatto della memoria del suo quartiere. Diavù ha raffigurato il volto anziano dell'uomo che esce da quello giovane
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Sullo stesso muro Diavù ha realizzato anche un'interpretazione della scultura del Galata Morente, che rappresenta la fine dignitosa di un nemico in battaglia. Il gruppo rap romano dei Cor Veleno ha scritto un testo appositamente per quest'opera che l'artista romano ha trascritto sul muro, dietro al Galata
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L'artista spagnolo El Niño De Las Pinturas, invitato dall'associazione a.DNA a Roma nel 2017, ha voluto lasciare al Quadraro Sikame, un murale realizzato in collaborazione con il cantante de Il Muro del Canto, Alessandro Pieravanti, che ha scritto il testo riprodotto assieme alle immagini sulla parete
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Questa opera è parte di un progetto di Urban Area (ispirato al cortometraggio "SIKAME, El alma de oro" de El Buen Árbol) che interessa 5 quartieri di Roma: Quadraro, Prima Valle, Trullo, Ostia e Villa De Sanctis
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Ribatezzata la "Cappella Sistina di Torpignattara", in via Galeazzo Alessi si trova Hostia, il murale dedicato da Nicola Verlato a Pier Paolo Pasolini. Realizzata dal noto artista veneto nel 2015, tornato a vivere in Italia dopo 15 anni negli Stati Uniti, l'opera è alta 10 metri per quasi 6 di lunghezza. Acrilico su intonaco, rappresenta “biblicamente” la morte dello scrittore e regista romano ucciso nel 1975
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“Questo lavoro rappresenta la discesa del corpo di Pasolini al momento della sua morte – ha spiegato l’artista - In alto si vede la figura del presunto assassino Pelosi e due giornalisti che lo intervistano. Pasolini precipita verso un luogo allegorico, una sorta di isoletta in cui trova se stesso bambino seduto sulle ginocchia della madre cui dedica i suoi primi versi, mentre si rivolge a Petrarca, suo mentore ideale a quel tempo”
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Si intitola Okurimono (“dono” in giapponese) l'opera dell'irlandese Fin Dac in via degli Ortenzi. L'artista, noto per i ritratti iperrealisti delle sue geishe, ha realizzato questo murale nel 2014
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Fin Dac, irlandese di Cork, mescola armoniosamente il mondo giapponese delle geishe, leit-motiv delle sue opere, con elementi della cultura pop e della musica punk
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Nel marzo del 2012, durante la giornata dedicata al ricordo delle vittime del rastrellamento nazista avvenuto al Quadraro nel 1944, Gary Baseman, noto artista popsurrealista americano, ha realizzato un murale dal forte impatto emotivo: Q44, The Buckingham Warrior. Disegnando la fantasiosa figura centrale Baseman ha voluto omaggiare la figura del padre, sopravvissuto all’Olocausto e partigiano in Polonia

I piccoli demoni grigi, situati ai lati del murale, simboleggiano le truppe del regime Nazista. Tre figure immaginarie circondano il Buckingham Warrior: la Veritas (Verità), la Fides (Fede o Fiducia) e la Libertas (Libertà). Sono la rappresentazione in chiave popsurrealista degli ideali che hanno ispirato i partigiani nella lotta contro il Nazismo
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In via Antinori, su uno dei muri perimetrali di una chiesa, è possibile ammirare uno dei lavori più grandi del progetto M.U.Ro., realizzato da Alice Pasquini, street artist di fama internazionale. Il titolo dell'opera è It’s a new day e vuole essere un augurio per un mondo nuovo ricco di felicità
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I colori tenui e le linee decise delle figure, realizzati con gli spray e rifiniti con i marker, catapultano lo spettatore in una realtà familiare ma allo stesso tempo onirica. Vicino a questo edificio è situata una scuola materna e un parco molto frequentato da bambini di tutte le età. Bambini sorridenti che giocano felici, colorate mongolfiere, e un grosso cane accoccolato vicino alla sua padrona sono i soggetti che animano questo luogo e allo stesso tempo il murale
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Nel 2012, in via dei Pisoni, il celebre artista berlinese Jim Avignon, ha realizzato per il M.U.Ro. una imponente donna nuda sdraiata su un divano rosso. Le linee del viso e la composizione ricordano in tutto e per tutto un'opera la cui protagonista è Elvira, modella del grande artista italiano Amedeo Modigliani di cui Avignon è un grande estimatore. Un murale che è un tributo all’Italia, alla sua bellezza e alla sua arte

Elemento divergente dal dipinto originale è una linea tracciata come una strada che percorre da capo a piedi il corpo della modella. Jim Avignon, infatti, ha pensato a questa donna come a una sorta di “musa della street art” capace di ispirare gli artisti futuri che sarebbero venuti a dipingere nuove pareti per il progetto M.U.Ro.
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Una delle opere simbolo di M.U.Ro. posto nella zona esterna del Tunnel del Quadraro è Il RisucchiAttore dello street artist Mr. Thoms, uno dei divertenti e stralunati soggetti dell'artista romano. Uno scherzoso gigante che aspira tutto quello che si trova per la strada, persone comprese. Questa opera di urban art è stata ultimata con l’installazione di una ruota di un camion e un barile, a formare un cappello a cilindro
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Diavù lascia la sua firma anche con l’opera Melting Icons all’entrata dell’ex cinema Impero. "Quattro faccioni", come vengono chiamati questi murales nel quartiere, che rappresentano non solo delle opere d'arte (i ritratti di Mario Monicelli, Pier Paolo Pasolini, Anna Magnani, e Sergio e Franco Citti) ma anche un forte gesto simbolico dell'artista per stimolare la riapertura di uno dei luoghi più importanti della zona, chiuso fin dalla fine degli anni '70 del Novecento
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La realizzazione dei ritratti di questi personaggi che hanno "vissuto" e lavorato in questa zona di Roma ha provocato un'eco mediatica molto forte tanto che i locali dell'ex cinema Impero sono stati riaperti e sono oggi la scuola di teatro del Brancaccio
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Proprio su un muro dell’Accademia di recitazione, drammaturgia e regia Stap Brancaccio Diavù dipinge Le 9 Muse. Sia per ricordare lo spirito di quel luogo che per sottolineare la sua nuova importante esistenza di istituto di formazione dedicato alla recitazione, l’artista celebra il cinema italiano. Sette delle nove muse hanno i volti di note attrici simbolo del Cinema italiano: Claudia Cardinale, Virna Lisi, Silvana Mangano, Giulietta Masina, Mariangela Melato, Stefania Sandrelli e Monica Vitti
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Per la prima volta in viaggio in Italia, nel 2014, Veks Van Hillik ha deciso di aderire al progetto M.U.Ro. dipingendo su una palazzina a due piani. Amante degli animali, l’artista francese a colpi di spray ha creato due grossi anfibi giocando su uno dei luoghi comuni dei francesi, considerati all’estero come mangiatori di ranocchie
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In cima alla palazzina è stata disegnata una pergamena. Veks, che inizialmente voleva inserire una frase, ha poi optato per il codice binario tracciando un parallelo tra il modo di comunicare nei tempi antichi e i nuovi strumenti di comunicazione. Un’opera che è metafora del rinnovamento ma, allo stesso tempo, evoca la storia del Quadraro capace di “ritornare alla vita” dopo i drammatici avvenimenti che hanno colpito il quartiere durante la Seconda Guerra Mondiale
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In Via dei Quintili al Quadraro, a pochissimi passi dalla Tuscolana, Mauro Pallotta in arte Maupal, nel 2015 ha realizzato Esodati, dedicatondo una delle sue opere alla fuga da Roma dei suoi "figli". Ecco allora Romolo e Remo muniti di trolley che se ne vanno dall'Italia mentre la lupa si morde la coda
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Ultimo murale segnalato per questa passeggiata sulle orme della Street Art più significativa a Torpignattara e al Quadraro, è il disegno di Buff Monster in via dei Quintili. L'artista ha interpretato la pace interiore delle persone che oggi vivono nel quartiere paragonandola allo stato di quiete che si ha quando si è in montagna. I monti sono a forma di cono gelato
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