Guerra Israele M.O, Hamas rilascia l'ostaggio Alexander. Cessate il fuoco dalle 12

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L'Idf ha confermato che l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander è stato rilasciato e attualmente "è in Israele". In corso un cessate il fuoco iniziato a mezzogiorno. Secondo una fonte di Hamas non ci sarà alcuna cerimonia. Netanyahu ha dichiarato che il rilascio dell'ostaggio però non porterà a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza né al rilascio dei prigionieri palestinesi. Colloquio Trump-Netanyahu: "Stretta collaborazione"

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Hamas ha rilasciato oggi l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander consegnandolo alla Croce Rossa a Khan Yunis. Dopo essere stato rapito il 7 ottobre 2023, l'ex ostaggio ha raggiunto Israele accompagnato dalle Idf. "È un momento molto emozionante, Idan Alexander è tornato a casa. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla nostra pressione militare e alla pressione diplomatica esercitata dal Presidente Trump", ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio.

Il primo ministro israeliano ha dichiarato che il rilascio dell'ostaggio israelo-americano annunciato da Hamas non porterà a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza né al rilascio dei prigionieri palestinesi. I negoziati per un possibile accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza continueranno "sotto pressione, durante i preparativi per un'intensificazione dei combattimenti", ha affermato Netanyahu in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio.

Intanto si è concluso l'incontro in Israele tra il premier israeliano e l'inviato Usa, Steve Witkoff. Netanyahu ha poi parlato al telefono con Donald Trump. Lo ha ringraziato per l'assistenza nella liberazione del soldato dell'Idf Idan Alexander. Il presidente americano, da parte sua, ha ribadito il suo impegno nei confronti di Israele e il desiderio di continuare una stretta collaborazione con il primo ministro". 

L'agenzia della Protezione civile di Gaza ha dichiarato che "almeno 10" persone sono state uccise, tra cui bambini e donne, in un attacco aereo israeliano avvenuto durante la notte su una scuola che ospitava sfollati.

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Decine di grandi nomi del cinema mondiale, da Pedro Almodovar a Richard Gere, hanno denunciato il "silenzio" di fronte alla guerra a Gaza, in un appello pubblicato alla vigilia dell'apertura del Festival di Cannes. "Noi, artisti e personalità della cultura, non possiamo restare in silenzio mentre a Gaza è in corso un genocidio", si legge nel testo pubblicato nell'edizione di domani del quotidiano francese Libération. Sarà pubblicato anche su Variety, la bibbia americana dell'industria cinematografica. Secondo uno degli autori dell'articolo, contattato dall'Afp, la presidente della giuria di Cannes, Juliette Binoche, era inizialmente tra i firmatari, ma il suo nome non compare tra i 34 sui 380 citati da Libération. L'attrice francese è stata tra le prime celebrità ad arrivare a Cannes lunedì. Accanto a lei, l'attrice americana Halle Berry e la scrittrice franco-marocchina Leïla Slimani. Il festival si apre in un mondo sotto tensione. "Cannes è spesso un cinema politico, spesso sociale, societario, un cinema civico", ha affermato lunedì l'attore e comico francese Laurent Lafitte, che domani presenterà per la seconda volta la cerimonia di apertura. "Possiamo parlare un po' del mondo senza essere troppo sentenziosi o moralisti, questo è comunque il posto giusto", ha aggiunto durante una conferenza stampa, promettendo di "iniettare un po' di umorismo" nella serata.

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005.   Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori   nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Gli Usa impongono nuove sanzioni contro l'Iran per il nucleare

Il dipartimento di Stato americano ha annunciato nuove sanzioni contro tre cittadini iraniani e un'entità, sempre iraniana, con legami con l'Organizzazione per l'innovazione e la ricerca difensiva di Teheran. Tutti gli individui colpiti dalle misure, si legge in una nota, "sono coinvolti in attività che contribuiscono materialmente, o rischiano di contribuire materialmente, alla proliferazione delle armi di distruzione di massa". "L'Iran continua ad ampliare sostanzialmente il suo programma nucleare e a svolgere attività di ricerca e sviluppo", scrive il dipartimento di Stato nel giorno in cui Donald Trump ha detto di ritenere che "l'Iran si stava comportando in maniera intelligente".

Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi sono state in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio sono stati liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO

Macron: 'Sollievo per liberazione Alexander, siano liberati anche gli altri, confido in Trump'

"Sollievo dopo la liberazione di Edan Alexander. Ogni vita restituita alla libertà è una vittoria e un passo verso la pace". A scriverlo, su X, dopo l'annuncio del rilascio di un ostaggio da parte di Hamas, è stato il presidente francese Emmanuel Macron. "Non dimentichiamo gli ostaggi ancora trattenuti da Hamas: devono essere rilasciati senza indugio", prosegue, sottolineando: "Confido nel presidente Trump e nella sua visita cruciale nella regione. Pieno sostegno al cessate il fuoco a Gaza!".

Israele, rimosso il comandante responsabile dell'uccisione dei soccorritori a Rafah

Destituito il comandante della brigata Golani, coinvolto nell’attacco del 23 marzo contro un convoglio di ambulanze nel Sud di Gaza, in cui sono stati uccisi 15 operatori sanitari. Ma un'indagine interna respinge l'ipotesi di violazioni etiche e parla soltanto di un "errore professionale". LA DECISIONE

Libano, Onu: "Movimenti di Israele violano risoluzione 1701"

Nel sud del Libano i caschi blu dell'Onu hanno registrato "attività armate da parte delle forze israeliane di difesa in violazione della risoluzione 1701". Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric. Oggi dieci soldati israeliani hanno attraverso a nord la 'linea blu', la zona cuscinetto, a sud del Libano. La risoluzione 1701, approvata dal Consiglio di sicurezza nell'agosto del 2006 per regolare il conflitto tra Israele e Hezbollah, prevede, tra i vari punti, il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale.

Ex ostaggio Idan Alexander arrivato in ospedale a Tel Aviv

L'elicottero che trasportava l'ex ostaggio Idan Alexander è atterrato all'ospedale Ichilov di Tel Aviv, dove verrà sottoposto a esami medici. Lo riporta Ynet. Il ministero della Salute israeliano ha dichiarato che "le équipe mediche e il personale sanitario dell'ospedale sono pronti ad accoglierlo e a fare tutto il necessario per fornirgli assistenza medica, psicologica e ogni altra assistenza necessaria". 

Onu: "Rischio catastrofe fame per 500 mila palestinesi"

Quasi mezzo milione di palestinesi nella Striscia di Gaza sta affrontando una "fame catastrofica". Lo ha detto il portavoce dell'Onu, nel corso dell'incontro quotidiano con i media. Il dato drammatico è legato al conflitto con Israele e al blocco degli aiuti umanitari deciso dal governo israeliano. L'intera popolazione, ha aggiunto Stephane Dujarric, "sta sperimentando una grave insicurezza alimentare". Inoltre 71 mila minori e più di 17 mila madri hanno bisogno di un trattamento urgente per contrastare la malnutrizione.

Alexander trasferito in ospedale a Tel Aviv: "Grazie presidente Trump"

Edan Alexander, l'ostaggio liberato oggi da Hamas, è stato trasferito in un ospedale di Tel Aviv dalla base militare situata nel sud di Israele dove era stato portato subito dopo il rilascio e l'ingresso in territorio israeliano, per un primo controllo medico e l'abbraccio con la famiglia. Un'immagine diffusa dai media israeliani lo ritrae a bordo di un elicottero militare, assieme ai suoi familiari, mentre scrive alcuni messaggi su una piccola lavagna, che poi fa vedere a chi lo riprende: "Grazie Presidente Trump!!!", vi si legge.

Ostaggio israelo-americano in viaggio verso ospedale

L'ostaggio israeliano-americano Edan Alexander, liberato dal movimento islamista palestinese Hamas, è in viaggio in elicottero verso un ospedale israeliano dopo essere stato riunito ai suoi genitori, ha annunciato l'esercito israeliano. Il giovane, accompagnato dai suoi familiari, "è in viaggio in elicottero militare verso l'ospedale, dove riceverà cure mediche e potrà riunirsi al resto della famiglia", si legge in una nota dell'esercito.

Incendi a Gerusalemme, case evacuate: Israele dichiara stato d'emergenza. FOTO

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato ''emergenza nazionale'' in Israele a causa dell'incendio partito dai boschi sopra Gerusalemme e che ha portato alla chiusura dell'autostrada verso Tel Aviv. Un incendio di cui ancora non si conosce l'origine, ma che è scoppiato in concomitanza con un appello rivolto da Hamas ai suoi sostenitori attraverso Telegram. ''Bruciate Israele'', si legge in un post, ''bruciate i boschi, le foreste, le case dei coloni, tutto ciò che potete''. LE IMMAGINI

Macron: "Sollievo per liberazione Edan Alexander"

"Sollievo per la liberazione di Edan Alexander. Ogni vita restituita alla libertà è una vittoria e un passo verso la pace. Non dimentichiamo gli ostaggi ancora trattenuti da Hamas: devono essere rilasciati senza indugi. Confido nel presidente Trump e nella sua visita cruciale nella regione. Pieno sostegno al cessate il fuoco a Gaza!": lo scrive in un messaggio pubblicato su X il presidente francese, Emmanuel Macron.

Israele ha chiesto a Corte Aja di ritirare mandati arresto contro Netanyahu e Gallant

Israele ha chiesto alla Corte penale internazionale (CPI) di ritirare i mandati di arresto emessi nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, in attesa che la Corte concluda l'esame di complesse questioni giurisdizionali. In un documento datato 9 maggio, ma diffuso dalla Corte oggi, Israele dichiara nulli e non validi i mandati di arresto emessi a novembre. Il tribunale, che ha sede all'Aia, ha emesso mandati di arresto per  Netanyahu e Gallant per crimini contro l'umanità e presunti crimini di guerra a Gaza. È stato emesso un mandato di arresto anche per il capo del braccio armato di Hamas, Mohammed Deif, ritirato dopo la sua morte a febbraio.

Madrid saluta la liberazione dell'ostaggio Usa da parte di Hamas

La Spagna "saluta la liberazione di Idan Alexander, ostaggio nelle mani di Hamas dal 7 ottobre 2023": lo si legge in un comunicato ufficiale del Ministero degli Esteri iberico. "La Spagna esige ancora una volta la liberazione immediata e senza condizioni di tutti gli ostaggi e reclama il ritorno immediato all'accordo di cessate il fuoco, e alla ripresa degli aiuti umanitari", aggiunge la nota. 

23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"

La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA

La Papamobile di Bergoglio diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza

È stato chiesto alla Caritas di Gerusalemme di allestire la Papamobile di Papa Francesco per farne una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. La richiesta è stata effettuata dal Pontefice stesso prima di morire. LEGGI L'ARTICOLO

Herzog ha seguito con Merz a Berlino le immagini del rilascio dell'ostaggio

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha seguito attraverso il cellulare il rilascio da Gaza dell'ostaggio israelo-statunitense Edan Alexander, insieme al cancelliere tedesco Friedrich Merz, durante gli ultimi minuti del loro incontro a Berlino questo pomeriggio.

Durante una conferenza stampa tenuta questa mattina insieme al presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, Herzog ha dichiarato di aver accolto l'annuncio del rilascio di Alexander "con profonda emozione e cuore tremante", sottolineando che Israele non fa distinzioni tra i suoi cittadini "che possiedono un passaporto straniero e quelli che non lo possiedono. Siamo tutti membri della stessa famiglia. Siamo tutti uguali. Tutti gli ostaggi sono uguali".

Il presidente israeliano si trova in Germania per celebrare 60 anni di relazioni diplomatiche tra le due nazioni e domani ospiterà in Israele il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. A riferirne è il 'Times of Israel'.

Katz ringrazia Donald Trump per liberazione ostaggio

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di essere "emozionato" nel vedere l'ostaggio liberato Edan Alexander riunirsi alla sua famiglia, dopo la sua liberazione dalla prigionia di Hamas. "Ringrazio il presidente degli Stati Uniti e l'amministrazione americana per gli sforzi e l'assistenza forniti per garantire la sua liberazione", afferma Katz. Afferma che Israele è impegnato a "fare tutto il necessario finché tutti i nostri ostaggi, le nostre sorelle e i nostri fratelli, vivi e morti, non torneranno nella nostra terra".

Trump sull'Iran: "Accordo o faremo saltare in aria le centrifughe nucleari"

Il leader degli Stati Uniti ha dichiarato che sarebbe pronto anche ad agire con la forza in caso di mancato accordo con Teheran sul nucleare. LEGGI L'ARTICOLO

Italia-Israele, ambasciatore Peled: "Partner strategici nel Mediterraneo"

Italia e Israele "hanno "relazioni solide e basate su interessi reciproci. Il legame tra Roma e Gerusaleme è antico e, oggi, Italia e Israele sono partner strategici nel Mediterraneo e in Oriente". Lo ha affermato l'ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, in occasione del ricevimento per il 77esimo anniversario dell'indipendenza dello Stato ebraico. "I nostri paesi possono apprendere molto l'uno dall'altro", ha aggiunto, sottolineando "il dialogo bilaterale, amichevole e stretto" e la "stretta collaborazione".

Media: "Edan Alexander ha subito gravi torture"

L'ostaggio appena rilasciato da Hamas, Edan Alexander, ha subito gravi torture ed è stato tenuto ammanettato in una gabbia per un lungo periodo di tempo. Questo quanto emerge dalla sua prima testimonianza, secondo quanto riporta l'emittente pubblica Kan. Alexander, rapito il 7 ottobre 2023, è stato interrogato per settimane e tenuto in un tunnel di Hamas, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, assieme ad altri ostaggi, si legge sul 'Times of Israel'.

Ambasciatore Israele: "Pace e ostaggi missioni incomplete"

"Riportare a casa tutti i nostri ostaggi e garantire pace e sicurezza per i nostri cittadini restano missioni incomplete. Ci auguriamo che questo giorno giunga presto". Lo ha affermato l'ambasciatore israeliano a Roma, Jonatan Peled, intervenendo al ricevimento per il 77esimo anniversario per l'indipendenza di Israele.

Padre ostaggio trasferito in elicottero nella base di Re'im per incontrare il figlio

Poco dopo il suo arrivo in Israele proveniente dagli Stati Uniti, Adi Alexander, padre dell'ostaggio liberato dopo 584 giorni di prigionia, Edan, è stato trasferito in elicottero dall'aeroporto Ben Gurion alla base aerea di Re'im, nella parte meridionale del paese, per incontrare il figlio. A renderlo noto è un funzionario della Difesa israeliana citato dal Times of Israel. Edan Alexander è stato scortato dalle forze delle Idf nella base per un primo check up fisico e psicologico e l'incontro con la famiglia. 

Ambasciatore Usa in Israele: "Il rilascio di Alexander segna inizio fine di questa terribile guerra"

Il rilascio dell'ostaggio israeliano-americano, Edan Alexander, "segna l'inizio della fine di questa terribile guerra". E' quanto scrive su X l'ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, aggiungendo che "Hamas è unicamente responsabile per le uccisioni e la sofferenza continue". 

Le parole di Huckabee, fa notare il Times of Israel, rappresentano la prima dichiarazione in diversi mesi di un esponente dell'amministrazione Trump che parla di fine della guerra a Gaza, in apparente contrasto con il governo di Benjamin Netanyahu che ha votato per espandere in modo massiccio la campagna militare nella Striscia.

Oxfam: "Senza cessate il fuoco e aiuti carestia a Gaza inevitabile"

"Se la guerra continuerà e non verrà consentito l'ingresso di cibo e altri beni essenziali di cui la popolazione è ormai quasi completamente priva, la carestia sarà inevitabile e sarà una delle più gravi al mondo". Lo afferma Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. "La comunità internazionale assiste alle immani sofferenze che colpiscono oltre 2 milioni di persone, in gran parte bambini, senza fare un passo. Da oltre 2 mesi l'assedio totale imposto da Israele su Gaza impedisce l'ingresso di qualsiasi fornitura: non solo cibo, ma anche acqua pulita e medicine, mentre migliaia di camion carichi di aiuti umanitari pronti ad essere distribuiti sono bloccati ai valichi di frontiera. L'affamamento di Gaza è deliberato, finemente progettato, non accidentale ed è per questo inconcepibile permettere che accada", si legge in una nota di Oxfam -. I nostri operatori e partner dentro la Striscia - continua Pezzati - sono testimoni di scene che si stenta a descrivere: intere famiglie che deperiscono e muoiono di fame, bambini così denutriti da non aver nemmeno più la forza di piangere, intere comunità che non hanno acqua o cibo. In un campo profughi dove abbiamo distribuito settimane fa gli ultimi pacchi alimentari disponibili, appena 2 famiglie su 500 in questo momento hanno ancora un pò di farina per fare il pane". A questo si aggiunge il piano di Israele di militarizzare la consegna degli aiuti umanitari.   "È un'evidente violazione del diritto umanitario internazionale, che rischia di portare alla catastrofe umanitaria. - conclude Pezzati -. Trasformare la fornitura di aiuti in uno strumento di controllo non solo mette ancor più in pericolo i civili, ma compromette la neutralità del lavoro umanitario, rischiando di portare il caos dentro Gaza, con le inevitabili, ulteriori sofferenze per la popolazione. Restare in silenzio di fronte a quanto sta accadendo, significa rendersene complici. Per questo Oxfam lancia un appello urgente alla comunità internazionale, Italia compresa, per un'azione che porti ad un cessate il fuoco immediato e permanente, al rilascio degli ostaggi e dei prigionieri detenuti illegalmente, alla fine dell'assedio su Gaza, al pieno accesso umanitario per la popolazione e a ritenere finalmente Israele responsabile dell'uso della fame come arma di guerra". 

Netanyahu: "Idan libero grazie a pressione militare e Trump"

"È un momento molto emozionante, Idan Alexander è tornato a casa. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla nostra pressione militare e alla pressione diplomatica esercitata dal Presidente Trump. Oggi ho parlato con il Presidente Usa. Mi ha detto: 'Sono impegnato con Israele. Sono impegnato a continuare a lavorare con te in stretta collaborazione' per raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra: liberare tutti gli ostaggi e sconfiggere Hamas. Questi due obiettivi vanno di pari passo. Sono strettamente collegati". Lo ha dichiarato il premier israeliano in una nota diffusa dal suo ufficio. 

Spagna: "Inchiesta su presunti scali di navi con armi per Israele"

Un tribunale spagnolo ha aperto un fascicolo per chiarire se almeno due navi mercantili con carichi di armi diretti verso Israele abbiano realizzato, o abbiano in previsione, scali nel Paese iberico: lo si apprende da fonti giuridiche e della rete di attivisti "Fine al commercio di Armi con Israele" (Rescop), che ha denunciato tali presunte operazioni mercantili. Nello specifico, una di queste navi, chiamata Nexoe e appartenente alla compagnia navale Maersk, è attualmente attraccata nel porto di Barcellona. La seconda, Maersk Detroit, avrebbe invece effettuato o potrebbe avere in programma scali a Barcellona, Algeciras o Valencia come parte di una "catena logistica e programmata di forniture di armi a Israele", secondo la denuncia di Rescop. Entrambe avrebbero trasportato carichi di materiale bellico provenienti dagli Stati Uniti. Una giudice del Tribunale numero 6 di Barcellona ha preso in carico in caso, convocando i capitani delle due navi per interrogarli: al momento, tuttavia, tali interrogatori sono sospesi su richiesta degli avvocati difensori. D'altro canto, in precedenza un altro tribunale aveva respinto una richiesta di misure cautelari per impedire operazioni di scarico in porto da parte delle navi in questione. Ufficialmente, il governo spagnolo non ammette scali di navi con armi dirette in Israele nei porti del proprio ambito territoriale. 

L'ex ostaggio Usa Idan Alexander è in Israele

L'ex ostaggio Usa, Idan Alexander, sergente maggiore dell'Idf, è in Israele, come mostrano le immagini delle tv locali. E' stato un anno e mezzo a Gaza prigioniero di Hamas, dopo essere stato rapito il 7 ottobre 2023. 

Il governo di Israele "abbraccia il sergente Idan Alexander"

"Il governo di Israele accoglie con un abbraccio il sergente maggiore dell'Idf Idan Alexander, liberato dalla prigionia di Hamas. La sua famiglia è stata informata dalle autorità competenti che si è ricongiunto con le nostre forze. In collaborazione con tutti gli organismi della sicurezza, il governo di Israele assisterà nel processo di reinserimento e accompagnerà lui e la sua famiglia. Il governo di Israele è impegnato nel riportare a casa tutti gli ostaggi e i dispersi, vivi o caduti". Lo scrive in una nota l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu. 

Ostaggio Usa rilasciato ha parlato con la madre Yael

L'ex ostaggio Idan Alexander, in viaggio verso Israele dopo il rilascio, ha parlato al telefono con la madre Yael che non sentiva da un anno e mezzo. Lo riferisce Channel 12. 

Idf: "L'ostaggio rilasciato è con le nostre truppe"

Secondo quanto dichiarato dall'esercito, il soldato Edan Alexander, tenuto in ostaggio, è ora nelle mani delle truppe dell'IDF nella Striscia di Gaza. Hamas ha consegnato Alexander alla Croce Rossa a Khan Younis senza alcuna cerimonia. E' stato poi portato alle forze israeliane all'interno di Gaza. Sarà portato fuori dalla Striscia in una base militare nei pressi della comunità di confine di Re'im per un primo  controllo.

Idan Alexander nelle mani dell'Idf dopo 584 giorni prigionia

La Croce Rossa ha consegnato all'Idf, all'interno del territorio della Striscia, il soldato 21enne con cittadinanza Usa Idan Alexander, rilasciato da Hamas dopo 584 giorni in cattività a Gaza. 

Trump: "Alexander è stato liberato, congratulazioni a famiglia e amici"

"Edan Alexander, l'ultimo ostaggio americano in vita, è stato liberato. Congratulazioni ai suoi meravigliosi genitori, alla famiglia e agli amici!". Lo ha scritto il presidente americano Donald Trump in un post su Truth Social, pochi minuti dopo la consegna da Hamas alla Croce Rossa del 20enne israelo-americano trattenuto per 580 giorni nella Striscia di Gaza. 

Prima foto di Idan, sano ma ha bisogno di aiuto per camminare

La prima foto dell'ostaggio Usa Idan Alexander appena consegnato da Hamas agli operatori della Croce Rossa a Gaza, scattata da al Jazeera e rilanciata dalle tv israeliane, mostra il giovane in buone condizioni. L'emittente del Qatar ha riferito che "Idan Alexander è sano, ma ha avuto bisogno di aiuto per camminare quando è stato consegnato alla Croce Rossa". 

Idf conferma: "Croce Rossa ha l'ostaggio rilasciato"

L'Idf afferma che la Croce Rossa ha notificato all'esercito che il soldato Edan Alexander, tenuto in ostaggio, è stato consegnato da Hamas a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. La Croce Rossa sta ora accompagnando Alexander alle forze speciali dell'IDF all'interno di Gaza, per poi scortarlo fuori dalla Striscia, aggiunge l'esercito. Alexander è stato rilasciato da Hamas senza una cerimonia pubblica.

Bonelli: "Gaza muore di fame, Meloni complice del silenzio"

"La situazione nella Striscia di Gaza è ormai oltre ogni limite di umanità. Mezzo milione di persone, una su cinque, sta affrontando una condizione di fame catastrofica (IPC Fase 5), mentre l'intera popolazione di Gaza - oltre due milioni di esseri umani - vive in una situazione di insicurezza alimentare acuta. A diciannove mesi dall'inizio del conflitto, Gaza è allo stremo. Sono passati 70 giorni - dal 2 marzo 2025 - da quando è stato completamente bloccato l'accesso agli aiuti umanitari e alle forniture commerciali. I beni indispensabili per la sopravvivenza sono esauriti o lo saranno nelle prossime settimane. Questo non è un effetto collaterale della guerra: è una strategia deliberata." Lo scrive Angelo Bonelli parlamentare AVS e co-portavoce di Europa Verde. "Oltre 470.000 persone rischiano la morte per fame, mentre si stima che 71.000 bambini e più di 17.000 madri abbiano bisogno immediato di cure contro la malnutrizione acuta. A inizio 2025 si stimava che 60.000 bambini avrebbero avuto bisogno di assistenza. La situazione peggiora ogni giorno. La fame sta diventando uno strumento di annientamento di un popolo. È inaccettabile. È disumano. Eppure, di fronte a questo dramma, l'Unione Europea e il governo Meloni tacciono. Un silenzio complice, che ci interroga come cittadini europei e come esseri umani. L'ignavia del governo italiano di fronte alla tragedia palestinese è inaccettabile. Meloni è silente davanti allo sterminio del popolo palestinese. Non solo si rifiuta di riconoscere lo Stato di Palestina, ma ha anche legato la propria sicurezza nazionale agli interessi dell'industria militare israeliana. Tutto ciò accade mentre Netanyahu, criminale di guerra, prosegue il suo progetto di deportazione, con l'obiettivo di cancellare la geografia e la demografia del popolo palestinese", conclude Bonelli.

Hamas chiede negoziati seri per rilascio altri

Hamas ha dichiarato che le brigate Al-Qassam hanno rilasciato il soldato israeliano catturato, Idan Alexander, cittadino americano. Il rilascio è avvenuto dopo i colloqui con il governo americano. "Confermiamo che negoziati seri e responsabili porteranno risultati concreti nel rilascio dei prigionieri (rapiti). Confermiamo la volontà del movimento di avviare immediatamente i negoziati per raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco duraturo e invitiamo l'amministrazione Trump a proseguire i suoi sforzi per porre fine alla guerra". 

Trump partito per l'Arabia Saudita, poi Qatar ed Emirati

Donald Trump è partito per la sua missione in Medio Oriente che lo porterà in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati arabi. Si tratta del primo viaggio internazionale di alto livello del suo secondo mandato, dopo la visita a Roma per i funerali di Papa Francesco. Il presidente americano è accompagnato, tra gli altri, dal segretario alla Difesa Pete Hegseth e quello al Commercio Howard Lutnick. 

Hamas: "ostaggio liberato dopo colloqui con Usa"

Hamas annuncia di aver liberato il soldato tenuto in ostaggio Edan Alexander. Il gruppo terroristico afferma che la mossa e' stata presa in seguito a "importanti colloqui" con gli Stati Uniti, "ai quali Hamas ha risposto positivamente e con grande flessibilita'", lo riferisce il Times of Israel. Nonostante questa dichiarazione, l'IDF non ha ancora confermato che Alexander sia stato consegnato alla Croce Rossa. Hamas sottolinea la sua disponibilita' ad avviare immediatamente negoziati volti a raggiungere un accordo globale per un cessate il fuoco permanente, il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza, la revoca del blocco su Gaza, il rilascio degli ostaggi rimasti in cambio dei prigionieri di sicurezza palestinesi e la ricostruzione della Striscia di Gaza.

Witkoff a Re'im per accogliere ostaggio

L'inviato Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, è volato a Re'im ad attendere l'ostaggio israelo-americano Edan Alexander, la cui liberazione è in corso.

Media: "Ostaggio consegnato a Croce Rossa"

Hamas ha consegnato l'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander alla Croce Rossa. Lo riferisce la stampa israeliana, citando fonti della Striscia di Gaza.

Unifil: "Da inizio tregua trovati in Libano 225 depositi armi"

La forza di pace delle Nazioni Unite in Libano afferma che dall'inizio del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, sono stati scoperti più di 225 depositi di armi nel sud e segnalati all'esercito. La tregua di novembre ha in gran parte posto fine a più di un anno di ostilità tra Israele e il gruppo sostenuto dall'Iran, compresi due mesi di guerra totale. In base all'accordo, Hezbollah avrebbe dovuto ritirare i suoi combattenti a nord del fiume Litani in Libano e Israele avrebbe dovuto ritirare tutte le sue forze dal Libano meridionale. Israele ha comunque mantenuto truppe in cinque aree che considera "strategiche". Mentre le forze israeliane si ritiravano, l'esercito libanese si è schierato nella zona e ha iniziato a smantellare le infrastrutture di Hezbollah. Dall'inizio della tregua del 27 novembre, "le forze di peacekeeping hanno trovato oltre 225 depositi di armi e li hanno segnalati" all'esercito libanese, afferma la Forza di interim delle Nazioni Unite in Libano in una nota.  L'Unifil ha anche un seggio nel comitato di monitoraggio del cessate il fuoco, insieme ai mediatori della tregua Francia e Stati Uniti e ai governi israeliano e libanese. "Con il supporto dell'Unifil", l'esercito libanese "si è ridistribuito in più di 120 posizioni permanenti a sud del Litani", afferma la forza di mantenimento della pace. E critica l'Idf per aver mantenuto le truppe in cinque aree, affermando che di conseguenza il "pieno dispiegamento" dell'esercito libanese è stato "ostacolato". 

Croce Rossa verso zona d'incontro per ricevere ostaggio Usa

Il convoglio della Croce Rossa si sta dirigendo verso il punto d'incontro a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, dove Hamas consegnerà l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander. 

Trump: "Spero di avere altri ostaggi di Hamas rilasciati"

"Spero di avere altri ostaggi rilasciati" da Hamas: lo ha detto Donald Trump parlando alla Casa Bianca. 

Portavoce Netanyahu, nessuna consegna aiuti in cambio del rapito

Il portavoce del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato su X che "non esiste alcun accordo per l'apertura dei valichi o per l'ingresso di forniture logistiche a Gaza in cambio della liberazione di Idan Alexander". Ha sottolineato che il rilascio avviene senza condizioni o contropartite, e senza impegni relativi a un cessate il fuoco o a concessioni umanitarie. L'operazione di rilascio è stata coordinata tramite un corridoio sicuro, con la mediazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa e senza il coinvolgimento diretto di Israele nei negoziati, ha aggiunto. 

Trump: "L'ostaggio Idan Alexander sarà rilasciato da Hamas oggi"

Donald Trump ha annunciato che Idan Alexander sarà rilasciato da Hamas "in giornata". "I suoi genitori pensavano fosse morto!", ha detto il presidente ringraziando il suo inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff. 

Meloni: "Dagli Usa impulso decisivo per il Medio Oriente"

Sul Medio Oriente "continuiamo a lavorare per la fine delle ostilità, l'accesso degli aiuti umanitari a Gaza, appoggiando il lavoro che i Paesi arabi stanno portando avanti per tracciare un quadro regionale di pace e di sicurezza che a nostro avviso deve includere anche la prospettiva dei due Stati. In questo quadro credo che sia molto importante anche la missione nella regione che sta per compiere il presidente Trump. Penso che dagli Stati Uniti possa arrivare un impulso decisivo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni alla stampa assieme al primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, al termine del vertice intergovernativo Italia-Grecia. 

Colloquio Trump-Netanyahu: "Stretta collaborazione"

"Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha incontrato oggi l'inviato speciale per il Medio Oriente del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, insieme all'ambasciatore Usa in Israele, Mike Huckabee. Successivamente, Netanyahu ha parlato al telefono con Donald Trump. Lo ha ringraziato per l'assistenza nella liberazione del soldato dell'Idf Idan Alexander. Il presidente americano, da parte sua, ha ribadito il suo impegno nei confronti di Israele e il desiderio di continuare una stretta collaborazione con il primo ministro". Lo riferisce una nota dell'Ufficio di Netanyahu. 

Israele, decine in marcia a Tel Aviv verso consolato Usa

Decine di persone si stanno mettendo in marcia a Tel Aviv da Piazza degli ostaggi, dirette verso la sede diplomatica Usa. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz. Nel corteo ci sono anche parenti degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. I manifestanti chiedono un accordo immediato che ponga fine al conflitto e riporti a casa le persone ancora prigioniere nell'enclave palestinese.

"L'atteso rilascio di Edan (Alexander, ostaggio americano) dimostra che un leader determinato ha obblighi nei confronti del proprio Paese - afferma il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi che ha invitato gli israeliani a unirsi al corteo - Al premier diciamo: 'E' arrivato il momento di essere un leader'".

Media: Alexander sarà rilasciato da Hamas verso le 17.30

L'ostaggio americano Edan Alexander dovrebbe essere rilasciato da Hamas intorno alle 18.30 ore locali (le 17.30 italiane) anche se "potrebbero esserci dei ritardi". Lo riferisce il Times of Israel, precisando che il movimento palestinese consegnerà Alexander alla Croce Rossa a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Non è prevista una 'cerimonia' come quella a cui Hamas ha abituato per la consegna degli ostaggi israeliani. 

Successivamente Alexander sarà consegnato alle forze speciali delle Idf all'interno della Striscia e quindi portato nella base di Reim, in territorio israeliano. Lì sarà sottoposto a un primo checkup fisico e psicologico e incontrerà i familiari. Infine sarà trasferito nell'ospedale Sourasky di Tel Aviv.

Media: concluso incontro Netanyahu-Witkoff

Si è concluso l'incontro in Israele tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che l'ufficio di Netanyahu non ha voluto fornire dettagli sul colloquio.

Famiglia ostaggio: dopo rilascio Idan vedrà Trump a Doha

Yael Alexander, la madre dell'ostaggio Usa-israeliano Idan che dovrebbe essere rilasciato da Hamas oggi, è arrivata in Israele su un volo con l'inviato del presidente Trump, Adam Boehler. La famiglia ha annunciato che, dopo il rilascio, Idan volerà in Qatar e lì incontrerà il presidente Donald Trump e l'emiro del Qatar.

Ben-Gvir: "Liberare ostaggi con la forza"

"Abbiamo ricevuto il sostegno americano per scatenare l'inferno su Gaza: dobbiamo smettere di esitare e lanciare un attacco decisivo. Incoraggiare l'emigrazione, negare gli aiuti e liberare i nostri ostaggi con la forza". È il messaggio diffuso dal ministro per la Sicurezza nazionale israeliano e leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir. 

Media, Israele pronto a inviare delegazione al Cairo

Israele è pronto a inviare una delegazione al Cairo per riprendere i colloqui volti a raggiungere un accordo con Hamas, dopo che il gruppo militante palestinese avrà rilasciato l'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander. Lo ha riferito il Wall Street Journal, citando funzionari arabi. Tuttavia, la questione è ancora in sospeso, ha sostenuto il quotidiano Maariv citando una fonte israeliana. Gli Stati Uniti hanno descritto il rilascio di Alexander come un primo passo verso un accordo più ampio che porterebbe alla liberazione di tutti gli ostaggi e alla fine alla guerra. Israele ha ribadito di voler raggiungere tutti gli obiettivi di guerra, sottolineando che gli eventuali negoziati verrebbero condotti "sotto il fuoco". 

Boehler: "Non ci fermeremo fino a rilascio ultimo ostaggio"

"Non ci fermeremo finchè non riporteremo indietro l'ultimo ostaggio. Il legame tra Israele e Stati Uniti è piu' forte che mai". Lo ha affermato l'inviato Usa per i rapiti, Adam Boehler, durante il viaggio su un volo El Al insieme alla madre di Edan Alexander, il cui rilascio è atteso per oggi. 

Trump celebra rilascio Alexander da parte di Hamas: "Grande notizia"

"Idan Alexander, l'ostaggio americano ritenuto morto, sarà rilasciato da Hamas. Grande notizia!". Il presidente americano Donald Trump continua così a celebrare la liberazione di Alexander, da lui stesso confermata nella notte descrivendola come "una notizia monumentale" e ringraziando "tutti coloro che hanno contribuito a renderla possibile". Il presidente ha definito il gesto "un passo in buona fede verso gli Stati Uniti e gli sforzi dei mediatori - Qatar ed Egitto - per porre fine a questa guerra brutale". La notizia era stata anticipata nella notte da un altro post: "Siamo riusciti a ottenere il rilascio di un ostaggio americano, Edan Alexander. È vivo e sarà presto a casa!". Trump ha espresso la speranza che questa liberazione rappresenti "il primo degli ultimi passi necessari per porre fine al conflitto", augurandosi "un giorno di celebrazione". Alexander, 20 anni, israelo-americano era stato catturato il 7 ottobre del 2023 mentre prestava servizio nell’esercito israeliano. Il suo rilascio potrebbe rientrare in una nuova intesa mediata da Qatar ed Egitto con il sostegno di Washington.

Media: "Al via colloquio Netanyahu-Witkoff"

È iniziato l'incontro tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz dopo che la Cnn aveva riferito dell'imminente arrivo di Witkoff a Tel Aviv prima dell'atteso rilascio di Edan Alexander, ostaggio americano tenuto prigioniero da Hamas nella Striscia di Gaza.

Fonti ai media: Alexander “vivo e in buona salute”

I mediatori e la Croce Rossa hanno ricevuto la notifica che Edan Alexander è "vivo e in buona salute". Lo ha rivelato una fonte a conoscenza dei dettagli al canale televisivo saudita Al-Sharq, aggiungendo che sono iniziate le procedure per garantirne il rilascio

Mo, De Cristofaro (Avs): "Continua vergognoso silenzio di Meloni"

"A Gaza e in Palestina continuano i raid israeliani, si continua a morire ogni giorno. Dopo le importanti parole di Papa Leone XIV sul cessate il fuoco a Gaza, continua il vergognoso silenzio di Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio proprio non riesce a dire nulla sul massacro dei palestinesi. Il silenzio del governo italiano è complice delle folli politiche di Netanyahu. Continuiamo a chiedere con forza che il governo italiano, il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani vengano in Parlamento a spiegare la posizione italiana sul piano del primo ministro israeliano di occupazione di Gaza". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.     "Affamare un popolo come sta facendo Israele è un crimine contro l'umanità, non la risposta al brutale attacco di Hamas del 7 ottobre 2024", prosegue De Cristofaro. "Il primo Ministro israeliano è un pericolo e va assolutamente fermato. Oltre ai bombardamenti da due mesi Israele blocca la consegna di tutti gli aiuti nella Striscia di Gaza. La popolazione di Gaza è ridotta allo stremo ed è continuamente sotto attacco, mentre l'occidente guarda da un'altra parte. Alle terribili immagini di morte e distruzione che arrivano dalla Palestina non ci abitueremo mai. Avs continuerà battersi per il riconoscimento dello Stato Palestinese in Italia. La comunità internazionale la smetta di girarsi dall'altra parte e usi tutti i mezzi per un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi", conclude De Cristofaro.

Wsj: "Delegazione israeliana oggi al Cairo per i colloqui"

Secondo fonti arabe citate dal Wall Street Journal, sono in corso colloqui tra Hamas e Israele per una cessazione delle ostilità, che includerebbe il rilascio di altri ostaggi e la ripresa della consegna di aiuti umanitari alla Striscia. Le stesse fonti riferiscono che Israele invierà oggi una delegazione al Cairo per le discussioni sull'accordo.

Steinmeier: "Su invito a Netanyahu spero nel buon senso di tutti"

"Spero che entrambe le parti abbiano sufficiente buon senso da non dover mai decidere se un mandato d'arresto internazionale contro un primo ministro israeliano sia eseguito qui in Germania": lo ha detto Frank-Walter Steinmeier, rispondendo a una domanda sull'opportunità di invitare in Germania il premier israeliano Benjamin Netanyahu, come aveva preannunciato nelle scorse settimane il neocancelliere Friedrich Merz.

A Milano il c.sinistra propone di illuminare il Comune per Gaza

Il centrosinistra al Comune di Milano chiede di illuminare Palazzo Marino con la scritta 'All Eyes on Gaza", come segno di solidarietà e vicinanza alla popolazione civile colpita dalla guerra. La mozione verrà discussa nella seduta del Consiglio comunale di oggi pomeriggio ed è stata presentata dai Verdi, e sottoscritta da tutto il Partito democratico, dai consiglieri della Lista Sala e del gruppo Misto. Nel centrosinistra non l'hanno sottoscritta i Riformisti, tra cui c'è il consigliere Daniele Nahum, esponente della comunità ebraica che tempo fa ha lasciato il Pd proprio in polemica con la posizione del partito sul conflitto a Gaza.     "Anche questa notte l'esercito israeliano ha bombardato una scuola, causando la morte di sfollati, tra cui diversi bambini - hanno spiegato i consiglieri dei Verdi Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara -. Di fronte a simili tragedie non possiamo restare in silenzio".     "'All Eyes on Gaza' è un appello a non distogliere lo sguardo, a non abituarsi al dolore altrui, a riconoscere in ogni bambino, donna e uomo colpito dalla guerra la nostra stessa umanità - proseguono -. Per Gaza non c'è mai stato un vero momento di cordoglio o di commemorazione delle vittime. Non possiamo più attendere: dobbiamo reagire, rompere questo silenzio e denunciare questo massacro con tutti i mezzi a nostra disposizione".     Tempo fa aveva provocato polemiche la decisione del sindaco Giuseppe Sala di non illuminare il Comune di arancione, come richiesto dalla Comunità ebraica, per esprimere solidarietà al popolo israeliano e a due fratellini ostaggio di Hamas uccisi.

Herzog: "Iran sostiene Hamas, non deve avere l'atomica"

"L'Iran sostiene militarmente e finanziariamente Hamas e senza questo sostegno il 7 ottobre non avrebbe ancora avuto luogo. Dobbiamo affrontare l'Iran con determinazione e impedirgli di dotarsi di armi nucleari e questo non è solo l'interesse di Israele, è l'interesse di tutta l'umanità. Siamo in una fase in cui l'antisemitismo sta rialzando la testa in Europa e nel mondo, unendo le forze con nuove forze oscure che vogliono distruggere lo Stato ebraico e non dobbiamo dare per scontato che gli orrori dell'Olocausto siano noti al mondo. Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenerne viva la memoria, dobbiamo condurre una lotta senza compromessi contro l'odio, l'antisemitismo e il razzismo in tutte le sue forme": lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog a Berlino, che ha ringraziato Steinmeier, definendolo un "amico sincero"  di Israele, per la solidarietà dimostrata dopo l'attacco del 7 ottobre in particolare con una visita nei luoghi colpiti dai terroristi.

Steinmeier: "Hamas liberi gli ostaggi, tregua per evitare una catastrofe"

"Come amici di Israele riconosciamo il dilemma che Hamas rappresenta per l'esercito israeliano, usando come scudi i civili e continuando a lanciare razzi contro Israele. Riconosciamo questo dilemma che l'organizzazione terroristica sta creando, anche arricchendosi con gli aiuti, ma temo anche che le sofferenze che la popolazione di Gaza sta vivendo stiano rendendo le spaccature sempre più profonde": lo ha detto Frank-Walter Steinmeier, presidente federale tedesco, ricevendo a Berlino il suo omologo israeliano Isaac Herzog in occasione dei sessant'anni dall'avvio delle relazioni diplomatiche tra Israele e la Repubblica federale tedesca. Steinmeier ha chiesto che Hamas rilasci tutti gli ostaggi e che si arrivi ad un cessate il fuoco per "impedire una catastrofe umanitaria ancora più grave a Gaza". 

Domani Trump a Riad, l'agenda della visita

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nelle prossime ore lascerà Washington per la sua prima missione ufficiale in Medio Oriente dal suo ritorno alla Casa Bianca, la seconda all'estero dopo la breve tappa a Roma per i funerali di Papa Francesco. Trump, stando all'agenda ufficiale resa nota dalla Casa Bianca, decollerà oggi alle 10,55 ore locali (le 16,55 italiane) dalla Joint Base Andrews nel Maryland con destinazione la base della Raf di Mildenhall, nel Suffolk.

Domani Trump ripartirà dal Regno Unito alla volta di Riad, dove è atteso in mattinata. Il presidente, che nella capitale saudita alloggerà presso il Ritz-Carlton, ha in agenda come primo appuntamento un incontro a mezzogiorno a Palazzo reale, dove dovrebbe tenersi l'incontro con l'erede al trono Mohammed bin Salman. 

Nel pomeriggio parteciperà a un business forum Usa-Arabia Saudita presso il centro congressi 'Re Abdul Aziz'. In serata, infine, è prevista la cena di Stato offerta dal principe della Corona saudita nel sito di At-Turaif, patrimonio mondiale dell'Unesco. Il 14 ed il 15 maggio Trump si recherà in visita in Qatar ed Emirati Arabi Uniti, ma la Casa Bianca non ha ancora reso nota l'agenda ufficiale delle due missioni.

Trump

©Ansa

Media: "Hamas intende operare solo come organizzazione politica"

Fonti palestinesi riferiscono che Hamas proporrà di operare esclusivamente come organizzazione politica, con il suo arsenale di armi posto sotto la stretta supervisione egiziana. Lo riporta Haaretz. Questo passaggio dei negoziati dovrebbe essere discusso in fasi successive dei colloqui, a condizione che Israele accetti di andare avanti. Secondo le fonti, i collaboratori dell'inviato del presidente Usa, Steve Witkoff, avrebbero guidato i negoziati con Hamas in Qatar, dove hanno incontrato il capo negoziatore Khalil al-Hayya, e altri membri dell'ufficio politico del gruppo islamista. Hamas si è mostrato disponibile ad accettare un accordo parziale che comporterebbe il rilascio di dieci ostaggi, ma vuole che gli Stati Uniti garantiscano la fine della guerra al termine delle fasi. 

Forze curde in Siria, nessun disarmo prima di accordo con Damasco

Una fonte militare delle Forze democratiche siriane, l'ala siriana del Partito dei lavoratori curdi (Pkk), ha affermato all'ANSA che le forze curdo-siriane non intendono smantellare la struttura armata dell'organizzazione senza prima aver negoziato "nei dettagli" un "accordo completo" con il governo provvisorio di Damasco, rappresentato dall'autoproclamato presidente Ahmad Sharaa. La fonte, che preferisce rimanere anonima perché non autorizzata a parlare con i media, ha ribadito la posizione delle forze curdo-siriane poche ore dopo l'annuncio dal congresso del Pkk in cui si è confermata la decisione, già anticipata a fine febbraio scorso, dello scioglimento della struttura militare del partito dei lavoratori curdi e della rinuncia della lotta armata in Turchia. A marzo un accordo quadro molto generico era stato annunciato tra Damasco e le forze curdo-siriane, che da 13 anni gestiscono con ampia autonomia ampie regioni del nord-est e dell'est siriano. Qui sono dispiegati circa 2mila militari Usa a protezione dei siti energetici tra il fiume Eufrate e il confine con l'Iraq. Nelle scorse settimane un accordo tattico sul terreno tra forze curdo-siriane e governo di Damasco era stato raggiunto per la spartizione delle zone di influenza nella periferia nord di Aleppo, nel nord della Siria, dove si trovano due quartieri controllati da anni dalle forze curdo-siriane. Ma lungo la linea del fronte tra forze curde e forze governative siriane non ci sono stati sviluppi significativi nelle ultime settimane. 

Media siriani, Jolani incontrerà domani Trump a Riad

I media siriani riferiscono della presenza dell'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa (Jolani) a un incontro multilaterale col presidente americano Donald Trump domani in Arabia Saudita. Se questa notizia dovesse esser confermata, sarebbe la prima occasione per Jolani di incontrare di persona il nuovo presidente americano.   I media di Damasco affermano che in vista della visita di Trump in Arabia Saudita e in Medio Oriente, si terrà domani 13 maggio a Riad un incontro tra lo stesso Trump, il principe ereditario e leader di fatto dell'Arabia Saudita Muhammad Bin Salman, il presidente libanese Joseph Aoun e il presidente palestinese Mahmud Abbas (Abu Mazen). A questo incontro, affermano i media, è stato invitato anche il presidente siriano, che ha preso il potere lo scorso 8 dicembre a Damasco. 

Houthi lanciano missile su Israele, caduto fuori dal territorio

Gli Houthi hanno lanciato un missile balistico dallo Yemen verso Israele, che è caduto fuori dal territorio del Paese. Il sistema di difesa non è entrato in azione.

Hamas: "Israele ha fermato le operazioni per la consegna dell'ostaggio"

Una fonte di Hamas ha detto che i mediatori hanno informato il gruppo palestinese che Israele avrebbe sospeso le operazioni militari a Gaza per la consegna dell'ostaggio israelo-americano Edan Alexander. "Hamas è stato informato che esattamente alle 9:30 del mattino, Israele ha iniziato a fermare i suoi voli di ricognizione, droni e aerei da guerra, cos' come le operazioni di combattimento, per creare un corridoio sicuro per il trasferimento e la consegna di Edan", ha detto la fonte. 

Media: "Hamas con il rilascio cerca di fermare l'offensiva"

Un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Channel 12 che con il rilascio dell'ostaggio americano "Hamas ha gettato la sua unica carta sul tavolo per cercare di fermare l'offensiva dell'Idf a Gaza, con il pretesto della visita di Trump". "Ma i piani di Israele rimangono invariati: se non ci sarà la volontà di rilasciare altri ostaggi nei prossimi giorni, scenderemo in campo", ha detto. 

Hamas: "Informati di una tregua temporanea per rilascio dell'ostaggio"

Hamas ha riferito al canale saudita Asharq che l'organizzazione è stata informata dell'inizio di un cessate il fuoco temporaneo per la liberazione di Idan Alexander, che include "tutti i tipi di voli e operazioni militari'. 

Hamas

©Ansa

Media: "Witkoff potrebbe portare il rapito in Qatar per incontrare Trump"

Gli Usa stanno valutando la possibilità che l'inviato Steve Witkoff, oggi in Israele, porti con sé l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander, che dovrebbe essere liberato nelle prossime ore su un aereo per il Qatar, insieme alla sua famiglia, per incontrare Trump dopo il suo rilascio. La notizia è stata segnalata a Ynet. Alexander è prigioniero a Gaza da 584 giorni, è l'unico rapito americano ancora in vita. In totale gli ostaggi vivi sarebbero 21.

Idf pronto alla consegna di un ostaggio da mezzogiorno, stop al fuoco alle 12

L'Idf si sta preparando ad accogliere l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander a partire da mezzogiorno di oggi. Lo riferisce Ynet. Contemporaneamente al rilascio le truppe sono state informate di un cessate il fuoco a partire da mezzogiorno. Secondo una fonte di Hamas non ci sarà alcuna cerimonia. 

Media: "Rilascio di Alexander oggi o domani, prima necessaria garanzia di sicurezza"

L'ostaggio israelo-americano Edan Alexander, detenuto a Gaza dall'ottobre 2023, verrà "molto probabilmente" rilasciato oggi o domani. Lo ha detto all'Afp una fonte vicina ad Hamas, spiegando che l'operazione di rilascio richiede "la messa in sicurezza delle condizioni sul campo". 

Hamas - aggiunge la fonte - aveva chiesto agli inviati americani di garantire "la sospensione di tutte le operazioni militari israeliane per creare un corridoio sicuro" per il suo trasferimento alla Croce Rossa. Il gruppo militante palestinese - ha detto ancora - ha deciso di non tenere una cerimonia pubblica durante la liberazione.

Media: "Witkoff oggi in Israele, incontro con Netanyau sul tema degli ostaggi"

L'inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, arriverà oggi in Israele, dove incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu verso mezzogiorno. Witkoff incontrerà anche il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e altri funzionari israeliani. Centro dei colloqui la sarà la questione degli ostaggi. Lo scrive il Jerusalem Post.

Israele, Herzog in Germania per 60 anni di relazioni tra i due Paesi

Il presidente israeliano Isaac Herzog sarà oggi in Germania per celebrare i 60 anni di relazioni con il Paese che ha perpetrato l'Olocausto, in un momento in cui i rapporti sono complicati dalla guerra di Gaza. La devastante guerra di Israele a Gaza, scatenata dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ha suscitato accuse da parte di molti paesi e gruppi per i diritti umani, secondo cui la sua risposta sarebbe stata sproporzionata. Lo scorso anno, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di cattura per presunti crimini di guerra nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e di altri, tra cui il capo militare di Hamas Mohammed Deif. La Germania, nel frattempo, ha assistito all'ascesa del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD), i cui esponenti di spicco hanno messo in discussione la "cultura della memoria" del paese per espiare i crimini nazisti. La Germania ha anche espresso profonda preoccupazione per l'aumento dell'antisemitismo, proveniente dall'estrema destra, dall'estrema sinistra o dagli immigrati provenienti da paesi arabi e musulmani.In questo ampio contesto, "i soliti luoghi comuni non convincono più", ha sostenuto l'ex ambasciatore israeliano Shimon Stein in un articolo per il settimanale tedesco Die Zeit, scritto in collaborazione con il professore dell'Università Ebraica Moshe Zimmermann. L'ambasciatore israeliano Ron Prosor, parlando all'Afp, ha affermato che la Germania rimane "l'alleato più importante di Israele in Europa" e che i due Paesi sono ora legati da "una vera amicizia". 

Tajani: "Il Governo non è silenzioso su Gaza, nostro impegno per la popolazione civile"

"Dov'è il silenzio? Se parlo io, che sono vicepremier e ministro degli Esteri, parla il governo. Ma poi non ne ha parlato la stessa presidente del Consiglio? Non ha detto che condividiamo la proposta dei Paesi arabi per la ricostruzione di Gaza? Il che significa confermare che siamo preoccupati per la popolazione civile palestinese. Siamo l'unico governo europeo che ha messo in piedi un piano di aiuti alimentari e sanitari, 'Food for Gaza'. Vogliamo il cessate il fuoco, vogliamo la liberazione degli ostaggi, ci riconosciamo nella posizione incontrovertibile di papa Leone XIV". Così al Corriere della Sera, il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rivendica la preoccupazione dell'Italia per la guerra la guerra di Israele a Gaza e l'azione del Governo in aiuto dei civili palestinesi. 

Media: "Il rilascio dell'ostaggio Alexander a metà giornata"

Il rilascio dell'ostaggio israelo-americano Edan Alexander potrebbe avvenire nella seconda meta' della giornata di oggi. Lo rivelano fonti ai media israeliani. Una fonte ha dichiarato al Times of Israel che l'ostaggio verrà probabilmente liberato dalla prigionia di Gaza nel pomeriggio o in serata di lunedì. Secondo poi il notiziario israeliano Canale 12, che si basa sul quotidiano saudita Al-Sharq Al-Awsat, che cita una fonte di Hamas per quanto riguarda la tempistica dello scambio, la liberazione invece potrebbe avvenire a mezzogiorno. 

Diplomazia al lavoro per Trump in Medioriente. VIDEO

Hamas libererà oggi un ostaggio israelo-americano

Hamas si appresta a liberare oggi l'ostaggio americano-israeliano Edan Alexander dopo oltre 580 giorni di prigionia. Il gruppo terroristico palestinese ha preso la decisione come "gesto di buona volontà" nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in vista del suo viaggio nella regione, sperando che a sua volta convinca Israele a firmare un accordo per liberare gli ostaggi rimasti in cambio della fine della guerra, hanno detto al Times of Israel un funzionario statunitense, un funzionario palestinese e una terza fonte a conoscenza della questione.

L'inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha chiamato ieri pomeriggio i genitori di Alexander, per informarli della notizia, ha riferito un funzionario statunitense. Gli Alexander sono volati in Israele domenica sera con l'inviato statunitense per gli ostaggi Adam Boehler, per arrivare in tempo per il rilascio di Alexander. Witkoff avrebbe dovuto volare in Israele separatamente dall'Oman, dove ieri ha tenuto il quarto round di colloqui nucleari con l'Iran.

Gaza: "Almeno 10 morti in attacco israeliano"

L'agenzia della Protezione civile di Gaza ha dichiarato che "almeno 10" persone sono state uccise, tra cui bambini e donne, in un attacco aereo israeliano avvenuto durante la notte su una scuola che ospitava sfollati.

"Almeno 10 morti, tra cui diverse donne e bambini, sono stati causati da un attacco aereo israeliano sulla scuola Fatima Bint Asad, che ospita oltre 2.000 sfollati nella città di Jabalia", ha detto all'Afp il portavoce della Protezione civile Mahmud Bassal, aggiungendo che il raid ha causato anche decine di feriti.

Netanyahu: "Ancora nessuna tregua, negoziati sotto pressione"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il rilascio di un ostaggio israelo-americano annunciato da Hamas non porterà a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza né al rilascio dei prigionieri palestinesi.

I negoziati per un possibile accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza continueranno "sotto pressione, durante i preparativi per un'intensificazione dei combattimenti", ha affermato Netanyahu in una dichiarazione diffusa dal suo ufficio.

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