
Da Bussana Vecchia a Craco passando per l'isola di Poveglia, Mirteto, Consonno e Monterano. Un viaggio da Nord a Sud tra i luoghi dimenticati del Bal Paese. Secondo l’ultima rilevazione Istat, lungo lo Stivale se ne conterebbero un migliaio ma in realtà i piccoli centri, una volta abitati e oggi avvolti dal silenzio, sarebbero circa seimila. Vestigia di un passato spesso glorioso dove il tempo si è fermato consentendo alla natura di impossessarsi di mura, strade e piazze
a cura di Costanza Ruggeri

Craco, in Basilicata, è forse il più celebre tra i paesi fantasmi d'Italia. Fino agli anni Sessanta, il piccolo centro della provincia materana, era il paese del grano. Se ne produceva così tanto che i 2mila abitanti non bastavano a coltivare le terre delle famiglie benestanti. La sua decadenza è cominciata nel 1963, quando una frana ha iniziato a mettere in pericolo l'abitato. Nel 1974 l'evacuazione a valle. Ciò che resta del vecchio borgo è stato il set di diversi film: da "La Passione di Cristo" di Mel Gibson a "Quantum of Solace" di Marc Foster
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Su uno sperone roccioso nei pressi di Loano, in provincia di Savona, sorge il paese fantasma di Balestrino. Il vecchio borgo, a strapiombo sul torrente Barescione, è stato abbandonato nei primissimi anni Sessanta quando, a causa delle frequenti frane, gli abitanti furono costretti a spostarsi più a valle. Lo scenario suggestivo ha reso Balestrino, nel 2008, l'ambientazione del film "Inkheart – La leggenda del cuore d’inchiostro" (Foto Archivio Agenzia Regionale in Liguria)
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Semidistrutto da un'alluvione nel 1951, Gairo Vecchio, in Ogliastra, è forse il più famoso paese fantasma della Sardegna, sicuramente uno dei più suggestivi angoli dell’Isola. La poca sicurezza del paese costrinse gli abitanti a spostarsi. Data la difficoltà nel trovare il luogo dove ricostruire la città, Gairo fu divisa in tre: Gairo Sant’Elena, Gairo Taquisara e Gairo Cardedu (Foto Francesco Mou/Sardegna Turismo)
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Conosciuta come la "Pompei del Novecento", Apice vecchia si trova tra la provincia di Avellino e quella di Benevento. Per motivi di sicurezza, si decise di trasferire la popolazione dopo il terremoto del 1962. I morti furono "solo" 17 ma i tecnici del ministero dei Lavori pubblici, temendo altri crolli, ordinarono l'evacuazione di tutti i 6.500 abitanti. Il terremoto del 1980 diede il colpo di grazia. Solo una persona non ha mai abbandonato il Paese: il barbiere Tommaso che ha sempre continuato a lavorare nel vecchio borgo (foto Ghost Village - Urbex Italia)
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Distrutta dal terremoto del Belice, nel 1968, l'antica Poggioreale è passata dall'essere uno dei borghi più fiorenti della Sicilia ad ammasso di ruderi e sterpaglia. Meta tra le più gettonate degli urban explorers e degli appassionati di fotografia, le rovine di Poggioreale hanno ispirato anche il mondo del cinema: qui sono state girate alcune scene di “L’Uomo delle stelle”, “Malena” e “La Piovra” (Foto Luigi Lazzaro)
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Il borgo di Mirteto è uno dei luoghi più evocativi e magici del Monte Pisano, in Toscana. Antico monastero ormai abbandonato (la cui prime tracce risalgono al 1100) sorge sopra San Giuliano Terme e conserva intatta la fisionomia del borgo religioso, con al centro la chiesa in stile romanico utilizzata fino al secolo scorso come oratorio privato. Il nome “Mirteto” deriva dalla folta presenza di mirti di cui il borgo era circondato (Foto Ghost Village - Urbex Italia)
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La miniera di Ingurtosu è stata una delle più grandi e produttive della Sardegna. Oggi si erge come un villaggio fantasma vicino alla costa centro-occidentale dell’Isola. Fa parte del Parco Geominerario e nel 1997 è stata inserita nella rete Geo-parks dell’Unesco. Ruderi, impianti e pozzi, enormi cumuli di materiali di scarto e carrelli arrugginiti. Le case dei minatori contrastano con l’imponente palazzo in granito della direzione, detto ‘castello’, costruito in stile neomedievale (Foto Alessandro Addis/Sardegna Turismo)
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Bussana Vecchia è una frazione collinare del comune di Sanremo, in Liguria. Il violento terremoto del 23 febbraio 1887 semidistrusse il paese. Gli abitanti furono evacuati e si spostarono di tre chilometri più a valle. Totalmente abbandonata per decenni, ha ricominciato a essere abitata dal finire degli anni Cinquanta da artisti italiani e stranieri, attratti dalla particolarità del luogo, tanto da essere divenuto, negli anni, un caratteristico "villaggio di artisti" in un'ambientazione da borgo medioevale (Foto Archivio Agenzia Regionale in Liguria)
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La Rabatana è il più antico rione della cittadina di Tursi, in provincia di Matera. Fondato nel V secolo, è stato un centro popolato e importante della Basilicata fino alla metà del XIX secolo. Il poeta Albino Pierro, più volte candidato al Nobel per la letteratura, ha fatto della Rabatana la fonte ispiratrice della sua poesia. Qui si possono ripercorrere le stradine dei ruderi del nucleo originario con le abitazioni che spesso comprendevano solo un vano al pianterreno
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Doveva essere la Las Vegas della Brianza. Consonno è l’ambizioso progetto di un eccentrico industriale, il Conte Mario Bagno che, nel 1962, voleva trasformare questo piccolo borgo in provincia di Lecco, nella mecca del gioco e della perdizione. L’imprenditore, però, non aveva fatto i conti con la natura che, nel 1976, con una frana isolò Consonno dal resto del mondo. Oggi Consonno è un luogo surreale, dove le grande istallazioni sono rimaste inutilizzate, avvolte nella vegetazione (Foto Ascosi Lasciti)
Il sito di Ascosi Lasciti
Quello che rimane della vecchia Ischiazza emerge spettrale dalla boscaglia. Un pugno di case aggrappate alla montagna che vennero abbandonate in seguito all'alluvione del 1966, quando un fiume di fango e detriti colpì i centri della Val di Cembra, in Trentino. Furono abbandonati i mulini, le fucine, i masi, le calchère. Oggi restano i ruderi delle case, testimoni muti di quella che era la vita rurale del posto
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Vosina di Bardi è uno dei paesi fantasma dell’Appennino parmense. Una ventina di case abbandonate a conclusione di un processo di spopolamento iniziato nel secondo dopoguerra. Secondo una leggenda gli abitanti se ne sarebbero andati perché spaventati dalle inspiegabili voci che arrivavano dai boschi vicini. Il paese fu teatro di un episodio di sangue: l’uccisione di un gruppo di soldati russi da parte dei partigiani. Vennero sepolti nel cimitero della frazione di Santa Giustina ma della loro tomba si sono perse le tracce (Foto Ghost Village - Urbex Italia)
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Circondati dalle sorgenti del fiume Volturno, nascosti come un piccolo gioiello dimenticato fra le Mainarde Molisane, sorgono i resti del borgo di Rocchetta Alta. Risalente al XII secolo, il borgo è stato più volte distrutto dal terremoto e ha subito i bombardamenti alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. È stato completamente abbandonato agli inizi del XX secolo. Gli abitanti si sono trasferiti a Rocchetta Nuova (Foto Manuel Capparelli/Quei due del Molise)

A pochi chilometri da Civita di Bagnoregio, nel Viterbese, ci sono le rovine di Celleno, borgo arroccato su uno sperone di tufo. Colpito negli anni da epidemie e frane e infine distrutto da un terremoto nel 1931, è considerato oggi, a tutti gli effetti, un borgo fantasma. L’assenza di manutenzione ha risparmiato solo la parte architettonicamente più pregevole dell’abitato, quella intorno a piazza del Comune. Il borgo di Celleno è stato selezionato dal FAI tra i suoi beni (Foto Alessandra Lupi/Dimenticate memorie)
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Poveglia, anche conosciuta come 'l'isola del male', si trova nella laguna di Venezia. Sette ettari e mezzo di case diroccate e di vegetazione incolta che, secondo la leggenda, sarebbero i più infestati al mondo da presenze ultraterrene: spiriti maligni, fantasmi di morti di pestilenze, vittime senza pace di folli esperimenti psichiatrici. Pare che a Poveglia lavorò il dottor Sarles, l'inventore della lobotomia, che si sarebbe suicidato in circostanze misteriose proprio sull’isola maledetta (Foto Urbex Silence Venezia)
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Castel d’Alfero, frazione di Sarsina, in Emilia Romagna, è un borgo risalente al 1500 sottoposto a vincolo monumentale dai Beni Culturali. I fabbricati conservano elementi costruttivi e decorativi tipici dell’arte delle maestranze comacine, i migliori architetti di castelli del loro tempo. L’unica porta di accesso al castello fu abbattuta nel 1968
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Toiano è una frazione del comune di Palaia, in provincia di Pisa. Le sue origini risalgono all'alto medioevo, e la struttura del paese resta quella di un castello, a cui si accede tramite un ponte, forse in origine un ponte levatoio. Il paese è tristemente ricordato per l'omicidio della ventenne Elvira Orlandini, detta la "bella Elvira", trovata sgozzata nei boschi e la cui uccisione rappresentò un caso mediatico nel 1947. Il paese è disabitato dalla metà del XX secolo (Foto Ghost Village - Urbex Italia)
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Rocchette e Rocchettine sono due borghi gemelli nel cuore della Sabina, in provincia di Rieti. Due cittadelle fortificate risalenti al XIII secolo posto uno di fronte l’altro, arroccati sull’Imelle, uno degli affluenti del Tevere. Durante lo scorso secolo i destini dei due castelli gemelli si sono divisi. Così, mentre Rocchette continua a mantenere la vitalità di un centro abitato, Rocchettine è stata pian piano abbandonata fino a diventare un rudere trascurato (Foto Ghost Village - Urbex Italia)
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Monterano sorge su un’altura tufacea a ovest del Lago di Bracciano, èd è uno dei borghi abbandonati più suggestivi del Lazio. Un tempo prestigioso feudo di importanti famiglie, oggi è un bucolico agglomerato di rovine nascoste dalla vegetazione. Grazie a Papa Clemente X il paese assunse prestigio tanto da ospitare un giovane Bernini. Con la morte del Pontefice, iniziò la decadenza del paese, accelerata da un’epidemia di malaria e da un saccheggio da parte delle truppe napoleoniche (Foto Alessandra Lupi/Dimenticate memorie)
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Gessopalena è un paesino della valle dell'Aventino, sul lato orientale della Maiella, in Abruzzo. La parte più antica, quella disabitata (Gessopalena Vecchia), ha un'origine medievale e si erge su uno sperone gessoso, a pochi passi dal nuovo paese sorto dopo l’abbandono delle vecchie abitazioni sventrate prima da un terremoto (nel 1933) e poi dalla furia omicida delle truppe tedesche in ritirata nell’ultima guerra (Foto Daniele Trotta/Regione Abruzzo)
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