
“ITⱯLIA”, il viaggio fotografico di Irene Ferri alla ricerca dell’italianità
Una statua della Madonna a guardia di un biliardino. Collezioni di mazze chiodate in vendita accanto ai souvenir delle reliquie di San Francesco. Il profumo del bucato steso al sole, l'aroma al pino silvestre dell’Arbre Magique e il signor Peppe che, in un paesino della Basilicata, copre i peperoni cruschi con il velo da sposa della moglie. La giovane fotografa emiliana attraversa la Penisola per raccontare in immagini le parole ricevute dagli italiani sul Web
a cura di Costanza Ruggeri

Si chiama "ITⱯLIA" il progetto fotografico di Irene Ferri, giovane promessa nel panorama dell’imaging (selezionata da Nikon Italia per far parte dei suoi migliori talenti). Un progetto “personale-collettivo” sull’italianità che parte dal desiderio di ribaltare la prospettiva (da cui la "Ɐ" rovesciata di ITALIA): una sfida alla negatività per far riemergere il bello del nostro Paese e delle persone che lo abitano
Il sito del progetto ITALIA
Tutti sono chiamati a partecipare inviando la propria dichiarazione d'amore per l'Italia nell'apposito modulo sul sito della fotografa. Irene Ferri continuerà a viaggiare lungo la Penisola per fotografare i racconti ricevuti. Gli scatti più significativi e le frasi più belle saranno poi raccolte in una mostra e in un libro
Il form dove inviare la propria dichiarazione d'amore per l'Italia
"Mai come in questo momento - ci dice Irene - c’è bisogno di positività e di voglia di ripartire". "La lente peggiorativa che usiamo da sempre, ci impedisce di apprezzare tutta la bellezza di cui siamo circondati in Italia. Il progetto IT∀LIA è un brainstorming nazionale. Facciamo emergere quello che l’Italia rappresenta davvero, ciò che ci fa essere perdutamente innamorati del nostro Paese"
Il sito di Irene Ferri
"La mia - continua la Ferri - è una sfida che coinvolge l’intero stivale, da nord a sud. La bellezza è ovunque: da Napoli a Torino, da Milano a Taranto, passando per Bari, Palermo, Siracusa, Roma. Voglio creare qualcosa per noi italiani, un archivio fotografico che ci ricordi che vale ancora la pena amare questa nazione, che bistrattiamo e malediciamo ormai ogni giorno"

Tante le testimonianze già raccolte. Eleonora parla delle sue estati al mare ad Anzio e di quel bagnino ultrasettantenne che le sorrideva sempre. Mariachiara ricorda la madre seduta al tavolo in cucina con la Settimana Enigmistica proprio come sua madre prima di lei. Per Marianna l’Italia è la moka in valigia (prima di partire per un’esperienza all’estero) che la farà sentire a casa ovunque nel mondo

“Il mio posto del cuore - racconta Alessandra - ha le sembianze di un paesaggio lunare. È nei Calanchi di Pisticci che riscopro puntualmente la bellezza autentica della mia Basilicata, in quel silenzio che copre chilometri di niente e rende ancora più inebriante il profumo dell'argilla arida e polverosa". Ed è nei calanchi lucani che Irene Ferri ha scoperto il teatro di Daniele Onorati e ha immortalato gli attori di Delirium, il suo ultimo spettacolo, e il Festival degli Insetti

Per Alessia Italia è "la carbonara, la quintessenza della felicità. La cosa veramente straordinaria dell'italianità è il nostro modo di essere conviviali. Non ti immagini mai a fare cose da solo, sei sempre in mezzo a un sacco di gente". Per Noemi “Italia è tradizione culinaria. Non importa da che regione vieni ma ogni italiano ha un preciso ricordo di un piatto che non sarà mai come quello che mi cucinava la mia nonna"

Per Manuela “l’Italia è quel posto dove si incontrano il sacro e il profano. Una statua della Vergine a guardia di un calcetto in un afoso androne di Scalea, collezioni di mazze chiodate in vendita accanto ai souvenir delle reliquie di San Francesco nei vicoli di Assisi, le modelle che sfilano davanti al Duomo di Lecce”

Alessandra vive negli Stati Uniti da più di 11 anni "ma non c’è giorno che passi senza che io pensi a Roma mia, all’Italia. Mi manca il modo di comunicare di noi romani, tanto che appena esce un film ambientato a Roma, lo guardo subito”

Lorenza confessa che quando si allontana dall'Italia viene pervasa "da una struggente nostalgia per quella verace gestualità, che a volte mi fa vergognare terribilmente ma che alla fine mi fa morire dal ridere"

Per Chiara Italia è il ricordo dei viaggi da bambina in macchina "con il profumo di pino silvestre dell'Arbre Magique e la cassetta di Lucio Battisti”. Mentre per Federica “l’Italia è mia nonna che si trasforma in una persona stranamente taciturna mentre recita il rosario”

Per Laura Italia è l'estate dei suoi 18 anni: il primo amore. "L'attesa sotto casa ha il profumo dei fiori d'arancio e del gelsomino. Il dopo, il sapore delle albicocche di Valleggia raccolte e mangiate alle 3 di notte”. Per Nina, invece, “passare l’estate in campagna al paese vicino Viterbo dai nonni. La pizza a taglio sotto casa che aveva il jukebox con le canzoni del Festivalbar" e lei "da dietro le imposte a spiare e sognare di vedere passare il ragazzino" che le piaceva

Per Cettina essere italiano è "la possibilità di dire a un negoziante: mi mancano 80 centesimi, te li porto domani e sentirmi rispondere: Tranquilla! Non ci dobbiamo più vedere?"
_vert_ok.jpg?im=Resize,width=335)
Per Serena il ricordo dell'Italia è l'estate "passata a Scauri a leggere il 'Cioè' sotto l'ombrellone e innamorarmi perdutamente dei ragazzini che giocavano a biliardino sul lido" mentre per Giulia è “guardare giocare la nazionale italiana di calcio e sentire che da tutte le case arriva lo stesso audio TV, esultare insieme o piangere insieme"
%20web.jpg?im=Resize,width=335)
Per Alessandro Italia è “scavalcare il cancello dell'oratorio per giocare a calcio nel campetto fatto di polvere”. "L’Italia - dice invece Francesca - sono i mondiali di calcio dell’82 visti tutti insieme nel giardino dei vicini con il cocomero in una mano e la bandiera dall’altra, con mio babbo che guardava ogni partita in piedi camminando su e giù ed io bambina di 7 anni che nella finale vinta feci il tuffo, insieme a tutti gli altri nella fontana del paese”

Per Giada Italia è Palermo. "Mi ha tirata fuori dai lunghi inverni della mia vita. In una panchina sotto un raggio di sole scottante per darmi calore quando avevo freddo al cuore. In un vicolo pieno di voci che sovrastavano il silenzio assordante nella mia testa. Davanti ad uno dei suoi splendidi palazzi per farmi emozionare di fronte alla bellezza. Nelle viscere di questa città c’è un magma di energia. Ti guida. Ti muove. Ti trascina nella sua corrente entrando nelle fibre del tuo essere. Sai di appartenere, di appartenerle. E la solitudine svanisce”

Mariam ha viaggiato per studio, per lavoro, per piacere. Ha visto tanti posti e conosciuto un sacco di persone ma, "alla fine mi mancava sempre qualcosa. Mi mancava lo Spritz a salvarmi alla fine di una giornata NO. Mi mancava sentire nel tragitto verso casa i vecchietti del bar che mi salutano. Mi mancava sentirmi dire dalla nonna 'pregherò per te!' Mi mancava andare al bar la mattina e ordinare l'unica vera colazione: un cappuccino e un pezzo di erbazzone”

Per Stefania l'Italia è “l'odore di bucato steso al sole misto ai profumi inebrianti del forno, e del pranzo della domenica che dalle finestre delle case invade le piazze e strade nei paesini più lontani e dimenticati del centro sud che con la loro bellezza, dignità e grande volontà sanno comunque ancora far parlare di loro”

"Dell'Italia - dice Paolo - mi piace che con un del fil di ferro e un paio di pinze riusciamo al di là dei manuali. Anni fa lavoravo in una fabbrica di carrelli elevatori. Un giorno venne in visita un rivenditore tedesco. Mi chiese come risolvere un problema con un'idroguida. Gli spiegai come l'avrei risolto, facendogli vedere sul carrello che stavo montando. Mi guardò con aria stupita: In nessun manuale tecnico è spiegata questa procedura ma voi italiani siete così: fil di ferro e pinze e riparate tutto"

Per Tamra Italia è "edifici alti e strade strette. Il fatto che, invisibile ma dietro l'angolo, potrebbe esserci l’ennesimo esempio mozzafiato di bellezza"

Per Martina “l’Italia è così, si nasconde, ed è per questo che ti accorgi di quando è bella solo quando sei lontano”

Fotografa di viaggio e ritratto, content creator e visual strategist internazionale, Irene Ferri è laureata in Comunicazione alla IULM di Milano e ha conseguito un certificato all’UCLA (Università della California Los Angeles) in Produzione Cinematografica. È stata scelta come una dei giovani talenti fotografici del progetto Nikon Creators e Nikon Italia è partner tecnico del suo lavoro in giro per la Penisola

Che cos'è per Irene Ferri l'Italia? "Il rumore delle tazzine al bar ogni mattina. Il magnum double caramel mangiato ogni estate a Finale Ligure tra le cabine. Ascoltare Marracash e mangiarmi un pezzo di parmigiano reggiano a Los Angeles e sentirmi immediatamente a casa. E la certezza che, sotto ogni ponte, troverò un poster di Moira (o della famiglia) Orfei"

"Durante il viaggio - ci racconta Irene - mi sono imbattuta in situazioni incredibili. A Scanzano Jonico, in Basilicata, ho conosciuto il signor Peppe che per coprire i peperoni cruschi lasciati ad essicare al sole ha riutilizzato il velo da sposa di sua moglie Antonietta"

"E a Pizzo Calabro, in una spiaggetta appena fuori dal paese, ogni singolo calabrese mi ha chiesto di immortalarlo in uno scatto"