Bob Dylan, la vera storia del menestrello che ha vinto anche il premio Nobel

Nel 1961 ha pubblicato il primo album, Bob Dylan, dove ha riproposto classici della tradizione folk americana

Nel 1963 è uscito un altro iconico album, The Freewheelin’ Bob Dylan, che contiene un inno indimenticabile, Blowin’ in the Wind: “The answer, my friend, is blowin’ in the wind". Il disco inlclude anche altre invettive contro la guerra, come Masters of War e A Hard Rain's a-Gonna Fall

Nel 1964 è arrivato un altro album, The Times They Are a-Changin’, con l'omonima title-track che è presto diventata un classico del suo repertorio, una sorta di profezia per l'avvento di una nuova era. Il brano è nato infatti tra i movimenti giovanili e il periodo irrequieto successivo all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy

Già allora, però, Bob Dylan ha sentito stretti i panni del cantautore impegnato. Nell’album successivo, Another Side of Bob Dylan, ha prediletto testi più letterari

Intenso in quegli anni il rapporto con Joan Baez, cantautrice conosciuta nel 1961. Insieme sono non solo saliti sul palco per diversi duetti, ma hanno anche un intrapreso rapporto sentimentale poi finito nel 1965. I due si sarebbero riconciliati in seguito

Nel 1965 Dylan ha realizzato la "svolta elettrica": oltre alla pubblicazione dell'album Bringing It All Back Home, con chitarre elettriche e testi letterari e metaforici, il 25 luglio sul palco del Newport Folk Festival il cantautore ha imbracciato la chitarra elettrica invece della chitarra acustica. Gran parte del pubblico non ha preso bene l'iniziativa, che si discostava dalla canzone d’autore americana politicamente impegnata e poetica di Woody Guthrie e Pete Seeger

Tra i brani elettrici c’è Subterranean Homesick Blues, che è diventato anche il primo videoclip della storia del rock, dove Dylan mostra una serie di cartelli con le parole del testo. Tra le tracce acustiche, invece, c'è Mr. Tambourine Man, un immaginifico viaggio nella fantasia dell’autore che sarà oggetto di numerose cover

Nello stesso anno, ancora più convinto nella svolta rock, il cantautore ha pubblicato Highway 61 Revisited, dove compare la leggendaria Like a Rolling Stone”. Ha sfidato così i tradizionalisti folk che l'avevano fischiato proprio al Newport Folk Festival

Highway 61 Revisited contiene anche la torrenziale Desolation Row, oltre 10 minuti di visioni liriche e surreali successivamente tradotte in italiano da Fabrizio De André

Nel 1966 Dylan ha completato la “trilogia elettrica” con Blonde on Blonde. È stata un’altra prima volta: il primo doppio album della storia del rock, che ha completato la rivoluzione sui testi, sempre più ermetici e visionari,

Nel disco ha alternato cavalcate come Leopard-Skin Pill-Box Hat e Stuck Inside Of Mobile With The Memphis Blues Again, fino a brani più dolci e sensuali come I Want You e Just Like a Woman. ll brano di chiusura è l’intimo sogno della lunghissima Sad Eyed Lady of the Lowlands

Durante una data del tour a Manchester, è arrivata la spaccatura definitiva tra Dylan e il pubblico folk. “Giuda!”, ha urlato qualcuno dalla platea. “Non ti credo”, gli ha risposto sarcastico il cantatuore, che ha proseguito con la parte elettrica del concerto anche nel resto del tour

A causa sia dei ritmi del tour, sia delle critiche e degli scontri con il pubblico, Dylan avrebbe avuto bisogno di una pausa. Un incidente in moto ha poi messo a rischio la sua vita, e il cantautore ne ha approfittato per passare la convalescenza quasi in isolamento e annullare tutti i concerti

Nel 1967 si è riunito con la band ed è tornato in studio per registrare John Wesley Harding, un ritorno alla tradizione e ai miti dei fuorilegge del West e un'introduzione alla vena spirituale ispirata dalla lettura delle Sacre scritture. Nel disco c’è All Along the Watchtower, celebre anche per la cover di Jimi Hendrix

Nel 1969 l'album Nashville Skyline, caratterizzato da sonorità country, ha chiuso il decennio più glorioso della carriera di Dylan. Secondo la critica musicale, negli anni Settanta, la produzione del cantautore sarebbe stata più altalenante

Nel 1973 Dylan ha firmato la colonna sonora del film western Pat Garrett & Billy the Kid con il brano Knockin' on Heaven's Door, reso celebre anche dalla cover dei Guns 'n Roses

Nel 1975 è uscito Blood on the Tracks, dove il cantautore ha recuperato in parte il sound elettrico e che contiene  alcuni dei suoi brani più riusciti, come Tangled Up in Blue e Simple Twist Of Fate

Sono stati anche gli anni della Rolling Thunder Revue, una sorta di circo itinerante al seguito di Dylan composto dai vecchi amici del Greenwich Village, come Joan Baez e il poeta beat Allen Ginsberg. La comitiva, guidata dal cantautore con la faccia pitturata, viaggiava di città in città senza preannunciare il suo arrivo, affidandosi al passaparola e prediligendo le piccole sale

Nel 1976 Dylan è tornato alla canzone di protesta con Hurricane, contenuta nell’album Desire e dedicata al caso del pugile afroamericano Rubin "Hurricane" Carter ingiustamente accusato di un omicidio. Nello stesso anno il cantautore ha convocato una seconda Rolling Thunder Revue

Tra gli anni Settanta e Ottanta, un'altra svolta: la conversione alla religione dei Cristiani rinati, parentesi spirituale testimoniata da una manciata di album e poi "contraddetta" nei temi dell’album Infidels del 1983

Il disco più apprezzato negli anni Ottanta è stato Oh Mercy, prodotto da Daniel Lanois (già al lavoro, tra gli altri, con U2, Brian Eno e Peter Gabriel) e caratterizzato da atmosfere più rarefatte

Nel 1988 Dylan è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of fame. “Bob Dylan ci ha liberato la mente come Elvis ci ha liberato il corpo. Ci ha dimostrato che solo perché la musica è fisicamente innata non significa che sia anti-intellettuale”, ha detto Bruce Springsteen nel discorso di presentazione

Gli anni Novanta sono stati aratterizzati da un ritorno alle radici con due album di cover di vecchie canzoni blues e folk, Good as I Been to You e World Gone Wrong

Nel 2000 il cantautore ha vinto un Golden Globe e un Oscar nella categoria Miglior canzone originale per Things Have Changed, scritta per il film Wonder Boys

Nel 2008 il cantautore ha ricevuto un altro grande riconoscimento: il Premio Pulitzer alla carriera per “il profondo impatto sulla musica e la cultura popolare americane, grazie a composizioni liriche dallo straordinario potere poetico”

Nel 2012 il presidente americano Barack Obama ha conferito Dylan, che ha mantenuto uno sguardo impassibile, la Medal of Freedom, il più alto riconoscimento civile negli Stati Uniti

Nel 2016 ha ricevuto anche il Premio Nobel per la Letteratura, nello specifico “per aver creato nuove espressioni poetiche all'interno della grande tradizione della canzone americana”. Dylan ha spiazzato ancora una volta il pubblico, perché ha rifiutato di commentare il premio e non si è presentato alla cerimonia a causa di "altri impegni"

Due mesi più tardi, ha poi inviato un discorso scritto. Nel testo Dylan ha parlato delle sue influenze musicali, in primis Buddy Holly (“mi ha cambiato la vita”), e di letterarie, come Moby Dick e l’Odissea. Ha ritirato il premio da solo, in una cerimonia privata

Anche nei decenni 2000 e 2010 Dylan ha continuato intensamente la sua attività discografica e concertistica, alternando dischi di inediti e raccolte di cover

Nel marzo 2020 il cantautore ha stupito di nuovo tutti con la pubblicazione a sorpresa – in piena emergenza Coronavirus - l'emozionante e cupo brano in 17 minuti Murder Most Foul, che parte dall’assassinio di Kennedy per raccontare alcuni passaggi decisivi della storia americana

È poi uscito Rough and Rowdy Ways, il primo album di inediti in 8 anni. L’ultimo era stato Tempest nel 2012

Nel dicembre 2020 Dylan ha venduto a Universal Music i diritti del suo catalogo: un accordo da record che ha coperto l'intera carriera, dai primi brani dell'inizio degli anni Sessanta all'ultimo album Rough and Rowdy Ways. Secondo il New York Times, Universal Music avrebbe pagato oltre 300 milioni di dollari per il "Santo Graal" del rock - oltre 600 canzoni pari per influenza e valore al catalogo dei Beatles

In una rara intervista, concessa al New York Times nel giugno 2020, Dylan ha lanciato un accorato appello dopo l'uccisione dell'afroamericano George Floyd da parte della polizia durante un fermo: giustizia per lui per la sua famiglia, per l'America, chiede il cantante. "Mi ha nauseato senza fine vedere George torturato a morte in quel modo. È stato oltre l'orrore". E sulla pandemia: "è "il precursore di qualcos'altro che sta per venire", forse "un castigo divino. L'estrema arroganza che porta punizioni disastrose. Forse siamo alla vigilia della distruzione"

Nel 2022 a Tulsa, in Oklahoma, ha aperto il Bob Dylan Center, l'archivio segreto con oltre centomila tra carte e frammenti di vita del cantautore che racchiude manoscritti, fotografie e filmati. Nello stesso anno, il cantautore ha pubblicato il libro The Philosophy of Modern Song, dove commenta canzoni di altri artisti

Oggi, giovedì 23 gennaio 2025, esce nei cinema italiani il biopic A Complete Unknown di James Mangold, dove Timothée Chalamet interpreta proprio Bob Dylan dagli esordi alla prima fase della carriera. "Timmy è un attore brillante, sono sicuro che sarà assolutamente credibile nei miei panni", ha commentato il cantautore