Bob Dylan, compie 50 anni "Blood on the Tracks". Cosa sapere sull'album capolavoro
ApprofondimentiIl 20 gennaio 1975 usciva uno dei lavori in studio più amati dell’artista futuro premio Nobel. Pubblicato con la Columbia Records, contiene 10 canzoni che sembrano riflettere la turbolenta fase emotiva che Dylan stava vivendo con la fine del suo matrimonio (anche se lui ha sempre negato che sia un album autobiografico). Si rivelò un grande successo commerciale e di critica. Ecco tutte le curiosità
Sono passati 50 anni dall’uscita di Blood on the Tracks, quindicesimo album in studio di Bob Dylan e uno dei suoi lavori più apprezzati da fan e critici. Pubblicato il 20 gennaio 1975 dalla Columbia Records, venne registrato tra New York e Minneapolis. Le canzoni sono state collegate alle tensioni nella vita personale del cantautore, incluso il suo allontanamento dalla moglie Sara. Nelle interviste, l’artista ha sempre negato l’aspetto autobiografico dei brani. Acclamato retrospettivamente come uno dei migliori album di Dylan, è stato anche uno dei suoi maggiori successi commerciali. Dalle registrazioni alla copertina fino dalla track list: ecco tutte le cose da sapere sul disco.
La genesi
Dopo la fine del suo tour del 1974 con The Band, Dylan iniziò una relazione con una dipendente della Columbia Records, Ellen Bernstein, evento che segnò l'inizio della fine del matrimonio con sua moglie Sara. Durante l'estate del 1974 cominciò a scrivere una serie di canzoni in tre piccoli quaderni. Insieme a Bernstein, nella sua fattoria in Minnesota, completò le 17 canzoni da cui fu prese corpo Blood on the Tracks, ricco di brani legati dalla tematica dell’amore in crisi.

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Le registrazioni
Inizialmente, Dylan pensò di registrare Blood on the Tracks con un gruppo di supporto elettrico ma alla fine cambiò idea e sostituì arrangiamenti acustici essenziali per tutte le sue canzoni. Il 2 agosto 1974, firmò un contratto con la Columbia Records. Le sessioni di registrazione iniziarono agli A & R Recording Studios di New York il 16 settembre 1974. Il produttore, Phil Ramone, in seguito disse che Dylan passava da una canzone all'altra come se facessero parte di un medley. Si susseguirono diversi cambi tra i musicisti reclutati. Dopo dieci giorni e quattro sessioni l’album era pronto e mixato. La Columbia iniziò a prepararsi a pubblicare l'album prima di Natale. Dylan fece ascoltare la stampa di prova al fratello, David Zimmerman, che lo convinse che l'album non avrebbe venduto perché il suono complessivo era troppo spoglio. Il cantautore decise quindi di registrare nuovamente cinque canzoni dell'album al Sound 80 di Minneapolis. In due giorni il lavoro fu completato e il disco uscì nei negozi il 20 gennaio 1975. La versione sulla stampa di prova originale è stata pubblicata in edizione limitata nel 2019 per il Record Store Day. Alcune registrazioni sono finite in altri album come Biograph e nelle Bootleg Series.

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La copertina
La cover mostra Bob Dylan in un ritratto di profilo che guarda a sinistra. A sinistra di questo c'è una striscia bordeaux con il nome dell'artista e il titolo dell'album, entrambi in bianco e sottolineati. Mentre l'immagine di copertina sembra un dipinto, è una fotografia pesantemente modificata da Paul Till, il quale ha spiegato che la foto è stata scattata con un teleobiettivo durante un concerto al Maple Leaf Gardens, a Toronto, il 10 gennaio 1974. Quando ha sviluppato la foto, l'ha solarizzata, quindi l'ha colorata a mano usando acquerelli. La quarta di copertina mostra, a seconda dell'edizione, una delle due litografie di David Oppenheim. Le note di copertina furono scritte da Pete Hamill, poi rimosse dalla Columbia Records per le successive stampe del 1975 - quando la litografia fu sostituita - e poi ripristinate dopo che Hamill ricevette un Grammy.

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Le canzoni
Tutte le canzoni dell’album sono scritte da Bob Dylan. Si parte con Tangled Up in Blue, che fu anche l’unico singolo estratto. Il lato A prosegue con Simple Twist of Fate, You're a Big Girl Now, Idiot Wind e You're Gonna Make Me Lonesome When You Go. Nel lato B del disco ci sono Meet Me in the Morning, Lily, Rosemary and the Jack of Hearts, If You See Her, Say Hello (uscita come lato B del singolo Tangled Up in Blue), Shelter from the Storm e Buckets of Rain. Molti critici hanno descritto l’album come fortemente autobiografico e influenzato dalla crisi coniugale con Sara Lownds. Ma Dylan ha sempre negato questa interpretazione. Nelle sue memorie del 2004, Chronicles, Vol. 1 , l’artista ha dichiarato che le canzoni non hanno nulla a che fare con la sua vita personale e che sono state ispirate dai racconti di Anton Čechov.

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Il successo
L’album è stato un ottimo successo di vendite, raggiungendo il primo posto nella Billboard 200 e il quarto nella UK Albums Chart. È certificato doppio disco di platino negli Usa (più di 2 milioni di copie) e di platino in Uk (oltre 300mila copie) e Canada (più di 100mila copie). Da tutti i critici è ritenuto il miglior lavoro di Dylan nel decennio e uno dei più apprezzati di tutta la sua discografia. Nel 2003, l'album è stato classificato numero 16 nella lista di Rolling Stone dei "500 migliori album di tutti i tempi", salendo al numero 9 nella revisione del 2020 della lista. Nel 2004 è stato posizionato al numero 5 nella lista di Pitchfork dei "100 migliori album degli anni ’70". Nel 2015 è stato inserito nella Grammy Hall of Fame. Alcuni anni fa era emersa la notizia che il regista Luca Guadagnino stesse lavorando a un adattamento cinematografico ispirato all’album.
