Breve storia dei dissing: da Bob Dylan e John Lennon a Fedez e Tony Effe

Negli ultimi giorni gli italiani, anche quelli che generalmente non seguono le vicende musicali in modo continuativo, sono venuti a conoscenza del dissing - ovvero lo scambio di offese e insulti in rima tra esponenti del mondo del rap e della trap - tra Tony Effe e Fedez. In molti si sono assai scandalizzati per i toni e i contenuti degli insulti, per l'aver messo in piazza figli, consumo di droga, terzi personaggi celebri o donne trattate come merce di scambio. Fini editorialisti e commentatori culturali sono stati costretti svogliatamente ad affrontare la questione, rivelando scarsa conoscenza di questo “strano e volgare fenomeno che arriva dall'America”, magari citando Thomas Mann o i poeti greci per prenderne le distanze. Una pratica cinquantenaria In realtà niente di nuovo sul fronte occidentale: il dissing - che deriva dallo slang afroamericano to dis, contrazione di disrespect – è alla base del rap, musica che nasce dalla strada e dalla sottocultura dell'hip-hop, in cui lo scontro e la competizione non solo solo elementi fondanti, ma fanno in qualche modo parte dello show. Il dissing è una tecnica artistica di sfogo, introdotta proprio con la nascita dell’hip hop, per evitare che le bande criminali americane si massacrassero nelle strade, e per dar quindi vita a una sorta di battaglia musicale, con la parola come principale arma. Niente di costruttivo né di edificante, ci mancherebbe, ma nemmeno questa evento così unico e scandaloso. Il rap e l'hip-hop l'anno scorso hanno compiuto 50 anni, ed è appunto da dieci lustri che tra i rapper ci si scambia diss e beef . A dirla tutta anche prima del rap gli artisti e i cantanti si divertivano a scambiarsi frecciatine velenose nei testi delle loro canzoni Il dissing prima del rap Ci sono una serie di casi di cantanti in passato amici che poi a un certo punto si scambiano ingiurie e aggressioni verbali. Uno dei più celebri è quello tra Bob Dylan e John Lennon: la loro amicizia nacque da brevi incontri dal 1964 al 1969, e Lennon fu così infatuato dal cantautore da aver scritto la canzone “Norwegian Wood”, ispirandosi al folk di Dylan. Questa cosa non fu presa bene dall'artista americano che scrisse “Fourth time around” che fu interpretata da molti come una parodia del pezzo dei Beatles e con l'ultima strofa che recita "E io, non ho mai preso molto, non ho mai chiesto la tua stampella, ora non chiedere la mia" letto come un avviso a Lennon di smettere di copiare. Successivamente, dopo lo scioglimento dei Beatles, John Lennon pubblicò una canzone dal titolo “God” in cui parlava di religione e del concetto di "autorità" e "influenza" a cui gli esseri umani guardano da secoli e che conteneva anche il verso "Non credo a Zimmerman" . Forse questo è il primo proto-diss della storia della musica pop: altri casi noti sono quelli di Carly Simon con “You're so vain” nei confronti dell'ex Warren Beatty o dei Queen che “Death On two legs ” del 1975 dedicata appunto al loro primo manager Norman Sheffield reo di cattiva gestione e appropriazione indebita di gran parte dei loro primi guadagni. Anche in Italia ci sono stati dei casi come ad esempio “Milano e Vincenzo” di Alberto Fortis in cui il cantautore milanese minacciava di morte il discografico e talent scout Vincenzo Micocci per averlo messo sotto contratto ma senza mai farlo cantare; oppure il caso de “L'avvelenata” di Francesco Guccini con un aperto affronto nei confronti del critico musicale Riccardo Bertoncelli che lo aveva stroncato. Gli scontri più celebri nel rap Tuttavia è con il rap che prende vita il dissing propriamente detto. Forse la più nota, anche per via del tragico epilogo, fu quella tra Tupac Shakur e Notorious B.I.G. La faida tra i due è culminata con il celebre e crudissimo dissing di Tupac in “Hit ‘Em Up”, un attacco frontale a Big e la East Coast. La tensione tra i due portò alla divisione tra la scena rap della West e della East Coast, con le conseguenze di morte violenta di entrambi i rapper. Un'altra celebre rivalità tra rapper è quella che vide protagonisti Jay-Z e Nas e che dette vita a dissing leggendari come “Takeover” di Jay-Z e “Ether” di Nas; quest’ultima, in particolare, è diventata sinonimo di un dissing ben riuscito, tanto che il termine “ether” viene usato ancora oggi nel codice del rap per descrivere un attacco musicale schiacciante. Eminem tra gli uomini e Nicki Minaj tra le donne sono stati tra i/le rapper che hanno basato gran parte della loro carriera sul dissing verso altri colleghi. Uno degli ultimi è stato lo scontro verbale a suon di barre tra Drake e Kendrick Lamar contenente rime brillanti e anche alcuni colpi bassi . In Italia la tecnica di sfogo del dissing è stata più volte praticata da Fabri Fibra , da Marracash e negli ultimi tempi tra il rapper sardo Salmo e il napoletano Luchè. A differenza però del più recente scontro verbale tra Fedez e Tony Effe, gli esempi sopra citati contengono l'essenza stessa del rap basato su credibilità, attitudine e cultura del rap che significa quindi anche saper surfare abilmente sulle basi musicali. Purtroppo dall'episodio del rapper milanese e romano emergono solo luoghi comuni, scarsa tecnica e molto gossip.