Un viaggio tra bellezza, storia e cultura che tocca alcuni dei punti più significativi del capoluogo partenopeo e della cittadina ai piedi del Vesuvio: dal Museo del Tesoro di San Gennaro al Cristo Velato fino agli scavi archeologici. E poi ancora le sculture di Jago alla Sanità, le opere di artisti locali all’hotel De Bonart e le decorazioni Belle Époque al Gran Cafè Gambrinus. E il cibo: dalle creazioni Michelin del maestro pizzaiolo Enzo Coccia alle proposte dello chef Roberto Lepre
a cura di Costanza Ruggeri
La nostra passeggiata alla scoperta delle bellezze di Napoli comincia dal BELVEDERE DI PIZZOFALCONE da dove si gode di una delle viste più belle dell'intera città: da qui lo sguardo spazia da Capodimonte al Vesuvio, da Sorrento a Capri, da Castel dell’Ovo a Posillipo. Questo punto panoramico è, da poco più di un anno, reso più accessibile grazie all’ascensore del Monte Echia. Nei pressi dell’impianto, è possibile ammirare i resti della villa di Licinio Lucullo
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Inaugurato nell'aprile del 2024, dopo più di 15 anni di lavori, l’ascensore che collega in 30 secondi via Santa Lucia-via Chiatamone con la collina di Pizzofalcone è stato realizzato all’interno di un pozzo in cemento armato ed è costituito da due cabine (una in salita e una in discesa). Il Monte Echia è un luogo di grande importanza storica: qui, infatti, sorse Parthenope, il primo insediamento greco che ha preceduto la fondazione di Napoli
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Lasciamo la collina di Pizzofalcone per spostarci in via Chiaia e visitare la nuova fermata della metropolitana. Progettata dall’architetto napoletano Uberto Siola con l’intervento artistico di Peter Greenaway, questa fermata è parte del progetto “Stazioni dell’Arte”. Sul parapetto della stazione è presente un verso che recita: “Est in aqua dulci non invidiosa voluptas”, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio
I giardini di Madeira, viaggio nell’isola dell’eterna primavera
Ufficialmente aperta al pubblico nel luglio 2024, la nuova fermata Chiaia della Linea 6 propone un viaggio onirico dalle viscere della terra al cielo dando vita a un’esperienza sensoriale e intellettuale che va oltre la semplice utilità dei trasporti pubblici. La stazione è stata progettata con un allestimento che simboleggia il collegamento tra il passato storico della città di Napoli e il suo futuro dinamico
Basilea, alla scoperta della città dell'Eurovision 2025
Parte del progetto "Stazioni dell'Arte" anche le fermate di Università, Toledo, Museo e Dante. Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Karim Rashid, Oscar Tusquets Blanca e, più di recente, Boris Podrecca sono alcuni dei progettisti coinvolti nel progetto. Definita da The Daily Telegraph "la più bella d'Europa", la metropolitana di Napoli rappresenta un vero e proprio museo di arte contemporanea nel sottosuolo
Tra le calli di Venezia, alla scoperta dei bacari più caratteristici
Dagli artisti della metropolitana di Napoli a quelli dell'HOTEL DE BONART NAPLES, Curio Collection by Hilton. L'anima dello storico albergo situato al civico 133 di Corso Vittorio Emanuele (punto di riferimento dell'ospitalità partenopea di Caracciolo Hospitality Group), infatti, è un'ode all'arte a cominciare proprio dal naming creato dalla crasi di Bon e Art fino alle oltre 150 opere di artisti contemporanei campani ospitate nei suoi spazi
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Grazie all'inedita partnership tra l'hotel de Bonart Naples e Finarte, storica case d'aste italiana, è nato un nuovo polo dell'arte in città, connubio perfetto tra arte, eleganza e ospitalità d'eccellenza. Con lo scopo di promuovere la cultura e la bellezza (non soltanto tra collezionisti ma ad un pubblico più ampio), vengono organizzate Preview, Valuation Day e Art Talks dedicati all'approfondimento di tematiche relative al mercato dell'arte e alla gestione delle collezioni
Giornata mondiale del Libro, viaggio letterario in Irlanda: da Dublino a Sligo
Elemento distintivo dell'hotel de Bonart Naples è rappresentato dalle sue 6 esclusive Suite Mito, ognuna delle quali è un omaggio a un mito leggendario della città. Dalla Suite Partenope (he celebra la sirena che, secondo la leggenda, diede origine alla città) alla Suite Diamante (che richiama la facciata della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli) fino ancora alla Suite Sibilla dove gli ospiti sono immersi nel fascino della Profetessa di Cuma
Giornata della Terra, 30 hotel ecosostenibili per una vacanza green
Per la quarta tappa della nostra passeggiata a Napoli alla scoperta delle sue bellezze artistiche, storiche e culinarie, arriviamo al numero 1 di via Chiaia dove troviamo una vera e propria istituzione partenopea: il GRAN CAFFE' GAMBRINUS. Ritrovo, negli anni, di intellettuali, politici e uomini d’affari, è uno dei più riusciti esempi in Italia di caffè letterario di ispirazione europea (tempio dell’elite intellettuale napoletana e internazionale)
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Parte dell'Associazione Locali Storici d'Italia, il Gran Caffè Gambrinus è in attività dal 12 maggio del 1860 ed è stato frequentato da artisti e intellettuali del calibro di Oscar Wilde, Gabriele d'Annunzio ed Ernest Hemingway. Luogo di incontro e simbolo della cultura e della tradizione napoletana, il "tempio della Belle Époque partenopea" ha riaperto da poco anche i saloni storici, chiusi nel 1938 perché considerati "luogo antifascista"
Fiori e cucina, indirizzi per una pausa gourmet tra piante e bouquet
Dal "tempio del caffè" napoletano alla libreria più grande d'Italia. All’interno della storica Galleria Umberto I, ha inaugurato il 5 agosto 2024 il MONDADORI BOOKSTORE: 1.000 metri quadrati e 148.000 volumi per un luogo in cui trionfa la cultura, l’arte e l’aggregazione. Gli interni sono stati progettati con arredi che rispettano lo stile liberty della galleria e si fondono con elementi di design moderni ed eco-sostenibili
Tulipani, le più belle fioriture d'Italia: dal Trentino alla Sardegna
Con un affaccio sullo storico Teatro Salone Margherita, il Mondadori Bookstore si ispira all’estetica giapponese, con arredi che richiamano la linea naturale dei tronchi degli alberi e una particolare attenzione per i materiali eco-friendly (come il legno di pioppo marino e il ferro riciclato). Sono presenti aree dedicate agli eventi, una caffetteria, un hub per il coworking e spazi per le mostre di giovani artisti emergenti
Antiquariato e design, passeggiata in 10 tappe alla scoperta di Parma
Per la sesta tappa della nostra passeggiata "napoletana" ci spostiamo in via Ponte di Tappia dove, al numero 25, troviamo il RENAISSANCE NAPLES HOTEL MEDITERRANEO. Dalla sua terrazza, all'11esimo piano, si gode di una vista unica sul centro storico della città e sul Golfo: dalla collina di San Martino con la Certosa al porto fino a Castel Nuovo e Palazzo Reale con i giardini. Sulla linea dell’orizzonte fa capolino anche l’isola di Capri
Il lounge bar e il ristorante Roof Garden Angiò, con le proposte dello chef Pasquale De Simone, sono una vera e propria isola di charme e gusto da cui godere di uno dei panorami più belli del mondo. Tra le proposte in menu, per accompagnare la ricca carta dei cocktail, spiccano Polpettine di melanzane, Calzoncelli con pomodori e mozzarella, Frittatine di pasta e patate e Tartellette di brisè con spumine agli agrumi
Ci trasferiamo in via Santa Chiara per visitare il COMPLESSO MONASTICO DI SANTA CHIARA con il suo chiostro maiolicato (o chiostro delle Clarisse). Opera del 1739 di Domenico Antonio Vaccaro, è scampato ai bombardamenti su Napoli della seconda guerra mondiale. Le prezioe "riggiole" maiolicate riprendono paesaggi e scene bucoliche partenopee e, soprattutto, scene di vita quotidiana della Napoli del Seicento e del Settecento
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Oasi di bellezza, spiritualità e cultura immersa nel centro storico di Napoli, il chiostro di Santa Chiara rappresenta uno dei più famosi monumenti del patrimonio artistico partenopeo. Fiancheggiano i viali 64 pilastri (con decorazioni composte da foglie, fiori e frutta) collegati tra loro da sedute interamente maiolicate sui cui schienali sono raffigurate scene popolari, agresti, marinare e mitologiche
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Tra i più importanti musei di Napoli, la CAPPELA SANSEVERO (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella), seppur concepita come luogo di culto, è soprattutto un tempio massonico carico di simbologie che riflette il carisma di Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, committente e allo stesso tempo ideatore dell'apparato artistico settecentesco della cappella
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La Cappella Sansevero ospita capolavori come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo. Realizzata nel 1753, la scultura marmorea raffigurante Gesù coperto da un sudario "così perfetto da sembrare un tessuto", è una perla dell’arte barocca. Si racconta che Canova rimase talmente colpito dall'opera che "avrebbe dato dieci anni della propria vita pur di poterne vantare la paternità"
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Premiato con il Traveller’s Choice Best of the Best 2024 e tra le nomination come Best Museum in Italia per i Remerkable Venue Awards 2024 di Tiqets, il MUSEO DEL TESORO DI SAN GENNARO custodisce uno dei tesori più preziosi al mondo, secondo solo a quello della Corona inglese tra gioielli straordinari, opere d’arte di inestimabile valore e oggetti donati come ex voto nel corso dei secoli da fedeli, nobili e regnanti
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Tra i più famosi pezzi del Tesoro di San Gennaro c'è sicuramente la celebre Mitra, il copricapo vescovile realizzato nel 1713 dall’orafo Matteo Treglia in cui sono incastonate 3694 pietre preziose (per un peso complessivo di 18 chili) e la Collana, confezionata in un arco temporale che va dal 1679 al 1929 con gioielli di inestimabile valore donati da re e regine, capi di stato, papi e semplici cittadini
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Per la decima tappa della nostra passeggiata nel capoluogo partenopeo ci spostiamo nel Rione Sanità per visitare, in piazza Crociferi 4, lo JAGO MUSEUM (ospitato all'interno della chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi e gestito dalla Cooperativa La Sorte). Definito lo "scultore del presente” o il “nuovo Michelangelo", Jago (al secolo Jacopo Cardillo, frusinate classe 1987) confessa di essere stato "scelto da Napoli" e "adottato dalla Sanità"
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Altra opera di Jago, estremamente significativa, è il Figlio Velato collocato presso la Cappella dei Bianchi della chiesa di San Severo fuori le mura, sempre nel Rione Sanità. L'opera, realizzata in marmo Danby del Vermont, è ispirata al Cristo Velato di Sanmartino e rappresenta un bambino disteso coperto da un velo. Realizzata nel 2019, racconta la morte di tutti gli innocenti del nostro tempo
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Restiamo alla Sanità ma ci trasferiamo al civico 73 di via dei Cristallini per visitare la CHIESA SANTA MARIA DELLA MADDALENA, oggetto di un visionario progetto socio-culturale che l'ha portata ad essere tra le maggiori attrazioni artistiche di Napoli. Chiusa da oltre 40 anni, nel 2023 ha riaperto grazie alla cooperativa La Paranza che ha coinvolto artisti internazionali come Tono Cruz, Mono González e Giuliana Conte
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L'altare, a forma di prua, è stato realizzato con i legni recuperati da una barca di migranti approdati a Lampedusa ed è opera dei detenuti del carcere di Secondigliano. Le pareti sono state dipinte con venti tonalità di azzurro (colore del mare e della squadra di calcio del Napoli) e, su tono, sono stati realizzati i murales e i ritratti ondeggianti con i volti di alcuni degli abitanti del quartiere
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Ci spostiamo al numero 8 di via Basilio Puoti per rifoccillarci con alcuni dei piatti della tradizione gastronomica partenopea alla TAVERNA DEL BUONGUSTAIO. Spaghetti con il polpo, Polpette fritte e al sugo, Salsicce e friarielli alla napoletana e, soprattutto, Pasta patate e provola, il vero plus di questo piccolo locale del quartiere Pignasecca dove si viene accolti dalla vulcanica proprietaria Giusy
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Arriviamo al numero 94 di via Michelangelo da Caravaggio per assaggiare le creazioni di Enzo Coccia, classe 1962, erede di una dinastia di pizzaioli napoletani e punto di riferimento nel panorama italiano. LA NOTIZIA 94 è stata la prima pizzeria al mondo, nel 2010, ad essere segnalata nella Guida Michelin. Dirigente dell’Associazione Vera Pizza Napoletana dal 1995 al 2000, Enzo Coccia ha fondato l'Associazione Pizzaiuoli Napoletani
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Il menu delle pizzerie La Notizia è un inno alla biodiversità campana: tra le specialità le ‘Mpustarelle (classica “marenna” napoletana farcita), le pizze nel Rutiello (cotte nel tradizionale tegame tondo) e le pizze della tradizione (dalla Santa Lucia con alici di Cetara e pomodorini gialli a quella con bottarga di tonno e pesto di prezzemolo e limone). Ogni proposta è frutto di studio, sperimentazione e rispetto per la materia
Con una visione pionieristica, Enzo Coccia ha elevato la pizza napoletana a prodotto d'eccellenza, lavorando su tecniche di impasto, lunga lievitazione, scelta delle materie prime. Negli ultimi anni, Ead affiancarlo nelle due pizzerie di Napoli i figli Andrea e Marco. "Trasmettere un sapere artigiano come quello del pizzaiolo significa insegnare rispetto, disciplina e qualità - ha detto Enzo - .È un atto d'amore verso la propria terra e verso chi verrà dopo di noi"
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Lasciamo Napoli per trasferirci a Pompei e visitare il PARCO ARCHEOLOGICO con gli scavi che hanno restituito i resti della città antica, presso la collina di Civita, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Tappa irrinunciabile del Grand Tour che gli intellettuali europei facevano in Italia a partire dal XVII secolo, la città venne riscoperta nel 1748 con gli scavi voluti da Carlo III di Borbone
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Pompei, con i suoi 66 ettari di cui circa 50 scavati, è un insieme unico di edifici civili e privati, monumenti, sculture, pitture e mosaici di tale rilevanza per la storia dell’archeologia e per l’antichità da essere riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. La suddivisione della città, indicata lungo il percorso in regiones (quartieri) ed insulae (isolati), fu fatta nel 1858 per esigenze di studio ed orientamento
Locali storici d’Italia, tra i luoghi simbolo del Bel Paese
Si accede alla città da una delle antiche porte e si cammina per le sue strade basolate lungo le quali è possibile visitare abitazioni con i propri apparati decorativi sia parietali che pavimentali, botteghe, il Foro con i suoi spazi ed edifici pubblici, le aree sacre, i complessi termali e gli edifici per spettacoli nel quartiere dei teatri e nell’anfiteatro. All’esterno dell'area degli scavi di può visitare la celeberrima Villa dei Misteri
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A poche decine di metri dagli scavi del Parco Archeologico troviamo HABITA79, hotel di design della MGallery Collection ospitato all’interno di un maestoso edificio di inizio Novecento circondato da giardini e sovrastato da un rooftop con vista sul Vesuvio (annoverato tra i migliori 100 cocktail bar d’Italia). Storicamente di proprietà della Curia, la struttura è nata negli anni ‘40 per accogliere i fedeli in pellegrinaggio al vicinissimo Santuario
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lI numero 79, contenuto nel nome dell’hotel, non è solo il numero delle stanze presenti nella struttura ma richiama l’anno dell’eruzione del Vesuvio che ebbe luogo il 24 ottobre del 79 d.C. Il progetto di recupero dell'edificio è stato ispirato dall’idea di costruire “la casa di un viaggiatore del Grand Tour contemporaneo”. Gli spazi interni sono stati pensati come un piccolo museo domestico. Nei corridoi e nelle camere fotografie in bianco e nero raccontano i siti archeologici
Tra le vie di Milano, alla scoperta delle trattorie storiche meneghine
Ristorante dell'Habita79, Il Circolo Osteria (sotto la guida dello chef Roberto Lepre), propone atmosfere che richiamano gli anni ‘50. Il ristorante, che richiama un moderno social club, offre ai clienti una full immersion nella tradizione enogastronomica campana: dallo Scialatiello di pasta fresca alla pescatora al Baccalà fritto, patata morbida al limone con insalatina di scaroletta riccia, noci di Sorrento, papaccelle e olive nere Caiazzane
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