Roma a colori, dal Trullo a Corviale: viaggio nella street art della Capitale

Cartolina del quartiere è NINA dello street artist FLAVIO SOLO, nato e cresciuto al Trullo. Classe 1982, Solo si ispira ai cartoni animati e, in uno stile tipicamente pop, ha dipinto la protagonista di una nota canzone romanesca di inizio Novecento che ricorda le donne piangenti di Roy Lichtenstein. Accanto al volto della ragazza, i versi di ER BESTIA, uno dei sette "Poeti der Trullo"

In via Ventimiglia la street artist romana UMAN (all’anagrafe Manuela Merlo, laureata in scenografia), in collaborazione con i "Pittori Anonimi del Trullo", ha dipinto diversi ritratti di donne famose nel mondo: da Frida Khalo a Greta Thunberg passando per Samantha Cristoforetti, Gabriella Ferri e Marina Abramovic (in foto)

Frida Kahlo è stata rappresentata da UMAN su sfondo rosa e circondata da rondini. Ad accompagnare il murale, alcune delle frasi più celebri dell'artista messicana, scomparsa nel luglio del 1954: “Non far caso a me, io vengo da un altro pianeta. Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”

Sull’arco d’ingresso del mercato rionale del Trullo si legge: "Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”. Accanto troviamo il murale dei milanesi IVAN E PIEGER, espressione del movimento dei calligraffiti, fenomeno artistico che combina l'antica arte della calligrafia con quella più contemporanea del graffitismo

"La storia la scrive chi tiene la penna dalla parte della spada" si legge nel murale che ricopre uno dei muri del corrodoio di ingresso al mercato rionale del Trullo. Cresciuto a nord di Milano in una zona periferica e multiculturale, Piger è alla continua ricerca in campo tipografico ed è affascinato dai caratteri arabi delle scritte

In Piazzetta del Trullo, adiacente al mercato rionale, si trova l’opera di MARCY, un murale dal sapore psichedelico corredato da una frase di MISTER CAOS: “Il viaggio è la ricerca di un coraggio clandestino che non conosce muri”. Mister Caos è famoso per aver realizzato sul tetto della stazione di San Donato Milanese VIAVAI, la poesia più lunga del mondo

Il venezuelano LUIS GOMEZ, conosciuto come il "Caravaggio della street art", dedica IL VIANDANTE a Mario d’Amico, il pittore che con i “Pittori anonimi del Trullo” ha dato il via all’opera di recupero del quartiere. L'uomo viene ritratto incorniciato nei versi di Poeta der Nulla che scrive: ‘’La mia ombra è la mia casa, il mio linguaggio”

Su uno dei lotti Ater di via del Trullo, lo street artist napoletano JORIT ("artista delle periferie") ha realizzato il ritratto dell’attore romano Andrea Carpenzano nel film "Il Campione", girato nel quartiere. La pellicola racconta la storia di Christian Ferro, giovane promessa calcistica della A.S. Roma che, nel film di Leonardo D'Agostini, è cresciuto proprio al Trullo

Meta di pellegrinaggio di tifosi e curiosi, il murale di Jorit è una delle opere più rappresentative del Trullo. L'artista (di padre napoletano e madre olandese) dipinge sulle guance dei suoi soggetti delle strisce rosse, simbolo di iniziazione, che rappresentano l’appartenenza del soggetto dipinto alla tribù dei personaggi che l'artista ammira

Marco Tarascio, in arte MOBY DICK, omaggia con le sue opere gli animali e l’ambiente. E’ sua la giraffa immortalata con una mazzetta di denaro davanti al muso. L'opera ricorda l'uccisione da parte di una cacciatrice americana di un raro esemplare di giraffa nera durante un viaggio in Sudafrica (e conseguente vanto sui social da parte della donna)

Di grande impatto visivo l’ARCANGELO RAFFAELE (protettore dei viandanti e del quartiere del Trullo) del romano MR KLEVRA, lo street artist "ingegnere". L'opera, ispirata all'arte bizantina, presenta anche il testo di una poesia frutto del lavoro di collaborazione con Sugar Kane e Alfonso Pierro. 

Lasciamo il Trullo per spostarci a Corviale e ammirare il murale di JDL sulla parete nord-est del Serpentone, uno degli edifici più "simbolici" di Roma. La street artist olandese ha scelto di sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dell’ambiente e ha realizzato ICARUS, metafora di una società accecata dal profitto che si sta dirigendo verso l’autodistruzione

Realizzato nell’ambito di Street Art for Rights Forum Festival, ICARO è un murale di 40 metri (tra i più grandi della Capitale) e raffigura due donne: una precipita nel vuoto, l’altra invece lotta, riuscendo a divincolarsi e a ritrovare la libertà volando. Un’opera che diventa un auspicio per il futuro e un simbolo di speranza per il quartiere di Corviale e per tutti

Il muro di JDL ha una durata temporanea di circa due anni, in quanto il Serpentone di Corviale è interessato dalle attività di ristrutturazione del PNRR; in questo arco di tempo l'opera sarà trasformata in NFT, in modo che possa comunque continuare ad essere visibile e vivere in Rete nel mondo digitale della blockchain

Alla fine degli anni Settanta, il Serpentone di Corviale ha rappresentato il più ambizioso progetto architettonico dell’Istituto Case popolari che, con esso, doveva dare forma e sostanza all’utopia razionalista di Le Corbusier. Firmato dall’architetto Mario Fiorentino, nell'immaginario collettivo è diventato il quartiere-simbolo del degrado delle periferie della Capitale

Si tratta di un complesso di 958 metri di lunghezza, 200 di spessore e 30 di altezza divisi in nove piani. Un totale di 750.000 metri cubi di cemento su di un’area edificabile di 60 ettari. Dentro quello che è uno dei più grandi parallelepipedi al mondo, ci sono 1.202 appartamenti dove vivono migliaia di persone

Tra gli street artist che, negli anni, hanno lasciato il loro segno a Corviale troviamo Lac68 (firma storica della scena romana), gli spagnoli Toni Espinar, il madrileno Sfhir, Man o Matic, Tmx Artist, Hos, gli artisti del collettivo Artkademy – Etsom, Pier the Rain e il duo capitolino Qwerty Project (in foto Athena di Elisa Muliere)

Metafora su parete del nome con cui è conosciuto Corviale, il serpente dello street artist spagnolo SFHIR capeggia sul muro di uno degli slarghi dell'edificio. Di fronte al rettile un bambino munito di arpione. L'opera è un adattamento della leggenda di San Giorgio e il drago e simboleggia la sconfitta della paura

Corvialismo (e il relativo hashtag) è il termine che gli stessi abitanti di Corviale hanno ideato per parlare della rinascita culturale del quartiere. Una presa di posizione contro il pregiudizio e un attestato di appartenenza e orgoglio per il lavoro che in molti, abitanti e associazioni di zona, stanno facendo per la riqualificazione dell'area

Nelle intenzioni originarie dell'architetto Mario Fiorentino, il "papà" del Serpentone di Corviale, l'Arena doveva avere le funzioni dell'antica Agorà. Un'area di scambio con spazi dedicati alle attività di socializzazione degli abitanti, grandi scalinate e un'area commerciale con negozi e laboratori d'arte

Tra gli artisti che hanno dato il loro contributo alla riqualificazione artistica della zona troviamo CONTROLLO REMOTO, progetto che nasce all’inizio del 2018 con l’intento di fondere arte digitale e pittura tradizionale e ha, come suo riferimento estetico la glitch art e l’arte classica

Terminiamo il nostro viaggio nella Street Art di Corviale di fronte alla sirena della romana UMAN (la stessa dei murales dedicati alle donne sui muri del Trullo) che, in collaborazione con i "Pittori anonimi del Trullo", ha dato vita a una creatura con il busto di donna e la coda di pesce che ammalia i passanti con un inno poetico alla periferia come "stato dell'anima"