
Doha “on the road”, viaggio in 20 tappe alla scoperta della capitale del Qatar
Una città in continua trasformazione. Dinamica e avveniristica, con la testa proiettata al futuro ma con i piedi ben ancorati al proprio passato. Doha si accinge a ospitare i prossimi campionati del mondo di calcio e si presenta in fermento, con spazi strappati al deserto dove architetti di fama internazionale hanno disegnato musei, ristoranti e alberghi. Un côté culturale e artistico che la rende una delle mete turistiche più suggestive e attraenti del panorama mondiale
a cura di Costanza Ruggeri

La prima tappa del nostro viaggio a Doha, alla scoperta delle bellezze architettoniche e dei must culinari della città, non può che essere l'Hamad Internazional Airport, hub di Qatar Airways e primo classificato agli “Skytrax World Airport Awards” 2001. Giudicato lo scalo aereo migliore al mondo, precede Tokyo Haneda e Singapore Changi
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Landmark acclamato dell'Hamad International Airport è Lamp Bear dello svizzero Urs Fischer, un enorme orso giallo con una lampada sulla testa. Realizzato in bronzo fuso, è alto 7 metri, pesa quasi 20 tonnellate ed è stato acquistato da un membro della famiglia reale del Qatar nel 2011 per quasi 7 milioni di dollari
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Arrivati in città ci dirigiamo al National Museum of Qatar, conosciuto anche con l'acronimo di NMoQ. Aperto al pubblico nel marzo del 2019, è un imponente edificio progettato dall’architetto francese Jean Nouvel che si è ispirato alle forme di una rosa del deserto e che ingloba il Palazzo Reale dello Sceicco Abdullah bin Jassim Al Thani dei primi del Novecento
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Esteso su una superficie di 52mila metri quadrati, il National Museum of Qatar è costituito dalla sovrapposizione di volumi discoidali interconnessi tra loro. Degno di nota lo spazio che ospita il bookshop: completamente rivestito in legno, è stato progettato dallo studio Koichi Takada Architects e si ispira alla caverna Dahl Al Misfir situata nel Qatar centrale
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Al quarto piano del National Museum of Qatar, con vista sulla baia di Doha, troviamo Jiwan, ristorante by Alain Ducasse in cui le antiche tecniche di cottura elementari dei beduini (fuoco, acqua, aria e terra) vengono utilizzate per trasformare le consistenze e i sapori tipici della cucina qatarina
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Una sosta al ristorante Jiwan vale come completamento dell’esperienza narrativa del National Museum of Qatar: il design della sala ricorda le dune del deserto ed è in linea con il menu che vuole essere un assaggio della natura del Qatar e delle ricche tradizioni legate alle attività sul mare. Degni di nota i gamberi freschi con curry e sesamo e le frittelle Chou al cardamomo
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A poche centinaia di metri di distanza troviamo la Qatar National Library, tra le biblioteche più tecnologiche al mondo. Situata all'interno di Education City (un campus da 15 milioni di metri quadrati che raduna le più prestigiose università internazionali), è stata progettata dall'olandese Rem Koolhaas come un gigantesco “salotto” per stimolare la lettura
Genova “on the road”, passeggiata in 15 tappe alla scoperta della Superba
Degli oltre 800mila volumi conservati nella Qatar National Library, circa 300mila fanno parte della Heritage collection (libri antichi e manoscritti, tra cui anche una pagina del Corano Blu andaluso del IX secolo). Per ospitare questa sezione Koolhaas e il suo studio OMA hanno ideato un’area seminterrata (ma “a vista”) che si presenta come uno scavo archeologico
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Quinta tappa della nostra passeggiata a Doha è il Souq Waqif, costruito sul suolo dell'antico mercato di Doha (sulle rive del Wadi Musheireb). Restaurato nel 2008, con i suoi edifici color fango e i vicoli labirintici, offre uno scorcio della tradizionale vita di strada della città tra mercanti ed esibizioni di falconeria, artigiani, gioiellieri, botteghe di stoffe, pelletteria e spezie
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Andato quasi completamente distrutto nel 2003, in seguito a un incendio, il Souq Waqif è oggi il risultato di un'attenta ristrutturazione voluta dal governo del Qatar e conclusasi nel 2008. La stuttura architettonica del vecchio mercato è stata preservata così come la divisione in aree dei venditori
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Tra le personalità di spicco del Souq Waqif di Doha c'è sicuramente Shams Al-Qassabi, prima donna imprenditrice del mercato e oggi proprietaria del ristorante Shay Al Shoomos dove gustare specialità locali inclusa la margoga, pietanza che consiste in piccoli pezzi di pane mescolati con salsa e verdure cotte, e la regag, una tradizionale crêpe araba
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Tra i ristoranti assolutamente da non perdere al Souq Waqif c'è il Parisa, locale persiano che incanta con il suo interior elaborato fatto di specchi, maioliche e candelabri. Un tuffo nella vecchia Persia dove i mosaici raccontano storie e leggende di un passato glorioso e l'opulenza abbraccia il visitatore
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Tra i piatti da assaggiare l’Ash-e-Reshte, una zuppa di ceci, fagioli rossi, prezzemolo, coriandolo, spinaci e noodles. Il punto di forza del menu del Parisa è il Taj Barch Kebab, un piatto a base di agnello con spezie e lime fresco, ma anche il gelato allo zafferano e il thé alla persiana sono degni di nota
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Lasciamo la zona del Souq per trasferirci a Msheireb, cuore del distretto culturale di Doha e primo quartiere al mondo totalmente rigenerato da un punto di vista sostenibile. Adiacente all’Amiri Diwan (sede del governo del Qatar) e al distretto finanziario di Grand Hamad Street, conta un centinaio di edifici e vanta una moschea che ha ottenuto la certificazione Green
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Il progetto di rigenerazione di Msheireb coniuga l’eredità culturale del Qatar, la moderna interpretazione dell’architettura locale e le più recenti tecnologie sostenibili. Gli edifici del quartiere sono dotati di pannelli solari e costruiti con materiali a km 0 e il tram elettrico che lo attraversa ha vetri speciali che trattengono il calore
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Per la tappa numero 9 del nostro viaggio a Doha arriviamo al Mandarin Oriental, uno degli hotel più lussuosi della città. Il Mosaic è uno dei ristoranti dell'albergo. Con vista su Barahat Msheireb, Al Corniche e West Bay, è una delle destinazioni gastronomiche più suggestive della città, dove fare un viaggio culinario che celebra la convergenza di Oriente e Occidente
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Le hall e i ristoranti degli alberghi di Doha sono un tripudio di colori e opulenza. Tanti gli architetti chiamati in città per reinterpretare le origini beduine del popolo qatarino in forma contemporanea. Merita una segnalazione il Banyan Tree Doha progettato dall'architetto di interni Jacques Garcia
Venezia "on the road", alla scoperta dei cocktail bar più esclusivi della città
Al 28esimo piano del Banyan Tree Doha troviamo il Vertigo, ristorante con vista a 360 gradi sulla città. Il locale è caratterizzato da una struttura a doppia curvatura composta da migliaia di listelli di legno che, sovrapposti l’uno all’altro, formano un grande puzzle che avvolge le diverse aree del ristorante
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Lasciamo la zona del Msheireb per trasferirci al Katara cultural village, un'area raccolta tra il distretto finanziario di West Bay e le torri a mezza luna dell’area residenziale The Pearl. Tra i must della zona la moschea (progettata dalla turca Zeynep Fadilloglu, la prima architetta donna a specializzarsi in questo tipo di edifici religiosi) e l'anfiteatro con affaccio sul mare
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Con diverse gallerie d’arte, workshop e spazi espositivi il Katara cultural village è un vero paradiso per l’arte. Occupa una superficie di oltre un milione di metri quadrati ed è stato inaugurato nel 2010 in occasione dell’anno in cui Doha venne dichiarata Capitale Culturale dell’anno del Mondo Arabo
Due cuori e uno chalet, le 20 baite più romantiche delle Alpi italiane
A sud del villaggio culturale si trovano le colline di Katara, sede di alcuni dei locali più famosi di Doha. Tra loro il Bayt El Talleh, un ristorante che serve un'autentica cucina levantina a base di piatti libanesi e mediorientali. Con vista sul Katara cultural village, il locale ha anche un piccolo punto vendita dove acquistare le specialità del posto
Veneto "on the road", alla scoperta delle Terre del Custoza tra cantine e relais
The Pearl, tappa numero 13 della nostra passeggiata a Doha, è un capolavoro di ingegneria civile e un progetto urbano avveniristico al largo della West Bay Lagoon. Un'isola artificiale suddivisa in quartieri, ognuno con un proprio carattere ben definito: si va dai canali e dai palazzi rinascimentali in stile veneziano del Qanat Quartier alle torri di Porto Arabia
Tra le calli di Venezia, alla scoperta dei 10 bacari più caratteristici della città
Costruita laddove, fino agli anni Quaranta, si praticava la pesca delle perle, The Pearl è un omaggio all'importante ruolo svolto da questa attività nella storia economica del Qatar. Ribattezzata la "Riviera araba", è caratterizzata da porticcioli in stile mediterraneo affollati di yacht, grattacieli, ville e hotel, oltre che da boutique di lusso e showroom di famosi designer
Bologna “on the road”, 10 tappe per un weekend alternativo tra i vicoli della città
Pausa gastronomica alla B-Lounge di The Ritz-Carlton, sulla West Bay Lagoon di Doha. Con vista sul porto turistico, il ristorante è caratterizzato da interni eleganti e un'ampia terrazza dove regalarsi un'esperienza gastronomica che spazia tra le proposte culinarie dei diversi Paesi mediorientali rivisitate in chiave contemporanea
Piemonte ‘on the road’, tra i Relais e gli agriturismi più scenografici delle LangheTra le porposte del menu della B-Lounge troviamo l'insalata di granchio reale, i pancake d'anatra confit con fiocchi di tempura e maionese hoison, la zuppa di miso e i gamberi al curry rosso cantonese. Scenografico il piatto Bonzai con diversi sashimi, nigiri e roll e quello di frutta esotica. Da assaggiare la torta miso con crumble di banane e gelato al sesamo
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Tra gli skyline più belli del mondo quello di Doha è in continua evoluzione con la realizzazione di nuovi musei, complessi residenziali, business tower e strutture iper-moderne. Una tra le torri che più lo caratterizzano è la Doha Tower, anche conosciuta col nome di Burj Qatar Tower, 46 piani progettati dall’architetto Jean Nouvel
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Sarà il Lusail National Stadium ad ospitare, il prossimo 18 dicembre, la finale del campionato mondiale di calcio. Progettato dalla società britannica Foster + Parners, può ospitare fino a 80mila persone. Dopo la Coppa del Mondo, verrà riconfigurato e arriverà a 40 mila posti. Le poltrone in eccesso verranno rimosse e gli spazi saranno riutilizzati per negozi e caffetterie
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A poche decine di metri dalla stadio troviamo Lusail Marina Food Arena, un'area dedicata allo street food dove decine di camion vengono utilizzati come punto di riferimento per qatarini e turisti affamati. Tra quelli più scenografici Abocado, un autobus giallo a due piani che serve cibo messicano e Soufflé per la cheesecake in stile giapponese
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Diciasettesima tappa del nostro viaggio a Doha alla scoperta delle sue location più suggestive è il 974, uno degli otto stadi che ospiteranno la prossima Coppa del Mondo di calcio. Si tratta del primo stadio completamente smontabile della storia dei Mondiali: dopo la competizione verrà infatto smantellato
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Il 974 Stadium è un impianto da 46.000 posti e ospiterà sette partite della prossima Coppa del Mondo di calcio, tra fase a gironi e ottavi di finale. Il nome richiama il prefisso telefonico internazionale del Qatar e si riferisce al numero di container che, con l'acciaio, costituiscono la struttura dell'impianto
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Container colorati protagonisti anche del Box Park Doha, situato nel vecchio porto della città. Si tratta di un nuovo spazio multifunzionale con decine di ristoranti, caffè e internet point, nuova location trend per i giovani qatarini. La vista spazia dallo stadio 974 al Museo d'arte islamica, realizzato su un'isola artificiale a ridosso della Corniche, il lungomare

Il progetto di riqualificazione del vecchio porto di Doha ha previsto, dunque, il riciclo di vecchi container che, colorati per l'occasione, sono stati destinati a spazi commerciali e di vendita al dettaglio. Tra quelli più fotografati "Smile", un enorme cubo in lamiera giallo con disegnato il celeberrimo emoticon

Per la 19esima e penutlima tappa del nostro viaggio a Doha, lasciamo la città per trasferirci nel deserto di Khor Al-Adaid, chiamato anche Mare interno o Inland Sea, che si trova nella parte sud-orientale del Qatar, a una sessantina di chilometri dalla Capitale. È qui che il mare entra letteramente tra le dune di sabbia: uno spettacolo tutelato anche dall'Unesco
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Tra le esperienze più emozionanti da vivere in questo angolo di Qatar c'è sicuramente il "dune bashing", letteralmente "picchiare le dune". Si tratta di "lanciarsi" a tutta velocità alla scoperta del paesaggio desertico, risalendo le dune a bordo di un veicolo 4x4 guidato da professionisti di questo sport d'avventura
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Ventesima e ultima tappa del nostro viaggio in Qatar è Al Majles a Sealine Beach, un lussuoso resort sulla spiaggia che offre una vista spettacolare sul Golfo Persico. Si tratta di una piccola perla nel mezzo del deserto a sud di Doha dove fermarsi per un pranzo o una cena tra le dune di sabbia
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