Guerra Israele-Hamas, Netanyahu: "Piano intesa è 10 ostaggi per ogni giorno tregua"

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"Tutto ciò è positivo'', ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendo di una conversazione con il presidente Usa Biden. "Alla fine di quel piano riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra''. Intanto il terzo gruppo di 17 ostaggi è stato consegnato da Hamas alla Croce Rossa. Liberati anche i 39 prigionieri palestinesi dal carcere di Israele. Fonti vicino ad Hamas affermano che il gruppo palestinese sarebbe disposto a prolungare la tregua da "due a quattro" giorni

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"C'è un piano di intesa, prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua. Tutto ciò è certo positivo'': lo ha detto stasera il premier Benyamin Netanyahu riferendo di una conversazione avuta con il presidente Usa Biden, prima dell'inizio di una riunione del gabinetto politico di sicurezza. ''Ma ho anche detto - ha precisato - che alla fine di quel piano riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra''. Intanto il terzo gruppo composto da 17 ostaggi è stato consegnato da Hamas alla Croce Rossa: 14 sono israeliani, tra cui 9 bambini, altri thailandesi e un russo. Liberati anche i 39 prigionieri palestinesi dal carcere di Israele.

Fonti vicino ad Hamas affermano che il gruppo palestinese è disposto a prolungare la tregua da "due a quattro" giorni. 

Intanto, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa siriana Sana, Israele avrebbe lanciato un attacco missilistico che ha comportato la chiusura dell'aeroporto internazionale di Damasco.


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Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere

Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per Israele ha il sapore dell’11 settembre americano. L'APPROFONDIMENTO

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Usa, tre studenti palestinesi feriti a colpi di pistola

Tre studenti universitari palestinesi sono stati feriti a colpi di pistola in quello che, secondo gli investigatori, appare un crimine d'odio legato alla crisi in Medio Oriente. E' successo sabato sera a Burlington, in Vermont. Tutti e tre i feriti hanno vent'anni e sono stati ricoverati in ospedale. Due sono in condizioni giudicate "stabili", un terzo ha ferite piu' gravi, ma nessuno e' in pericolo di vita. Gli studenti, due dei quali indossavano la kefiah, il copricapo a quadri simbolo del patriottismo palestinese, stavano camminando per strada, diretti a casa di un conoscente, quando sono stati affrontati da un uomo bianco armato. "Senza parlare - ha spiegato la polizia - l'uomo ha sparato almeno quattro colpi di pistola, puntando a torace e gambe, e poi e' scappato a piedi". Due studenti sono cittadini americani, il terzo e' un residente legale. Sono Hisham Awartani, studente alla Brown University, Rhode Island; Kinnan Abdalhamid, che studia all'Haverford College, Pennsylvania, e Tahseen Ahmad, studente al Trinity College, in Connecticut. Indaga anche l'Fbi. Dell'aggressore, al momento, non ci sono tracce.

Che cos'è il Captagon, la droga usata dai commando di Hamas che annulla la paura

"È un prodotto che dà forte eccitazione, composto da anfetamina e  caffeina in dosi elevate, spinge a sentirsi più forti e toglie la  paura", spiega Silvio Garattini, fondatore e direttore dell'Istituto  farmacologico Mario Negri di Milano LEGGI L'ARTICOLO

Guerra Israele-Hamas, la storia del conflitto in breve

Ripercorriamo, attraverso le mappe, le tappe del conflitto: dalla  genesi negli anni del Mandato britannico agli Accordi di Oslo del '93-95  che rappresentarono una svolta storica e al tempo stesso un punto di  arresto per il processo di pace, passando per l'occupazione israeliana  della Striscia di Gaza nel '67 LE MAPPE

Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto

Ci sono alcuni termini che più di altri raccontano la crisi in atto  nel Medioriente e i suoi possibili sviluppi. Lettera per lettera, ecco un alfabeto di nomi ed espressioni tornati prepotentemente al centro  dell'attualità. LE PAROLE CHIAVE

Guerra Hamas-Israele, Etgar Keret: il 7 ottobre ha rafforzato gli estremismi

Si è sempre definito un uomo di sinistra, un pacifista e attivista, lo scrittore e regista Etgar Keret, è tra gli intellettuali più eclettici e innovativi della sua generazione in Israele. Oggi, mentre attraversa il suo Paese per leggere ai bambini sopravvissuti alla mattanza del gruppo terroristico palestinese Hamas, che il 7 ottobre ha ucciso circa 1400 persone e sequestrato quasi 250 israeliani, Keret a Sky Tg24 racconta come quel giorno abbia cambiato “la prospettiva di ognuno” e come “gli effetti collaterali” siano stati l’ingigantire da entrambi le parti del divario gli estremismi. L'INTERVISTA

Biden-Netanyahu: "Continuare lavoro per rilascio ostaggi"

Joe Biden e Benyamin Netanyahu hanno discusso "della situazione a Gaza", "della pausa nei combattimenti e dell'aumento dell'ulteriore necessaria assistenza umanitaria" nella Striscia. Lo rende noto in una nota la Casa Bianca riferendo della telefonata del presidente al premier israeliano. "I due leader hanno convenuto che il lavoro non è ancora finito e che continueranno a lavorare per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi", prosegue la nota, dove Biden plaude al rilascio degli ostaggi di Hamas negli ultimi tre giorni, compresa la bimba americana.

Netanyahu: 10 ostaggi al giorno, possibile estendere tregua

''Ho detto al presidente Biden: c'è un piano di intesa, prevede la liberazione di 10 ostaggi per ogni giorno ulteriore di tregua. Tutto ciò è certo positivo'': lo ha detto stasera il premier Benyamin Netanyahu in una dichiarazione rilasciata al ministero della difesa, prima dell'inizio di una riunione del gabinetto politico di sicurezza. ''Ma ho anche detto - ha precisato - che alla fine di quel piano riprenderemo con tutta la forza per conseguire gli obiettivi della guerra''. In precedenza tali erano stati esaminati oggi di persona con i comandanti militari durante un sopralluogo a Gaza. 

Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza

Gli sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in  quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una profondità che va  dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e vecchie tecnologie ed  esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate. LE COSE DA SAPERE

IDF: guerra giustificata, nostra missione non si ferma

La liberazione di altri ostaggi da parte di Hamas è positiva, ma la piccola Avigail Idan, bambina di 4 anni rimasta orfana durante l'attacco del 7 ottobre scorso, "è l'esempio vivente che la guerra contro Hamas è giustificata. E' una guerra contro un nemico malvagio e crudele". Ecco perché, ha detto nel briefing quotidiano con la stampa il portavoce delle Israel Defence Forces Daniel Hagari, "c'è ancora molto lavoro da fare e la nostra missione non si fermerà qui".

Guerra Medio Oriente, Crosetto a Tel Aviv: “Obiettivo Israele resta neutralizzare Hamas”

Il ministro della Difesa italiano ha incontrato l’omologo israeliano  Yaov Gallant, nel primo giorno di tregua. “L’Italia è protagonista e ne  sono orgoglioso”, ha detto riguardo alla mediazione. Poi ha parlato  della preoccupazione per un’escalation in Libano: “Bisogna che Hezbollah  rimanga fuori da questo conflitto, ma serve la comunità  internazionale”. Sulla missione Onu: “Lunedì sarò a New York. Occorre  che le Nazioni Unite decidano: o ha ancora un senso oppure bisogna  chiedersi se ha ancora senso mantenerla”. LEGGI L'ARTICOLO

Francia, 'prolungare la tregua per il rilascio di tutti gli ostaggi'

"Noi chiediamo il rilascio dei nostri ostaggi e di tutti gli ostaggi. Sarebbe una cosa positiva, utile e necessaria estendere la tregua per questo obiettivo". Così la ministra degli Esteri francese, Catherine Colonna, intervistata da Bfmtv, ha espresso la posizione della Francia in favore di un'estensione della tregua a Gaza fino a quando saranno rilasciati gli ostaggi in mano ad Hamas.

Guerra Israele-Hamas, la tregua a Gaza sta reggendo? Cosa succede nella Striscia

È iniziato stamattina il cessate il fuoco di 4 giorni e nel pomeriggio  c'è stato il primo scambio di ostaggi e detenuti. Israele ha fatto  esplodere, prima della tregua, un tunnel sotto all'ospedale Shifa di  Gaza ma accusa: un razzo sparato da Gaza sarebbe stato intercettato dopo  l'inizio del cessate il fuoco. Entrati i primi camion da Rafah, con  centinaia di persone che premono al valico. L’esercito israeliano ha  avvertito gli sfollati: “Non tornate nel Nord, la guerra non è finita”. IL PUNTO

Israele, libero primo gruppo di ostaggi: le lacrime e i sorrisi con i familiari sui social

Nella prima giornata di tregua 13 ostaggi israeliani in mano ad Hamas dall'attacco dello scorso 7 ottobre sono stati liberati, in cambio del rilascio di alcuni prigionieri palestinesi. Nelle ultime 24 ore sono sono circolate sui media e i social israelani diverse foto dei sequestrati che si ricongiungono con le rispettive famiglie. LE FOTO


Ministro egiziano a Blinken, 'dopo la tregua cessate il fuoco'

Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukri ha ricevuto una telefonata dal Segretario di Stato americano Anthony Blinken, durante la quale si è discusso degli sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza e dell'attuazione dell'accordo di tregua umanitaria temporanea. Lo riferisce il portavoce del ministero egiziano Ahmed Abou Zeid. Il ministro Shoukri ha sottolineato la necessità di basarsi su questa tregua per raggiungere un cessate il fuoco globale e fornire aiuti umanitari in modo sufficiente e sostenibile a tutte le aree della Striscia di Gaza, oltre a sostenere gli sforzi internazionali volti a raggiungere questo obiettivo, compresa l'attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza del 15 novembre riguardante la creazione di tregue e corridoi umanitari nella Striscia di Gaza per contenere il deterioramento umanitario senza precedenti. Il ministro degli Esteri egiziano ha inoltre informato il suo omologo americano sui contatti del Comitato ministeriale arabo-islamico, sottolineando l'importante ruolo dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza "nel porre fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza e a porre fine alle violazioni senza precedenti da parte di Israele". Da parte sua, il Segretario di Stato americano - secondo il portavoce egiziano - ha elogiato gli sforzi del Cairo per contenere la crisi e limitarne le ripercussioni, così come la stretta collaborazione per raggiungere un accordo di tregua temporanea. I due ministri - conclude la nota - hanno sottolineato l'importanza di proseguire le consultazioni e uno stretto coordinamento su vari aspetti della crisi, e di lavorare insieme "per ripristinare la stabilità nella regione portando avanti una soluzione politica duratura alla causa palestinese, basata sulla soluzione del sistema dei due Stati e sulle risoluzioni di legittimità internazionale, che porta alla creazione di uno Stato palestinese indipendente". 

Israele, libero il secondo gruppo di ostaggi: ritrovata l'intesa

A ritardare il rilascio era stata Hamas che l'aveva motivato con il fatto che "Israele non ha attuato gli elementi dell'intesa". Una accusa rigettata in toto da Israele. CHI SONO

Guerra a Gaza, terzo gruppo di 17 ostaggi israeliani liberati da Hamas: chi sono

Nuovo scambio di detenuti palestinesi e ostaggi israeliani. Tra chi lascia la Striscia c'è anche Abigail Mor Edan, bambina israelo-americana di 4 anni. Per Biden "è la prova" che l'accordo raggiunto tra Israle e Hamas "sta funzionando". In tutto, secondo quanto si è appreso, a fronte di 39 detenuti palestinesi (tutti minorenni) sono stati rilasciati 17 ostaggi nelle mani di Hamas: 13 israeliane, 3 thailandesi e un russo. Di molti di loro è stata resa nota l'identità: ECCO COSA SAPPIAMO

Terzo gruppo di ostaggi rilasciati da Hamas

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