Nati in origine come piccole comunità egalitarie di agricoltori, nel tempo hanno conosciuto alcune evoluzioni di carattere sociale. In ebraico la sua traduzione è “ritrovo” e possono ospitare alcune centinaia di persone al proprio interno. Ad oggi, nel Paese, se ne contano circa 250
- I kibbutz sono piccole e circoscritte comunità ebraiche, nate intorno all’epoca della Seconda guerra mondiale. Ad oggi, in Israele, se ne contano circa 250 e raccolgono una popolazione complessiva pari a quasi 125mila abitanti
- In origine erano nate come comunità egalitarie di agricoltori, ma con il passare tempo hanno conosciuto alcune evoluzioni di carattere sociale. Si tratta, in particolare, di alcune delle aree colpite durante le incursioni di ottobre 2023 nel Paese operate dai miliziani palestinesi del gruppo Hamas
- Al centro degli attacchi ci sono stati il kibbutz vicino ad Urim, nei pressi della Striscia di Gaza. Altri agguati sono stati segnalati poi nel kibbutz di Be’eri e in quello di Re’im, anch’essi situati ad una manciata di chilometri dalla Striscia
- Ma cosa significa, etimologicamente, “kibbutz”? In ebraico la sua traduzione è “ritrovo” oppure ancora “collettivo” e rappresenta una sorta di piccola comunità nella quale vivono principi di uguaglianza tra uomini e donne che lo popolano
- Possono contenere alcune centinaia di abitanti e, in esse, vige una forma di autogoverno basata su un sistema di democrazia diretta. Inoltre, si cucina e si mangia tutti insieme
- Chi vive all’interno dei kibbutz riceve una forma di compenso per il lavoro uguale a tutti gli altri membri e, a titolo gratuito, anche una casa. Il lavoro, molto comunemente, si svolge all’interno delle stesse comunità, nei campi o nelle fabbriche. Tra i principi in vigore, anche quello per cui ciò che si guadagna serve a migliorare la comunità stessa
- Agli albori, i bambini crescevano non con i genitori ma grazie al lavoro di persone deputate a farlo e vedevano mamma e papà solamente per qualche ora durante il corso del giorno. Oggi, però, questa è una regola non più vigente
- Dopo decenni in cui questo tipo di comunità sembrava funzionare, i kibbutz iniziano ad entrare in crisi nel corso degli anni Settanta, anche a causa dei debiti e della crescita delle prime città In Israele
- Un ulteriore momento critico si sviluppa nell’ultima parte dello scorso secolo, quando ai kibbutz viene proposto di privatizzare le proprie attività. Gli abitanti diminuiscono, attratti da altre aree del Paese, ma più di recente, la tendenza a ritornare a vivere qui ha permesso di ripopolarli
- Come detto, col passare del tempo, la natura dei kibbutz inizia a mutare. Poco più di una decina di anni fa, nella maggior parte di essi gli stipendi non erano più uguali per tutti. E altre comunità hanno anche approcciato a business differenti, diventando, ad esempio, strutture ricettive