Guerra Israele-Hamas, la Nave Vulcano della Marina verso Gaza: ecco di cosa si occuperà
A bordo del mezzo, salpato in serata da Civitavecchia, dotazioni e risorse salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi"
- La nave Vulcano della Marina Militare è salpata la sera dell'8 novembre, da Civitavecchia, alla volta delle acque del Medio Oriente, dove accoglierà e aiuterà feriti provenienti dalla Striscia di Gaza. “Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha annunciato il ministro della Difesa Guido Crosetto. Ecco cosa sappiamo
- Il capitano di Vascello Lorenzo Bonicelli Della Vite ha detto che prima la nave sarà a Cipro, dove dovrebbe arrivare tra un paio di giorni. Da lì, inizierà poi "a prendere contatti a seconda di quello che verrà stabilito a livello di relazioni internazionali". Destinazione finale: le acque di fronte alla Striscia di Gaza
- La nave, spiega Della Vite, "inizierà a operare come 'Role 2 Plus', quindi in sostegno di feriti e bisognosi e a sostegno di altre unità presenti nell'area e assicurare sussistenza”. Si tratta a tutti gli effetti di una nave-ospedale. Al suo interno "un'importante area sanitaria in grado di fare diagnosi per immagini, chirurgia, attività salvavita"
- Le dotazioni sulla nave – a partire dalla “sala shock, dove arrivano i pazienti in codice rosso” - permetteranno al personale di fare quello che a Gaza non si riesce più a fare: “Intervenire, stabilizzare, salvare la vita ed eventualmente trasferire in strutture più idonee” i feriti, dice Matteo Zucco, tenente di vascello, anestesista e rianimatore
- A pieno regime, sulla Vulcano ci sono a bordo 8 posti in rianimazione e 15 posti di degenze. "Per questo tipo di missione – spiega Zucco - siamo al limite, perché le risorse farmacologiche e di ossigeno possono scarseggiare. Il nostro compito è quello di stabilizzare le funzioni vitali, mantenere in omeostasi il paziente e trasferirlo nell'ospedale più vicino”
- Saranno in tutto 170 le persone a bordo della Vulcano, tra cui una trentina di sanitari della Marina Militare, personale logistico e una settantina di persone di equipaggio per la parte operativa. A bordo anche due infermiere volontarie della Croce Rossa
- Il ministro Crosetto evidenzia come l’Italia intenda compiere “un gesto concreto” e “mandare segnali evidenti di quello che l'Italia pensa e di come l'Italia intende muoversi nei confronti del popolo palestinese”
- La missione della Vulcano, ha aggiunto il ministro, rientra nell’ambito "di iniziative condivise con altri Paesi, europei, Nato ed arabi, dicendo che, sia le porte della nave che del futuro ospedale da campo, sono aperte al contributo di tutti"
- Ma perché è una nave militare a portare aiuti umanitari? “Non possiamo mica mandare un traghetto o una nave da crociera", ha sottolineato Crosetto
- "Mandiamo l'unica nave dello Stato attrezzata con un ospedale, che possa prestare soccorsi seri, anche con una camera operatoria e penso che questo sia accolto di buon grado sia dai palestinesi che dagli israeliani. Nessuno può avere da dire su un aiuto umanitario, al di là del 'colore' della nave", continua il ministro. Che conclude: "È un segnale concreto. Siamo vicini al popolo palestinese non solo a parole ma anche nei fatti"