Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra
Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania
- Mentre si combatte a Gaza City, ormai circondata dall'esercito di Israele, Benjamin Netanyahu ha annunciato su Abc News che il suo Paese avrà "la responsabilità generale della sicurezza" della Striscia di Gaza "per un periodo indefinito" una volta terminata la guerra con Hamas
- "Abbiamo visto cosa succede quando non ce l'abbiamo. Quando non abbiamo questa responsabilità in materia di sicurezza, vediamo l'esplosione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare", ha detto Netanyahu nell'intervista
- Il futuro immaginato da Netanyahu per la Striscia di Gaza è in contrasto con quello voluto dagli Stati Uniti, il principale alleato di Israele. L'amministrazione del presidente Joe Biden preme invece affinché quel fazzoletto di terra ritorni sotto il controllo dell'Autorità palestinese, all'interno di un accordo di pace che comprenda anche la Cisgiordania
- Ma cosa intendeva dire Netanyahu con quell'annuncio e quale messaggio voleva dare agli americani? Come riporta il Corriere della Sera, secondo gli analisti internazionali il premier israeliano avrebbe in mente un piano per il futuro della Striscia diviso in due fasi: nella prima si prevede l'istituzione di una "zona cuscinetto", nella seconda l'instaurazione di un modello simile alla zona B in Cisgiordania
- Partiamo dalla prima fase, che vede l'istituzione di una "zona cuscinetto". Con questo termine si intende la creazione di uno spazio largo un chilometro al confine tra Israele e Striscia di Gaza, con l'obiettivo di proteggere i centri abitati israeliani da eventuali incursioni dei terroristi di Hamas
- Cosa comporta la "zona cuscinetto"? Qualsiasi palestinese dovesse entrare in quell'area verrebbe considerato automaticamente un nemico, con tutte le conseguenze del caso. Netanyahu vuole sostanzialmente scongiurare quanto avvenuto lo scorso 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno invaso il territorio israeliano compiendo stragi nei kibbutz vicino al confine e al rave party nel deserto (in foto)
- Nella seconda fase, dopo l'istituzione di una "zona cuscinetto", si prevede la creazione di una zona sul modello della zona B in Cisgiordania, quella a controllo misto israelo-palestinese così come definito dagli Accordi di Oslo dei primi anni Novanta
- Gli Accordi di Oslo hanno previsto la suddivisione della Cisgiodania a macchia di leopardo: zona A sotto il controllo palestinese, zona B sotto il controllo congiunto israelo-palestinese e zona C sotto il controllo israeliano. Tuttavia, negli anni a seguire, si moltiplicarono gli attacchi suicidi contro la popolazione ebraica e le città palestinesi furono ripetutamente invase dai carri armati israeliani
- Ma cosa prevede da un punto di vista giuridico la zona B? La gestione civile è palestinese, ma le Forze di difesa israeliane (Idf) possono intervenire in qualsiasi momento con raid, arresti e controlli (in foto, soldati israeliani a Yabad, vicino a Jenin)
- Tuttavia, come spiega il Corriere della Sera, ci sono ministri israeliani oltranzisti che vogliono invece un pieno controllo di Gaza. La guerra con Hamas potrebbe quindi rappresentare un'occasione per annettere completamente la Striscia e la Cisgiordania