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Guerra Israele-Hamas, Idf: "Non controllano più Gaza Nord". Trattativa su ostaggi e tregua

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Guerra Medioriente, Blinken convince G7 a pausa umanitaria
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Guerra Medioriente, Blinken convince G7 a pausa umanitaria
00:02:10 min

Colloqui in corso per la liberazione di una decina di ostaggi in cambio di tre giorni di tregua. Aperto un nuovo corridoio umanitario verso sud. Bombardati in Libano obiettivi di Hezbollah. Un bombardamento israeliano ha distrutto la moschea Khaled Ben al-Walid, simbolo della città a Sud di Gaza. Guterres: "A Gaza numero bimbi morti supera qualunque guerra"

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Una fonte vicina ad Hamas conferma trattative in corso per la liberazione di 12 ostaggi, di cui 6 americani, in cambio di tre giorni di tregua. Un bombardamento israeliano ha provocato la distruzione della moschea Khaled Ben al-Walid, uno dei simboli della città di Khan Yunes, a Sud di Gaza. I leader di Hamas sono "uomini morti che camminano" poiché è solo questione di tempo prima che vengano "catturati o uccisi" dalle forze israeliane: lo ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus, a Sky News Australia. La "direttiva" è quella di "uccidere o catturare" tutti i leader di Hamas "che hanno pianificato, facilitato ed eseguito il massacro omicida del 7 ottobre in Israele", ha aggiunto. 

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha paragonato il numero di bambini uccisi a Gaza con il bilancio dei conflitti nel mondo di cui dà conto ogni anno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.


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Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee  per garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la  guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali. ECCO QUALI SONO

Israele, cos'è la Nakba palestinese del 1948: storia e significato

Con questo nome si indica l'esodo forzato di 700mila arabi  palestinesi dai territori occupati nel corso della prima guerra  arabo-israeliana LEGGI

Raid Israele vicino Damasco, uccisi 3 miliziani filo-Iran

Tre combattenti filo-iraniani sono rimasti uccisi nei raid israeliani su siti appartenenti al gruppo libanese Hezbollah vicino alla capitale siriana Damasco. "Tre combattenti filo-iraniani non siriani sono stati uccisi negli attacchi israeliani contro fattorie e altri siti appartenenti a Hezbollah vicino ad Akraba e Sayyida Zeinab", ha detto Rami Abdel Rahman, che dirige l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Israele ha anche colpito i siti di difesa aerea siriani nel Sud del Paese, ha aggiunto.

Israele: Hamas ha perso controllo del Nord Striscia Gaza

Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) Daniel Hagari ha detto che Hamas ha "perso il controllo" del Nord di Gaza mentre migliaia di civili palestinesi sono fuggiti a sud. "Abbiamo visto 50.000 abitanti di Gaza spostarsi dal nord della Striscia di Gaza al sud. Si stanno muovendo perché capiscono che Hamas ha perso il controllo nel nord. Hamas ha perso il controllo e continua a perderlo", ha detto Hagari in un briefing. Il portavoce ha detto che non c'è attualmente un cessate il fuoco sul tavolo, ma che Israele ha consentito pause umanitarie in orari specifici per consentire ai residenti di trasferirsi a sud. Le forze israeliane "continuano ad intensificare l'attacco" contro Gaza City e hanno causato danni significativi alle forze aeree e navali di Hamas, ha aggiunto.

La Nave Vulcano della Marina è partita verso Gaza

A bordo del mezzo, salpato in serata da Civitavecchia, dotazioni e risorse salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". QUI PER SAPERNE DI PIU'

Guerra Israele-Hamas, la storia del conflitto in breve. MAPPE

Ripercorriamo, attraverso le mappe, le tappe del conflitto: dalla  genesi negli anni del Mandato britannico agli Accordi di Oslo del '93-95  che rappresentarono una svolta storica e al tempo stesso un punto di  arresto per il processo di pace, passando per l'occupazione israeliana  della Striscia di Gaza nel '67 LE MAPPE

Mo: Netanyahu: 'Ho detto a Biden che accuse contro coloni infondate'

"Ho detto al presidente Biden che le sue accuse" contro i coloni "sono infondate". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un incontro con i leader delle municipalità in Giudea e Samaria, dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dal presidente americano, che aveva denunciato "i coloni estremisti che gettano benzina sul fuoco" in Cisgiordania. "C'è una piccola minoranza estrema che non proviene dagli insediamenti, la condanniamo e la affrontiamo nei limiti della legge", ha sostenuto Netanyahu.

Onu, 99 operatori Unrwa uccisi nella Striscia di Gaza

Il bilancio delle vittime tra i dipendenti che lavorano a Gaza per l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) è salito a 99, ha detto il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Stephane Dujarric in una conferenza stampa. "Non saremo più gli stessi senza di loro", ha scritto il capo dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, su X chiedendo "ancora una volta un cessate il fuoco per il bene dell'umanita'". 

Rutte vede Netanyahu, Paesi Bassi inviano nave umanitaria

I Paesi Bassi hanno annunciato l'invio di una nave militare a Cipro, dove sarà pronta a fornire eventuali aiuti umanitari a Gaza, mentre il primo ministro uscen te Mark Rutte incontrava la sua controparte israeliana. La nave pattuglia costiera Ms. Holland partirà a metà novembre arriverà nella regione entro la fine del mese, ha detto un funzionario della marina olandese. "In realtà è più un preposizionamento nel caso in cui siano necessari aiuti umanitari o evacuazioni", ha detto Alex Kranenburg. "Non è stata ancora presa alcuna decisione", ha insistito, spiegando che "dovranno prima essere create alcune precondizioni". L'isola del Mediterraneo orientale sta cercando di creare un corridoio marittimo umanitario per fornire aiuti al territorio palestinese. Gaza è sotto il blocco israeliano dal sanguinoso attacco senza precedenti lanciato il 7 ottobre da Hamas, il movimento islamico che la controlla. Allo stesso tempo, da un mese l'esercito israeliano porta avanti attacchi incessanti e operazioni militari di terra. Nelle ultime settimane sono aumentate le richieste di "pausa", una "tregua" o addirittura un "cessate il fuoco" per facilitare l'accesso agli aiuti alla popolazione priva di acqua, elettricità, cibo e medicine, e nella speranza di un rilascio dei più oltre 240 ostaggi catturati da Hamas sul suolo israeliano durante l'attacco del 7 ottobre. Ma Israele è rimasto inflessibile fino ad oggi, continuando la sua offensiva per "distruggere" il movimento islamista.

Abu Mazen ad Albanese, stop genocidio

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha ricevuto stasera una telefonata dal primo ministro australiano, Anthony Norman Albanese, durante la quale Abbas ha affermato che quello che sta accadendo a Gaza è un genocidio che deve essere fermato immediatamente. Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa. Abbas ha sottolineato, durante la telefonata, che gli omicidi e la distruzione di ospedali e centri di accoglienza, cosi' come la fame della popolazione civile, sono tutti il risultato dell'assedio imposto dall'occupazione israeliana alla Striscia, che ha sostenuto è anche il motivo per cui non è possibile portare forniture mediche e cibo o fornirgli acqua, carburante ed elettricità. Abbas ha evidenziato la necessità di fermare immediatamente l'aggressione israeliana contro il popolo palestinese nella Striscia, affermando l'importanza di portare aiuti umanitari nella Striscia il prima possibile e di prevenire lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza o dalla Cisgiordania, che non verrà accettato. Abbas ha affermato l'importanza del riconoscimento dello Stato di Palestina, affermando che non esiste sicurezza, né soluzione militare per la Striscia, e che "Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina", aggiungendo che i piani delle autorità di occupazione israeliane non possono essere accettati.

Netanyahu, fra i coloni estremisti che danneggiano Israele

C'è "un pugno di estremisti che non rappresenta il gruppo seduto qui e che crea grande danno allo stato di Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu parlando ai capi degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Se la maggior parte dei coloni rispetta la legge, "c'e' una piccola manciata di persone che prende la legge nelle proprie mani". 

Israele, Hamas ha perso contatti comandanti sul campo

La leadership interna di Hamas nella Striscia di Gaza ha perso i contatti con i suoi comandanti sul campo. Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, secondo quanto riportano i media locali. 

Israele, Hamas ha perso contatti comandanti sul campo

La leadership interna di Hamas nella Striscia di Gaza ha perso i contatti con i suoi comandanti sul campo. Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, secondo quanto riportano i media locali. 

Nave Vulcano della Marina verso Gaza: ecco di cosa si occuperà

A bordo del mezzo - che prima andrà verso Cipro e poi nelle acque al largo della Striscia - dotazioni e risorse salvavita: c'è chi la definisce un ospedale galleggiante a tutti gli effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". LEGGI QUI

Israele, sventato attacco Hezbollah contro ebrei Brasile

Gli uffici del premier israeliano Netanyahu hanno annunciato che le forze di sicurezza brasiliane hanno sventato un attacco pianificato dall'organizzazione Hezbollah, sotto la guida e il finanziamento dell'Iran. Secondo la dichiarazione, la prevenzione dell'attacco è stata effettuata in collaborazione con il Mossad israeliano e i suoi partner, insieme ad altre agenzie internazionali di sicurezza e di controllo. "Il Mossad elogia le forze di sicurezza brasiliane per l'arresto di una cellula terroristica che agisce per conto dell'organizzazione terroristica Hezbollah, con l'intenzione di effettuare attacchi contro obiettivi israeliani ed ebrei nel Paese", si legge nella nota. Mercoledi' scorso - scrive il quotidiano 'Haaretz' - il Ministero Federale della Giustizia del Brasile ha riferito che la polizia locale ha contrastato i tentativi di reclutare cittadini brasiliani per attività terroristiche all'interno del Paese.


Israele, distrutto tunnel adiacente a una scuola dell'Unrwa

L'esercito israeliano ha dichiarato questa sera di aver individuato e distrutto un tunnel di Hamas adiacente a una scuola dell'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i rifugiati  palestinesi) nel nord della Striscia di Gaza. Le truppe della 551ma Brigata e dell'elite Yahalom combat engineering hanno trovato l'ingresso del tunnel nell'area di Beit Hanoun e lo hanno demolito. 



Onu, 99 i dipendenti Unrwa uccisi a Gaza

E' salito a 99 il numero dei dipendenti dell'Agenzie delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) uccisi a Gaza dopo l'avvio dell'operazione militare israeliana in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo ha reso noto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric.



Terrorista interrogato: "Hamas ha le sue ambulanze"

Le forze di difesa israeliane hanno rilasciato nuovi estratti degli interrogatori dei terroristi arrestati che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre: uno di loro ha riferito che il braccio militare di Hamas ha le proprie ambulanze, alcune delle quali si trovano nelle basi, e il loro aspetto è "simile alle ambulanze civili per evitare di destare sospetti o di essere presi di mira da Israele". Secondo un altro terrorista, durante i combattimenti, le ambulanze vengono utilizzate per evacuare combattenti e terroristi. Hamas - hanno detto - utilizza le ambulanze per trasportare cibo, esplosivi e armi perché è considerato un modo sicuro per farlo. L'Idf ha pubblicato inoltre la registrazione di una conversazione tra un residente di Gaza e un terrorista di Hamas, in cui quest'ultimo afferma di poter partire "con qualsiasi ambulanza" lui voglia dalla Striscia di Gaza. "La maggior parte dei leader politici e militari di Hamas si nasconde negli ospedali, soprattutto nell'ospedale Al-Shifa", ha detto uno dei terroristi interrogati. 

50 mila palestinesi passati oggi dal nord al sud di Gaza

Cinquantamila palestinesi sono passati oggi, seguendo le istruzioni dell'esercito israeliano, dal settore nord in quello meridionale della Striscia. Lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui il corridoio umanitario approntato anche oggi per loro sara' messo a disposizione ancora domani a beneficio di quanti vogliano lasciare la zona dei combattimenti. ''Essi comprendono che Hamas sta perdendo il controllo nel nord della Striscia'', ha affermato Hagari. ''La leadership di Hamas e' tagliata fuori. Siede nei bunker, ha perso il contatto con la popolazione e con i suoi stessi terroristi''. 

Esercito Israele, Hamas ha perso controllo nord Gaza

Hamas ha perso il controllo del nord di Gaza mentre migliaia di abitanti dell'enclave si sono spostati verso sud. Lo ha annunciato il portavoce dell'esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, in una dichiarazione televisiva. "Abbiamo visto 50mila abitanti di Gaza spostarsi dal nord della Striscia di Gaza al sud. Si stanno muovendo perché capiscono che Hamas ha perso il controllo nel nord - ha affermato - Hamas ha perso il controllo e continua a perdere il controllo nel nord".



Mo, valico di Rafah chiuso per ragioni di sicurezza

Il valico di Rafah è stato chiuso per ragioni di sicurezza, ha reso noto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Vedant Patel senza precisare altro. Gli Stati Uniti si aspettano che il punto di passaggio fra la Striscia di Gaza e l'Egitto verrà riaperto "a intervalli regolari", in modo da far arrivare nella Striscia di Gaza aiuti umanitari e far uscire gli stranieri. 



Netanyahu, nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi

"Senza la liberazione degli ostaggi non ci sarà nessun cessate il fuoco". Lo ha ripetuto stasera il premier israeliano Benyamin Netanyahu mentre si moltiplicano le voci su una trattativa per una possibile tregua in cambio della liberazione di alcuni prigionieri. "Voglio mettere da parte tutte le voci inutili che sentiamo da tutte le direzioni e ripetere una cosa chiara: non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi", ha detto Netanyahu.



Casa Bianca: "Serve più d'una pausa per liberare ostaggi"

Per la Casa Bianca "ci potrebbe volere più di una pausa umanitaria" indicata nei negoziati per liberare gli ostaggi in mano ad Hamas. Lo ha detto uno dei portavoce, John Kirby, rispondendo alle domande dei giornalisti. Riguardo la possibilità, come ha dichiarato Hamas, di avere una pausa di 48 ore, il tempo necessario per stilare un elenco con tutte le identità degli ostaggi, Kirby ha dichiarato che gli Stati Uniti "hanno una perfetta conoscenza di tutte le identità degli ostaggi". Quelli americani, ha aggiunto, sono un "piccolo numero" ma "di fatto probabilmente ci vorra' piu' di una pausa umanitaria per tirarli tutti fuori da lì".

Sunak "accetta" corteo pro-Palestina, sabato a Londra

Il premier britannico, Rishi Sunak, ha descritto la marcia filo-palestinese pianificata a Londra nel giorno dell'Armistizio come "irrispettosa", ma ha accettato che l'evento si tenga. Il primo ministro ha incontrato il commissario di polizia Mark Rowley questo pomeriggio e ha promesso di ritenerlo "responsabile" della decisione di dare il via libera alla manifestazione dell'11 novembre. Rowley ha resistito alle richieste di cercare di bloccare una marcia in corso e ha affermato, dopo aver consultato l'intelligence, che la soglia legale per un divieto non è stata raggiunta. In un comunicato, rilanciato dai media britannici, il primo ministro ha affermato: "La libertà è il diritto di protestare pacificamente. E la prova di tale libertà è se il nostro impegno nei suoi confronti può sopravvivere al disagio e alla frustrazione di coloro che cercano di farne uso, anche se non siamo d'accordo con loro. Supereremo questa prova e rimarremo fedeli ai nostri principi".


Alto commissario Onu diritti umani a Rafah: "Mettere fine a questo incubo"

"A Rafah, sono stato alle porte di quello che è l'incubo che vivono a Gaza. Sento, nel profondo, il dolore e l'immensa sofferenza di ogni persona i cui cari sono stati uccisi. Dobbiamo tutti sentire questo dolore condiviso e porre fine a questo incubo". Lo ha detto l'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, che oggi ha visitato il valico tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. E ha accusato sia i gruppi armati palestinesi che Israele di aver commesso crimini di guerra, in relazione all'attacco del 7 ottobre ed alla "punizione collettiva dei civili" e alla loro "evacuazione forzata illegale".

Brasile, sventato piano Hezbollah per compiere attacchi contro ebrei

La polizia federale brasiliana ha sventato un presunto piano di Hezbollah per compiere attentati contro la comunità ebraica nel Paese sudamericano. Secondo la stampa locale, il piano prevedeva il reclutamento di cittadini brasiliani. 

L'operazione antiterrorismo ha già portato all'arresto di due persone a San Paolo, lo Stato più popoloso del Brasile e sede della più grande comunità ebraica locale. Secondo O Globo, una persona è stata arrestata all'aeroporto internazionale Guarulhos, appena atterrata dal Libano, con le autorità che ritengono avesse già le informazioni per effettuare gli attacchi.


Terroristi Hamas interrogati. "leader si nascondono in ospedale al-Shifa"

"La maggior parte degli alti dirigenti politici e militari di Hamas si nasconde negli ospedali, soprattutto nell'ospedale Al-Shifa". E' quanto avrebbe rivelato uno dei terroristi catturati dalle forze israeliane nel corso degli interrogatori, alcuni estratti dei quali sono stati pubblicati dalle Idf e dallo Shin Bet. Da questi emergerebbe che Hamas utilizza ambulanze, ospedali, moschee e scuole per attività terroristiche.

Inoltre, è stata pubblicata una registrazione di un residente di Gaza con un operativo di Hamas nella Striscia, in cui afferma di poter partire "con qualsiasi ambulanza io voglia" da Gaza. Uno dei terroristi interrogati avrebbe dichiarato che il braccio militare di Hamas ha le proprie ambulanze e che il loro aspetto è "simile alle ambulanze civili per evitare di destare sospetti o di essere presi di mira da Israele". Secondo un altro terrorista, durante gli scontri le ambulanze vengono utilizzate per evacuare combattenti e terroristi.

Aiuti italiani per Gaza, nave Vulcano salpa da Civitavecchia in arrivo anche ospedale da campo

“Siamo pronti ad affrontare ogni tipo di situazione. Questo è un ospedale a tutti gli effetti, con ottima attrezzatura, medicinali e la professionalità comprovata di tutto l’equipaggio - spiega all’Adnkronos il dottor Matteo Zucco, rianimatore anestetista sulla nave Vulcano - Qui, nella sala choc, arrivano i pazienti in codice rosso. Il nostro compito è stabilizzare le funzioni vitali, mantenere in omeostasi il paziente e trasferirlo nell’ospedale più vicino. È una esperienza nuova - dice - ma dopo 25 anni di rianimazione un po’ le ossa me le sono fatte”. Appena terminate le fasi di pianificazione e approntamento, lo Stato Maggiore della Difesa provvederà a inviare nell'area, con un volo militare, personale sanitario interforze (cioè anche dell'Esercito, dell’Aeronautica e dei Carabinieri). Nello specifico si tratta di 3 anestesisti, 2 chirurghi, 1 ortopedico, 8 infermieri di area critica/rianimazione, 3 infermieri strumentisti, 8 infermieri, 1 tecnico di radiologia e 2 biologi.

Israele: Hamas usa ambulanze per trasferire armi e uomini

Hamas sfrutta "le ambulanze, gli ospedali, le cliniche, le moschee e le scuole a fini terroristici". Lo denuncia il portavoce militare israeliano diffondendo la registrazione di una telefonata di un operativo di Hamas che sostiene di poter lasciare la Striscia "con qualsiasi ambulanza voglia". Hamas, ha aggiunto il portavoce, "usa le ambulanze per trasferire armi e operativi dentro la Striscia" e utilizza strutture civili e gli stessi civili "come scudi umani".     



Israele, processo a terroristi 7 ottobre, anche per stupro

Il procuratore generale e il procuratore di Stato per aprire formalmente un'inchiesta sull'assalto di Hamas il 7 ottobre: gli investigatori hanno già raccolto 700 testimonianze di sopravvissuti e denunce per stupro. Lo scrivono i media israeliani. "Il nostro obiettivo è indagare e avviare procedimenti legali contro coloro che hanno perpetrato, pianificato o preso parte in questi atti atroci, ovunque si trovino", affermano in una nota, "Israele punirà i terroristi di Hamas responsabili con "la massima severità, commisurata ai loro crimini". Sono 200 i terroristi arrestati il 7 ottobre e nei giorni successivi. 

Usa, 'Hamas se vuole liberi ostaggi, non rioccupare Gaza'

"Se Hamas è interessata a rilasciare gli ostaggi, dovrebbe farlo". Lo afferma il vice portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel, ribadendo che gli Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele ma anche al trasferimento forzato dei palestinesi "ora e quando il conflitto" finisce. 

Hezbollah, se Israele continua reale rischio estensione guerra

 Il secondo in comando di Hezbollah, lo sceicco Naim Qassem, ha affermato alla Bbc che l'uccisione di civili a Gaza da parte di Israele rischia di provocare una guerra più ampia in Medio Oriente. "Nella regione potrebbero verificarsi sviluppi molto gravi e molto pericolosi e nessuno sarà in grado di fermare le ripercussioni", ha detto. "Il pericolo è reale", ha aggiunto, "perché Israele sta aumentando la sua aggressione contro i civili e uccidendo sempre più donne e bambini. È possibile che questo continui e aumenti, senza portare un pericolo reale alla regione? Penso di no". Naim Qassem ha quindi insistito sul fatto che qualsiasi escalation sarebbe stata collegata alle azioni di Israele. 

Usa, il valico di Rafah chiuso oggi per motivi di sicurezza

Il valico di Rafah resta chiuso oggi per motivi di sicurezza. Lo afferma il vice portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel. 

Cooperante Ciss: per i palestinesi è come il 1948

"Ci sentiamo umiliati e deumanizzati", "la sensazione di mia nonna e' quella che ha vissuto nel 1948 quando ha dovuto lasciare Gerusalemme per Gaza". A raccontarlo è stata Amal Khayal, responsabile Ciss per la Striscia di Gaza durante la conferenza stampa alla Camera. "Quando sento parlare di diritto umanitario mi viene da ridere perché è disgustoso quello che stiamo vivendo. La differenza tra 1948 e ora è che quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutto e non viene fatto nulla". "Ho 31 anni e tutto quello cui ho assistito nella mia vita è morte e mancanza di diritti umani", ha proseguito la giovane che da dieci anni lavora come cooperante. "Sto ancora cercando di dimostrare al mondo che gli abitanti di Gaza sono persone normali come voi. Ma sfortunatamente non possiamo esserlo".

Casa Bianca, a Gaza né Hamas né Israele

Sappiamo cosa non vogliamo vedere a Gaza dopo il conflitto. Non vogliamo vedere Hamas al comando. Non vogliamo vedere una rioccupazione da parte di Israele. Ma quello che vedremo, quello che vogliamo vedere, penso che lo stiamo ancora scoprendo. Dovremo avere conversazioni diplomatiche con la gente della regione per risolvere questo problema". Lo ha detto alla Cnn il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale, John Kirby.


Onu, a Gaza 10 mila morti in un mese, 'questo sfida l'umanità'

"Secondo il Ministero della Salute di Gaza, dal 7 ottobre sarebbero state uccise 10.000 persone. 10.000 persone in un mese. Questo sfida l'umanità". Lo ha detto il capo degli affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths. Il quale ha ricordato che mentre era a Gerusalemme la settimana scorsa ha parlato con Suhail, un avvocato di Gaza, che ha perso 20 familiari stretti: "Gli ho parlato al telefono mentre mi ha detto i loro nomi, mi ha detto 'li ho seppelliti con le mie mani'. Quando è troppo è troppo".

Macron, chi attacca un ebreo attacca la Repubblica

"Attaccare un ebreo", significa "sempre tentare di colpire la Repubblica": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron,nel corso di un intervento dinanzi al Grand Orient de France, principale organismo della massoneria francese. Macron, che domani ha organzzizato a Parigi una conferenza umanitaria internazionale per Gaza, ha anche messo in guardia tutti coloro che "pretendono di sostenere i nostri connazionali di origine ebraica mischiando rifiuto dei musulmani e il sostegno agli ebrei", in riferimento all'estrema destra francese. Oltralpe, il Rassemblement National di Marine Le Pen ha annunciato che aderirà alla grande marcia contro l'antisemitismo promossa per domenica prossima dai presidenti dei due rami del parlamento, Yael Braun-Pivet (Assemblea Nazionale) e Gérard Larcher (Senato). Alla manifestazione è attesa anche la premier, Elisabeth Borne. 

Portavoce Hamas, sola via per ostaggi è scambio prigionieri

Abu Obeida, il portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas a Gaza, ha detto che "la strada unica ed evidente per la liberazione degli ostaggi è un accordo che preveda lo scambio di prigionieri totale o parziale". Lo ha riferito la tv pubblica israeliana Kan. 

Cc in Israele per mediare con palestinesi, richiesta Usa

Dagli Usa - apprende l'ANSA - è arrivata all'Italia la richiesta di due carabinieri da inserire nell'ufficio del Coordinatore della sicurezza per Israele e l'Autorità palestinese, a Gerusalemme. E la Difesa è orientata a dare l'ok. I carabinieri hanno una lunga esperienza nella missione Miadit di addestramento della polizia palestinese di stanza a Gerico (sono rientrati lo scorso 14 ottobre per il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza). "I carabinieri - ha spiegato il ministro della Difesa, Guido Crosetto - sono stati chiamati direttamente agli americani perchè a Gerico fino a tre settimane fa formavano la polizia palestinese: hanno quindi un rapporto di fiducia, di conoscenza e di rispetto che in una fase come questa è utilissimo". 

Guterres, finora a Gaza aiuti insufficienti e tardivi

"Catastrofica": così il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha descritto la situazione umanitaria a Gaza. "È assolutamente essenziale, assolutamente essenziale, avere un flusso di aiuti umanitari a Gaza che corrisponda ai drammatici bisogni che la popolazione si trova ad affrontare", ha spiegato a Reuters Next, ricordando che negli ultimi 18 giorni solo 630 camion sono riusciti ad entrare attraverso il valico di Rafah dall'Egitto. Le Nazioni Unite vogliono anche poter utilizzare il valico di frontiera di Kerem Shalom, controllato da Israele. "Siamo in intensi negoziati con Israele, con gli Stati Uniti, con l'Egitto, per assicurarci di avere un aiuto umanitario efficace a Gaza ma finora è stato troppo poco, troppo tardi", ha osservato. 

Hamas conferma negoziati, 12 ostaggi per tre giorni di tregua

Una fonte vicina ad Hamas conferma trattative in corso per la liberazione di 12 ostaggi, di cui 6 americani, in cambio di tre giorni di tregua.

Guterres: a Gaza numero bimbi morti supera qualunque guerra

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha paragonato il numero di bambini uccisi a Gaza con il bilancio dei conflitti nel mondo di cui dà conto ogni anno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "Ogni anno, il numero più alto di uccisioni di bambini da parte di qualsiasi attore in tutti i conflitti a cui assistiamo è al massimo di centinaia", ha detto Guterres a Reuters Next. "In pochi giorni a Gaza abbiamo migliaia e migliaia di bambini uccisi, il che significa che c'è anche qualcosa di chiaramente sbagliato nel modo in cui vengono condotte le operazioni militari", ha sottolineato.

Ue, 'no alla presenza di Israele per sicurezza di Gaza'

 "Innanzitutto Gaza non può essere un rifugio per i terroristi e non può essere governata dalle organizzazioni terroristiche. Ci deve essere un'unica autorità palestinese. Non ci deve essere alcuna presenza di lungo termine di Israele per la sicurezza di Gaza, il territorio di Gaza non può essere amputato o ridotto. Allo stesso tempo non ci può essere uno sfollamento forzato" dei palestinesi. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando all'Eurocamera di quelle che considera le sue priorità per un piano politico successivo alla guerra in Medio Oriente. 

Media: Egitto vicino a chiudere intesa per tregua umanitaria

L'Egitto è vicino a chiudere un accordo per una tregua umanitaria a Gaza sulla base di uno scambio che prevede il rilascio di ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi. Lo hanno rivelato fonti informate all'emittente al-Qahera News, secondo quanto riporta il sito di al-Ahram.

Michel, Hamas usa la propria gente come scudi umani

"Nulla può giustificare il terrore lanciato da Hamas contro il popolo di Israele il 7 ottobre. Oltre 1.400 persone innocenti, uomini, donne e bambini, massacrati. E oltre 240 persone sono state prese in ostaggio. E la brutalità di Hamas non si ferma qui. A Gaza sta usando civili innocenti, la propria gente, come scudi umani". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo discorso in plenaria al Parlamento europeo. 

Donazioni saudite per Gaza superano 100 mln dollari

Le donazioni alla campagna di raccolta fondi saudita a sostegno del popolo palestinese nella Striscia di Gaza hanno superato i 102 milioni di dollari nel quinto giorno dal suo lancio. Giovedì, re Salman bin Abdulaziz e il principe ereditario Mohammed bin Salman hanno lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma Sahem, affiliata al Centro di aiuto e soccorso umanitario King Salman (KSRelief), per aiutare i palestinesi di Gaza, nel mezzo del conflitto con Israele. Più di mezzo milione di persone hanno finora donato per contribuire a fornire alla popolazione beni di prima necessità, scrive Ahsarq al-Awsat. 

No di Corte suprema Israele a manifestazioni pacifiste

La Corte Suprema israeliana ha respinto la richiesta di autorizzazione per alcune manifestazioni contro la guerra. Come riporta la testata israeliana Haaretz, secondo la Corte "malgrado il diritto di protesta abbia un'elevata importanza, la complicata realta' in cui ci troviamo incide su quanto possa essere equilibrato". Le richieste erano state presentate dal partito Hadash e dall'organizzazione Adalah per organizzare proteste contro la guerra nelle citta' arabe di Sachnin e Umm al-Fahm. Secondo il parere della polizia depositato presso il tribunale, le manifestazioni hanno un'alta probabilità di danneggiare la sicurezza e il benessere pubblico. 

Hamas, evacuazione forzata a Gaza con la complicità dell'Onu

Hamas ha accusato l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, di "complicità" con Israele nello "spostamento forzato" dei residenti di Gaza. Lo ha affermato Salama Maruf, capo dell'ufficio stampa di Hamas nella Striscia. "L'Unrwa e i suoi funzionari sono responsabili di questa catastrofe umanitaria, in particolare per quanto riguarda i residenti di Gaza City e del nord" della Striscia "che stanno eseguendo l'ordine militare israeliano di fuggire a sud".

Macron: no antisemitismo, ma anche no rifiuto musulmani

Il contrasto all'antisemitismo non deve essere utilizzato come scusa per giustificare il rifiuto dei musulmani. Il presidente francese Emmanuel Macron lo ha detto oggi, con un'evidente allusione all'estrema destra, in un discorso al Grand Oriente di Francia, il principale centro francese della massomeria. "Prendersela con un ebreo è come attentare alla Repubblica", ha sottolineato, mettendo però in guardia chi "pretende di sostenere i nostri compatrioti di confessione ebraica confondendo il rifiuto dei musulmani con il sostegno agli ebrei". 


Israele, distrutti 130 tunnel a Gaza

Le forze armate israeliane affermano di avere trovato e distrutto circa 130 tunnel nella Striscia di Gaza dall'inizio dell'operazione di terra il mese scorso. Tutti i tunnel sono stati distrutti, aggiunge l'IDF.

Una telefonata prima dell'inferno: "stiamo per bombardare"

La voce che all'alba del 19 ottobre svegliò Mahmoud Shaheen parlava un arabo perfetto, era pacata e chiara. Il messaggio che portava era categorico e inequivocabile: "Chiamo per conto dell'intelligence israeliana", disse, "tra due ore bombarderemo le torri, dovete andarvene da lì". La voce all'altro capo gli si era rivolta chiamandolo con il suo nome completo e all'improvviso Mahmoud capì che di lì a poco avrebbe dovuto dire addio al suo appartamento di tre camere

da letto al terzo piano di un edifico di al-Zahra, una zona

borghese nel nord della Striscia di Gaza. Fino ad allora il suo quartiere era rimasto in gran parte indenne dagli attacchi aerei, ma la chiamata alle 6,30 di mattina lo stava avvertendo che quell'illusione di immunità era finita.


Scontri vicino Betlemme, feriti 6 palestinesi

Sei palestinesi sono rimasti feriti da colpi di arma da fuoco negli scontri con le forze israeliane vicino a Betlemme, in Cisgiordania. Lo ha riferito Haaretz citando la Mezzaluna Rossa, secondo la quale altri tre sono stati colpiti da schegge e 17 hanno inalato gas lacrimogeni.



Hamas, 'Unrwa collusa con Israele, sostiene trasferimento forzato a sud'

L'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi, è stata accusata da Hamas di ''collusione'' con Israele nel ''trasferimento forzato'' della popolazione della Striscia di Gaza dal nord al sud dell'enclave palestinese. Salama Maruf, capo dell'ufficio stampa di Hamas, ha sostenuto che ''l'Unrwa e i suoi funzionari sono responsabili di questa catastrofe umanitaria, in particolare i residenti dell'area di Gaza City e a nord di essa" che si stanno spostando lungo le rotte organizzate dall'Idf per fuggire a sud.

Hamas al Nyt: "Agito così per rilanciare questione Palestina"

Era necessario "cambiare l'intera equazione e non solo avere uno scontro. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese, e ora nessuno nella regione è più tranquillo": cosi' Khalil al-Hayya, alto dirigente di Hamas, spiega in una intervista al New York Times da Doha lo scopo dell'attacco senza precedenti in Israele. "Spero che lo stato di guerra con Israele diventi permanente su tutti i confini e che il mondo arabo sia al nostro fianco", gli ha fatto eco Taher El-Nounou, consigliere per i media di Hamas.

Moschea simbolo di Khan Yunes distrutta in bombardamento

Un bombardamento israeliano ha provocato la distruzione della moschea Khaled Ben al-Walid, uno dei simboli della città di Khan Yunes, a Sud di Gaza. Lo riferiscono fonti locali. La moschea si trova in un campo profughi. Al momento dell'attacco era a quanto pare vuota, ma mezzi di soccorso stanno egualmente accorrendo sul posto.

Israele, due soldati feriti da razzi lanciati dal Libano

Due soldati israeliani sono stati feriti da un missile anticarro lanciato dal Libano contro le truppe nell'area della comunità settentrionale di Dovev. Lo riferisce l'esercito israeliano, spiegando che altri due razzi sono stati lanciati contro le aree di Shtula e Yiftah, al confine. L'esercito sta rispondendo con colpi di artiglieria. Nelle ultime settimane Hezbollah ha effettuato decine di attacchi missilistici contro il nord di Israele. 

Israele, a Gaza nord restano solo 100.000 abitanti su 1,1 milioni

Nel nord di Gaza sono rimasti solo 100.000 civili su una popolazione di 1,1 milioni  di abitanti, secondo quanto indicato oggi da un portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, in dichiarazioni a Sky News.

Crosetto,: "La nave Vulcano arriverà a Cipro e da lì in zona più vicina a Gaza"

“La nave Vulcano arriverà a Cipro e da lì nella zona più vicina a Gaza per poter imbarcare i feriti, curarli e riportarli a terra”. Lo ha detto il Ministro della Difesa Guido Crosetto nel corso di una conferenza stampa nella sede dello Stato maggiore della Difesa.



Onu: "Le case di Gaza sistematicamente distrutte, crimine contro umanità"

Il bombardamento diffuso e sistematico delle abitazioni e delle infrastrutture civili a Gaza costituisce un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità. Lo afferma Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto all'alloggio, sottolineando che circa il 50% di tutte le unità abitative sono state distrutte o danneggiate durante i raid israeliani durati un mese. “Condurre le ostilità con la consapevolezza che distruggeranno e danneggeranno sistematicamente abitazioni e infrastrutture civili – rendendo un’intera città come Gaza City inabitabile per i civili – è un crimine di guerra”, ha affermato Rajagopal. Quando tali atti sono “diretti contro una popolazione civile, costituiscono anche crimini contro l’umanità”, ha sottolineato.



Min. Difesa Iran: "Israele a Gaza fallirà, sostegno Usa complica situazione"

L'operazione di Israele sulla Striscia di Gaza è destinata al fallimento. Non ha dubbi il ministro della Difesa iraniano, il generale Mohammad Reza Ashtiani, che ha contestato agli Stati Uniti l'aver sostenuto Israele nel lancio di raid aerei sulla Striscia di Gaza. L'attacco sferrato il 7 ottobre da Hamas contro Israele, ha aggiunto Ashtiani, ha messo in luce il ''falso potere'' di Israele. Il sostegno dell'Occidente, ha aggiunto il generale, non ha fatto altro che complicare la situazione nella regione. "Essendo un'operazione completamente palestinese, La Tempesta di Al-Aqsa ha avuto successo, ha ottenuto grandi risultati e ha chiaramente messo in luce il falso potere del regime sionista'', ha affermato il ministro della Difesa israeliano. Citato dalla Fars, il ministro ha detto che ''l'entità occupante non raggiungerà nessuno dei suoi 'obiettivi' a Gaza, e che il sostegno degli Stati Uniti e dell'Occidente ai crimini di guerra del regime sionista che uccide i bambini ha complicato le condizioni regionali''.



Eliseo, conferenza umanitaria punta a risultati concreti

Tutti hanno "interesse a che la situazione umanitaria migliori a Gaza, anche Israele": ed è questo l'obiettivo dichiarato della conferenza organizzata per domani all'Eliseo dal presidente francese Emmanuel Macron. La presenza alla "conferenza umanitaria" del governo di Israele non è prevista ma Macron ha parlato ieri con il primo ministro Benjamin Netanyahu e domani, al termine della conferenza, è in programma una nuova conversazione fra Parigi e Tel Aviv. Oltre che con il premier israelieno, ieri Macron ha parlato anche con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e con l'emiro del Qatar, lo sceicco Tamim ben Hamad Al-Thani: i due Paesi hanno un ruolo chiave in tutti i tentativi di migliorare l'accesso umanitario alla Striscia di Gaza. 

Tensioni a confine Israele-Libano, Idf rispondono ad attacchi Hezbollah

Gli Hezbollah libanesi affermano di aver lanciato missili contro una postazione militare israeliana vicino alla linea di confine con il Libano. Gli Hezbollah parlano di "vittime". Secondo il gruppo che fa capo a Hasan Nasrallah, i militari israeliani hanno risposto al fuoco. Fonti della sicurezza libanese citate dall'agenzia Dpa hanno riferito di un attacco di un drone israeliano contro la località di Hula, nel sud del Paese dei Cedri. Non vengono segnalate vittime.




Qatar media negoziato per rilascio di 10-15 ostaggi

Il Qatar sta mediando i negoziati tra Israele e Hamas per il potenziale rilascio di 10-15 ostaggi detenuti a Gaza in cambio di un cessate il fuoco di uno o due giorni. Lo riportano fonti informate dei colloqui. "Sono in corso negoziati, mediati dal Qatar in coordinamento con gli Stati Uniti, per garantire il rilascio di 10-15 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di uno o due giorni", hanno detto le fonti, in condizione di anonimità a causa della sensibilità dei colloqui.


Hamas al Nyt: "Vogliamo stato di guerra permanente con Israele"

Hamas vuole ''uno stato di guerra permanente con Israele su tutti i confini'' e spera che ''l'intero mondo arabo sia al nostro fianco''. Lo ha detto Taher El-Nounou, consigliere per i media di Hamas, al New York Times. Anche Khalil al-Hayya, esponente della dirigenza di Hamas, si è detto sulla stessa linea affermando che è necessario ''cambiare l'intera equazione e non solo avere uno scontro'' con Israele. Dopo il massacro del 7 ottobre, ha detto al New York Times da Doha, Hamas è ''riuscito a rimettere sul tavolo la questione palestinese e ora nessuno è più tranquillo nella regione''. Parlando della rappresaglia israeliana sulla Striscia di Gaza, al-Hayya ha detto che ''si sapeva che la reazione a questo grande atto sarebbe stata grande". Ma, ha aggiunto, ''dovevamo far vedere alla gente che la causa palestinese non sarebbe morta''.

Israele prolunga di un'ora il "corridoio di evacuazione" a Gaza

L'esercito israeliano ha dichiarato che oggi estenderà l'orario in cui consentirà ai residenti di Gaza nel nord della Striscia di evacuare verso sud, dalle 14 alle 15 (ora locale). In un messaggio pubblicato sui social media in lingua araba da un portavoce dell'Idf, si legge che "abbiamo deciso di estendere di un'altra ora il funzionamento del corridoio sicuro sulla Salah al-Din Road per il movimento dei residenti a sud di Gaza! Per la vostra sicurezza, unitevi alle migliaia di persone che si sono dirette verso l'area meridionale di Gaza sin dalle ore del mattino, quindi cogliete l'opportunità fino alle tre del pomeriggio per proteggere voi stessi e i membri delle vostre famiglie".



Baerbock, servono passi concreti verso soluzione due stati

Servono passi concreti per arrivare ad una soluzione dei due stati nel conflitto in Medio Oriente. A sottolinearlo è stata la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, intervenendo da Tokio, dove si è svolta la ministeriale dei capi delle diplomazie del G7. "Ci servono soluzioni intelligenti sul come e chi potrà amministrare Gaza in futuro. E ci servono passi pratici in direzione di una soluzione dei due stati, per quanto sia lontana", ha dichiarato. Baerbock ha tenuto a far presente che "non deve esserci una soluzione" che non coinvolga i palestinesi nella decisione, ed ha parlato di una formula che contempli la possibilità in futuro per israeliani e palestinesi di vivere in pace e sicurezza. 



Camera Usa censura deputata dem per commenti su Israele

Per McCormick lo slogan "from the river to the sea" è "un'esortazione genocida alla violenza per distruggere lo stato di Israele e il suo popolo". Nel suo intervento in aula Tlaib non ha fatto riferimento alla frase, ma si è concentrata sulla richiesta di cessate il fuoco, non trattenendo le lacrime nel ricordare gli oltre 10mila palestinesi uccisi, compresi migliaia di bambini. "Non posso credere di dover dire questo, ma il popolo palestinese non è una cosa da gettare, siamo esseri umani - ha detto mostrando la foto della nonna palestinese - le lacrime dei bambini israeliani e palestinesi non sono diverse per me. Quello che non capisco è perché per voi le lacrime dei palestinesi siano diverse". 


Zuppi incontra ambasciatore Palestina presso S.Sede

"Le Chiese in Italia continuano ad essere vicine e prossime nella preghiera per la pace, assicurando il loro sostegno agli appelli del Santo Padre, all'attività della Santa Sede e del patriarca di Gerusalemme dei Latini, cardinale Pierbattista Pizzaballa - ha detto ancora Zuppi -. Un pensiero particolare ai cristiani di Terra Santa: non siete soli! Solo insieme e con il contributo di ciascuno potremo porre fine a tutti i conflitti. La guerra è sempre una sconfitta, ci ha ricordato nuovamente il Papa durante l'udienza generale". L'incontro di oggi segue alla visita del cardinale alla Sinagoga di Bologna, avvenuta ieri, e all'udienza con l'ambasciatore d'Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, che si è svolta sempre nella sede della Cei lo scorso 10 ottobre. 

Israele, due missili anticarro lanciati dal Libano

Due missili anticarro sono stati sparati dal Libano verso il territorio israeliano. L'esercito riferisce che al momento non risultano feriti.

Blinken ribadisce: "No al cessate il fuoco immediato a Gaza"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha di nuovo respinto le richieste di cessate il fuoco a Gaza e in Israele. "Coloro che chiedono un cessate il fuoco immediato hanno l'obbligo di spiegare come affrontare il risultato inaccettabile che probabilmente ne deriverebbe", ha detto Blinken in una conferenza stampa a Tokyo dopo il G7, ripresa dal Guardian. "Hamas è rimasta sul posto, con oltre 200 ostaggi, con la capacità e l'intenzione dichiarata di ripetere il 7 ottobre ancora, ancora e ancora", ha aggiunto.    

Iran: "Israele non raggiungerà i suoi obiettivi a Gaza"

"Il regime sionista occupante non raggiungerà nessuno dei suoi obiettivi a Gaza". Lo ha affermato il ministro della Difesa dell'Iran, Mohammadreza Ashtiani, definendo gli attacchi di Hamas contro Israele "un'operazione di successo che ha rivelato la falsità del potere sionista". Il sostegno da parte degli Usa e di alcuni Paesi europei per Israele nella guerra a Gaza ha complicato la situazione nella regione, ha detto Ashtiani durante un incontro con l'ambasciatore turco a Teheran, Hicabi Kirlangic, come riporta Mehr. Il ministro iraniano ha anche lanciato un appello ai "governi islamici" affinché adottino misure pratiche contro Israele, come l'imposizione di sanzioni economiche e l'embargo sull'esportazione di energia e carburante.   



Cpj: "Dal 7 ottobre uccisi 39 giornalisti, 34 erano palestinesi"

Sale ancora il bilancio dei giornalisti e degli operatori dei media che hanno perso la vita dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Dallo scorso 7 ottobre, dal terribile attacco del gruppo in Israele che ha fatto scattare le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, si contano almeno 39 giornalisti e operatori dei media uccisi, denuncia il Committee to Protect Journalists (Cpj). Tra le vittime, 34 palestinesi, quattro israeliani e un libanese

Testimoni: "L'esercito israeliano si avvicina all'ospedale di al-Shifa"

Alcuni testimoni - riferisce al-Jazeera sul suo sito - hanno riferito che soldati israeliani si stanno spostando ulteriormente nel centro di Gaza e si trovano a soli 700 metri dall'ospedale al-Shifa. L'esercito israeliano sostiene che qui si trovi il centro di comando di Hamas e dice che sono determinati a eliminarlo, nonostante l'amministrazione e gli operatori dell'ospedale lo abbiano negato. Quanto riportato dai testimoni non è stato tuttavia confermato dai militari israeliani, precisa al Jazeera. 

Esercito Israele

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Eliseo: "Interesse di tutti migliorare il fronte umanitario a Gaza"

Il "miglioramento della situazione umanitaria a Gaza è nell'interesse di tutti, Israele incluso": questo il messaggio lanciato dalla presidenza francese alla vigilia della conferenza umanitaria organizzata d'urgenza dal presidente Emmanuel Macron, a margine del Paris Peace Forum di Parigi. Israele, non sarà presente all'appuntamento fissato per domani all'Eliseo ma Macron, riferiscono le fonti, ha parlato con il premier Benjamin Netanyahu e ci riparlerà al termine della conferenza parigina.Il leader d'Oltralpe ha anche parlato ieri con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e l'emiro del  Qatar, Tamim ben Hamad Al-Thani. Mentre Israele "prosegue le proprie operazioni antiterrorismo c'è oggi un'urgenza umanitaria a Gaza", ribadiscono a Parigi. In queste ultime settimane si sono moltiplicati gli appelli ad una ''tregua'' umanitaria se non un ''cessate il fuoco" a Gaza per facilitare l'accesso dell'aiuto umanitario a favore dei civili palestinesi nonché la liberazione degli oltre 240 ostaggi di Hamas. 

"Escalation grave", Netanyahu convoca leader insediamenti

Il premier Benyamin Netanyahu ha convocato oggi un incontro urgente con i dirigenti degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. "Questo incontro - ha affermato, in un comunicato - rientra nella visita odierna del Gabinetto di guerra nel comando della Regione militare centrale alla luce degli avvertimenti dei responsabili alla sicurezza per la grave escalation in atto nella Giudea-Samaria", cioe' in Cisgiordania. 

Isw: "Secondo resoconti locali le forze israeliane sono entrate nella periferia settentrionale del campo profughi di al Shati, nella Striscia di Gaza nordoccidentale"

Madrid, preoccupa il ritardo nell'uscita degli spagnoli da Gaza

L'uscita di persone con cittadinanza spagnola e loro parenti stretti dalla Striscia di Gaza "sta avendo dei ritardi", un fatto che genera "una certa preoccupazione" al governo del Paese iberico: è quanto dichiarato ai giornalisti dalla ministra della Difesa, Margarita Robles, secondo cui tra loro ci sono circa 80 minori. "Siamo preoccupati per i minorenni, per gli anziani e per la situazione di Gaza, che è molto difficile", ha detto anche la ministra, aggiungendo che Madrid è pronta per evacuare i propri cittadini e resta "in attesa di autorizzazione" per farlo. 

Netanyahu incontra leader kibbutz dopo critiche per coloni

Nuovo scivolone per il premier israeliano Benjamin Netanyahu: la notizia del suo incontro con i leader dei coloni, previsto in serata, ha suscitato dure critiche dal momento che non ha riservato lo stesso trattamento ai leader delle comunita' intorno a Gaza da quando c'è stato il feroce attacco di Hamas del 7 ottobre che ha fatto 1.400 morti, in maggioranza civili, proprio in quei kibbutz. Il leader del Likud è corso ai ripari, pur smentendo che sia questo il motivo, e ha organizzato un faccia a faccia venerdì con le autorità delle comunità intorno alla Striscia. Inoltre, il suo ufficio ha sottolineato che Netanyahu ha già parlato al telefono con tutti i leader delle comunità del sud e di aver incontrato alcuni di loro. "Ieri, prima che la cosa fosse resa pubblica, il primo ministro ha invitato tutti i capi dei consigli regionali della regione di confine di Gaza a un incontro questo venerdi'", ha scritto su X.


Netanyahu

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Mezzaluna Rossa, isolato ospedale al-Quds a Gaza: impossibile curare feriti

E' isolato l'ospedale di al-Quds a Gaza dopo che è stata interrotta la circolazione in tutte le strade che conducono alla struttura e i continui bombardamenti nelle vicinanze. Lo denuncia la Mezzaluna Rossa palestinese, riferendo in un tweet che i medici non possono curare i feriti. ''Le équipe mediche non sono in grado di lasciare l'ospedale per raggiungere le persone ferite'', ha detto la Mezzaluna Rossa, aggiungendo che ''da ieri sera è in corso un bombardamento israeliano nelle vicinanze dell'ospedale al-Quds dal lato occidentale''.

Hamas, a Gaza 10.569 morti (4324 bambini e 2823 donne)

Il ministero della sanità palestinese ha fornito un nuovo aggiornamento sui morti a Gaza sotto le bombe israeliane: sono 10.569 dei quali 4.324 bambini e 2.823 donne.

Ucciso a Gaza militare d'élite, il 32esimo dall'attacco di terra

L'esercito israeliano ha annunciato che il sergente dell'unità d'élite Shaldag, Jonathan Chazor, di 22 anni, è stato ucciso ieri combattendo contro i terroristi di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Chazor era originario della comunità settentrionale di Katzir. La sua morte porta a 32 il bilancio dei soldati uccisi nell'offensiva di terra di Israele a Gaza, e a 350 dal 7 ottobre. 

Brasiliani a Gaza esclusi per la 6/a volta da lista rimpatriati

L'ambasciata del Brasile in Palestina ha riferito oggi che i 34 brasiliani rimasti nel sud della Striscia di Gaza sono stati esclusi dalla sesta lista delle persone autorizzate a lasciare il territorio. Il ministro degli Esteri, Mauro Vieira, ha precisato che il governo israeliano aveva promesso di dare il permesso di uscire entro oggi al gruppo, che si trova nelle città di Rafah e Kan Yunis, vicino al confine con l'Egitto. L'elenco odierno comprende però 601 cittadini provenienti da Germania, Canada, Stati Uniti, Filippine, Romania e Ucraina. Fonti vicine a Luiz Inácio Lula da Silva hanno reso noto che il presidente brasiliano sarebbe "molto irritato" per il ritardo di Tel Aviv nel consentire ai brasiliani di lasciare la Striscia di Gaza. Anche per questo Brasilia ha chiesto l'aiuto degli Stati Uniti per cercare di sbloccare la situazione. 

Blinken: "No a rioccupazione ma forse necessario periodo di transizione a Gaza"

"Gaza non può continuare ad essere governata da Hamas. È anche chiaro che Israele non può occupare Gaza. Ora, la realtà è che potrebbe essere necessario un periodo di transizione alla fine del conflitto".  A dichiararlo, intervenendo da Tokio dove si è svolta la ministeriale dei capi delle diplomazie del G7, è stato il segretario di stato americano Antony Blinken. "Non vediamo una rioccupazione, e quello che ho sentito dai leader israeliani è che non hanno alcuna intenzione di rioccupare Gaza", ha aggiunto.

Blinken

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Idf: "Ucciso sergente 22enne a Gaza, 32 i militari morti in offensiva di terra"

E' salito a 32 il numero dei soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza da quando, lo scorso 27 ottobre, sono iniziate le incursioni di terra nell'enclave palestinese. Lo rende noto l'esercito israeliano spiegando che l'ultimo militare ucciso nei combattimenti a Gaza è il sergente Jonathan Chazor, membro dell'unità delle forze speciali 'Shaldag' dell'aeronautica militare. Chazor, 22 anni, era originario di Katzir, nel nord di Israele.

In tutto sono 350 i militari israeliani uccisi dall'assalto sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre.

Scambio di fuoco tra Hezbollah e Israele

Uno scambio di fuoco è in corso tra Israele e gli Hezbollah libanesi lungo la linea del fronte aperta da un mese tra il nord di Israele e il sud del Libano. Lo riferiscono media libanesi e fonti locali nei pressi della linea di demarcazione tra i due paesi.   In queste ore le aree più colpite dallo scambio di fuoco sono il settore centrale e occidentale della linea di demarcazione. Non si registrano al momento vittime. 

Esercito di Israele: "I leader di Hamas sono morti che camminano"

I leader di Hamas sono "uomini morti che camminano" poiché è solo questione di tempo prima che vengano "catturati o uccisi" dalle forze israeliane: lo ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Jonathan Conricus, a Sky News Australia. La "direttiva" è quella di "uccidere o catturare" tutti i leader di Hamas "che hanno pianificato, facilitato ed eseguito il massacro omicida del 7 ottobre in Israele", ha aggiunto. 

Blinken: "Nel dopo guerra né occupazione né blocco di Gaza"

Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha detto che Israele non dovrà rioccupare Gaza, una volta finita la guerra, anche se ha ammesso che potrebbe esserci "un periodo di transizione" prima dell'assetto definitivo. Ne ha parlato al termine del G7 dei ministri degli Esteri a Tokyo, illustrando le aspettative statunitensi per il futuro postbellico a Gaza. "L'unico modo per garantire che ciò non accada mai più è creare le condizioni per una pace e una sicurezza durature", ha detto. E poi ha illustrato gli elementi alla base di questo nuovo quadro: "Nessuna espulsione forzata dei palestinesi da Gaza, né ora, né dopo la guerra. Nessun utilizzo di Gaza come piattaforma per il terrorismo o altri attacchi violenti. Nessuna rioccupazione di Gaza dopo la fine del conflitto. Nessun tentativo di bloccare o assediare Gaza. Nessuna riduzione nel territorio di Gaza. Dobbiamo anche garantire che non emergano minacce terroristiche dalla Cisgiordania". Blinken ha invece auspicato "un governo palestinese, Gaza unificata con la Cisgiordania sotto l'Autorità nazionale palestinese, un meccanismo solido per la ricostruzione di Gaza e un percorso" verso una soluzione a due Stati. Ma quando gli è stato chiesto del primo ministro Benjamin Netanyahu che pensa di assumersi la responsabilità della sicurezza a Gaza per un tempo indefinito, Blinken ha ammesso che "potrebbe essere necessario un periodo di transizione". 


Iran: "L'Onu agisca contro le minacce nucleari di Israele su Gaza"

"Le organizzazioni internazionali, soprattutto le Nazioni Unite, dovrebbero rompere il silenzio e prendere una seria decisione contro le recenti minacce del ministro per la Tradizione ebraica di Israele, Amichai Eliyahu, il quale ha detto che l'uso di armi nucleari nella guerra a Gaza è un'opzione per Tel Aviv". Lo ha affermato il capo dell'Organizzazione per l'Energia atomica dell'Iran, Mohammad Eslami. "Ancora una volta, un funzionario israeliano ha confessato il possesso di armi nucleari da parte di Israele e, cosa ancora più importante, ha sfidato lo Statuto dell'Onu e il diritto internazionale minacciando il popolo di Gaza", ha detto Eslami durante un'intervista con Irna, aggiungendo che "questo tipo di insolenza è stata una seria minaccia contro la pace e la sicurezza a livello internazionale". Il funzionario di Teheran ha anche chiesto all'Agenzia internazionale per l'Energia atomica di denunciare la questione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra

Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania. IL PIANO

Reuters: "Nel sud di Israele razzi in arrivo lanciati dai militanti a Gaza"

Tajani: "I coloni non compiano violenze sui palestinesi"

Blinken: "Porre fine al conflitto ma no a cessate il fuoco"

Antony Blinken ha nuovamente respinto le richieste di un cessate il fuoco a Gaza: "Tutti noi vogliamo porre fine a questo conflitto il prima possibile. E nel frattempo, ridurre al minimo le sofferenze dei civili. Ma - e di questo ho discusso con i miei colleghi del G7 - coloro che chiedono un cessate il fuoco immediato hanno l’obbligo di spiegare come affrontare il risultato inaccettabile che probabilmente comporterebbe". "Hamas lasciato sul posto, con più di 200 ostaggi, con la capacità e l'intenzione dichiarata di ripetere il 7 ottobre, ancora, e ancora e ancora", ha affermato.

Israele apre ancora corridoio umanitario nord-sud di Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato di aver di nuovo aperto fin alle 14 di oggi (ora locale) un corridoio umanitario dal nord al sud della Striscia lungo la via Salah ad Din che taglia l'intera Gaza. Lo ha annunciato il portavoce dell'esercito in lingua araba Avichay Adraae che ha sollecitato i cittadini di Gaza a spostarsi a sud. "Se tieni a te stesso e ai tuoi cari" - ha sottolineato - "dirigiti a sud".

Blinken: "Israele non deve rioccupare Gaza"

Israele non deve "rioccupare" Gaza. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, rispondendo alle domande in conferenza stampa da Tokyo, al termine del G7.

Il Papa: "Guerra è sconfitta, Dio ci porti una pace giusta"

"Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina e pensiamo al popolo palestinese e israeliano. Che il Signore ci porti ad una pace giusta. Si soffre tanto, soffrono i bambini, soffrono gli ammalati, i vecchi e muoiono tanti giovani. La guerra sempre è una sconfitta, non dimentichiamolo, sempre è una sconfitta". Lo ha detto il Papa alla fine dell'udienza generale.

Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra

Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania. L'APPROFONDIMENTO

Israele: "Leader Hamas sono morti che camminano"

Jonathan Conricus, uno dei portavoce dell'esercito israeliano, ha definito la 'cupola' di Hamas, tanto dentro che fuori Gaza, come "dead men walking', morti che camminano. "L'indicazione è sicuramente quella di uccidere o catturare tutti i leader di Hamas", ha detto, intervistato da Sky News in Australia, "coloro che hanno pianificato, facilitato ed eseguito il massacro omicida del 7 ottobre in Israele. L'abbiamo detto chiaramente: sono tutti morti che camminano. Ed è solo una questione di tempo all'interno e all'esterno di Gaza, prima che questi leader di Hamas vengano catturati o uccisi da Israele".

Tajani: "Ho incontrato Blinken, identità di vedute su Gaza"

"Durante l'incontro bilaterale che ho avuto con il segretario di Stato americano Antony Blinken è emersa una identità di vedute tra Italia e Usa, naturalmente in difesa del diritto di Israele a esistere e a difendersi, ma a favore di una reazione proporzionata". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani riferendo di un incontro con Blinken a margine della ministeriale Esteri G7 a Tokyo. "Siamo tutti per una sospensione delle attività militari per permettere alla popolazione civile di andare verso il sud della Striscia di Gaza attraverso corridoi umanitari. Crediamo anche che sia giusto che escano tutti gli internazionali dalla Striscia" e "Hamas deve liberare tutti gli ostaggi senza porre condizioni", ha sottolineato.

Iran: "Se Israele continua a colpire Gaza la guerra si allargherà"

"Se i crimini del regime sionista contro Gaza continuano, la dimensione del conflitto e della guerra nella regione si espanderà": lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. "L'America non può, da una parte, mandarci un messaggio dicendo che non sono a favore dell'allargarsi del conflitto nella regione e poi permettere al regime sionista di commettere crimini di guerra su larga scala contro la nazione palestinese", ha aggiunto Kanani. Lo rende noto il governo di Teheran.

Demolita casa attentatore palestinese in un campo profughi

Centinaia di agenti della Guardia di frontiera e della polizia sono entrati oggi nel campo profughi palestinese Shuafat, alle porte di Gerusalemme, per mantenere l'ordine e per proteggere le ruspe durante la demolizione dalla casa della famiglia di un attentatore palestinese. Si tratta - ha precisato un portavoce della polizia - di Mohammed Zalbani, 14 anni, che mesi fa accoltellò un israeliano all'ingresso dello stesso campo profughi.

G7: "Sosteniamo pause e corridoi umanitari per consegna aiuti"

I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Tokyo sottolineano "la necessità di un'azione urgente per affrontare il peggioramento della crisi umanitaria a Gaza". "Tutte le parti devono consentire sostegno umanitario senza ostacoli per i civili, compresi generi alimentari, acqua, cure mediche, carburante, rifugi e accesso per gli operatori umanitari - si legge nel documento finale - Sosteniamo pause umanitarie e corridoi per facilitare l'assistenza necessaria con urgenza, il movimento dei civili e il rilascio degli ostaggi. Anche ai cittadini stranieri deve essere consentito di continuare a partire".
"Sottolineiamo l'importanza della protezione dei civili e del rispetto del diritto internazionale, in particolare del diritto internazionale umanitario. Dal 7 ottobre, i membri del G7 si sono impegnati con ulteriori 500 milioni di dollari per la popolazione palestinese, anche attraverso le agenzie Onu e altri attori umanitari - si legge ancora nella dichiarazione finale - Chiediamo ai Paesi nel mondo di unirsi a noi in questo sforzo. Accogliamo con favore la conferenza internazionale del 9 novembre a Parigi sulla situazione umanitaria".

G7: soluzione a due Stati rimane l'unica via verso la pace

"I membri del G7 sono impegnati a lavorare a stretto contatto con i partner per preparare soluzioni sostenibili a lungo termine per Gaza e il ritorno a un processo di pace più ampio in linea con i parametri concordati a livello internazionale. Sottolineiamo che una soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l'unica via verso una pace giusta, duratura e sicura". E' quanto si legge nella dichiarazione congiunta della riunione dei ministri degli Esteri G7 a Tokyo.

G7: lavoriamo a sanzioni per negare fondi ad Hamas

"I membri del G7, insieme ai partner della regione, stanno lavorando intensamente per evitare che il conflitto si inasprisca ulteriormente e si diffonda più ampiamente. Stiamo anche lavorando insieme, anche imponendo sanzioni o altre misure, per negare ad Hamas la capacità di raccogliere e utilizzare fondi per compiere atrocità". È quanto si legge nella dichiarazione congiunta della riunione dei ministri degli Esteri G7 a Tokyo.

Accordo ministri Esteri G7 per documento finale su Gaza

I ministri degli Esteri del G7 hanno trovato un accordo per una dichiarazione congiunta a conclusione della ministeriale G7 a Tokyo, nella quale si sono detti "più uniti che mai nel perseguimento della pace internazionale, della sicurezza, e prosperità". "Ribadiamo la nostra forte opposizione a qualsiasi tentativo unilaterale di modificare lo status pacificamente stabilito dei territori con la forza o la coercizione in qualsiasi parte del mondo. Tali tentativi minano lo stato di diritto, che protegge tutte le nazioni, soprattutto quelle vulnerabili, così come la sicurezza globale e la dignità umana", si legge nella dichiarazione.

G7: violenza dei coloni sui palestinesi è inaccettabile

"L'aumento della violenza estremista commessa dai coloni contro i palestinesi è inaccettabile, mina la sicurezza in Cisgiordania e minaccia le prospettive di una pace duratura". È quanto si legge nella dichiarazione congiunta della riunione dei ministri degli Esteri G7 a Tokyo.

G7: Israele ha diritto a difesa ma in conformità con norme

"Condanniamo inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas e altri in tutto Israele iniziati il 7 ottobre 2023, nonché gli attacchi missilistici in corso contro Israele. Sottolineiamo il diritto di Israele a difendere se stesso e il suo popolo in conformità con il diritto internazionale nel tentativo di prevenire che ciò si ripeta". È quanto si legge nella dichiarazione congiunta della riunione dei ministri degli Esteri G7 a Tokyo. "Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi senza precondizioni".

Israele, ucciso capo della produzione delle armi di Hamas

L'esercito israeliano ha ucciso nella notte, in un attacco aereo mirato, Mohsen Abu Zina, capo della produzione di armi di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui Abu Zina è stato "uno dei principali sviluppatori di armi di Hamas ed era un esperto nello sviluppo di armi strategiche e razzi utilizzati dai terroristi". Il portavoce ha poi aggiunto che la notte scorsa è stata eliminata "una cellula terroristica che progettava di lanciare missili anti tank contro i soldati".

Israele: identificati corpi di 843 persone uccise il 7 ottobre

La polizia ha identificato i corpi di 843 cittadini israeliani uccisi nell'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre ai kibbutz di frontiera. Lo ha fatto sapere la stessa polizia.

Israele: "Bombardati obiettivi di Hezbollah in Libano"

Israele ha colpito il territorio libanese più volte nelle ultime 24 ore. Lo rendo noto l'esercito israeliano, definendo i suoi attacchi come "risposte al fuoco" contro lo Stato ebraico e a "un obiettivo aereo sospetto" rilevato in territorio israeliano. Nella tarda serata di ieri il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha detto che gli aerei da guerra delle Idf hanno colpito più volte obiettivi di Hezbollah il Libano tra cui un "magazzino, posizioni di lancio, infrastrutture e siti in cui si trovano mezzi tecnologici".

Israele-Hamas, dall'attacco del 7 ottobre a Gaza circondata: un mese di guerra

La strage nei kibbutz, il massacro del rave party, la risposta dello  Stato ebraico con i bombardamenti sulla Striscia e l'operazione via  terra, la richiesta di tregua avanzata dall'Onu e gli episodi di  antisemitismo in Europa: ecco il racconto fotografico dei primi 30  giorni del conflitto che ha riacceso il Medioriente. LE FOTO

Netanyahu: "Dopo la guerra Gaza sotto nostro controllo, no al cessate il fuoco"

Le parole del premier israeliano in un’intervista all’emittente statunitense Abc News, concessa dopo la nuova telefonata con il presidente Joe Biden. LEGGI L'ARTICOLO

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