Guerra Hamas-Israele, falle nella sicurezza di Tel Aviv: cosa non ha funzionato
Il 7 ottobre Hamas ha lanciato un'offensiva senza precedenti dalla Striscia di Gaza con razzi che hanno raggiunto Tel Aviv e Gerusalemme. Un’operazione complessa e studiata nei minimi dettagli che ha spiazzato l’intelligence israeliana. Cosa sta succedendo
- Il 7 ottobre Israele ha subito un’offensiva senza precedenti da parte di Hamas, con lancio di razzi e droni che hanno raggiunto Tel Aviv e Gerusalemme e con le brigate Al Qassam che sono riuscite a penetrare in territorio israeliano per una decina di chilometri a est di Gaza. L’operazione dei palestinesi è stata studiata nei minimi dettagli, spiazzando l’intelligence israeliana, finora ritenuta uno dei sistemi più temuti al mondo
- Si cerca ora di capire cosa non ha funzionato nelle forze di sicurezza israeliane. Una prima ipotesi sarebbe legata alla troppa fiducia nelle informazioni elettroniche a scapito delle fonti umane. Droni e intercettazioni anziché “boots on the ground” (ovvero infiltrazioni)
- A partire dal giorno dell’assalto, nulla è stato lasciato al caso. I soldati palestinesi hanno studiato tutti i movimenti dei nemici, dai turni delle guardie, alle loro abitudini e agli eventuali errori. Infine hanno scelto il sabato, giornata di riposo per gli isreaeliti, con meno sentinelle di guardia e un clima più rilassato
- I palestinesi sono penetrati nei territori avversari, a bordo di jeep e moto e deltaplani, hanno lanciato un numero impossibile da intercettare di razzi, droni su Israele tanto da portare l'ambasciatore di Gerusalemme a Parigi ad ammettere che “la nostra intelligence ha fallito”. Nessuno è riuscito a cogliere le avvisaglie di questa guerra: non il Mossad, l'agenzia di intelligence tra le più celebrate al mondo, né l'unità 8200, la sua cellula ipertecnologica
- Nell’assalto si sospetta l’aiuto ai palestinesi di altri Paesi, come l’Iran che ha però smentito un suo coinvolgimento, nel fornire armi, strumenti di spionaggio e probabilmente anche strumenti di disturbo elettromagnetico, capaci di stordire e raggirare la tecnologia avversaria. Secondo il Wall Street Journal, citando alcuni membri di Hamas e Hezbollah, l’Iran ha lavorato da agosto insieme a Hamas per mettere a punto l’attacco
- Riguardo alle mancanze della Difesa d’Israele, molti puntano il dito contro la politica troppo concentrata nelle dinamiche interne e disattenta alla minaccia terroristica e al silenzio degli ultimi tempi sulla Striscia di Gaza. Intanto, ci sarebbero due cellule dormienti di Hamas in Israele. Se Tsahal, le forze armate dello Stato d’Israele, entreranno nella Striscia di Gaza con i carri armati, i terroristi muoveranno l’azione. Come, al momento non è dato sapere, ma molti ipotizzano con degli attentati suicidi
- Hamas avrebbe previsto l'invio di almeno dieci compagnie, circa un migliaio di combattenti, per mantenere le posizioni nelle aree conquistate. E a tutto ciò, dicono ancora gli analisti, potrebbero aggiungersi una serie di attacchi cyber
- Al momento Israele ha bloccato tutte le strade, i valichi di frontiera e i ponti entro un raggio di 80 chilometri attorno a Gaza, perché gli esperti militari sono convinti che dopo quelli da sud e da est arriveranno anche gli attacchi da nord. Le fonti ipotizzano un'azione "forte e articolata", con le forze di terra che penetreranno con decisione nella Striscia
- Mentre Israele “si prepara ad azioni prolungate senza risparmio di energie, con operazioni di bombardamento e rastrellamento", si legge nei report, con lo Stato ebraico che potrebbe chiedere il supporto di Paesi amici ed alleati, Hamas ha portato all'interno della Striscia un numero senza precedenti di ostaggi - diverse decine - compresi i corpi di civili e militari uccisi
- Intanto Teheran ha fatto sapere di appoggiare “orgogliosamente e incrollabilmente la Palestina, tuttavia non siamo coinvolti nella risposta palestinese”. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha poi lanciato un appello ai Paesi musulmani affinché agiscano per "difendere il popolo palestinese e la moschea di al-Aqsa". Il conflitto tra Israele e Palestina sembra allontanarsi da una rapida risoluzione