Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza
Gli sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una profondità che va dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e vecchie tecnologie ed esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate
- Gli sforzi dell’esercito israeliano si sono concentrati negli ultimi giorni nel distruggere i tunnel sotterranei di Hamas, nella Striscia di Gaza. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in quella rete di cunicoli - si stima che siano 130 circa - costruiti sottoterra, a una profondità che va dai 20 agli 80 metri
- In un briefing con i giornalisti, un ufficiale dell’esercito israeliano ha spiegato come avvengono le azioni di demolizione della città sotterranea. Prima di tutto c'è una fase di bonifica, effettuata attraverso robot localizzatori e tecnologie gestite da remoto
- Poi, il tunnel viene riempito con tonnellate di gel esplosivo. Si riempie lo scavo e poi si attiva il detonatore
- L’esplosivo viene considerata la tecnica più sicura perché fa si che i soldati israeliani non debbano entrare nei tunnel e affrontare eventuali scontri diretti con gli uomini di Hamas (foto d'archivio del 2016)
- Non solo, inoltrarsi nei tunnel del nemico significa anche essere esposti a “trappole”. La scorsa settimana quattro agenti delle forze speciali sono stati uccisi da un'esplosione durante l'ispezione di un tunnel: l'ordigno era stato fissato alla copertura di un pozzo di accesso
- C’è poi l’offensiva aerea. Alcuni tunnel possono essere infatti “attaccati dal cielo”, ha detto un funzionario israeliano citato da The Times of Israel
- Come ricorda Al Jazeera, Israele si sta preparando ad affrontare i tunnel sin dall’incursione a Gaza del 2014. Ha attuato, negli anni, una sorveglianza con droni, utilizzando sofisticati software che analizzano i modelli di movimento e individuando centinaia di ingressi
- Individuare gli ingressi però non basta. Serve anche una mappatura specifica. Ma sorgono dei problemi. Il primo è tecnico: nei tunnel i dispositivi di posizionamento GPS sono inutili perché i segnali satellitari non possono penetrare nel suolo
- La soluzione può essere quella di usare dispositivi che combinano sensori magnetici e sensori di movimento come quelli utilizzati nei contapassi
- Una volta dentro, quando strettamente necessario, i soldati procedono con occhiali per la visione notturna, per non usare le luci e rendersi così molto visibili al nemico. Ma questa rimane l'ultima opzione