Guerra Israele-Hamas, la tregua a Gaza sta reggendo? Cosa succede nella Striscia
È iniziato stamattina il cessate il fuoco di 4 giorni e nel pomeriggio c'è stato il primo scambio di ostaggi e detenuti. Israele ha fatto esplodere, prima della tregua, un tunnel sotto all'ospedale Shifa di Gaza ma accusa: un razzo sparato da Gaza sarebbe stato intercettato dopo l'inizio del cessate il fuoco. Entrati i primi camion da Rafah, con centinaia di persone che premono al valico. L’esercito israeliano ha avvertito gli sfollati: “Non tornate nel Nord, la guerra non è finita”
- È iniziata alle 7 la tregua tra Israele e Hamas: per 4 giorni, stop alle armi e scambio di ostaggi. Israele ha fatto esplodere, prima della tregua, un lungo tunnel sotto all'ospedale Shifa di Gaza ma accusa: un razzo sarebbe stato intercettato dopo l'inizio del cessate il fuoco. Mentre i camion di aiuti entrano da Rafah, centinaia di persone premono al valico. Informazioni da Gaza, poi, parlano di 15 palestinesi feriti dall'esercito israeliano mentre tentavano di passare dal Sud al Nord della Striscia. “Non tornate nel Nord”, ha avvertito l’esercito
- Il cessate il fuoco di 4 giorni fra Hamas e Israele è entrato in vigore a Gaza alle 7, ora locale. Nel pomeriggio c'è stata la liberazione di 13 ostaggi israeliani, per lo più donne e bambini. Poi sono tornati in libertà anche 39 detenuti palestinesi, minorenni e donne. La sospensione temporanea delle ostilità riguarda anche il confine settentrionale di Israele, dopo gli scontri fra l'esercito e gli Hezbollah libanesi. Sarà "una breve pausa" al termine della quale "si prevedono altri 2 mesi di guerra", ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant
- Lo scambio di prigionieri è avvenuto attraverso l'Egitto. È il primo di quelli che si susseguiranno nei 4 giorni di cessate al fuoco e che porteranno, in una prima fase, alla liberazione di 50 ostaggi israeliani in cambio di 150 palestinesi. L'obiettivo finale - con uno o più giorni ulteriori di tregua - è di 100 rapiti per 300 detenuti. A occuparsi materialmente degli scambi sono la Croce Rossa, a cui Hamas ha consegnato i primi 13 ostaggi israeliani, e la Mezzaluna Rossa palestinese
- In base agli accordi, ogni giorno durante la tregua entreranno nella Striscia da Rafah circa 300 camion di aiuti umanitari: cibo, medicine, acqua, carburante. I primi, come riferito dall’Egitto e confermato da Israele, sono già entrati stamattina e alcuni sono diretti verso il Nord della Striscia. "Il carburante e il gas domestico sono destinati ai bisogni essenziali delle infrastrutture umanitarie nella Striscia", ha spiegato il Cogat, l'ente di governo israeliano per i Territori
- Intanto, mentre entrano gli aiuti, in molti premono per entrare o uscire dalla Striscia. Fonti del valico di Rafah e della Mezzaluna Rossa hanno riferito che, per la prima volta dall'inizio della guerra, centinaia di persone si stanno riversando al valico di Rafah, sia dal lato egiziano che da quello palestinese, e senza un elenco preventivo. Ci sono stranieri ed egiziani rimasti bloccati nella Striscia e che vogliono passare in Egitto, palestinesi bloccati nel Sinai e in altre città egiziane che vogliono lasciare l'Egitto per tornare a Gaza
- Ci sono, poi, gli sfollati che dal sud vorrebbero tornare nel nord della Striscia. Una delle condizioni della tregua, però, stabilisce che la popolazione sfollata resti al sud. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, "funzionari palestinesi" avrebbero detto agli sfollati palestinesi nel sud della Striscia che possono tornare nelle loro case al nord. Per questo l'esercito israeliano ha lanciato volantini su Gaza avvertendo i residenti di non tornare al nord
- “La guerra non è ancora terminata, la pausa umanitaria è temporanea. La zona nord resta un'area di guerra. È molto pericolosa, non andate verso nord. Resta permesso invece il transito da nord verso sud, sull’arteria Sallah a-Din. Gli spostamenti verso nord sono vietati e pericolosi”, ha detto in arabo il portavoce militare Avichay Adraee. Informazioni da Gaza riferiscono di 15 palestinesi feriti dall'esercito israeliano mentre tentavano di passare dal sud al nord della Striscia: sono stati portati in ospedale a Deir al-Ballah, nel sud della Striscia
- Intanto, l'esercito israeliano ha fatto sapere che stamattina, prima dell'inizio della tregua, ha fatto esplodere un lungo tunnel scavato sotto all'ospedale Shifa di Gaza. Secondo un portavoce dell'esercito, Hamas aveva allestito sotto al nosocomio "un centro nevralgico per lo svolgimento di attività terroristiche". Ieri i militari israeliani hanno arrestato il direttore dell'ospedale Shifa, Mohammad Abu Salmiya
- Israele ha poi denunciato che, dopo l'inizio del cessate il fuoco, un razzo sparato da Gaza è stato intercettato da una batteria Iron Dome di difesa aerea nei pressi dei kibbutz israeliani di frontiera di Kissufim ed Ein Ha-Shlosha'. Le sirene hanno suonato e non si segnalano danni né vittime. Le sirene di allarme hanno suonato anche a Eilat, nell'estremo sud di Israele sul Mar Rosso: più tardi il portavoce militare israeliano ha spiegato che è stato "un falso allarme"
- La tregua, quindi, per ora regge. E dopo quasi 50 giorni di guerra tra Hezbollah e Israele, una calma tesa regna anche nel sud del Libano, a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. Gli Hezbollah libanesi hanno assicurato di voler rispettare il cessate il fuoco, senza sparare contro le postazioni militari israeliane. Al quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, una fonte di Hezbollah ha detto: "Ci adeguiamo alla tregua decretata a Gaza a condizione che Israele non attacchi il sud del Libano. Se lo dovesse fare, non rimarremo con le mani in mano"