Guerra Israele, Trump: se Hamas accetta è tregua. Netanyahu: verso grande risultato

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"Israele ha accettato la linea di ritiro iniziale, quando Hamas confermerà, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente", scrive Trump. "Spero di potervi annunciare il rilascio di tutti i nostri ostaggi", ha detto Netanyahu. Negoziati lunedì in Egitto. Atterrato a Istanbul aereo con a bordo 137 attivisti della Flotilla, tra cui 26 italiani

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"Israele ha accettato la linea di ritiro iniziale, che abbiamo mostrato e condiviso con Hamas. Quando Hamas confermerà, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente, inizierà lo scambio di ostaggi e prigionieri e creeremo le condizioni per la fase successiva del ritiro, che ci avvicinerà alla fine di questa catastrofe di 3000 anni": Donald Trump annuncia su Truth il primo passo nei negoziati da parte di Israele, dopo il sì condizionato di Hamas al piano di pace del tycoon e la frenata dell'Idf ai combattimenti. In serata il premier Benjamin Netanyahu aveva dettato le sue apparenti linee rosse, annunciando in un videomessaggio tv che l'Idf non si sarebbe mossa dalla Striscia e che il gruppo di militanti palestinese sarà "disarmato, diplomaticamente tramite il piano di Trump o militarmente da parte nostra". A pochi giorni dal secondo anniversario degli attacchi del 7 ottobre e a quasi due anni di guerra con 67 mila palestinesi uccisi, le crescenti possibilità di una svolta saranno ulteriormente negoziate da lunedì a Sharm el-Sheik. Al tavolo le delegazioni di Hamas e di Israele, guidata dal ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer, l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff e Jared Kushner, il genero del tycoon.

Oggi, a Roma nuova giornata di mobilitazione per Gaza e per la Palestina (LA DIRETTA). 

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Hamas: "Israele non ha ridotto offensiva, oggi 70 morti"

Hamas ha rilasciato una dichiarazione sul suo canale Telegram accusando il governo israeliano di mentire sulla riduzione delle sue operazioni militari. "L'esercito di occupazione sionista continua a commettere i suoi orribili crimini e massacri contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza", si legge nella dichiarazione rilanciata da Sky News, secondo cui 70 persone sono state uccise negli attacchi dell'Idf da stamattina. Questo "smaschera le false affermazioni del governo del criminale di guerra Netanyahu riguardo alla riduzione delle operazioni militari contro civili indifesi", ha aggiunto

La Flotilla contro Israele, anatomia di un conflitto

Come era ampiamente previsto - non è riuscita a raggiungere la costa di Gaza, ma ha ottenuto l’obiettivo di richiamare l’attenzione pubblica internazionale: la scena di oltre quaranta barche che tentano di aprire un varco nel mare, simbolo del “Sumud” – termine arabo che significa “resilienza, resistenza nonviolenta” – è entrata nell’immaginario mediatico e politico.

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Flotilla, lo sciopero e l’Italia “per bene”

Difficile dire se chi scende in piazza lo faccia anche per infastidire la presidente del Consiglio e il Governo. Ma uscire di casa tardi la sera per manifestare una massa critica di consenso a quello che succedeva al largo delle coste di Gaza è un gesto importante. E, forse, è uno sbaglio da parte dell'esecutivo non riservare solidarietà anche a questa parte del Paese.

Flotilla, lo sciopero e l’Italia “per bene”

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Netanyahu: siamo vicini ad un grande risultato

Global Sumud Flotilla, chi sono i 4 parlamentari italiani rilasciati

Sono stati liberati dalle autorità di Israele i quattro parlamentari italiani che facevano parte della Flotilla. La notizia è arrivata questa mattina, 3 ottobre, dal ministero degli Esteri. Poi, poche ore dopo, alle 14, i quattro sono atterrati in Italia, a Fiumicino. "Stiamo bene. Il nostro pensiero va ora a tutti gli attivisti, affinché siano al più presto liberati", ha detto il deputato Arturo Scotto. Insieme a lui anche il senatore Marco Croatti, e le eurodeputate Annalisa Corrado e Benedetta Scuderi.

Global Sumud Flotilla, chi sono i 4 parlamentari italiani rilasciati

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Trump: "Quando Hamas confermerà, ci sarà subito tregua"

"Quando Hamas confermerà, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente, inizierà lo scambio di ostaggi e prigionieri e creeremo le condizioni per la fase successiva del ritiro, che ci avvicinerà alla fine di questa catastrofe di 3000 anni": lo annuncia Donald Trump su Truth.

Trump: Israele ha accettato la linea di ritiro iniziale

"Dopo le negoziazioni, Israele ha accettato la linea di ritiro iniziale, che abbiamo mostrato e condiviso con Hamas": lo annuncia Donald Trump su Truth.

Flotilla, altri 26 italiani rientrano in Italia

Il gruppo, come anticipato da Tajani, è stato espulso da Israele e ha lasciato il Paese su un charter atterrato a Istanbul con a bordo un altro centinaio di attivisti. "Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di via e dovranno attendere l'espulsione per via giudiziaria la prossima settimana", ha detto il ministro. Ieri rientrati i 4 parlamentari italiani. La portavoce italiana della Flotilla: "Presentato un esposto alla Procura di Roma contro la detenzione illegale degli attivisti".

Flotilla, altri 26 italiani rientrano in Italia

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Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza

Considerato un simbolo di Hamas, ammirato in tutto il Medio Oriente e figura di riferimento per i palestinesi, Obeida è stato ucciso nel bombardamento dell'appartamento nel quale si trovava insieme alla moglie e ai figli. Tra i principali obiettivi di Israele, poiché ritenuto il responsabile ufficiale della propaganda psicologica del gruppo, è sempre apparso in pubblico con il volto coperto da una kefiah bianco-rossa per nascondere la propria identità.

Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza

Abu Obeida, chi era il portavoce di Hamas ucciso da Israele a Gaza

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Al Jazeera: "61 uccisi dall'alba nella Striscia, 45 a Gaza City"

Salgono ad almeno 61 i palestinesi uccisi negli attacchi israeliani dall'alba a Gaza. Lo afferma Al Jazeera citando fonti mediche della Striscia. Almeno 45 persone sono morte a Gaza City, hanno affermato.

Herzog: "Sostegno a Netanyahu per riportare indietro gli ostaggi"

"Esprimo il mio pieno sostegno al primo ministro Benjamin Netanyahu nel prendere le decisioni necessarie per attuare il piano e riportare indietro tutti i nostri ostaggi. Facciamo in modo che le nostre preghiere si avverino". Lo ha scritto su X il presidente israeliano, Isaac Herzog, dopo il messaggio video del capo del governo.

"Mentre celebriamo il secondo anniversario delle orribili atrocità di Hamas del 7 ottobre, il popolo di Israele è unito nella preghiera, nello scopo e nella speranza: per la pace, per la sicurezza e per il ritorno urgente e immediato di tutti gli ostaggi ancora bloccati a Gaza", ha sottolineato Herzog, che ha tenuto a ringraziare "di cuore" il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, "per la sua leadership e la sua chiarezza morale nel presentare un piano concreto che offre una reale speranza di cambiamento".

Guerra Medioriente, quali sono le armi che l'Italia vende a Israele

A partire dal 7 ottobre 2023 il nostro Paese ha sospeso l'attivazione di nuovi contratti per la fornitura di armamenti allo Stato ebraico. Restano in vigore i precedenti, seppur con la precisazione della premier Meloni: "Valutiamo caso per caso, in base all'utilizzo che ne sarà fatto". Stati Uniti ancora al primo posto per gli aiuti al governo di Netanyahu, mentre l'Europa procede in ordine sparso.

Guerra Medioriente, quali sono le armi che l'Italia vende a Israele

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Netanyahu: "Vicini alla meta, ostaggi presto a casa"

"Siamo sul punto di raggiungere un grande risultato. Spero di potervi annunciare il rilascio di tutti i nostri ostaggi, in un colpo solo". All'indomani della risposta "aperta" di Hamas al piano di Donald Trump, il premier Benyamin Netanyahu parla alla nazione con un videomessaggio registrato in ebraico e diffuso a media e tv. Per spiegare l'accelerazione delle ultime ore agli israeliani e confermare le sue linee rosse alla vigilia dei nuovi colloqui in Egitto. "Stati Uniti e Israele limiteranno i negoziati a pochi giorni. Poi Hamas verrà smantellato", ha assicurato, sottolineando che è Hamas ad essere "stato costretto ad accettare il piano Trump". E non Israele. Al contrario: "Al fine di restituire i restanti 48 ostaggi, qualche settimana fa ho ordinato all'Idf di entrare nella roccaforte più importante di Hamas, Gaza City. Allo stesso tempo, ho coordinato con il Presidente Trump e il suo team una mossa diplomatica che ha ribaltato la situazione in un istante: invece di Israele isolato, è Hamas ad essere isolata", ha assicurato. Poco prima anche il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar aveva rivendicato che lo schema americano per la pace "non è stato imposto a Israele, ma è in larga misura un'iniziativa israeliana". 

Netanyahu

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In 120mila si radunano a Tel Aviv per gli ostaggi

"Sono 120mila le persone che si sono radunate a piazza degli Ostaggi a Tel Aviv per la manifestazione che segna il doloroso secondo anniversario dal 7 ottobre". Lo riferisce il Forum delle famiglie dei rapiti

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

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Netanyahu: "Hamas sarà smantellato, costretto a ok piano"

"Stati Uniti e Israele limiteranno i negoziati a pochi giorni. Poi Hamas verrà smantellato, militarmente o politicamente. Hamas è stato costretto ad accettare il piano Trump". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu        

Netanyahu: "Hamas sarà disarmata e la Striscia smilitarizzata"

"Hamas verrà disarmata e la Striscia di Gaza verrà smilitarizzata: questo obiettivo potrà essere raggiunto con mezzi politici o militari". Lo ha dichiarato in un video il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

Netanyahu: spero che i rapiti tornino per festa Sukkot

"Spero che durante la festività di Sukkot (dal 6 al 12 ottobre) potrò annunciare il ritorno di tutti i nostri rapiti, mentre l'Idf rimane in profondità nella Striscia. Il nostro esercito rimarrà nei territori che controlla nella Striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu

Netanyahu: non ho mai rinunciato a liberare tutti gli ostaggi

"Non ho mai rinunciato a liberare tutti gli ostaggi". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu

Netanyahu: coordinato con Trump mossa diplomatica

"Al fine di restituire i restanti 48 ostaggi, qualche settimana fa ho ordinato all'Idf di entrare nella roccaforte più importante di Hamas, Gaza City. Allo stesso tempo, ho coordinato con il Presidente Trump e il suo team una mossa diplomatica che ha ribaltato la situazione in un istante: invece di Israele isolato, è Hamas ad essere isolata". Lo ha detto in un messaggio registrato ai media il premier Benyamin Netanyahu

Netanyahu: siamo sul punto di un grande traguardo

"Siamo sul punto di raggiungere un grande risultato. Spero di potervi annunciare il rilascio di tutti i nostri ostaggi, in un colpo solo". Lo ha detto Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media registrata in ebraico

Protezione civile Gaza, 57 uccisi nei raid Idf dall'alba

L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che i bombardamenti israeliani hanno ucciso almeno 57 persone dall'alba, nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia esortato Israele a cessare i suoi attacchi sul territorio. "Il bilancio delle vittime dei bombardamenti israeliani in corso dall'alba di oggi è di 57, di cui 40 nella sola Gaza City", ha dichiarato all'Afp Mahmud Bassal, portavoce dell'agenzia sotto l'autorità di Hamas. Le restrizioni ai media a Gaza e le difficoltà di accesso a molte aree impediscono all'Afp di verificare in modo indipendente i numeri dell'agenzia di protezione civile o dell'Idf      

Flotilla, rientreranno stasera i 26 italiani

Torneranno stasera in Italia i 26 italiani che erano a bordo della Flotilla, rilasciati oggi in Israele. Lo si apprende da fonti vicine agli attivisti. 

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

I numeri che riguardano i morti del conflitto in Medio Oriente sono al centro di polemiche, principalmente quelli forniti dal ministero della Salute di Hamas. Tuttavia vengono considerati via via più attendibili e con il tempo sono sempre più simili ai dati comunicati da fonti israeliane. Di questo si è parlato in una puntata di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24.

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

Gaza, quante sono le vittime dall’inizio della guerra? I DATI

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Trump: "Bibi ha esagerato, riporterò sostegno ad Israele"

Donald Trump ha detto in una intervista ad Axios che la guerra a Gaza ha isolato Israele a livello internazionale, e ha sottolineato che uno dei suoi obiettivi nel porvi fine è quello di ristabilire la reputazione di Israele nel mondo. "Bibi è andato troppo oltre e Israele ha perso molto sostegno nel mondo. Ora io riporterò indietro tutto quel sostegno", ha dichiarato. 

Egitto: "Colloqui su Gaza inizieranno lunedì a Sharm el-Sheikh"

Il Ministero degli Esteri egiziano ha reso noto che i colloqui sull'accordo per la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra inizieranno lunedì. "Nell'ambito degli sforzi in corso dell'Egitto in coordinamento con i mediatori per porre fine alla guerra israeliana nella Striscia di Gaza, l'Egitto ospiterà due delegazioni di Israele e Hamas il 6 ottobre per discutere i termini e i dettagli dello scambio di tutti gli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, in conformità con la proposta del Presidente Trump", fa sapere Il Cairo. I colloqui si apriranno a Sharm el-Sheikh.

Trump: "Erdogan ha aiutato molto sulla risposta di Hamas"

Donald Trump ha detto in una intervista ad Axios che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato  "molto utile" nel convincere Hamas a procedere con il rilascio degli ostaggi. "Erdogan ha aiutato molto. È un tipo tosto, ma è un mio amico ed è stato fantastico",  ha dichiarato il tycoon. Un funzionario statunitense ha riferito ad Axios che Trump aveva parlato con Erdogan venerdì, prima della risposta di Hamas, chiedendogli di assicurarsi che Hamas non dicesse di no. "Il presidente Trump ha detto a Erdogan: 'Ho fatto molto per te, e ora ho bisogno che tu faccia questo'", ha raccontato il funzionario americano. 

Ben Gvir evoca l'uscita dal governo

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha dichiarato di aver informato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, che "se, dopo il rilascio di tutti gli ostaggi, l'organizzazione terroristica Hamas continuerà a esistere", il suo partito, Otzma Yehudit, non farà più parte del governo. "Non saremo complici di una sconfitta nazionale che sarà una vergogna per i secoli a venire e che si trasformerà in una bomba a orologeria per il prossimo massacro", ha affermato.

Smotrich: "Grave errore lo stop alle operazioni a Gaza"

La decisione del primo ministro, Benjamin Netanyahu, di interrompere le operazioni militari a Gaza City e di avviare colloqui di pace è stata un "grave errore". Lo ha dichiarato il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, nel suo primo commento da quando Hamas ha dichiarato di aver accettato il piano del presidente Donald Trump.

Trump a Channel 12: "Bibi, è la tua occasione per vincere"

In un'intervista esclusiva a Channel 12, Donald Trump ha riferito di aver detto al premier israeliano: "Bibi, questa è la tua occasione per vincere". Il presidente americano ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi e la fine della guerra. "Siamo vicini a un accordo. Bibi è favorevole, Hamas ha fatto un grande passo, vogliono concluderlo." Riguardo alla telefonata con Netanyahu, Trump ha dichiarato: "Lui era d'accordo. Con me bisogna essere d'accordo." 

Trump - Netanyahu

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Trump: "Vicini ad accordo di pace a Gaza"

"Siamo vicini" a un accordo di pace a Gaza. Lo dice il presidente Usa, Donald Trump ad Axios, aggiungendo che si impegnerà per finalizzarlo nei prossimi giorni. 

Media: "L'Idf si prepara a congedare migliaia di riservisti"

L'Idf si prepara a congedare decine di migliaia di riservisti in seguito ai progressi nei negoziati per la fine della guerra a Gaza. Lo riferiscono i media israeliani, secondo cui la maggior parte dei soldati che verranno congedati partecipa attualmente ai combattimenti nella Striscia. Nell'esercito spiegano che, parallelamente, sono state rafforzate le misure di difesa nelle postazioni militari a Gaza, anche per prevenire eventuali tentativi di rapimento di soldati da parte di Hamas.

Tajani: "Pronti a partecipare alla ricostruzione dello Stato di Palestina"

"Siamo pronti a partecipare attivamente alla fase della ricostruzione dello Stato palestinese, ma anche della ricostruzione delle parti distrutte durante questa guerra: dovrebbe esserci presto in Egitto una conferenza che si occupa proprio di questo, e noi porteremo il nostro contributo". Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a margine del Festival nazionale dell'Economia civile a Firenze. Tajani ha risposto a una domanda su come si possa favorire la ricostruzione a Gaza, secondo quanto auspicato ieri a Fnec dal cardinale Pierluigi Pizzaballa, il quale ha chiesto supporto per costruire iniziative economiche ispirate al bene comune. "La Chiesa è presente in tutta quell'area - ha detto Tajani -, c'è una comunità cristiana che è stata attaccata e noi abbiamo sempre condannato gli attacchi sia ai cristiani che sono a Gaza, sia ai cristiani che sono in Cisgiordania, non perché la vita del palestinese cristiano valga più di quella del palestinese di un'altra religione, ma perché i palestinesi cristiani sono, come tutti i cristiani in Medio Oriente, elemento di pace e di stabilità. Li potremmo coinvolgere proprio per cominciare a costruire queste reti di economia sociale una volta finita la guerra". 

Sa'ar: "Il piano non ci è stato imposto, è una nostra iniziativa"

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha dichiarato in un'intervista a Channel 12 che il piano Trump "non è stato imposto a Israele, ma è in larga misura un'iniziativa israeliana". Ha aggiunto che "questo processo è stato costruito per almeno due mesi, e tutta la struttura di quello che viene chiamato il 'giorno dopo' è stata inserita all'interno di questo piano. È una leva molto potente che non solo non ci è stata imposta, ma è qualcosa alla cui definizione abbiamo partecipato attivamente". 

Flotilla, i 26 italiani rientreranno stasera

Rientreranno in Italia stasera i 26 italiani che erano a bordo della Flotilla, rilasciati oggi in Israele. Lo si apprende da ambienti vicini agli attivisti che spiegano che atterreranno dopo le 23 con due voli della Turkish airlines con partenza da Istanbul e diretti uno a Roma Fiumicino e l'altro a Milano Malpensa. A quanto riferito, le spese del volo di rientro sono state sostenute dalla compagnia aerea turca. 

Media: "Sale a 46 bilancio delle vittime a Gaza dall'alba"

Sale a 46 il bilancio delle vittime a Gaza. Dall'alba, gli attacchi israeliani a Gaza hanno ucciso almeno 46 persone, di cui 37 a Gaza City, hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera Arabic. 

Media Egitto: "Domani e lunedì negoziati indiretti Israele-Hamas al Cairo"

Il Cairo ospiterà domani e lunedì negoziati indiretti tra Israele e Hamas volti a ottenere il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi. Lo ha riferito Al-Qahera News, tv egiziana ritenuta vicina ai servizi segreti, secondo cui le delegazioni delle due parti "hanno iniziato a muoversi per avviare colloqui al Cairo domani e dopodomani e discutere le condizioni di base per lo scambio di tutti i detenuti e prigionieri, in conformità con la proposta di Trump".

Netanyahu convoca Ben Gvir e Smotrich dopo risposta Hamas

Il premier Benyamin Netanyahu ha convocato il ministro per la Sicurezza  Itamar Ben-Gvir e quello delle Finanze Bezalel Smotrich per un incontro dopo la fine dello Shabbat questa sera in seguito alla risposta di Hamas al piano Trump. 

Flotilla, conferenza stampa dei parlamentari italiani rientrati. VIDEO

Wafa: "Almeno 15 morti in attacchi a Gaza City"

Almeno 15 palestinesi sono stati uccisi, la maggior parte dei quali bambini e donne, e decine sono rimasti feriti in un attacco israeliano sul quartiere di Al-Tuffah a Gaza City. Altre 20 risultano disperse sotto le macerie, dopo che gli aerei israeliani hanno bombardato un'abitazione. Lo riporta Wafa che cita fonti mediche. Il direttore dell'ospedale Shifa, Mohamed Abu Selmiyah, ha dichiarato all'Associated Press che gli attacchi israeliani hanno ucciso palestinesi in tutta la città di Gaza, mentre i bombardamenti si sono "notevolmente attenuati". 

Dermer guiderà la delegazione di Israele nei negoziati con Hamas al Cairo

Il ministro israeliano per gli Affari strategici ed ex ambasciatore negli Stati Uniti, Ron Dermer, guiderà la delegazione israeliana nei negoziati con Hamas, la cui ripresa è prevista domani al Cairo. Lo ha riferito il sito di Haaretz. 

Hezbollah: "Il piano Trump è pieno di pericoli"

Per il capo di Hezbollah, il gruppo libanese sostenuto dall'Iran, il piano di Washington per un cessate il fuoco a Gaza è "pieno di pericoli" e Israele mira ad usare la proposta per ottenere ciò che "non è riuscito" a fare durante la guerra. Naim Qassem, leader del gruppo militante allineato ad Hamas, ha suggerito che Israele avrebbe usato il piano come pretesto per impossessarsi del territorio e privare i palestinesi della loro autodeterminazione, ma ha affermato che la decisione se accettarlo o meno spetta in ultima analisi ad Hamas. "In effetti, questo piano è un piano pieno di pericoli", ha affermato Qassem in un discorso in commemorazione di due comandanti di Hezbollah uccisi durante la guerra del gruppo con Israele circa un anno fa. "È il progetto di Israele, che cerca di realizzare attraverso la politica dopo aver fallito con azioni militari, aggressioni, genocidi e carestie", ha aggiunto. 

Trump plaude a Israele: "Ora Hamas si muova in fretta"

"Apprezzo che Israele abbia temporaneamente cessato i bombardamenti per dare al rilascio degli ostaggi e all'accordo di pace la possibilità di essere completati. Hamas deve muoversi in fretta, altrimenti tutte le scommesse saranno annullate. Non tollererò ritardi, che molti pensano avverranno, né alcun esito in cui Gaza rappresenti nuovamente una minaccia. Facciamolo, in fretta. Tutti saranno trattati in modo equo!": lo ha scritto Donald Trump su Truth.

Italiano della Flotilla: "Noi umiliati, bandiera di Israele su Greta"

Il giornalista italiano Lorenzo D'Agostino ha dichiarato di essersi sentito "in un luogo davvero barbaro" mentre era detenuto da Israele in acque internazionali dopo il fermo delal Global Sumud Flotilla. Lo ha detto all'agenzia turca Anadolu al suo arrivo a Istanbul con un volo speciale, e ha raccontato che lui e gli altri passeggeri sono stati sottoposti a condizioni "umilianti" in Israele. "Poi ci hanno portato a terra e, una volta lì, si sono comportati come un gruppo terroristico. Siamo stati presi a calci. Siamo rimasti senza acqua potabile per oltre due giorni. In generale, hanno colto ogni occasione per umiliare chiunque di noi", ha detto. D'Agostino, riporta Anadolu, ha citato specificamente il trattamento riservato all'attivista svedese Greta Thunberg, a bordo della stessa flottiglia. "Greta Thunberg, una donna coraggiosa, ha solo 22 anni. È stata umiliata, avvolta in una bandiera israeliana ed esibita come un trofeo", ha detto. "Avevo la sensazione di trovarmi in un luogo davvero barbaro e speravo davvero che questa barbarie finisse presto", ha aggiunto. D'Agostino ha descritto l'arrivo al porto di Ashdod come ostile, sottolineando la presenza del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir. "Ben Gvir era fuori dal punto di arrivo al porto di Ashdod quando siamo arrivati. E si è assicurato che fossimo trattati come terroristi perché pensava che lo fossimo", ha detto. "Quindi sono stato abbastanza fortunato da riuscire a uscire proprio mentre Ben Gvir stava arrivando", ha aggiunto Agostino. Il giornalista ha raccontato ad Anadolu che i militanti sono stati sottoposti a bendaggi, manette strette, abiti inadeguati e temperature gelide in un furgone con aria condizionata per ore. 

Trump: "Non tollererò ritardi da Hamas, bene lo stop dei raid di Israele"

"Apprezzo il fatto che Israele abbia temporaneamente interrotto i bombardamenti per dare la possibilità di completare il rilascio degli ostaggi e l'accordo di pace. Hamas deve agire rapidamente, altrimenti tutto sarà annullato. Non tollererò ritardi, che molti pensano si verificheranno, né qualsiasi risultato che possa far sì che Gaza rappresenti nuovamente una minaccia". Lo ha scritto sul social truth il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Facciamolo, rapidamente. saranno trattati equamente!", ha aggiunto il capo della Casa Bianca, riferendosi sempre all'accordo.

Trump

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Attivista Flotilla: "Diretti a Gaza, non ci faremo intimidire"

"Il blocco che è stato fatto contro gli attivisti e le attiviste della Sumud era qualcosa che avevamo messo in conto, perché comunque siamo stati preparati anche a questo. Noi affrontiamo tutto con determinazione, grande forza e sostegno che ci arrivano anche dall'Italia per tutto quello che si sta movimentando in questi giorni. Non ci facciamo buttare giù dalle intimidazioni che arrivano dalla Stato di Israele e il nostro obiettivo è sempre lo stesso: raggiungere Gaza non solo per portare aiuti, ce ne sono veramente tantissimi soprattutto sulla Conscience, ma anche per cercare di rompere l'assedio a Gaza ed aprire un corridoio umanitario che possa garantire aiuti e sostegno a un popolo sottoposto a un'occupazione illegale e al genocidio da parte dello Stato di Israele". Lo ha detto all'ANSA l'attivista Francesca Amoruso, partita il 25 settembre da Otranto per la Freedom Flotilla Italia e diretta a Gaza. "Noi - spiega - siamo due equipaggi partiti con due barche: la Al-Awda e la Ghassan Kanafani. Ogni barca ha un equipaggio costituito da quattro persone, quindi siamo otto in tutto. Da Otranto è partita anche la Coscience che è la nave con oltre 200 persone a bordo tra medici, giornalisti e avvocati". "Noi - prosegue - in questo momento siamo a nord di Creta, purtroppo una delle nostre due barche, la Ghassan Kanafani, ha subito due avarie per cui in questo momento siamo fermi per le riparazioni. Purtroppo in mare funziona così. Siamo distanti da Gaza 3-4 giorni di navigazione, chiaramente meteo permettendo e mare permettendo, perché le cose qui variano da un giorno all'altro". "Ci aspettiamo - evidenzia - che le istituzioni i governi facciano il loro, perché quello che è avvenuto agli attivisti della Sumud in acque internazionali è completamente illegale. Per cui ci aspettiamo anche che i governi prendano delle posizioni. Qualcuno si è già mosso, altri invece continuano a darci degli irresponsabili mentre tutto il nostro viaggio si basa sulla responsabilità". 

Lapid: "Non permettere a Ben Gvir e Smotrich di sabotare l'accordo"

Il leader dell'opposizione in Israele, Yair Lapid, ha promesso che non consentirà ai due ministri dell'estrema destra, Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, di impedire l'attuazione del piano annunciato da Donald Trump per fermare la guerra nella Striscia di Gaza. "Tra meno di due ore, quando finirà lo Shabbat e sentirete le numerose minacce di Smotrich e Ben-Gvir, ricordate che non hanno nulla da minacciare. Non bisogna permettere loro di sabotare l'accordo", ha detto Lapid, citato dal sito di Haaretz. "La maggioranza assoluta della Knesset e la maggioranza assoluta del popolo israeliano sostengono l'accordo di Trump", ha aggiunto.

Albanese: "Mentre è in corso un genocidio non si guardi altrove"

"In Palestina ci sono 60mila morti accertati, e non sappiamo quanti altri per la distruzione di ospedali, per la fame, per le condizioni di vita disumane. Non possiamo più guardare altrove mentre un genocidio viene commesso, anche con la nostra complicità economica o politica". Le parole di Francesca Albanese, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati dal 1967, che ha ricevuto la cittadinanza onoraria a Fabriano (Ancona). Il riconoscimento, attribuito dal Consiglio comunale e consegnato dalla sindaca Daniela Ghergo, alla giurista che, con competenza e coraggio, ha riportato al centro del dibattito internazionale il valore del diritto e della giustizia come fondamento della pace". "Non possiamo permettercelo, - ha aggiunto Albanese - non dopo la storia che abbiamo. Dobbiamo dimostrare di essere migliori dei nostri nonni e bisnonni, e fermare questa tragedia ricordando alle istituzioni il loro dovere: rispettare e far rispettare il diritto internazionale". Il conferimento è motivato dal "suo instancabile impegno nella tutela del diritto internazionale e nella difesa dei diritti umani; all'aver denunciato "con rigore e indipendenza le responsabilità di Stati, aziende e individui nei crimini contro la popolazione palestinese", "aver dato voce a rischio della propria sicurezza personale, a un popolo privato di libertà, dignità, diritto all'autodeterminazione, contribuendo a riaffermare il primato del diritto sulla forza". "Sono profondamente emozionata - ha detto Albanese - per questa cittadinanza che non mi aspettavo e che mi onora. Ho sentito un calore autentico, una bellezza che appartiene a questo luogo e a questa comunità. Stringere tra le mani la carta Fabriano ha per me un valore simbolico fortissimo: è un momento in cui si apre una crepa, un momento doloroso ma anche necessario per riflettere su quanto crediamo nelle istituzioni come garanzia e protezione, e su quanto sia fondamentale difendere il patto più bello che abbiamo, la nostra Costituzione". "A livello internazionale - ha proseguito - vedo crescere un uso distorto del potere, una connivenza tra politica e interessi economici che indebolisce il senso stesso delle istituzioni. L'abuso di potere e la violazione delle leggi in nome della legge sono forme di violenza che minacciano democrazia e libertà. È pericoloso vedere colpite la libertà d'espressione, di associazione, di manifestazione. Stiamo assistendo a un vento liberticida che soffia da più parti, e non possiamo ignorarlo". 

Hamas e il piano di Trump, un rapido capovolgimento di fronte

Hamas risponde ai 20 punti del piano di Trump per la pace, un piano che ha già l'approvazione di Benjamin Netanyahu che ha visto accolte, ancora prima di renderlo pubblico, alcune sue richieste di mofidica. Hamas si è detto pronto ad accettare ma non senza negoziare.

Hamas e il piano di Trump, un rapido capovolgimento di fronte

Hamas e il piano di Trump, un rapido capovolgimento di fronte

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Casa Bianca: "Con Witkoff anche Kushner in Egitto per negoziati su Gaza"

"Steve Witkoff e Jared Kushner viaggeranno in Egitto oggi per finalizzare i dettagli tecnici del rilascio degli ostaggi e discutere l'accordo di pace duraturo": lo ha detto un funzionario della Casa Bianca al giornalista di Axios Barak Ravid, che lo riferisce su X. 

Guardian: "Greta Thunberg sottoposta a duri trattamenti in custodia israeliana"

L'attivista ambientalista Greta Thunberg ha dichiarato alle autorità svedesi di essere sottoposta a duri trattamenti mentre è in custodia israeliana, dopo essere stata arrestata e allontanata da una delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla che trasportava aiuti a Gaza. Lo riporta il Guardian.

In un'email inviata dal ministero degli Esteri svedese alle persone vicine a Thunberg, come riporta il quotidiano britannico che ha visionato il messaggio, un funzionario che ha visitato l'attivista in prigione ha affermato che quest'ultima era detenuta in una cella infestata da cimici, con troppo poco cibo e acqua.

«L'ambasciata ha potuto incontrare Greta», si legge nell'email. «Ha riferito di disidratazione. Ha ricevuto quantità insufficienti di acqua e cibo. Ha anche affermato di aver sviluppato eruzioni cutanee che sospetta siano state causate dalle cimici dei letti. Ha parlato di trattamenti duri e ha detto di essere rimasta seduta per lunghi periodi su superfici dure». Il funzionario del ministero svedese aggiunge: «Un'altra detenuta avrebbe riferito a un'altra ambasciata di averla vista (Thunberg ndr) costretta a reggere bandiere mentre venivano scattate foto. Si chiedeva se fossero state distribuite sue immagini»

Il team legale italiano che rappresenta la Flottilla ha confermato che i detenuti sono stati lasciati «per ore senza cibo né acqua, fino a tarda notte», ad eccezione di «un pacchetto di patatine consegnato a Greta e mostrato alle telecamere». Gli avvocati hanno anche segnalato casi di abusi verbali e fisici.

Organizzatori corteo pro Gaza: "Siamo un milione a Roma"

"Roma è bloccata. Tutta. Siamo un milione di persone per la Palestina. Abbiamo bloccato tutto. L'Italia sa da che parte stare". Lo annunciano gli organizzatori del corteo nazionale per la Palestina nella Capitale, arrivato a piazza San Giovanni. "Siamo a rappresentare tutta l'Italia. Siamo la resistenza palestinese". "Governo Meloni dimissioni", il coro partito dopo l'annuncio. 

Londra, corteo a sostegno di Palestine Action: arresti

La manifestazione si è svolta nonostante il premier Keir Starmer avesse invitato i partecipanti a interromperla per "rispettare il dolore degli ebrei britannici" in seguito all’attacco alla sinagoga di Manchester dello scorso giovedì.

Londra, corteo a sostegno di Palestine Action: arresti

Londra, corteo a sostegno di Palestine Action: arresti

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Flotilla, Tajani: "Non sono stati trattati da terroristi". VIDEO

Corteo pro Gaza di Roma: "Siamo in 600mila"

"Stiamo bloccando tutto. La coda è ancora a Piramide, siamo oltre 600mila persone". Lo ha detto Maya Issa, la presidente del movimento degli studenti palestinesi dal camion di apertura del corteo nazionale a Roma per Gaza, mentre la testa del corteo stava arrivando a via Merulana. 

Wp: "Per 61% degli ebrei americani Israele ha commesso crimini di guerra"

Molti ebrei americani disapprovano fortemente la condotta di Israele nella guerra a Gaza: il 61% afferma che Israele ha commesso crimini di guerra e circa 4 su 10 ritengono il Paese colpevole di genocidio nei confronti dei palestinesi. E' quando emerge da un sondaggio del Washington Post, secondo cui i risultati sono sorprendenti, dato il legame di lunga data tra la comunità ebraica statunitense e Israele, suggerendo la possibilità di una frattura storica sulla guerra di Gaza. Gli ebrei americani sono particolarmente scontenti dell'attuale governo israeliano. Il 68% esprime giudizi negativi sulla leadership di Benyamin Netanyahu, con il 48% che la valuta "scarsa": un aumento di 20 punti percentuali rispetto a un sondaggio Pew Research Center di cinque anni fa. Ma la colpa viene comunque attribuita in larga misura ad Hamas, con il 94% che afferma che il gruppo ha commesso crimini di guerra contro gli israeliani. Gli ebrei intervistati sono quasi equamente divisi sulle azioni di Israele a Gaza, con il 46% che le approva e il 48% che le condanna. Il dato resta più favorevole rispetto ad altri gruppi: tra tutti gli americani, il 32% approva le azioni israeliane e il 60% le disapprova, secondo un sondaggio Gallup di luglio. Il sondaggio rileva che molti ebrei americani mantengono forti legami emotivi, culturali e politici con Israele e con la sua identità di stato ebraico. Circa tre quarti (76%) ritengono che l'esistenza di Israele sia vitale per il futuro del popolo ebraico, e il 58% dichiara di avere alcuni o molti punti in comune con gli ebrei israeliani. Il sondaggio, sottolinea il Wp, riflette una comunità in profonda turbolenza, con sentimenti complessi e talvolta contrastanti sullo stato ebraico, 77 anni dopo la sua fondazione. In un certo senso, la guerra di Gaza ha accelerato tendenze già in atto, poiché una comunità ebraica americana relativamente liberale si è da anni allontanata da una leadership israeliana sempre più militante e conservatrice. Il crescente divario tra ebrei americani e Israele potrebbe avere conseguenze anche sulla politica statunitense. I principali democratici, tra cui parlamentari ebrei, sono molto più critici verso Israele rispetto al passato, e affrontano meno rischi di una reazione negativa da parte di elettori ebrei profondamente scettici verso Netanyahu. Il mix di emozioni tra molti ebrei — preoccupazione per Israele unita a disgusto per il suo comportamento — ha generato sentimenti complessi sul grado di sostegno che l'America dovrebbe continuare a dare allo stato ebraico, suggerisce il sondaggio.

Anche Witkoff ai negoziati previsti domani al Cairo

Ai negoziati che si terranno domani al Cairo, dopo l'ok di Hamas al rilascio degli ostaggi, parteciperanno l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, l'ex consigliere della Casa Bianca e genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner, il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer, il nuovo capo dello Shin Bet, David Zini, e una delegazione di sicurezza di alto livello. Lo hanno riferito fonti egiziane ad al-Arabiya

Francia: "La risposta di Hamas a Trump tappa importante verso la pace"

"La risposta di Hamas al piano di pace proposto dal presidente Trump è una tappa importante che consente di andare avanti verso la fine della guerra a Gaza e la liberazione immediata di tutti gli ostaggi": è quanto comunica a Parigi il Quai d'Orsay. "La Francia - continua il ministero in una nota - lancia ora un appello alle parti ad applicare immediatamente tutte le modalità di questo piano, i cui principi rientrano nel quadro della dichiarazione di New York". Parigi, inoltre "rende omaggio agli sforzi dei mediatori di Egitto, Qatar e Turchia e all'impegno del presidente Trump per la pace. La Francia è disponibile a proseguire il lavoro con gli Stati Uniti, il governo israeliano, l'Autorità palestinese e tutti i partner regionali e internazionali per contribuire all'uscita dalla crisi a Gaza e al rilancio di una dinamica per una pace duratura in Medio Oriente, sulla base di questo piano e della dichiarazione di New York". 

Speranze di pace tra gli sfollati a Gaza, ma i timori restano

I residenti di Gaza credono che un cessate il fuoco sia a portata di mano dopo l'appello di Donald Trump a Israele di interrompere i bombardamenti poiché Hamas ha accettato di rilasciare tutti gli ostaggi. Anche se i dubbi tra gli sfollati sulle reali chance di successo del piano rimangono. "L'annuncio di Trump mi ha davvero sorpreso, perché si è sempre schierato con Israele", ha detto Jamila al-Sayyid, 24 anni, residente nel quartiere Zeitun di Gaza City. Nonostante l'appello del presidente degli Stati Uniti, ha osservato che "gli aerei non hanno smesso di bombardare", ma si è detta contenta di essere rimasta nella città principale del territorio. "La cosa più importante è che il cessate il fuoco venga attuato e che i prigionieri israeliani vengano rilasciati, poiché vengono usati come pretesto da Israele per continuare la sua occupazione", ha aggiunto. Per Sami Adas, 50 anni, che vive in una tenda nella parte occidentale di Gaza, è stato "un giorno di gioia, un grande giorno". Secondo lui, "Trump è l'unico in grado di costringere Israele a obbedire e porre fine alla guerra". Ma i timori persistono. Più a sud, ad Al-Mawasi, nella cosiddetta zona umanitaria, Mahmoud Abu Shamala, 49 anni, sfollato da due anni, parla di un "sogno finalmente a portata di mano", ma afferma di temere che Israele non rispetterà il cessate il fuoco una volta liberati gli ostaggi. Altri sono molto meno ottimisti, come Mohammed Saadat, uno sfollato a Nousseirat. "Si tratta di informazioni false e prive di senso, che servono gli interessi della comunità internazionale, di Israele e dei prigionieri israeliani (ostaggi) che saranno rimpatriati. Dopodiché, la tregua fallirà e la guerra riprenderà come prima". 

Ministero della Salute di Hamas: "Oltre 67mila morti a Gaza"

E' salito ad oltre 67mila palestinesi uccisi e quasi 170mila feriti il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre di due anni fa. Lo ha riferito il ministero della Salute controllato da Hamas, citato da al-Jazeera. Secondo la fonte palestinese, almeno 20 persone sono state uccise nei raid condotti da Israele dall'alba sulla Striscia.

Pizzaballa: "Per la prima volta possibile nuova pagina"

Il Patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa, in una lettera alla diocesi sottolinea che "per la prima volta le notizie parlano finalmente di una possibile nuova pagina positiva, della liberazione degli ostaggi israeliani, di alcuni prigionieri palestinesi e della cessazione dei bombardamenti e dell'offensiva militare. È un primo passo importante e lungamente atteso". "Non sappiamo se questa guerra davvero finirà" e "la fine della guerra non segna necessariamente l'inizio della pace. Ma è il primo passo indispensabile per cominciare a costruirla". 

Pizzaballa

©Ansa

Legali Flotilla: "Denunciati maltrattamenti e aggressioni"

Gli attivisti "hanno denunciato varie forme di maltrattamenti e aggressioni da parte delle guardie carcerarie". Lo sostiene il team legale internazionale della Global Sumud Flotilla. "Alcuni hanno dichiarato di non aver ricevuto cibo, che i loro farmaci sono stati trattenuti e che non sono stati forniti farmaci alternativi - sostengono gli avvocati di Adalah -. Altri hanno segnalato la mancanza di accesso all'acqua potabile e hanno descritto l'acqua disponibile come non sicura".  Ieri gli avvocati hanno incontrato circa 80 partecipanti della Flotilla e sostengono che circa 200 udienze si sono tenute nella tarda serata di giovedì e fino a ieri mattina, "senza alcun preavviso ai legali, quindi senza la presenza di difensori" per gli attivisti. 

Aereo con italiani della Flottilla atterrato a Istanbul

L' aereo charter con a bordo gli attivisti della Global Sumud Flotilla, tra cui 26 italiani, espulsi da Israele è atterrato all'aeroporto di Istanbul. Lo scrive l'agenzia Anadolu. L'aereo, partito dall'aeroporto Ramon di Eilat, in Israele, è arrivato in Turchia alle 15.50 ora locale (14.50 ore italiane). A bordo 137 persone della flottiglia, tra cui 36 cittadini turchi e 23 malesi. Gli attivisti sono stati accolti da funzionari e altre persone in aeroporto. A bordo dell'aereo c'erano anche cittadini di Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Marocco, Kuwait, Libia, Mauritania, Svizzera, Tunisia e Giordania. 

Al Jazeera: "Idf colpisce tenda a al-Mawasi, morti due bambini"

Le forze israeliane hanno colpito una tenda ad al-Mawasi, dove due  bambini palestinesi sono stati uccisi e altre otto persone sono rimaste  ferite. Al-Mawasi è una cosiddetta zona umanitaria sicura, in cui  l'esercito israeliano ha intimato ai palestinesi di evacuare, anche se i  raid, secondo quanto riporta al Jazeera, non si sono mai fermati. Sono  stati registrati attacchi anche sul campo di Nuseirat, dove una ragazza  palestinese è stata presa di mira, mentre altri quattro palestinesi sono  stati uccisi nel quartiere di Tuffah. Poco fa, un uomo che cercava di  tornare a nord ha detto di aver visto due palestinesi uccisi a colpi di  arma da fuoco davanti a lui, poiché le forze israeliane sono ancora  molto vicine al Corridoio di Netzarim e stanno attaccando coloro che  cercano di tornare a nord. Il portavoce dell'esercito israeliano ha  anche affermato che il nord è una zona di combattimento e ai palestinesi  non è permesso tornare. 

Israele: "Espulsi altri 137 attivisti della Flotilla"

Israele ha annunciato l'espulsione di altri 137  attivisti della Global Sumud Flotilla per Gaza. Anche loro sono diretti  in Turchia. "Altri 137 provocatori della flottiglia Hamas-Sumud sono stati deportati oggi in Turchia", ha affermato il ministero degli Esteri israeliano in una dichiarazione su X. "Israele sta cercando di accelerare l'espulsione di tutti i provocatori", ha aggiunto, specificando che "alcuni di loro stanno deliberatamente ostacolando il processo legale di espulsione". 

Partito corteo pro-Gaza a Roma, decine di migliaia in piazza

"Stop complicità con Israele contro occupazione e  genocidio, con la resistenza Palestinese". E  ancora: "Stop al  genocidio, stop accordi con Israele, libertà per Anan, Ali e Mansour  -Palestina libera" con questi grandi striscioni in testa, partito il   corteo di Roma a sostegno della Flotilla e di Gaza. Dal megafono la  richiesta degli organizzatori a non esporre bandiere di partiti o  sindacati ma solo la bandiera della Palestina. Già decine di migliaia le  persone che hanno invaso piazza di Porta San Paolo e le vie limitrofe.  Il corteo è appena partito e arriverà a porta San Giovanni. 

Flotilla: atterrato a Istanbul aereo con i 26 attivisti

E' atterrato all'aeroporto di Istanbul l'aereo con a bordo 137 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra cui 26 italiani, espulsi da Israele. A bordo anche 36 turchi.

Media: Witkoff e Kushner in Egitto per negoziati

L'inviato Steve Witkoff e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner, andranno in Egitto per finalizzare i dettagli tecnici del rilascio degli ostaggi e discutere l'accordo di pace duraturo per Gaza. Lo hanno confermato fonti della Casa Bianca ad Axios.

Flotilla, Israele: "In 137 da 14 Paesi deportati in Turchia"

Il ministero degli Esteri israeliano ha riferito che 137 persone provenienti da 14 Paesi, trattenute sulle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che tentavano di raggiungere Gaza, sono state deportate in Turchia nella giornata di oggi. Si tratta di cittadini di Stati Uniti, Italia, Regno Unito, Giordania, Kuwait, Libia, Algeria, Mauritania, Malesia, Bahrein, Marocco, Svizzera, Tunisia e Turchia, ha dichiarato il ministero degli Esteri in una nota. 

Provenzano (Pd) a Ben Gvir: "Ci vediamo all'Aja"

"Ben Gvir, ci vediamo all'Aja." Così su X Giuseppe Provenzano,  responsabile Esteri nella segreteria nazionale del Pd.

Decine di migliaia in piazza a Barcellona contro genocidio Gaza

Al grido di 'fermiamo il genocidio a Gaza!'   migliaia di persone - 50.000 secondo la polizia urbana - hanno sfilato  oggi nelle strade del centro di Barcellona per chiedere la fine degli  attacchi contro la popolazione sulla Striscia da parte dell'esercito di  Israele e per protestare contro l'assalto alla Global Sumud Flotilla.    La mobilitazione, convocata da oltre 600 associazioni, sindacati e  organizzazioni della società civile, è partita alle 12:00 dai Jardinets  de Gracia, per sfilare in corteo, fra bandiere palestinesi e kefiah come  simbolo di solidarietà al popolo palestinese, lungo il centrale Paseo  de Gracia, la Plaza Catalunya e la Ronda Sant Pere, fino all'Arc de  Trionf, dove sono sono stati letti manifesti per la fine del massacro a  Gaza.   'Boicotta Israele' e 'Free Palestine' gli slogan intonati dal  corteo al quale hanno preso parte studenti, intere famiglie e anche  cittadini israeliani, alcuni dei quali innalzavano cartelli a favore  dell'embargo di armi e di sanzioni a Israele.  E' la terza mobilitazione  nella città di Gaudì,  tre giorni dopo l'abbordaggio da parte  dell'esercito israeliano in acque internazionali delle imbarcazioni  della Global Sumud Flotilla diretta con aiuti umanitari a Gaza, e  dell'arresto di circa 400 attivisti degli equipaggi. Massicce proteste  di studenti e della società civile si erano tenute anche giovedì e  venerdì. Un accampamento è stato montato nel quartiere di Drassenes,  diventato il cuore delle proteste, che andranno avanti anche nel  pomeriggio nella città catalana. "Non ci fermeremo fino a che la  Palestina non sarà libera", hanno promesso i manifestanti. In  contemporanea con quella di di Barcellona mobilitazioni si sono svolte a  Valencia, Siviglia, Grana, Murcia, in Navarra, per reclamare la fine  del commercio di armi e la rottura delle relazioni con Israele e perché  si ponga fine al genocidio a Gaza. Sono almeno 80 le mobilitazioni  convocate nel fine settimana in tutta la penisola dalla Red de  Solidariedad contra la Ocupacion de Palestina (Rescop). A Madrid un  corteo partirà alle 18:00 dalla plaza de Atocha per "esigere" la fine  del genocidio a Gaza e la libertà dei componenti della Flotilla.

Bandiera Palestine Action su Ponte Westminster, 6 arresti

Un gruppo di sei manifestanti, che aveva esposto striscioni sul Ponte di Westminster a Londra a sostegno della Ong bandita nel Regno Unito, Palestine Action, e' stato arrestato, secondo quanto ha dichiarato la Polizia Metropolitana. Gli attivisti di Defend Our Juries sono riusciti a esporre due striscioni sul lato nord del ponte con la scritta: "Mi oppongo al genocidio" e "Sostengo Palestine Action". La polizia di Londra ha dichiarato che gli agenti hanno rimosso gli striscioni pochi minuti dopo e hanno arrestato i partecipanti per aver sostenuto un'organizzazione fuorilegge. Defend Our Juries, che ha organizzato la manifestazione di oggi, ha dichiarato di prevedere la partecipazione di 1.500 persone alla protesta che sta per iniziare. Lo riporta Sky News.

Corteo per Gaza, in migliaia a porta San Paolo

Una lunga bandiera della Palestina è stata srotolata a  Porta San Paolo, a Roma, tra il camion e il cordone in testa al corteo  per Gaza che dalle 14.30 percorrerà le vie della città, da piazzale  Ostiense a San Giovanni. In migliaia, tantissimi muniti di kefiah,  bandiere palestinesi e della pace, cartelloni e striscioni, hanno  infatti già raggiunto la piazza per la manifestazione nazionale il cui  slogan è "Stop al genocidio, fermiamo il sionismo con la resistenza". In  arrivo anche gli studenti liceali e universitari della Capitale. "Stop  genocide", "free Palestine", scandiscono i diversi gruppi nel piazzale,  qualcuno accompagnato dalle percussioni. "I bambini palestinesi hanno  paura dell'Idf, l'Idf ha paura dei biscotti", si legge poi su uno dei  tanti cartelli in piazza. Mentre su un altro: "a Gaza niente weekend  lungo, pranzo con i nonni, pastarelle". 

Meloni: "Occasione di pace,impegnarsi tutti perché sia colta"

"Il piano di pace statunitense, già approvato da  Israele, condiviso dagli Stati europei, da molti Stati islamici e  dall'Autorità Nazionale Palestinese, grazie alla mediazione dei Paesi  arabi e in particolare del Qatar, che desidero ringraziare per i suoi  sforzi, ha ricevuto una prima risposta positiva anche da parte di Hamas  che si è anzitutto detta disposta a rilasciare tutti gli ostaggi nel  quadro di un cessate il fuoco. Dobbiamo impegnarci tutti affinché questa  straordinaria occasione sia colta". Lo scrive sui social la premier  Giorgia Meloni.

Media Israele: "Se colloqui ok, ostaggi liberi in pochi giorni"

Se i colloqui previsti in Egitto per definire gli  aspetti tecnici del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas  procederanno senza intoppi, gli ostaggi potrebbero essere rilasciati  "entro pochi giorni". Lo ha dichiarato un alto funzionario israeliano a  Channel 12. I colloqui si terranno da domani o lunedì, alla presenza  delle delegazioni di Hamas e di Israele, guidata dal ministro per gli  Affari Strategici Ron Dermer, dell'inviato speciale degli Stati Uniti  per il Medio Oriente Steve Witkoff e, forse, del genero del presidente  Donald Trump, Jared Kushner, aggiunge Channel 12. La presenza degli  americani sottolinea la determinazione degli Stati Uniti a garantire che  l'accordo proceda come previsto, afferma la fonte. L'alto funzionario  israeliano ha inoltre affermato che gli attuali rapidi sviluppi sono  stati "pienamente coordinati" tra Trump e il primo ministro Benyamin  Netanyahu, e che i due leader hanno parlato telefonicamente ieri prima  che Trump dichiarasse di credere che Hamas sia "pronto per la pace" e  dicesse a Israele di "fermare immediatamente i bombardamenti su Gaza, in  modo da poter liberare gli ostaggi in modo sicuro e rapido". 

Corteo Roma pro Gaza, già presenti in migliaia

"Stop complicita' con Israele. Contro occupazione e genocidio. Con la Resistenza palestinese". Lo striscione vista Piramide, in zona Ostiense, a Roma e' pronto a guidare la nuova giornata di mobilitazione per Gaza. Sono gia' in migliaia le persone che attendono a Porta San Paolo, la partenza del corteo. Sono arrivate da tutta Italia. Tra un kebab e una birra sventolano gia' numerose le bandiere della Palestina insieme a quelle dei sindacati (Cobas) e ai colori arcobaleno. In sottofondo i cori "Palestina libera" accompagnati da musica araba. 

Proteste per Gaza e la Flotilla in tutta la Spagna

Circa 70.000 persone, secondo la Guardia Urbana d, stanno manifestando nel centro di Barcellona per chiedere la fine del "genocidio" israeliano a Gaza e per esprimere la loro condanna all'attacco alla Global Sumud Flotilla. Lo riferisce El Pais. La gente gremisce l'ampio Passeig de Gracia di Barcellona, il principale viale centrale della citta'. Molte le famiglie, insieme a persone di tutte le eta'. La mobilitazione, convocata da oltre 600 organizzazioni, sindacati e associazioni, si concludera' all'Arc de Triomf, anche se si prevede che la protesta proseguira' nel pomeriggio a Drassanes, dove e' stato allestito un accampamento che rimarra' attivo almeno fino allo sciopero indetto per il 15 ottobre. I manifestanti sventolano bandiere palestinesi o indossano magliette a sostegno della Palestina. Cartelli tenuti in mano recavano messaggi come "Fermiamo il genocidio" e "Giu' le mani dalla Flotilla". Nel corso della giornata, sono previsti eventi in diverse citta' della Spagna: a Madrid, il raduno e' previsto alle 18 ad Atocha. Manifestazioni sono previste anche a Valencia, Cordova, Malaga, Siviglia, Granada, Valladolid e Murcia. Sono previste circa 80 manifestazioni pro-palestinesi in tutta la Spagna in questo fine settimana.

Crosetto: "Ottimisti su accordo Trump e Blair"

"Dobbiamo essere ottimisti, attaccandoci a questa speranza e dobbiamo fare qualunque cosa per cercare di iniziare un percorso lunghissimo e difficile per una pace e un modo di convivenza tra Israele, che ha diritto di vivere in modo sicuro, e il popolo palestinese. C'e' una comunanza di intenti del mondo e per la prima volta un intento delle due parti che ci fa sperare". Cosi' il ministro della Difesa Guido Crosetto in collegamento con la Leopolda 13, in corso a Firenze, in merito all'accordo di pace proposto da Trump e Blair.

Media: "Una delegazione di Hamas stasera al Cairo"

Una delegazione di Hamas arriverà al Cairo stasera per negoziare un  accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi, sulla falsariga  della proposta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo  quanto riferito da fonti anonime alla rete televisiva saudita Al-Hadath.  Lo riporta il Times of Israel. 

Erdogan: "Hamas ha dimostrato di essere pronto alla pace"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accolto con favore la reazione positiva di Hamas a un accordo di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Hamas ha dimostrato, come ha fatto molte volte in passato, di essere pronto per la pace. Cosi', si e' aperta una finestra di opportunita' per una pace duratura nella nostra regione", ha detto Erdogan durante una cerimonia a Istanbul.

Fonte israeliana, "non iniziato conto alla rovescia per rilascio ostaggi in 72 ore"

Non è ancora partito il conto alla rovescia per il rilascio da parte di Hamas degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, le 72 ore previste dal piano Trump per "la fine del conflitto a Gaza". Lo ha detto un ufficiale israeliano citato dalla Cnn, precisando allo stesso modo che non è in vigore un cessate il fuoco formale e che i militari israeliani hanno iniziato a fermare le operazioni dell'offensiva nella Striscia per consentire a Hamas di organizzare il rilascio degli ostaggi. "Entro 72 ore da quando Israele avrà pubblicamente accettato questo accordo, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, verranno restituiti", prevede il piano di Trump per "la fine del conflitto a Gaza" presentato lunedì scorso dopo il faccia a faccia alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. In quell'occasione era stato il tycoon ad annunciare che Netanyahu aveva "accettato il piano". Una posizione ribadita l'indomani dal ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar. Ieri è arrivata la risposta da parte di Hamas, che ha accettato di rilasciare tutti gli ostaggi.

Piero Pelù pubblica a sorpresa “SOS”, un grido rock per la pace

Piero Pelù torna a scuotere le coscienze con “SOS”, un brano inedito scritto e registrato in appena dieci ore, disponibile gratuitamente sul suo sito ufficiale. Un gesto forte con cui il rocker torna a dire no alla violenza sul popolo palestinese e a sostenere la Global Sumud Flottiglia. “Ora basta! Quando i bambini non mangiano, non giocano, non ridono, questa è la fine dell’umanità”, canta Pelù, nel testo che sottolinea: “La pace è l’unica vittoria sempre".  

Parlamentari italiani Flotilla: "Aiuti e barche in mano a Israele"

Gli aiuti e le barche sono in mano a Israele, “dove sono lo sanno solo loro”. Lo ha detto Benedetta Scuderi nella conferenza stampa con i parlamentari italiani che hanno partecipato alla Flotilla. “Le barche - ha aggiunto Annalisa Corrado - sono state sequestrate, e con esse ciò che c'era sopra”e “i video diffusi da Israele che mostrano le stive vuote sono stati registrati dopo che noi siamo scesi".

"Stop genocidio", Roma si prepara ad accogliere il corteo per Gaza

A Roma è il giorno della grande manifestazione per Gaza. La promessa alla vigilia è quella di essere una marea umana che attraversa il cuore della Capitale, da Porta San Paolo fino a Piazza di Porta San Giovanni. Dopo l'ampia adesione allo sciopero generale di ieri, l'aspettativa degli organizzatori è di "un milione" in piazza. Al corteo nazionale 'Stop genocidio', promosso dalle comunità palestinesi, prenderà parte la rete che ha sostenuto nei giorni scorsi la Global Sumud Flotilla, tra associazioni, collettivi studenteschi (come Cambiare Rotta e Osa), sindacati e società civile. All'iniziativa di piazza aderisce, tra gli altri, anche l'Anpi. Imponente il dispositivo di sicurezza: l'attenzione sarà alta in previsione anche dell'arrivo di antagonisti e centri sociali. "Chiediamo che ogni spezzone del corteo abbia un proprio servizio d'ordine per garantire una presenza autonoma, responsabile e solidale da parte di tutte e tutti", si legge sui profili social delle associazioni palestinesi promotrici. "Vogliamo che il corteo sia inondato di bandiere palestinesi che caratterizzino l'intera piazza, perché è ciò che ci accomuna tutte e tutti - continuano i promotori - Sono benvenute le bandiere e i simboli delle realtà sindacali, politiche, sociali e associative che nel corso degli ultimi anni si sono mobilitate e schierate al fianco del popolo palestinese, ma chiediamo che la prevalenza sia data a quelle palestinesi: la piazza deve parlare una sola lingua, quella della libertà e della giustizia per la Palestina". L'appuntamento a piazzale Ostiense è per le 14.30. Il corteo passerà per viale della Piramide Cestia, piazza Albania, viale Aventino, piazza di Porta Capena, via di San Gregorio, via Celio Vibenna, piazza del Colosseo, via Labicana e via Merulana. Si concluderà a piazza di Porta San Giovanni. 

Hamas: "A Gaza superati i 67.000 morti da inizio guerra"

Il ministro della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che il bilancio delle vittime dall'inizio della guerra ha superato quota 67.000 dopo la morte di 66 persone nelle ultime 24 ore. Lo riportano i media israeliani e arabi. Il bilancio è quindi arrivato a 67.074 morti e 169.430 feriti.

Tajani: "Protestare è lecito ma la violenza mai"

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha puntato stigmatizzato "le minacce e gli insulti" pronunciati da alcuni, durante le manifestazioni degli ultimi giorni, nei suoi confronti e verso la presidente Giorgia Meloni e il ministro Matteo Salvini. "C'e' ancora una coltura dell'odio verso gli avversari", ha detto. "Manifestare e' giusto, per motivazioni che posso condividere come la fine della guerra a Gaza, ma quando le manifestazioni si trasformano in atto di violenza, si aggrediscono poliziotti, vuol dire che c'e' qualcosa che non va", ha aggiunto, "protestre e' lecito, la violenza mai". 

Tajani: "Lavorare per sì pieno di Hamas a piano pace, sono ottimista"

L'accettazione da parte di Hamas al piano di pace "è un sì ma, noi dobbiamo lavorare perché quel ma diventi un sì pieno". Lo ha detto al Tg5 il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha parlato con il collega turco Hakan Fidan, "un protagonista di questa mediazione". "Le trattative riprenderanno domani mattina, io sono ottimista, si è aperto un grande spiraglio", ha aggiunto il ministro confermando che il governo italiano "farà tutto ciò che è in nostro potere per favorire il dialogo e chiudere la carneficina a Gaza e la stagione degli ostaggi israeliani".

Farnesina: "Partito il volo con 26 italiani Flotilla per Istanbul"

Un aereo charter con 26 italiani membri della Flotilla è decollato da Israele per Istanbul. Lo riferisce la Farnesina, aggiungendo che in Turchia i connazionali verranno assistiti da un team del Consolato Generale a Istanbul per coincidenze con aeroporti italiani e per l'eventuale rilascio di documenti di viaggio provvisori.

Tv al-Hadath, "delegazione Hamas stasera al Cairo"

Una delegazione di Hamas è attesa in serata al Cairo per i negoziati dopo che il movimento ha risposto al piano Trump per "la fine del conflitto a Gaza", accettando il rilascio degli ostaggi. Lo affermano fonti citate dalla tv al-Hadath.

Flotilla, Scotto: "Abbiamo avuto 24 ore di blackout"

"Abbiamo avuto 24 ore di blackout. Non sapevamo dove eravamo e che fine avremmo fatto". A raccontarlo Arturo Scotto, deputato del Pd che era a bordo della Flotilla e rientrato ieri in Italia, durante la conferenza stampa a Roma.   "Sapevamo che non ci avrebbero torto un capello, ma non sapevamo quando saremmo usciti - aggiunge - Sappiamo che sono state commesse violazioni gravi ora la testa è perché tutte le delegazIoni rientrino a casa".

Flotilla, parlamentari rientrati: "Oggi saremo al corteo proPal"

"Più tardi saremo al corteo". A dirlo  Annalisa Corrado, Arturo Scotto e Benedetta Scuderi, tre dei parlametari a bordo della Flotilla rientrati ieri in Italia, a chi gli chiedeva se nel pomeriggio si uniranno alla manifestazione per la Palestina in programma a Roma. 

Gaza, dieci pullman dalle Marche a Roma per la manifestazione

Dalle Marche continua senza sosta la mobilitazione  per la Palestina: dopo i cortei e il blocco al porto, oggi per Roma sono  partiti dieci pullman organizzati dalla rete dei Centri Sociali delle  Marche e Usb da Ancona, Falconara, Jesi, Senigallia, Fano, Fabriano,  Macerata, Civitanova, Porto San Giorgio. "Sono migliaia le persone  dirette a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale. -  ricordano i Centri sociali delle Marche - Si registra un'incredibile  appoggio ai manifestanti in viaggio: accolti con applausi all'ingresso  dei bar dove sono state fatte le soste, inaspettata incitazione da parte  di chi passava nei luoghi di partenza dei mezzi". "I pullman e i  furgoni affittati - riferiscono i promotori della trasferta per la  manifestazione nazionale - a Roma - non sono bastati per i tanti che  volevano raggiungere Roma per il corteo e sono partite tante auto piene.  "Oggi a Roma partecipiamo in massa al corteo a sostegno della Global  Sumud Flotilla - concludono i Centri Sociali delle Marche - e per  sostenere le nuove flotilla che si stanno dirigendo verso Gaza, per  fermare il genocidio, al fianco della resistenza palestinese per fermare  il colonialismo sionista". 

Crosetto: "Se scoppia la pace abbiamo dovere di essere presenti"

"Stiamo pensando di fare quello che l'Italia ha  sempre fatto: ci siamo distinti in questi anni nel governo Renzi come in  quello Draghi, nel governo Letta come in quello Conte e ora nel governo  Meloni, per il nostro impegno all'interno delle Nazioni Unite per la  pace. Abbiamo forze armate che sono apprezzate in tutto il mondo. Le  nostre forze armate si portano dietro, oltre a una preparazione militare  di grandissimo livello, anche l'italianità. E l'italianità significa  che in alcune zone del mondo, dove un'arma rappresenta normalmente  arroganza, violenza, le nostre forze armate hanno nel loro animo quello  di essere accoglienti, di trattare gli altri non dall'alto in basso". Lo  ha detto Guido Crosetto, ministro della Difesa, intervenendo in video  collegamento all'edizione numero 13 della Leopolda, in corso a Firenze.    Inoltre Crosetto ha spiegato che "abbiamo una forza di polizia che è  abituata" a rapportarsi "in ogni Comune d'Italia, con la vecchietta come  col sindaco. Questo sapere se lo portano dietro quando sono in  qualunque parte del mondo. Per questo abbiamo il dovere, in caso scoppi  la pace, di essere presenti come italiani". 

Turk: "Piano opportunità mettere fine a carneficina Gaza"

Il piano di Donald Trump per Gaza, che Hamas ha in parte accettato, rappresenta per l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, un'opportunita' cruciale per mettere fine alle sofferenze. Turk, si legge in una nota diffusa dal suo ufficio su X, "si augura che lo slancio verso la fine della guerra a Gaza apra la strada a una cessazione permanente delle ostilita', seguita dalla ripresa e dalla ricostruzione, in linea con i diritti umani internazionali e le leggi umanitarie, e con la tanto necessaria soluzione dei due stati". Si tratta, sottolinea Turk, "di un'opportunita' vitale per tutte le parti e gli Stati influenti di agire in buona fede e porre fine, una volta per tutte, alla carneficina e alle sofferenze a Gaza, di inondare la Striscia di aiuti umanitari e di garantire il rilascio degli ostaggi e dei numerosi palestinesi detenuti".

Flotilla: decollato da Israele charter con i 26 italiani

Un aereo charter con i 26 italiani membri della Flottilla rilasciati da Israele e' decollato da Eilat diretto a Istanbul. Lo riferisce la Farnesina. In Turchia i connazionali saranno assistiti da un team del consolato generale a Istanbul per le coincidenze con gli aeroporti italiani di destinazione e per l'eventuale rilascio di documenti di viaggio provvisori.

Media: "Sale a 20 bilancio vittime a Gaza dall'alba"

E' salito ad almeno 20 il bilancio dei morti a Gaza dall'alba. Lo riferisce al Jazeera. Attacchi si sono verificati anche dopo che il presidente americano Donald Trump ha chiesto a Israele di mettere fine ai bombardamenti, visto il si' parziale di Hamas al suo piano di pace. L'Idf ha comunicato di avere messo fine alle operazioni offensive ma continuera' a rispondere in caso di aggressione.

Flotilla, Scotto: "Contatti continui con Crosetto, lo ringraziamo"

"Dal presidente del Consiglio non e' arrivato alcun messaggio. Abbiamo avuto una interlocuzione continua con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, anche nelle ore piu' complicate dell'abbordaggio. Lo ringraziamo. Con Tajani abbiamo parlato ieri mattina verso le 9, dal telefono del vice ambasciatore, quando ci hanno comunicato che saremmo ritornati con un volo di linea". Lo ha detto Arturo Scotto, deputato del Pd che era a bordo della Flotilla con altri parlamentari, durante una conferenza stampa. 

Flotilla, Corrado: "Trascinati via, non abbiamo scelto rientrare"

"Siamo stati trascinati via, non abbiamo potuto  scegliere, nessuno di noi aveva un'interlocuzione con nessuno". Così  Annalisa Corrado, europarlamentare Pd che ha partecipato alla Global  Sumud Flotilla, durante la conferenza stampa in corso a Roma. "Le  speculazioni di queste ore rispetto a questo nostro rientro privilegiato  le respingiamo al mittente - sottolinea - . Quanto vissuto ha  annichilito la nostra possibilità di reagire". Poi racconta: "quando  qualcuno interloquiva con noi, avevamo intorno 40 persone armate". E in  merito alle accuse che sulle barche non c'erano aiuti alimentari dice:  "I video sono stati registrati quando Israele aveva sequestrato le  nostre barche. Dire che non c'erano aiuti è quindi solo propaganda". 

Flotilla, Scotto: "Nostra liberazione atto unilaterale Israele"

"Credo che la questione del rilascio dei parlamentari sia stato un atto unilaterale di Israele, persino al netto dell'interlocuzione con la Farnesina". Lo ha detto Arturo Scotto, deputato del Pd che era a bordo della Flotilla con altri parlamentari, durante una conferenza stampa. "Eravamo consapevoli che molto difficilmente ci avrebbero torto un capello ma non sapevamo quando saremo usciti. Tutte le polemiche lasciano il tempo che trovano", ha aggiunto.

Flotilla, Scuderi: "Siamo stati brutalmente fermati"

"Siamo stati brutalmente fermati, catturati in acque internazionali dove  noi avevamo tutto il diritto di stare". Così Benedetta Scuderi,  l'europarlamentare di Avs, che era imbarcata sulla Global Sumud  Flotilla, nella conferenza stampa in corso a Roma. "Siamo stati ostaggio  dall'esercito israeliano - ha spiegato- portati a un porto israeliano,  abbiamo subito perquisizioni, interrogatori e non abbiamo avuto accesso  ai nostri legali. Le barche sono state sequestrate, le bandiere  palestinesi sono state tolte e messe quelle israeliane".

Il Messico chiede il rimpatrio dei connazionali sulla Flotilla

La presidente messicana, Claudia  Sheinbaum, ha inviato una nota diplomatica al governo di Tel Aviv  chiedendo il rimpatrio di sei suoi connazionali detenuti dopo essere  stati intercettati dall'esercito israeliano a bordo delle imbarcazioni  che compongono la Global Sumud Flotilla. "La nostra richiesta è chiara:  che vengano rimpatriati", ha dichiarato durante la sua consueta  conferenza stampa mattutina. Finora, Sheinbaum ha inviato quattro note  diplomatiche a Israele sullo stesso argomento: la prima chiedendo  "garanzie fisiche per i messicani", la seconda chiedendo chiarimenti sui  "motivi per cui potevano essere intercettati", la terza chiedendo che  venga garantita "la sicurezza fisica e completa dei detenuti" e l'ultima  chiedendo il loro rimpatrio. I componenti messicani della Flotilla non  sono riusciti a contattare il consolato messicano in Israele, quindi le  autorità diplomatiche stanno cercando di localizzarli in un centro di  detenzione. Secondo alcune fonti verrebbero rimpatriati via Madrid,  mentre l'ambasciata israeliana in Messico ha indicato che sono stati  trasferiti al porto di Ashdod e successivamente in un centro di  detenzione a Ketziot, dove "sono sani e salvi". 

Crosetto: "Per Gaza scommessa epocale, dobbiamo essere ottimisti"

Per la pace a Gaza "dobbiamo essere ottimisti, abbiamo il dovere di  attaccarci a questa speranza senza lasciarla sfuggire e fare qualunque  mediazione, mettere tutta la pazienza, per iniziare un percorso  lunghissimo che cerchi prima di costruire una tregua, poi una pace e  dopo un modo di convivere che sarà diversissimo. E' una scommessa  epocale che per la prima volta trova d'accordo paesi che non lo erano  mai stati prima. C'è una comunanza di intenti del mondo che ci dà  speranza e c'è per la prima volta l'impegno delle due parti. Oggi inizia  un nuovo percorso. Il fatto che Israele abbia interrotto gli attacchi è  una rivoluzione". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto  intervenendo in videocollegamento con la Leopolda a Firenze.

Gaza, Meloni: "Piano di Trump luce che squarcia tenebre della guerra"

"La pace non si materializza quando la si invoca ma quando la si costruisce. È quanto ci auguriamo stia accadendo in Palestina". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ad Assisi in occasione delle celebrazioni per la giornata di San Francesco, sugli ultimi sviluppi circa il piano di pace Usa per Gaza.

Gaza, Meloni: 'Piano di Trump luce che squarcia tenebre della guerra'

Gaza, Meloni: 'Piano di Trump luce che squarcia tenebre della guerra'

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Flotilla, Scotto: "In Israele deriva cilena"

"La deriva di Israele e' cilena, o ricorda un tempo diverso, quello del 2001 a Bolzaneto". Arturo Scotto, deputato del Partito democratico, lo ha detto durante una conferenza stampa sulla missione Flotilla, della quale ha fatto parte. "E' questo il filo che lega una certa ideologia di una destra mondiale, di cui la nostra presidente del Consiglio e molti esponenti di questo governo sono parte. E in parte sono stati perfino avamposto", ha aggiunto. Dura la critica che ha rivolto al ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "Considera il diritto internazionale qualcosa che puo' essere utilizzato in maniera asimmetrica, a seconda delle occasioni. Fortunatamente i funzionari della Farnesina sapevano di cosa si parlava quando interloquivano con noi", ha concluso. 

Meloni: "Dobbiamo sostenere il piano di pace, prezioso e fragile"

"Abbiamo tutti il dovere fare quanto nelle nostre possibilità" per il  piano di pace statunitense, "affinché è questa preziosa e fragile  opportunità abbia successo" Lo ha detto la presidente del consiglio,  Giorgia Meloni, alla festa di San Francesco, Patrono d'Italia, in corso  ad Assisi. 

Flotilla: "Il Pd chiede la "liberazione immediata" di Amajou"

Il Partito Democratico metropolitano di Torino e il  Pd Piemonte chiedono la liberazione di Abderrahmane Amajou, unico  piemontese fra i 46 italiani arrestati in Israele dopo l'abbordaggio  della Global Sumud Flotilla. Amajou, 39 anni, italo-marocchino, è  originario di Bra (Cuneo) dove è stato in passato consigliere comunale  del Partito Democratico. È l'attuale presidente nazionale di ActionAid  Italia. In un video pubblicato venerdì il consigliere torinese Abdullahi  Ahmed aveva fatto sapere di essere stato contattato dall'unità di crisi  della Farnesina e rassicurato sulle condizioni di Amajou e del  presidente dell'Ucoii Yassine Lafram, anche lui tra gli arrestati. "Per  lui e per tutti gli altri attivisti, che hanno avuto il coraggio di  partecipare a questa missione, chiediamo la liberazione immediata dalla  detenzione illegittima da parte del governo israeliano" scrive il Pd  nella nota: "Alla famiglia di Abderrahmane e a quella degli altri  ostaggi va la nostra massima vicinanza in queste ore difficili e di  forte preoccupazione". 

Media: 7 morti a Gaza. Oltre 67mila da 7/10 di cui 460 per fame

Il via libera condizionato di Hamas al piano Trump per Gaza non ferma il contatore delle vittime sul terreno. Almeno 7 morti oggi nella Striscia a causa del fuoco israeliano, ha riferito al Jazeera. Secondo pubblicati dal Ministero della Salute dell'enclave, in totale le vittime dall'inizio della guerra dopo il 7 ottobre 2023 sono oltre 67mila e quasi 170mila i feriti. Ieri poi sono venuti a mancare due bambini per cause legate alla malnutrizione e questo ha portato a 459 il numero delle persone morte per fame, tra cui 154 minori. 

Parroco Gaza: "Situazione resta critica tra raid e sfollati"

"Continuiamo a sentire e vedere bombardamenti anche vicino a noi, a poche centinaia di metri". Cosi' padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia a Gaza, in una intervista al Sir parla della critica situazione in cui sta vivendo la popolazione e i 450 rifugiati che sono ospitati nell'unica parrocchia cattolica della Striscia, che si trova nel quartiere orientale di al-Zaitoun di Gaza. Romanelli, a riguardo, cita una agenzia locale che riporta la notizia che l'esercito israeliano avrebbe diramato un avviso secondo cui tutta l'area a nord di Wadi Gaza (valle di Gaza) - Gaza City inclusa - continua a essere considerata una pericolosa zona di combattimento e rimanere nell'area rappresenta un rischio significativo. La stessa agenzia, riferita dal parroco, conferma che l'esercito israeliano (Idf) continua a circondare Gaza City e agli abitanti non e' permesso tornare a nord ne' di avvicinarsi alle aree operative dell'Idf in nessuna parte della Striscia, nemmeno a sud. "Le esplosioni al momento sembrano diminuite rispetto a ieri e ai giorni passati - spiega al Sir padre Romanelli -. Vedremo se smetteranno. Non possiamo fare altro che pregare e continuare a sperare che tutto finisca presto. Realisticamente significa la fine dei bombardamenti, che tutti gli ostaggi vengano liberati, i prigionieri rilasciati, che gli aiuti umanitari riprendano con continuita' e che vengano garantite cure e assistenza ai feriti, in primis alle migliaia di bambini che soffrono". "Sappiamo che e' molto complicato e siamo consapevoli che il cessate il fuoco non e' sinonimo di pace - conclude padre Romanelli -. Oggi la Chiesa universale celebra San Francesco di Assisi, un santo che ha fatto tantissimo per la Terra Santa e per Medio Oriente. Preghiamo e chiediamo la sua intercessione e quella di Maria, Madre nostra, affinche' il Signore della pace illumini le menti e i cuori di coloro che dovranno applicare questo piano. Abbiamo tanto bisogno di pace".

M.O, Tajani: "Non mi faccio intimidire ma ci sono cattivi maestri"

 "Sono settimane che noi diciamo di abbassare i toni", pero' "non mi faccio intimidire da chi mi vuole mettere a testa in giu'". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in merito alle manifestazioni di ieri. "Pero' ci sono cattivi maestri, quando sento parlamentari dell'opposizione che nei loro interventi in aula dicono che la rabbia popolare puo' portare a legittime distruzioni di negozi e vetrine, mi preoccupo - aggiunge - perche', come rappresentante delle istituzioni, dovrebbero dire l'esatto contrario, si' alle manifestazioni e no alla violenza". Tajani sottolinea che "per questo dico anche che a sinistra c'e' un'estremizzazione. Non esiste piu' il centrosinistra perche' ho sentito molte poche parole di centro. Il nemico in politica non deve esistere, semmai esiste l'avversario".

Meloni: "Senza dialogo col diverso germoglia il virus della guerra"

 "San Francesco è stato uomo di pace, dialogo e confronto. Ha suscitato  pace. Ha portato il suo messaggio dove altri non avevano osato. San  Francesco ci insegna che si deve tentare di parlare con tutti, avversari  e nemici. Dove si esaurisce il dialogo e si esaurisce la pazienza della  relazione col diverso, con chi non ti piace o non la pensa come te, è  lì che germoglia il virus della guerra". Lo ha detto la presidente del  consiglio, Giorgia Meloni, alla festa di San Francesco, Patrono  d'Italia, in corso ad Assisi. 

Parroco Gaza: "Hamas apre piano Usa? Speranza ma prudenti"

"Speriamo sia la volta buona": da Gaza a parlare al Sir e' padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia, l'unica parrocchia cattolica della Striscia, che si trova nel quartiere orientale di al-Zaitoun di Gaza City. L'annuncio che Hamas e' pronto a negoziare il Piano del presidente Usa, Donald Trump, per fermare la guerra a Gaza e' stato accolto dai 450 rifugiati che sono ospitati nella parrocchia "con speranza ma anche con prudenza". "Tante volte in questi mesi ci sono stati annunci che poi non hanno portato a nulla. Per questo restiamo speranzosi ma al tempo stesso pragmatici", sottolinea padre Romanelli. 

Tajani: "Tra liberati Flotilla c'è consigliere Pd Lombardia"

Tra i 26 attivisti italiani della Flotilla che  rientrano nelle prossime ore via Istanbul "c'è Paolo Romano",  consigliere regionale lombardo del Pd". E' quanto ha annunciato il  ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Firenze a un evento  di Forza Italia. 

Meloni: "La terza guerra mondiale a pezzi si sta consumando"

Quello di San Francesco è "un messaggio oggi attualissimo. San Francesco  ha vissuto tempi tormentati come i nostri. La terza guerra mondiale a  pezzi" come l'ha definita Papa Francesco "si sta consumando in modo  spaventoso. Sono 56 i conflitti nel mondo. La pace e la diplomazia non  sembrano più convincere e vincere, l'uso della forza prevale". Lo ha  detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, alla festa di San  Francesco, Patrono d'Italia, in corso ad Assisi.

Meloni: "Fiera del contributo dell'Italia"

"Sono fiera del contributo al dialogo dato  dall'Italia, in prima linea nell'aiuto umanitari e come interlocutore  credibile, senza cadere nella trappola della  contrapposizione frontale  che molti invocano". Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia  Meloni, alla festa di San Francesco, Patrono d'Italia, in corso ad  Assisi, parlando I Gaza. "E' questa - ha aggiunto Meloni - la visione che caratterizza da sempre l'identita' dell'Italia, la sua azione sullo scenario globale e che ci consente di essere riconosciuti come interlocutori privilegiati e costruttori di pace, solidarieta', umanita'. E' la nostra tradizione, il solco in cui anche questo governo opera". 

Meloni: "Piano Usa luce pace che squarcia tenebre guerra"

"La pace non si materializza quando la si invoca ma quando la si costruisce. E' quanto ci auguriamo stia accadendo in Palestina", il piano di pace statunitense, grazie alla mediazione di alcuni Paesi arabi, "potrebbe essere accolto da Hamas", "questo vorrebbe dire la fine della sofferenza, una luce di pace squarcia la tenebra della guerra", "abbiamo tutti il dovere di supportare questi sforzi" di pace. Cosi' la premier Giorgia Meloni, parlando ad Assisi nell'occasione delle celebrazioni della festa di San Francesco.

Flotilla, Croatti: "Trattati come terroristi, avevamo solo cibo"

"Sono stato portato via da una barca con una bandiera italiana, insieme a persone che volevano portare speranza" a Gaza. "A bordo della Flotilla c'erano solo scatoloni pieni di cibo. Ci hanno minacciato come terroristi, ma avevamo solo aiuti umanitari". Marco Coatti, senatore del Movimento 5 stelle, lo dice in conferenza stampa dopo il rientro in Italia. "Fino a che l'ultimo italiano non sara' rientrato in Italia non descrivero' niente di quello che e' successo. Dobbiamo difendere quelle persone che sono illegalmente detenute in un altro paese", aggiunge e ricorda di non aver mai parlato con un ministro italiano durante i lunghi giorni della navigazione verso Gaza. Dopo l'arrivo delle forze israeliane, "sono stato trascinato in un hub: eravamo sconcertati, increduli, sballottati". Ora, e' il suo auspicio, "le piazze rispondano all'assenza dei nostri governi". "Ero a bordo come un attivista", conclude. "Dobbiamo essere un fronte unito e riportare a casa tutte le persone detenute illegalmente. Era una missione non violenza e pacifista", conclude.

Hamas: "Impossibile restituzione tutti ostaggi in 72 ore"

Hamas non e' in grado di assicurare la restituzione di tutti gli ostaggi israeliani in 72 ore, come previsto dal piano Trump. A chiarirlo e' stato Musa Abu Marzouq, alto dirigente del movimento, in un'intervista ad al Jazeera rilanciata da N12. "Non saremo in grado di rilasciarli tutti in 72 ore", ha spiegato. E non e' l'unico tema su cui ci sara' da discutere. "Entreremo in negoziati su tutte le questioni relative al movimento e alle armi: e' impossibile attuare il piano senza negoziati", ha sottolineato. Diverse clausole del piano di Trump necessitano di chiarimenti, ha riferito: "L'attuazione dei punti del piano richiede dettagli e comprensione", compreso sulla "forza di mantenimento della pace" I tempi per la restituzione degli ostaggi, di coloro che sono ancora in vita e delle salme di quelli deceduti, non e' l'unica incognita. Non e' ancora chiaro per esempio se Hamas accettera' una pausa tra il rilascio e il ritiro delle forze israeliane. Ma se anche fosse, secondo Israele e' certo che il movimento vorra' una tabella di marcia precisa della smobilitazione dell'Idf, riferiscono i media israeliani. Il governo Netanyahu parla di un ritiro solo parziale, Hamas vorra' un ritiro totale. Ed e' qui che entreranno in gioco gli americani che dovranno convincere le parti a compromessi dolorosi.

Flotilla: "Chi non rientra lo fa per tutelare gli altri"

 "Ci sono 26 italiani che stanno per rientrare mentre 15 restano nelle  prigioni. In questa situazione chi rientra prima è perché sceglie di  accettare una procedura di rito abbreviato. Chi rientra lo fa perché è  importante raccontare, chi resta è perché con i nostri passaporti  privilegiati possono tutelare gli altri". Così la portavoce italiana  della Global Sumud Flotilla Maria Elena Delia in una conferenza stampa a  Roma con i quattro parlamentari rientrati dopo la missione sulla  Flotilla. "Sono scelte concordate dall'inizio - spiega - Questo è un  movimento internazionale e internazionalista". 

Flotilla: "Piazze strumentalizzate? Reazione a inerzia governo"

 "A chi ci dice che i due milioni di persone che sono scesi in piazza  sono stati una strumentalizzazione del dolore di Gaza rispondiamo che è  quello che non ha fatto il governo ad aver portato quelle persone in  piazza". Così la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena  Delia.   "Non sono strumentalizzazioni, sono la conseguenza di una  gestione connivente di questo genocidio", ha sottolineato. 

Idf: "Preparativi avvio piano Trump ma allerta massima"

Il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane, Eyal Zamir, ha convocato una riunione per discutere dell'attuazione del pianon Trumpo alla luce del via libera condizionato di Hamas. Lo ha riferito lo stesso Idf sui social media. In linea con le indicazione delle autorita' politiche, si legge in una post, "il capo di Stato maggiore ha dato istruzioni di accelerare la preparazione per l'attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi". Allo stesso tempo, pero', "e' stato sottolineato che la sicurezza delle truppe israeliane e' una priorita' assoluta e che tutte le capacita' delle Idf saranno assegnate al Comando Sud per garantire la protezione delle truppe. Il Capo di Stato Maggiore ha osservato che, data la delicatezza delle operazioni, tutte le truppe devono mantenere un elevato livello di allerta e vigilanza, oltre a ribadire la necessita' di una risposta rapida per neutralizzare qualsiasi minaccia", si chiarisce. 

Scotto: "Meloni non può sindacare attività deputati"

"Nessun presidente del Consiglio puo' sindacare su quello che fa un parlamentare della Repubblica. Il Parlamento e' al di sopra del governo". Lo afferma Arturo Scotto, deputato del Pd che era a bordo della Flotilla, durante una conferenza stampa. "Dire che la Flotilla avrebbe potuto impedire il raggiungimento della pace e' stata la menzogna piu' eclatante", aggiunge. Alla conferenza stampa e' presente anche la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, la leader dem segue la conferenza dal fondo della sala. Accanto a lei c'e' Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi Sinistra. "Meloni ha voluto speculare su una parte politica mettendo in difficolta' la nostra incolumita'", ribadisce Benedetta Scuderi, eurodeputata di Europa verde. "Chi era a bordo della Flotilla ha preso il posto degli Stati. Continueremo a combattere e a denunciare quel che sta avvenendo a Gaza, in Cisgiordania e al popolo palestinese", conclude. 

"Stop al genocidio", Roma si prepara al corteo pro-Gaza

'Stop al genocidio, fermiamo il sionismo con la  resistenza'. Con queste parole d'ordine, Roma si prepara a una nuova  giornata di mobilitazione per Gaza e per la Palestina. Migliaia di  persone sono attese al corteo nazionale di oggi che attraverserà la  città, in un clima già segnato dalle manifestazioni e dallo sciopero  generale di ieri e di quelle che nei giorni scorsi hanno coinvolto gran  parte d'Italia. Il raduno principale è alle 14.30 a Porta San Paolo, ma  già dalle 11.30 gli studenti e i collettivi universitari e liceali di  Sapienza contro la guerra, dopo l'occupazione della facoltà di  Giurisprudenza di ieri, si stanno ritrovando a piazzale Aldo Moro in  pre-concentramento. Da lì partiranno in corteo verso Ostiense, dove si  uniranno agli altri manifestanti.   Mentre alcuni attivisti per la  Global Sumud Flotilla avrebbero intenzione di raggiungere i pro-Pal con  una carovana di motorini da San Lorenzo.  Con partenza da Piramide, il  corteo attraverserà la Capitale: per tutto il viale Aventino, piazza di  Porta Capena, via di San Gregorio, Colosseo, via Labicana e via  Merulana, fino ad arrivare a piazza San Giovanni, cuore politico della  manifestazione. Attese delegazioni della comunità palestinesi,  associazioni culturali, sindacati di base e gruppi studenteschi  provenienti da tutta Italia. Già dalle scorse ore le autorità hanno  predisposto un piano di sicurezza imponente, con divieti di sosta,  chiusure al traffico lungo le vie interessate, e presidi delle forze  dell'ordine. In mattinata tavolo tecnico in questura per le ultime  indicazioni.   Le linee di autobus potrebbero subire deviazioni, mentre  le fermate della metro in prossimità del percorso, come Piramide e  Colosseo, resteranno aperte ma potrebbero essere chiuse temporaneamente,  come accaduto nelle scorse giornate. Lo slogan unificante sarà la  richiesta di "cessate il fuoco immediato a Gaza, lo stop del genocidio, e  della vendita di armi verso Israele". Sullo sfondo resta l'incognita di  possibili tensioni, ma l'obiettivo dichiarato è chiaro: trasformare la  capitale in una voce unica di "solidarietà e resistenza", per la  Palestina, capace di farsi sentire ben oltre i confini italiani. 

Media: "Negoziati al via domani. Witkoff in Egitto"

I negoziati per l'attuazione del piano Trump inizieranno domani in Egitto. Lo riferisce N12. La delegazione israeliana sara' guidata dal ministro Ron Dermer. Ci sara' anche l'inviato americano Steve Witkoff, gia' partito alla volta del Cairo. Un alto funzionario di Hamas ha riferito che i preparativi sul terreno iniziano gia' oggi.

Corteo pro Gaza a Milano, giovani denunciati e rilasciati

Alcuni giovani che ieri sera a Milano hanno tentato  di fare un'ultima azione improvvisata, a manifestazioni cittadine ormai  ampiamente concluse, cercando di superare un cordone di Polizia in  tenuta antisommossa, sono stati bloccati e accompagnati in Questura e  identificati. Poi sono stati rilasciati. Tredici di loro sono stati  denunciati. Si tratta di tre stranieri e dieci italiani che ora sono  accusati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, blocco stradale e  manifestazione non preavvisata. La protesta ieri sera alle 21.45 circa,  quando un folto gruppo di ragazzi che si erano inseriti nel corso della  giornata nelle mobilitazioni per lo sciopero generale hanno cercato in  corteo di raggiungere il centro da Piazzale Loreto, dove era terminato  l'ultimo spezzone della manifestazione. Le forze dell'ordine hanno  permesso loro di avanzare in corso Buenos Aires ma, una volta giunti in  Porta Venezia, gli agenti si sono schierati avvisando di non superare  quel limite. Ne è seguita una breve scaramuccia al termine della quale  diversi partecipanti sono stati trattenuti e poi rilasciati. All'elenco  dei denunciati si deve anche aggiungere un 20enne che intorno alle 15,  quando il corteo stava passando in via Rombon per dirigersi in  Tangenziale, si è spinto nell'attigua piazza Monte Titano, nei pressi  della presidiata Stazione di Lambrate Fs, e ha danneggiato un furgone  'Ducato' della Questura. Per lui è scattata la denuncia per  danneggiamento aggravato, mentre un uomo che lo accompagnava, ma che non  ha partecipato, è stato sanzionato per ubriachezza molesta.

Scotto: "Liberare tutti italiani detenuti in Israele"

Ringrazia la stampa "che ha acceso un faro importante sulla condizione di Gaza" e lancia un appello perche' "tutti i 40 connazionali detenuti nelle carceri israeliane siano presto rilasciati". Arturo Scotto, deputato del Pd che con altri colleghi era a bordo della Flotilla, lo dice in conferenza stampa a Roma, la prima dopo l'espulsione e il rientro in Italia. 

Media: "Witkoff verso l'Egitto, domani al via negoziati"

L'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff si recherà  nelle prossime ore in Egitto dove domani dovrebbe tenersi il primo round  di negoziati tra Israele e Hamas sui dettagli del piano di pace del  presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E' quanto riportano i media  israeliani. Ci sono due ostacoli, riporta Channel 12, che potrebbero sorgere nei  colloqui: non è chiaro se Hamas accetterà di separare il rilascio degli  ostaggi e il ritiro delle Idf dalla discussione sul "giorno dopo". La  valutazione in Israele è che Hamas vorrà legare il rilascio degli  ostaggi alle sue richieste sul "giorno dopo". E anche se Hamas  accettasse, ci sarebbe un altro problema, perché allora inizierebbe la  discussione significativa sulle linee di ritiro. Israele parla solo di  un ritiro parziale, Hamas vorrebbe un ritiro completo, ed è qui che  entreranno in gioco gli americani che è improbabile decidano di lasciare  che "qualche chilometro" rompa gli accordi raggiunti. 

Tajani: "Scioperare non significa bloccare tutto e aggredire"

"Io rispetto tutti coloro che manifestano anche se poi lo sciopero era stato dichiarato illegittimo, pero' deve avere dei limiti, cioe' il rispetto degli altri. Bloccare autostrade, strade, porti, aeroporti non significa scioperare, significa commettere dei reati. Aggredire le forze dell'ordine e mandare in ospedale decine di poliziotti, carabinieri, finanzieri non significa scioperare, non significa difendere le proprie idee. Le proprie idee non si difendono con la violenza". Lo ha detto il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, parlando a Firenze con i giornalisti a margine di un evento elettorale di Forza Italia in vista delle elezioni regionali in Toscana. "Ci sono troppi i figli di papa' estremisti che stanno nei centri sociali che attaccano i figli del popolo che sono gli agenti delle forze dell'ordine, come diceva Pasolini - ha aggiunto Tajani - io sto dalla parte dei figli del popolo, certamente non da quella dei figli di papa' che se la prendono con dei lavoratori della sicurezza che non hanno alcuna responsabilita' per cio' che succede a Gaza". Il segretario nazionale di Forza Italia sottolinea che "distruggere vetrine, distruggere edifici, distruggere auto dei lavoratori non ha nulla a che vedere con lo sciopero, non ha nulla a che vedere con la democrazia, non ha nulla a che vedere con la difesa delle proprie idee. Io mi auguro che anche i servizi d'ordine nel futuro possano fare la loro parte, il loro dovere per impedire che le frange violente compiano danni che poi pagano gli altri cittadini e soprattutto con i disservizi. Si e' trattato di uno sciopero politico, ovviamente, non era uno sciopero per difendere i diritti dei lavoratori per un contratto che non si faceva".     Tajani ribadisce infine "uno sciopero pero' non puo' creare disservizi che pagano cittadini che non c'entrano nulla - ha concluso il ministro degli Esteri - come non c'entrano nulla le forze dell'ordine, non c'entra nulla neanche il cittadino che deve andare in ospedale, quello che deve andare a lavorare, il pendolare, sono tutte persone che hanno pagato un prezzo ingiusto per questo".

Abu Mazen: "Bene dichiarazione Trump. Tregua subito"

Il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, ha commentato positivamente la richiesta di Donald Trump di uno stop immediato alla guerra a Gaza, dopo il via libera condizionato di Hamas al piano del presidente americano. "Accogliamo con favore queste dichiarazioni in quanto segnalano la volonta' di rilasciare tutti gli ostaggi e adottare un approccio costruttivo durante questa fase critica, che richiede a tutti di esercitare il piu' alto livello di responsabilita' nazionale", ha detto Abu Mazen in una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa Wafa. "Cio' che conta per noi ora e' un impegno immediato per un cessate il fuoco completo, il rilascio di tutti gli ostaggi e i prigionieri, la consegna urgente di aiuti umanitari attraverso le organizzazioni delle Nazioni Unite, e garanzie che siano impediti sfollamento o annessione, e che inizi un processo di ricostruzione", ha sottolineato Il presidente Abbas ha ribadito il suo apprezzamento per gli sforzi di Trump e ringraziato i Paesi arabi e islamici che si stanno impegnando per la pace: Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Indonesia e Pakistan). Abu Mazen ha affermato la disponibilita' della Palestina a lavorare in modo costruttivo con Trump da subito insieme con tutti i partner interessati: i co-presidenti della Conferenza Internazionale di Pace a New York (Arabia Saudita e Francia), i capi dei gruppi di lavoro, il membro arabo del Consiglio di Sicurezza, l'Algeria, e tutti i membri del Consiglio di Sicurezza e i membri dell'Assemblea Generale. Guanto al futuro di Gaza, Abbas ha ribadito che "la sovranita' sulla Striscia appartiene allo Stato di Palestina, e il collegamento tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza deve essere raggiunto attraverso le leggi e le istituzioni governative palestinesi, attraverso un comitato amministrativo palestinese e forze di sicurezza palestinesi unificate, nel quadro di un unico sistema e di una legge. E con il sostegno arabo e internazionale". L'Anp, ha ribadito, "continuera' a lavorare con i mediatori e i partner per garantire il successo di questi sforzi, per il raggiungimento di una pace duratura che ponga fine all'occupazione israeliana della Palestina, con Gerusalemme Est come capitale". La comunita' internazionale, ha sottolineato, ha "la responsabilita' di costringere Israele a cessare tutte le sue misure unilaterali che violano il diritto internazionale, prime fra tutte la cessazione delle attivita' degli insediamenti e del terrorismo dei coloni, gli attacchi ai luoghi santi e la trattenuta delle entrate fiscali palestinesi". Uno Stato palestinese indipendente e sovrano, ha assicurato, "e' un partner naturale per la stabilita' nella regione, insieme a Israele, ed e' giunto il momento di una pace duratura che garantisca sicurezza e giustizia per tutti i popoli della regione".

Flotilla, Delia: "Presentati 2 esposti alla procura di Roma"

"Con il nostro team legale abbiamo consegnato un esposto alla procura di Roma per il sequestro subito, perche' ci sono basi solide per procedere. Abbiamo depositato anche un secondo esposto per l'attacco di circa una settimana fa in acque internazionali: un attacco militare su barche civili che ha messo a rischio le nostre vite. Per noi il diritto internazionale deve valere sempre". Lo ha detto Maria Elena Delia, portavoce del Global Movement to Gaza, alla conferenza stampa con i parlamentari della Flotilla rilasciati.

Costa: "Pace a Gaza è a portata, ora tutti siano responsabili"

"La pace a Gaza potrebbe finalmente essere a  portata di mano. La risposta di Hamas alla proposta di pace del  presidente degli Stati Uniti rappresenta un significativo passo avanti.  Ora devono seguire il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco e un  accesso umanitario senza ostacoli. Invito tutte le parti ad agire con  urgenza e responsabilità. L'Ue, insieme ai suoi partner, continuerà a  sostenere gli sforzi per una pace giusta e duratura e una soluzione a  due Stati". Lo dichiara sui social il presidente del Consiglio Europeo  Antonio Costa.

Flotilla, Delia: "Rientri anticipati decisi da inizio missione"

"In questa situazione chi rientra prima e' perche' sceglie di accettare una procedura di rito abbreviato. Alcuni hanno deciso di tornare subito, altri hanno scelto consapevolmente di rimanere. Sono scelte analizzate e concordate fin dai primissimi giorni della costruzione di questa missione". Lo ha detto Maria Elena Delia, portavoce del Global Movement to Gaza, allo Spazio Europa durante la conferenza stampa con i quattro parlamentari imbarcati sulla Flotilla rilasciati. "Chi rientra lo fa per raccontare, chi resta lo fa per tutela, con i nostri passaporti occidentali e privilegiati - ha aggiunto - protezione dei compagni e delle compagne del Nord Africa che in questo momento sono chiusi nelle prigioni israeliane. Questo e' un movimento internazionale e internazionalista. Lo e' stato fin da subito, fin da quando abbiamo scelto di non creare la barca italiana, la barca francese, la barca tedesca, ma di comporre equipaggi misti con diverse nazionalita'. Il fatto che alcune persone stiano rientrando e altre abbiano deciso di non accettare il rito abbreviato, restando nelle prigioni israeliane, e' conseguenza di quella scelta iniziale", ha concluso. 

Cittadini in piazza a Terni chiedono le dimissioni di Bandecchi

Partiti di centrosinistra, esponenti politici e delle  istituzioni, la Cgil, associazioni e collettivi cittadini, sono scesi  in piazza sabato mattina a Terni - un migliaio i partecipanti - per  chiedere le dimissioni del sindaco Stefano Bandecchi, invocate con uno  slogan ritmato. Nel mirino le sue parole su Palestina e Gaza, ma anche  "gli insulti, le minacce rivolte a politici, cittadini, giornalisti" e  gli "atteggiamenti misogini".  Motivi esposti anche al prefetto di  Terni. 

Padre Faltas: "Responsabilità di tutti dare forza agli accordi"

"È ora responsabilità di tutti, proseguire su questa  strada, dare forza e stabilità agli accordi, realizzare i propositi di  pace per ridare dignità alla vita a Gaza e in altri luoghi dove la vita  non è stata rispettata". Lo dice padre Ibrahim Faltas, direttore delle  scuole di Terra Santa, commentando l'apertura di Hamas all'accordo di  pace. Faltas fa notare che "il Santo della Pace ci ha donato una luce di  speranza.  L' annuncio di Hamas di aver accettato il piano di pace con  alcune condizioni, è arrivato sul finire del giorno in cui ricordiamo il  transito di San Francesco e celebriamo la sua santità". Ora "il cessate  il fuoco immediato sarà il primo risultato concreto di accordi che  hanno ancora bisogno di essere perfezionati per dare stabilità alla  pace, a Gaza, in Palestina, in Israele e in Medio Oriente. Abbiamo visto  le immagini dei bambini di Gaza: i loro occhi e i loro sorrisi -  sottolinea il francescano - ci aiutano ancora a sperare. Sono circondati  da macerie, sono scalzi e affamati ma l' annuncio della possibilità  della pace ha dato loro una nuova speranza". "Chi siede al tavolo della  pace, abbia impressi nella mente e nella coscienza i volti e gli occhi  degli innocenti per tutelare i loro diritti oltraggiati. È un buon  inizio, bisogna andare avanti con la forza della giustizia e con il  coraggio della verità", conclude padre Ibrahim. 

Media: "Nella notte vertice senza Smotrich e Ben Givr"

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione di consultazione d'emergenza durante la notte, dopo che Hamas ha presentato la sua risposta al piano di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma non ha incluso i ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, secondo quanto riportato dai media ebraici. All'incontro avrebbero partecipato i responsabili della sicurezza, il ministro della Difesa Israel Katz e il ministro degli Affari strategici Ron Dermer. Secondo quanto riportato, Smotrich e Ben Gvir, contrari alla fine della guerra, non sono stati invitati.

Tajani: "Primi 26 italiani prima in Turchia poi a casa"

"Sono in partenza i primi 26 italiani della Flotilla, stanno andando all'aeroporto di Eilat da dove partiranno con un volo della Turkish Airlines diretto in Turchia e potranno venire in Italia con l'assistenza del nostro consolato". Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, a margine di un evento in corso a Firenze. Tajani aggiunge che "altri 15 rimarranno ancora per due o tre giorni in Israele perche' non hanno voluto firmare la liberatoria e quindi dovranno essere giudicati. Credo che all'inizio della prossima settimana torneranno in Italia anche loro".  La Farnesina ha riferito che il rimpatrio in Italia dei 26 italiani che hanno accettato di firmare il foglio di via e' in corso. Assistito dall'ambasciata a Tel Aviv, il gruppo e' stato trasferito dal carcere di Ketziot alla base aerea di Ramon, nei pressi di Eilat. Grazie a un intervento personale del ministro degli Esteri Antonio Tajani anche con le autorita' turche, il gruppo prendera' un volo speciale della Turkish Airlines che dovrebbe decollare alle 14:00 circa ora locale (le 13:00 in Italia) diretto a Istanbul. In Turchia i connazionali saranno assistiti da un team del consolato generale a Istanbul che e' pronto anche a fornire documenti di viaggio provvisori a chi ne avesse bisogno. Per quanto riguarda i 15 connazionali che hanno deciso di non firmare il foglio di via, le autorita' israeliane ne disporranno l'espulsione coatta per via giudiziaria nel corso della prossima settimana. 

Tajani: "Accettazione Hamas di mediazione Usa fa ben sperare"

"L'accettazione da parte di Hamas in linea di  principio della mediazione americana e soprattutto della liberazione  degli ostaggi" è "l'altra buona notizia", dopo il prossimo rientro in  Italia dei primi attivisti della Flotilla. Lo ha detto Antonio Tajani,  ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, oggi a Firenze per una  serie di appuntamenti sia istituzionali che di partito. "L'Italia  continua a seguire, a spingere perché si possa arrivare finalmente alla  fine di una guerra orribile e già i primi segnali con la decisione del  governo israeliano di ridurre le attività militari a Gaza ci fanno ben  sperare".  Tajani ha aggiunto che il Governo italiano farà tutto ciò  "che è in nostro potere per cercare di favorire l'accordo sostenendo la  mediazione americana, Il piano americano va nella giusta direzione,  anche il Parlamento italiano ci ha dato mandato per sostenere queste  proposte". Mi auguro che anche con il lavoro dei mediatori egiziani,  turchi - ha concluso - si possa in tempi rapidi, finalmente, accendere  una luce di speranza per quelle popolazioni martoriate da guerre  incredibili, con la carneficina che c'è stata". 

Bandiere Palestina sul prato davanti alla Basilica Assisi

Diverse bandiere della Palestina  sventolano sul prato davanti alla Basilica Superiore di San Francesco,  dove si celebrano le cerimonie per la festa del Patrono d'Italia alla  presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra i pellegrini  e i visitatori arrivati ad Assisi per la giornata dedicata al patrono  d'Italia, alcuni hanno portato con loro le bandiere come segno simbolico  di pace e solidarietà. Non si tratta di una manifestazione né di  un'iniziativa organizzata: le bandiere sono state esposte spontaneamente  da cittadini presenti alle celebrazioni.  Sul grande prato antistante  la Basilica si nota anche una bandiera palestinese di dimensioni  maggiori, distesa sull'erba, mentre un altro vessillo è stato issato  sulla statua di San Francesco a cavallo che fa ritorno ad Assisi.   L'atmosfera resta raccolta e serena, in linea con lo spirito della  giornata, dedicata ai valori francescani di pace, fraternità e dialogo  tra i popoli. Nessun gesto o slogan di protesta è stato registrato.  Le  bandiere, spiegano alcuni presenti, vogliono essere un segno di  vicinanza alle popolazioni colpite dalla guerra in Medio Oriente e un  richiamo allo stesso messaggio di pace che da Assisi, città simbolo  della fraternità universale, si leva ogni anno il 4 ottobre.

Tajani: "Il 9/10 a Parigi riunione per favorire processo pace"

"Abbiamo interlocuzioni con tutti i Paesi del mondo arabo e con gli Stati Uniti ma sono previste anche riunioni, questa settimana, proprio con i Paesi arabi probabilmente il 9 ottobre a Parigi ci sara' una riunione per fare il punto della situazione e per cercare di agevolare il processo di pace". Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani a margine di un evento elettorale in corso a Firenze. Tajani sottolinea che "non e' facile, siamo soltanto all'inizio, pero' si e' accesa la luce della speranza e credo che la risposta positiva di Hamas, per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi, agevoli il processo". Per il ministro "bisognera' entrare nei dettagli e vedere cosa si potra' fare, cosa non si potra' fare, pero' l'importante e' che il successo della proposta americana ci sia. Questo noi la sosteniamo e con grande forza, come stanno facendo anche tutti gli altri Paesi europei, penso alla Germania e alla Francia" dice. 

Bimbi danzano la "dabke" a Gaza: "Perseverano contro la morte"

Un video in cui i bambini nella Striscia di Gaza  danzano la 'dabke' palestinese tra le tende dei rifugiati è stato  diffuso da Popular art center tramite la rete 'Fuorimercato-Autogestione  in Movimento' che lo ha ricevuto in occasione della manifestazione di  ieri "contro il genocidio".  "Il Centro d'Arte Popolare - PAC - si legge  nel messaggio allegato al video - continua le sue attività artistiche  con i bambini, sostenendo la loro salute mentale e rafforzando lo  spirito di resilienza, in mezzo alla paura e all'ansia causate dalla  brutalità dell'occupazione e dai suoi continui crimini che segnano le  fondamenta, le persone e la vita stessa a Gaza. I bambini di Gaza  perseverano nella vita. Danzano la Dabke palestinese tra le tende dei  rifugiati e le macerie delle case distrutte, portando speranza contro la  disperazione e la vita contro la morte". 

Tajani: "Gli attivisti italiani della Flotilla stanno bene"

Gli attivisti italiani della Flotilla "stanno tutti  bene, ieri c'è stata la visita consolare e abbiamo chiesto anche  stamattina alle autorità israeliane di rispettare tutti i diritti degli  italiani che sono lì, che sono in stato di fermo, ne rimangono 15 e  quindi ci siamo preoccupati che potessero essere trattati nel modo  migliore possibile". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio  Tajani a margine di un evento elettorale di Forza Italia a Firenze. Sono  in uno stato di fermo "quindi di limitazione della libertà, però è  importante che ci sia anche un trattamento individuale non violento e  ripeto siano rispettati tutti i loro diritti. Quindi gli abbiamo chiesto  di migliorare ancora le condizioni. Speriamo di farli rientrare in  Italia il prima possibile - ha detto ancora Tajani -. Ripeto, 26 sono in  partenza, speriamo che questa vicenda si chiuda in maniera positiva". 

Tajani: "Chi non ha firmato liberatoria partirà in 2-3 giorni"

"La buona notizia è che sono in partenza i primi 26 passeggeri italiani  della Flotilla. Stanno andando all'aeroporto di Eilat da dove  partiranno con un volo diretti in Turchia". Gli altri 15 invece  "rimarranno ancora 2-3 giorni in Israele perché non hanno voluto firmare  la liberatoria" e sono quindi in attesa dell'espulsione coatta. Lo ha  detto oggi a Firenze, a margine di una iniziativa di Forza Italia, il  ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

Sciopero, Zaia: "È diritto inviolabile, condanno solo violenze"

"Lo sciopero e' un diritto inviolabile, e' il sale della democrazia poter manifestare. Dopodiche' quando lo sciopero trascende e si trasforma in atti delinquenziali, allora no. Io condanno solo chi va a spaccare vetrine, a imbrattare i muri, ma il fatto che ci sia una protesta, una manifestazione rientra nei canoni della democrazia e penso che sia il sale della democrazia. Si condanna senza se o senza ma chi commette atti di delinquenza, di devastazione delle citta' e della proprieta' privata". Cosi' il presidente del Veneto Luca Zaia rispondendo alle domande dei giornalisti a margine dell'assemblea di Confindustria Vicenza e Confindustria Verona in corso a Gambellara (Vicenza) dal titolo "Caos Mondiale".

Flotilla, Tajani: “26 cittadini italiani stanno per lasciare Israele”

"Un primo gruppo di 26 italiani che erano sulla Flotilla sta per  lasciare Israele con un charter”, ha scritto il ministro degli Esteri su  X. Ieri sono rientrati in Italia i 4 parlamentari che erano stati  rilasciati dalle autorità israeliane. "Gli altri 15 italiani non hanno  firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere  l'espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana", ha  aggiunto Tajani. Oggi, dopo le manifestazioni pro Gaza di ieri in tutta  Italia, si torna in piazza a Roma. 

Flotilla, Tajani: “26 cittadini italiani stanno per lasciare Israele”

Flotilla, Tajani: “26 cittadini italiani stanno per lasciare Israele”

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Imam Catania: "Ferma condanna per bombardamenti su Gaza"

"Condanna  ferma e senza compromessi degli attacchi su Gaza. Oggi la nostra  umanità è messa a dura prova. Con profondo dolore e sdegno assistiamo  ancora una volta ai bombardamenti su Gaza, nonostante la notizia che  Hamas abbia accettato la proposta di cessate il fuoco secondo il piano  del presidente americano Donald Trump".  Lo afferma l'Imam di Catania e  vice presidente dell'Ucoii, Abdelhafid Kheit. "Dopo ogni attacco su Gaza  - aggiunge - mi chiedo chi avrà ancora la forza, il coraggio o la  coscienza di fermare questo calpestare continuo del diritto  internazionale. Ogni giorno vediamo immagini di distruzione, di bambini  estratti dalle macerie, di madri che stringono i corpi dei loro figli e  intanto il mondo resta immobile, come se la legge che vale per tutti non  valesse per i palestinesi. Mi chiedo: a cosa serve parlare di 'diritti  umani', di 'convenzioni internazionali', di 'ordine mondiale' - osserva  l'Imam di Catania -  - se tutto questo si dissolve davanti alla violenza  del più forte?".   "Se chi bombarda civili resta impunito - sottolinea -  mentre chi resiste all'oppressione e chi difende i civili viene  marchiato come terrorista come abbiamo sentito tutti le accuse alle  attiviste della global sumud flotilla.  L'Islam - ricorda Abdelhafid  Kheit - ci insegna che l'ingiustizia è più pericolosa della miscredenza  stessa, perché corrompe il cuore dell'uomo e della società. E ciò che  vediamo oggi è proprio questo: un mondo che ha perso il suo senso di  giustizia. Chi difenderà i principi per cui l'umanità ha giurato 'mai  piu'? - si domanda l'Imam- Chi fermerà la mano di chi si sente al di  sopra di ogni legge, di ogni pietà, di ogni verità? Io non ho risposte  definitive, ma so una cosa: tacere sarebbe complicità".   "Restare  neutrali - dice ancora il vice Presidente dell'Ucoii - davanti  all'oppressione è scegliere il lato dell'oppressore, a questo proposito  'chapeau' alla global sumud flotilla. Il diritto internazionale non può  essere solo una scritta su carta: deve essere la voce viva di chi si  oppone al male, ovunque esso agisca. E se le istituzioni tacciono, tocca  a noi cittadini, credenti ed esseri umani gridare la verità - prosegue -  finché il silenzio non diventerà impossibile. Finché un solo bambino  continuerà a morire sotto le bombe la coscienza del mondo resterà  macchiata. E io - conclude Abdelhafid Kheit - continuerò a chiedermi,  con rabbia e con fede, chi fermerà questo scempio, e quando l'umanità  deciderà di tornare umana". 

Media: "Per Netanyahu risposta Hamas è negativa"

Il primo ministro Benjamin Netanyahu non considera positiva la risposta di Hamas alla proposta del presidente americano Donal Trump. Lo riferiscono i diversi media israeliani. Nell'entourage del primo ministro israeliano, quella del movimento islamista e' vista "come una risposta negativa", spiega Canale 12, "ma stanno sostenendo gli sforzi di Trump perche' non vedono altra opzione". Netanyahu sarebbe rimasto sorpreso dal commento largamente entusiastico di Trump a quella che e' considerata un'accettazione condizionata e ambigua di Hamas del suo piano.

M.O., Toghe amministrative: "Diritto è presidio dignita persona"

"La comunita' internazionale intensifichi gli sforzi per il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, l'apertura di corridoi umanitari, la protezione dei civili e in particolare dei bambini e il dialogo, affinche' possano prevalere il rispetto e il valore della vita umana". E' quanto auspicano, in una nota congiunta, le rappresentanze associative della magistratura amministrativa: l'Associazione nazionale dei Magistrati amministrativi, l'Associazione tra i Magistrati del Consiglio di Stato e il Comitato Nuova Magistratura Amministrativa affermano, in un documento, di non poter "restare indifferenti di fronte al dolore e alle sofferenze che i conflitti armati continuano a generare nel mondo. Con profonda partecipazione rivolgiamo il nostro pensiero a tutte le vittime civili dei conflitti in corso, da quello che insanguina il Medio Oriente e, in particolare, la Striscia di Gaza a quello che perdura in Ucraina, senza dimenticare i tanti scenari di violenza che colpiscono popolazioni meno visibili agli occhi dell'opinione pubblica. Ogni conflitto produce crisi umanitarie di proporzioni drammatiche e colpisce in modo particolare i piu' fragili, a cominciare dai bambini, privati del futuro e della speranza". L'esercizio della funzione giurisdizionale, aggiungono, "che ci vede quotidianamente impegnati a custodire la legalita' e a garantire i diritti fondamentali nei rapporti tra cittadini e istituzioni, richiama all'importanza universale del diritto quale presidio della dignita' della persona e fondamento indispensabile della convivenza pacifica. Questo principio trova la sua piu' alta espressione nel diritto internazionale, che costituisce l'argine contro la legge del piu' forte e lo strumento necessario per regolare i rapporti tra i popoli. Quando esso viene disatteso o piegato alla forza, l'intera comunita' internazionale ne e' travolta. La pace, fondata sul diritto - concludono le toghe amministrative - rappresenta il presupposto imprescindibile della giustizia".

Hamas: "In Egitto vertice intra-palestinese su Gaza"

L'Egitto organizzera' una conferenza delle fazioni palestinesi per decidere sul futuro della Striscia di Gaza, una volta che si arrivera' alla pace. Lo ha annunciato un alto dirigente di Hamas. L'Egitto ospitera' un "dialogo intra-palestinese sull'unita' palestinese e sul futuro di Gaza, compresa l'amministrazione della Striscia", ha spiegato.

Idf a abitanti Gaza, operazioni continuano. Non tornate

L'esercito israeliano sta continuando l'offensiva a Gaza City e ha avvertito i residenti di non tornare nell'area, nonostante l'appello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump a porre immediatamente fine ai bombardamenti israeliani. "Le truppe israeliane stanno ancora conducendo operazioni a Gaza City ed e' estremamente pericoloso tornare indietro", ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee, portavoce dell'esercito in lingua araba. "Per la vostra sicurezza, evitate di tornare a nord o di avvicinarvi alle aree in cui le truppe sono attive, anche nel sud della Striscia di Gaza", ha ammonito.

Croatti: "Eravamo tagliati fuori dal mondo"

"Sono stremato. Non chiudo occhio da due giorni, da  quando gli uomini dell'esercito israeliano hanno iniziato le manovre per  abbordare le navi della Flotilla". Così il senatore del M5S Marco  Croatti in un'intervista a La Stampa al suo arrivo all'aeroporto di  Fiumicino. "La marina israeliana ha fatto saltare la connessione  internet e non avevamo campo sul cellulare. Eravamo tagliati fuori",  racconta. "Ho mandato un messaggio a Patuanelli. Sarà stata mezzanotte e  mezza. Dovevo aggiornarlo su cosa stava succedendo". Poi "la marina  israeliana ha bloccato prima le navi in testa alla Flotilla. Quelle  dietro si sono fermate, ma noi eravamo defilati e siamo riusciti a  passare". Croatti spiega che "all'inizio pensavamo che per qualcuno  sarebbe stato possibile" arrivare. "Ma quando mi sono voltato ho visto  che i militari israeliani passavano da una barca all'altra, usavano gli  idranti su alcune per metterle fuori uso, su altre salivano e ne  prendevano direttamente il possesso. Entro la mattina le hanno fermate  tutte". I militari "avevano dei mitra, credo fossero in 3 o 4. Si sono  agganciati con delle lance e sono saliti, spaccando con il calcio  dell'arma la telecamera che avevamo fissato e dopo aver controllato  tutte le stanze hanno preso possesso della nave. In quella fase ho perso  il cellulare". Al porto di Ashdod,  "ci chiamavano terroristi - dice  Croatti -, loro che hanno attaccato delle barche in acque internazionali  e ci hanno deportato in Israele. Ci hanno tolto passaporto, zaini,  tutto. Hanno persino sequestrato i medicinali per una malattia cronica a  una persona che era lì con noi". Poco prima di salire sull'aereo,  infine, "abbiamo incontrato finalmente un diplomatico dell'ambasciata".  Il messaggio è stato quello "di andare subito a controllare il centro  detentivo dove sono stati portati gli altri italiani. Siamo preoccupati  che l'attenzione, su di loro, sia meno forte adesso. Devono essere  tutelati". 

Scuderi: "Speravo che tornassero tutti"

"Mi aspettavo, ho sperato, che ci mettessero tutti  insieme sugli aerei. Almeno le persone che avevano detto di non volere  rimanere in Israele". E' quanto afferma l'europarlamentare di Avs  Benedetta Scuderi al Corriere della Sera al suo rientro in Italia. "I  soldati israeliani hanno cominciato a darci fogli da firmare. Tanti  fogli. Uno di questi chiedeva se volessimo fermarci in Israele per il  processo. Qualcuno ha detto sì". Il sentimento che è prevalso in quelle  ore, più che la paura, era la "rabbia", dice. "Hanno fermato la nostra  barca a cinquanta miglia dalla costa, in acque internazionali.  Tecnicamente ci hanno rapito". Quanto alle parole di Giorgia Meloni, la  premier "dovrebbe guardare a responsabilità di chi commette crimini e  non di chi ne è vittima. Ripeto: Netanyahu ci ha rapiti in acque  internazionali e Meloni come sempre non lo ha condannato, così come non  condanna nessuno dei crimini di Netanyahu". Sull'aereo, racconta Scuderi  al quotidiano La Repubblica, "tutti conoscevano le nostre facce. E non è  stato piacevole: alcuni ci insultavano, altri ti guardavano male. Lo  stesso è successo ad Ashdod: hai la sensazione netta di parlare con  gente che ti odia". Per raggiungere il centro di smistamento, i militari  israeliani "mi hanno presa per le braccia e strattonata. Una volta  dentro ci hanno perquisiti ancora una volta, hanno rovistato nelle  nostre borse e buttato via medicine ed effetti personali. Oltre al  cellulare, in cui avevo anche le carte, e che non ci hanno mai più  restituito, a me hanno tolto le medicine, l'igienizzante e la protezione  solare. L'hanno trattata come se fosse la conferma che la nostra era  una gita di piacere. Kefyie, sciarpe, simboli della Palestina, sono  stati tutti buttati a terra e sequestrati".

Hamas: "In Egitto conferenza per il futuro di Gaza"

Sarà l'Egitto a ospitare la conferenza palestinese  sul futuro di Gaza. E' quanto afferma un funzionario di Hamas. 

Gb, Starmer: "Manifestate ma rispettate dolore ebrei britannici"

Keir Starmer ha chiesto agli attivisti filo-palestinesi che stanno pianificando proteste questo fine settimana di "riconoscere e rispettare il dolore degli ebrei", mentre e' sotto pressione per arginare la crescente ondata di odio antisemita. Ha affermato che le proteste pro-Palestina sono state usate da una minoranza per "alimentare stereotipi antisemiti". La morte di due fedeli in un presunto attacco islamista a una sinagoga di Manchester e' stata un momento di lutto, non un'occasione per infiammare le tensioni e causare ulteriore dolore, ha aggiunto. Prima delle proteste programmate a Manchester e Londra, il primo ministro ha pubblicato un post su X, esortando chiunque pensasse di unirsi alle marce a "riconoscere e rispettare il dolore degli ebrei britannici". Ha aggiunto: "Questo e' un momento di lutto. Non e' il momento di alimentare la tensione e causare ulteriore dolore. E' il momento di stare uniti". 

Media: "Idf diffida palestinesi dal tornare a Gaza City"

 L'esercito israeliano ha diffidato i palestinesi dal  tornare a Gaza City, definendola una "zona di combattimento pericolosa".  Lo scrive al-Jazeera. "Annuncio e avvertimento urgenti a tutti i  residenti della Striscia di Gaza - scrive l'emittente araba citando un  portavoce dell'esercito israeliano su X - L'area a nord di Wadi Gaza  rimane una zona di combattimento pericolosa. Rimanere in quest'area  rappresenta un rischio significativo e pertanto Rashid Street rimane  aperta per chi desidera spostarsi verso sud. Per la vostra sicurezza,  evitate di tornare a nord o di avvicinarvi alle aree di operazioni delle  forze dell'Esercito di Difesa in qualsiasi parte della Striscia, anche a  sud". 

Wsj: "Hamas ha accettato ma e' fortemente diviso"

Hamas ha dichiarato al mondo di aver accettato gran parte del piano di pace del presidente Trump. Internamente, Hamas rimane profondamente divisa su come procedere, lo scrive il Wall Street Journal. Hamas, rileva il quotidiano, ha usato un linguaggio evasivo che alcuni osservatori hanno ritenuto problematico per il raggiungimento di una pace definitiva. Uno dei motivi principali e' che Hamas non ha ancora raggiunto un consenso sul disarmo e sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi, hanno affermato i funzionari arabi dei paesi che mediano con Hamas. Queste sono le due richieste piu' importanti del piano di Trump. Khalil Al-Hayya, il principale negoziatore di Hamas, e diversi altri alti funzionari politici sostengono l'accettazione della proposta nonostante significative riserve, hanno affermato i mediatori arabi. Tuttavia, questi funzionari di Hamas, con base fuori Gaza, hanno un'influenza limitata sull'ala armata del gruppo, che rimane nell'enclave. Ezzedin al-Haddad, salito alla guida di Hamas a Gaza dopo l'uccisione di Yahya e Mohammed Sinwar da parte di Israele, ha dichiarato ai mediatori di essere aperto al compromesso. I mediatori hanno affermato che Haddad e' disposto a cedere razzi e altre armi offensive all'Egitto e alle Nazioni Unite per l'immagazzinamento, ma vuole conservare armi leggere come i fucili d'assalto, che Hamas considera difensive. Ma i comandanti di Hamas a Gaza temono di non riuscire a imporre il rispetto delle richieste di disarmo tra i combattenti se accettassero un accordo che equivale a una resa, hanno affermato i mediatori. L'organizzazione ha reclutato molti giovani dall'inizio della guerra, spesso coloro che hanno visto le loro case distrutte o i loro familiari uccisi. Questi combattenti potrebbero non essere disposti a deporre le armi. I punti piu' controversi del piano sono le condizioni che impongono ad Hamas di disarmarsi, consegnare le armi e rilasciare i 48 ostaggi israeliani ancora detenuti, vivi e morti, entro 72 ore dall'accordo. I critici all'interno del gruppo liquidano la proposta come "una tregua di 72 ore" piuttosto che un vero accordo di pace, riflettendo la loro sfiducia in Israele. Hamas ha affermato di volere ulteriori "negoziati per discutere i dettagli", che sembrano includere il rilascio degli ostaggi. 

Farnesina: migliorare le condizioni di detenzione fermati

È terminata dopo molte ore la visita consolare dell'Ambasciata d'Italia in Israele ai cittadini italiani fermati sulla Flottilla. Il team consolare ha potuto incontrare tutti i fermati, che stanno bene anche se sono provati da un mese trascorso in mare e dai due giorni di profondo stress in coincidenza con l'operazione militare contro le barche. Il team consolare ha segnalato che nel carcere le condizioni detentive sono particolarmente disagevoli. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dato quindi istruzioni all'ambasciata di chiedere tramite il ministero degli Esteri israeliano una verifica e un miglioramento delle condizioni di detenzione. L'ambasciata d'Italia inoltre sta operando per accelerare le pratiche di espulsione, che saranno particolarmente veloci soprattutto per i connazionali che hanno deciso di firmare il foglio di via proposto dalle autorita' israeliane. 

Tajani: 26 italiani Flotilla stanno per lasciare Israele

"Un primo gruppo di 26 cittadini italiani che erano sulla Flotilla sta per lasciare Israele con un charter. Li abbiamo inseriti in un volo della Turkish per Istanbul. Sono già stati trasferiti nella base aerea di Ramon e partiranno dall'aeroporto di Eilat". Così su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l'espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana - aggiunge - Ho nuovamente dato disposizioni all'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti". 

Hamas: "Pronti a negoziato sul piano Trump"

Hamas ha dichiarato di essere pronto ad avviare i colloqui per risolvere tutte le questioni in sospeso relative all'accordo di cessate il fuoco a Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Siamo pronti ad avviare immediatamente i negoziati per definire tutte le questioni", ha detto all'AFP un alto funzionario di Hamas, a condizione di mantenere l'anonimato. Ieri il gruppo ha dichiarato di essere pronto a rilasciare tutti gli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza, ma non ha risposto alle richieste di disarmo e di esilio dal territorio palestinese dopo la fine della guerra. 

Media: "Team negoziale israeliano pronto a colloqui"

Secondo quanto riportato dall'emittente pubblica israeliana Kan, al team negoziale israeliano e' stato ordinato di prepararsi a inviare una delegazione per tenere colloqui sull'attuazione del piano di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La mossa arriva dopo che le forze israeliane avrebbero interrotto le operazioni offensive a Gaza e l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele e' pronto per "l'immediata attuazione della prima fase del piano di Trump per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi". Kan afferma che i funzionari della sicurezza israeliani stanno stilando un elenco di prigionieri palestinesi che potrebbero essere liberati in cambio degli ostaggi, come parte dell'accordo.

Piano di pace di Trump per Gaza, perché Hamas ha aperto al dialogo

L’apertura di Hamas al piano di pace per Gaza proposto dal presidente Usa potrebbe rappresentare un’occasione per avviare una stabilizzazione più ampia del Medio Oriente, con la possibilità di estendere anche gli Accordi di Abramo negoziati durante il primo mandato Trump. Il presidente degli Stati Uniti ci crede, anche se resta il rischio che Hamas abbia accettato il suo piano solo per evitare le conseguenze più pesanti del suo ultimatum. Ma come si è arrivati al sì condizionato di Hamas? Secondo una ricostruzione del New York Times, tutto è cominciato con il bombardamento di Doha.

Piano di pace di Trump per Gaza, perché Hamas ha aperto al dialogo

Piano di pace di Trump per Gaza, perché Hamas ha aperto al dialogo

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Media: "Witkoff in arrivo nei prossimi giorni"

L'inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, dovrebbe recarsi nella regione nei prossimi giorni, mentre Israele e Hamas si preparano a tenere colloqui di mediazione sui dettagli del piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo quanto riportato dall'emittente pubblica Kan. L'emittente afferma che il primo round di negoziati si terra' in Egitto.

Famiglie ostaggi: "Essenziale porre fine subito a guerra a Gaza"

Il principale gruppo israeliano che rappresenta le  famiglie degli ostaggi trattenuti a Gaza ha dichiarato che era  "essenziale" porre fine immediatamente alla guerra, poiché Israele ha  bombardato il territorio nonostante il presidente degli Stati Uniti  Donald Trump ne avesse chiesto la cessazione. "La richiesta del  presidente Trump di porre fine immediatamente alla guerra è essenziale  per prevenire danni gravi e irreversibili agli ostaggi", ha affermato  l'Hostages and Missing Families Forum in una nota. "Chiediamo al primo  ministro (Benjamin) Netanyahu di avviare immediatamente negoziati  efficienti e rapidi per riportare a casa tutti i nostri ostaggi", ha  aggiunto.

Protezione Civile Gaza: "Sei morti nella notte, 2 i bambini"

 Sei morti di cui due bambini, più di otto  feriti, venti case distrutte: è il bilancio dei bombardamenti su Gaza  nella notte appena trascorsa. A quanto riferisce all'Afp il portavoce  della Protezione civile di Gaza Mahmud Bassal i bombardamenti avrebbero  distrutto 20 abitazioni. L'Ospedale Battista di Gaza City ha dichiarato  in un comunicato di aver ricevuto vittime da un attacco contro  un'abitazione nel quartiere di Tuffah, tra cui quattro morti e diversi  feriti. L'ospedale Nasser di Gaza, a Khan Yunis, ha dichiarato che due  bambini sono stati uccisi e otto persone sono rimaste ferite in un  attacco con drone contro una tenda in un campo per sfollati di Gaza. 

A Idf arrivato ordine stop operazioni a Gaza

Le IDF hanno ricevuto l'ordine di interrompere le operazioni offensive nella citta' di Gaza, in risposta alle pressioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra, lo scrive il Times of Israel. Tuttavia, l'esercito sta ancora portando avanti operazioni difensive e le IDF hanno dichiarato in precedenza che il capo di stato maggiore, il tenente generale Eyal Zamir, ha ordinato alle truppe di "rimuovere qualsiasi minaccia". Secondo i media palestinesi, quattro persone sono state uccise in un attacco nel quartiere Tuffah di Gaza City, mentre bombardamenti di artiglieria sono stati effettuati in un'area a nord di Bureij, nella parte centrale di Gaza, e nell'area di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia. Nella notte, le IDF hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermavano che "per ordine del livello politico", Zamir ha ordinato alle truppe di prepararsi "per l'attuazione della prima fase dei piani di Trump per liberare gli ostaggi", senza specificare cosa comportasse l'ordine, dopo aver incontrato i generali di alto rango per "una speciale valutazione della situazione alla luce degli sviluppi".

Gaza, pesanti attacchi nonostante l'appello di Trump

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che Israele ha effettuato decine di attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria su Gaza City, nonostante l'appello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump a porre fine ai bombardamenti dopo che Hamas ha accettato un accordo di cessate il fuoco. "E' stata una notte molto violenta, durante la quale (l'esercito israeliano) ha effettuato decine di attacchi aerei e bombardamenti di artiglieria su Gaza City e altre aree della Striscia, nonostante l'appello del presidente Trump a fermare i bombardamenti", ha dichiarato il portavoce della protezione civile Mahmud Bassal. Bassal, la cui agenzia e' una forza di soccorso che opera sotto l'autorita' di Hamas, ha aggiunto che 20 case sono state distrutte nei bombardamenti notturni. L'ospedale battista di Gaza City ha dichiarato in un comunicato di aver ricevuto vittime in un attacco contro un'abitazione nel quartiere di Tuffah, tra cui quattro morti e diversi feriti. L'ospedale Nasser di Khan Yunis a Gaza ha dichiarato che due bambini sono stati uccisi e otto persone sono rimaste ferite in un attacco con drone contro una tenda in un campo per sfollati di Gaza. 

Von der Leyen: "Per Ue unica soluzione due stati"

"La dichiarata disponibilita' di Hamas a rilasciare gli ostaggi e a impegnarsi sulla base della recente proposta @POTUS e' incoraggiante", scrive la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen su X. "Bisogna cogliere questo momento. Un cessate il fuoco immediato a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi sono a portata di mano. L'Europa sosterra' tutti gli sforzi volti a porre fine alle sofferenze dei civili e a promuovere l'unica soluzione praticabile per la pace: la soluzione dei due Stati".

Protezione civile Gaza: "Attacchi nonostante appello Trump"

L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che Israele  nella notte ha effettuato decine di attacchi aerei e bombardamenti di  artiglieria su Gaza City, nonostante l'appello del presidente degli  Stati Uniti Donald Trump a porre fine ai bombardamenti dopo che Hamas ha  accettato un accordo di cessate il fuoco.  "È stata una notte molto violenta, durante la  quale (l'esercito israeliano) ha effettuato decine di attacchi aerei e  bombardamenti di artiglieria su Gaza City e altre aree della Striscia,  nonostante l'appello del presidente Trump a fermare i bombardamenti", ha  dichiarato all'Afp il portavoce della protezione civile Mahmud Bassal.  Bassal, la cui agenzia è una forza di soccorso che opera sotto  l'autorità di Hamas, ha aggiunto che 20 case sono state distrutte nei  bombardamenti notturni.

Guerini: "Chi manifesta va rispettato ma contesto la politica che fa solo il loro megafono"

"Sono cresciuto nella cultura dell’autonomia del sindacato  dalla politica. E viceversa. Chi sciopera, chi manifesta, deve essere  sempre rispettato. Se migliaia di persone vanno in piazza bisogna  guardare con attenzione, non con sufficienza. Uno sciopero non ha il  compito di risolvere una questione o di indicare una soluzione. È uno  strumento per esprimere un’indignazione, per fare pressione, per  manifestare un problema. Spesso anche con contraddizioni, che sono le  contraddizioni della realtà storica che stiamo vivendo. Ciò che contesto  è che la politica si limiti a trasformarsi in megafono quando invece il  suo compito è raccogliere quelle domande mediandole nella  responsabilità delle decisioni". Così Lorenzo Guerini, deputato del Pd e  presidente del Copasir, in un'intervista al Corriere della Sera.  Giorgia  Meloni vi schiaccia su posizioni estremiste? "Ho un ruolo istituzionale  che mi impone sobrietà nella risposta. Ribadisco il concetto di prima:  nessuno deve pensare di strumentalizzare, in un senso o nell’altro, le  piazze a proprio vantaggio. L’eccessiva polarizzazione della politica  italiana credo non porti a nulla di buono e - sottolinea Guerini - forse  è uno degli elementi alla base della disaffezione sempre più evidente  nelle urne. La delegittimazione reciproca, l’incapacità di trovare  terreni comuni di confronto pur nella asprezza della lotta politica e  delle sacrosante differenze rischia di dividere il Paese e di  imbarbarire il confronto politico". Il  Pd ora insegue Landini, Albanese, la piazza? "Io non inseguo nessuno.  Elly Schlein ha lavorato con impegno per unire le opposizioni e ciò ha  consentito, anche in queste regionali, di presentarci uniti di fronte  agli elettori. Un passo necessario conseguito per la caparbietà della  segretaria. Ora - evidenzia - bisogna trasformare l’unità delle  opposizioni in una proposta politica che diventi una credibile e forte  alternativa al governo della destra. Dando un profilo più politico,  oltre che aritmetico, alla nostra proposta. E a questo si deve dedicare  soprattutto il Partito democratico che di questo progetto rappresenta  l’infrastruttura portante. Chiarendo, con le mediazioni che la politica  richiede, ciò che va chiarito a partire dal nostro posizionamento sulle  grandi trasformazioni dello scenario internazionale. Non basta dire che  dall’altra parte c’è la destra e sperare in un quadro in cui la  partecipazione elettorale langue, e uso un’espressione non mia, 'di  portare a votare i tuoi'. Ecco credo che questo non basti per vincere le  prossime elezioni politiche". 

Manifestazioni pro Gaza e la possibile pace Israele-Hamas sui giornali

Le prime pagine dei quotidiani di oggi 4 ottobre: la rassegna stampa

Le prime pagine dei quotidiani di oggi 4 ottobre: la rassegna stampa

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Malan (Fdi): "Protesta contro di noi, non per Gaza"

"Queste mobilitazioni non sono di  solidarietà per Gaza, sono per la Flotilla e contro il governo italiano,  che al popolo palestinese non ha fatto nulla di male". Lo dice il  capogruppo di Fdi al Senato, Lucio Malan, al Corriere.  "Mi  ricordo le manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Ma allora a  nessuno veniva in mente di prendersela col governo italiano, che pure  era stretto alleato degli americani. Perché c’era un senso della realtà  che oggi è andato completamente perso. Anche oggi parecchi membri delle  forze dell’ordine sono stati feriti: vergognoso ferire, in nome della  pace, persone che fanno onestamente loro lavoro. Poi, una cosa sono gli  scioperi annunciati e autorizzati, i cittadini lo sanno per tempo e si  organizzano. Questo non lo era e si sono sommati altri disagi enormi:  nessuno ha diritto di impedire la circolazione, bloccare tangenziali,  limitare la libertà dei cittadini".

Trump: Hamas pronta per la pace, Israele fermi le bombe. VIDEO

Media: "Da stamattina sospesi gli attacchi Idf a Gaza"

 Israele si sta allineando alla dichiarazione del  presidente degli Stati Uniti Donald Trump e da stamattina gli attacchi  dell'Idf in tutta la Striscia di Gaza sono stati sospesi. E' quanto  risulta alla testata israeliana N12.   L'Idf, scrive N12, si stanno ora  concentrando esclusivamente sulle operazioni difensive per le forze  schierate nell'area. Gaza City rimane sotto assedio e le forze non si  stanno ritirando, ma rimangono sulle stesse linee raggiunte finora. Fino  alle prime ore del mattino, l'Aeronautica Militare stava ancora  attaccando in tutta la Striscia, ma nelle ultime ore la direttiva del  vertice politico è di difendersi e di attaccare solo nei casi in cui  venga identificata una minaccia per le forze". 

Hamas e il piano di Trump, un rapido capovolgimento di fronte

Hamas risponde ai 20 punti del piano di Trump per la pace, un piano che  ha già l'approvazione di Benjamin Netanyahu che ha visto accolte, ancora  prima di renderlo pubblico, alcune sue richieste di mofidica. Hamas si è  detto pronto ad accettare ma non senza negoziare.

Hamas e il piano di Trump, un rapido capovolgimento di fronte

Hamas e il piano di Trump, un rapido capovolgimento di fronte

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Capo Stato Maggiore Israele a Idf: "Pronti a attuazione prima fase piano Trump"

Il capo di Stato Maggiore  israeliano, Eyal Zamir, ha dato ordine alle forze israeliane (Idf) di  prepararsi "per l'attuazione della prima fase del piano Trump per il  rilascio degli ostaggi". Lo hanno reso noto le Idf, come riportano i  media israeliani, dopo che ieri Hamas ha risposto alla proposta del  presidente degli Stati Uniti per la fine della guerra a Gaza accettando  di rilasciare tutti gli ostaggi e dopo la successiva reazione del  tycoon, secondo il quale "Israele deve interrompere immediatamente i  bombardamenti su Gaza". "In  linea con le direttive a livello politico, il capo di Stato Maggiore ha  ordinato vengano avviati i preparativi per l'attuazione della prima fase  del piano Trump per il rilascio degli ostaggi", hanno comunicato dopo  una riunione dei vertici militari in riferimento al testo presentato dal  tycoon nei giorni scorsi dopo l'incontro alla Casa Bianca con il  premier israeliano Benjamin Netanyahu. La  dichiarazione precisa che è stato sottolineato che "la sicurezza delle  nostre forze è una priorità assoluta" e che "il capo di Stato Maggiore  ha evidenziato" come "tutte le forze debbano restare vigili" e come  abbia insistito sulla "necessità di una risposta rapida per eliminare  qualsiasi minaccia". Parole, evidenzia il Times of Israel, che sembrano  confermare le notizie arrivate nelle scorse ore dalla radio militare e  dall'emittente Kan secondo cui dai leader politici israeliani sarebbero  arrivate indicazioni alle Idf sull'offensiva a Gaza City. Secondo la  radio militare, è stato chiesto di ridurre "al minimo" le operazioni,  con le forze sul campo concentrate su manovre difensive. Nella  notte, hanno riferito gli stessi media israeliani, l'ufficio di  Netanyahu ha confermato con una dichiarazione che "Israele è pronto per  l'attuazione immediata della prima fase del piano Trump per il rilascio  immediato di tutti gli ostaggi". E che "continueremo a lavorare in piena  cooperazione con il presidente e il suo staff per porre fine alla  guerra secondo i principi indicati da Israele, che coincidono con la  visione di Trump per la fine della guerra". 

Familiari ostaggi su parole Trump: "Mossa di leadership"

I familiari degli ostaggi israeliani esprimono il loro sostegno al presidente Usa che ha chiesto a Israele di fermare gli attacchi a Gaza. Lo scrive Times of Israel. Ronen Neutra, padre del soldato israelo-americano ucciso Omer Maxim Neutra, accoglie le parole di Trump come "una mossa coraggiosa di leadership", affermando di sperare che "porti al rapido rilascio di nostro figlio e degli altri 47 ostaggi e che il governo israeliano e la leadership di Hamas non trovino un modo per ostacolarlo". Einav Zangauker, madre dell'ostaggio Matan Zangauker, condivide la dichiarazione di Trump in un post su X, scrivendo: "Hai letto, Netanyahu?"

Erdogan: "Israele ora interrompa 'immediatamente' gli attacchi"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan definisce la risposta di Hamas al cessate il fuoco a Gaza "un significativo e costruttivo passo avanti per raggiungere una pace duratura" ed invita Israele a cessare "immediatamente" tutti gli attacchi attenendosi al piano del presidente Usa Donald Trump. "Come Turchia - scrive su X - continueremo a impegnarci con tutti i mezzi a nostra disposizione per assicurare che i negoziati producano il risultato più vantaggioso per il popolo palestinese e che la soluzione dei due Stati, sostenuta dalla comunità internazionale, venga attuata".

Nuova flotta per Gaza, altre 11 barche partite dall’Italia

Dieci piccole barche della Freedom Flotilla Coalition e della Thousand  Madleens si trovano al largo di Creta, mentre la nave Conscience, con a  bordo un centinaio di medici, infermieri e giornalisti, è partita da  Otranto. Gli organizzatori rivendicano l’iniziativa come atto politico e  di resistenza internazionale contro il blocco imposto da Israele.

Nuova flotta per Gaza, altre 11 barche partite dall’Italia

Nuova flotta per Gaza, altre 11 barche partite dall’Italia

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Iran: eseguita la condanna a morte di 6 presunti terroristi

L'Iran ha eseguito le condanne a morte di sei  membri di un presunto gruppo terrorista accusati di aver condotto un  attacco armato nella provincia sudoccidentale del Khuzestan. "La  sentenza di condanna a morte nei confronti di sei elementi di un gruppo  separatista terrorista, che negli ultimi anni ha messo a segno alcuni  attacchi armati ed esplosivi nella provincia del Khuzestan - afferma la  magistratura - è stata eseguita all'alba di oggi".

Trump: 'importante che gli ostaggi di Hamas tornino a casa'

"E' importante che gli ostaggi ritornino a casa": lo ha detto Donald Trump in un videomessaggio postato su Truth, dopo la risposta di Hamas al suo piano per Gaza. 

Israele: prepariamo attuazione prima fase piano Trump

Israele si sta preparando ad attuare la prima fase del piano in 20 punti del presidente Donald Trump per far tornare gli ostaggi e mettere fine alla guerra a Gaza. Lo afferma l'ufficio del premier Benjamin Netanyahu citato dai media israeliani. "Continueremo a lavorare in piena collaborazione con il presidente e il suo staff per terminare la guerra in conformità con i principi stabiliti da Israele che sono coerenti con la visione del presidente Trump", afferma Tel Aviv.

Idf, riunione speciale per attuazione prima fase piano Trump

L'Idf ha convocato una "riunione speciale" questa notte per preparare la prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi. Lo ha comunicato la stessa Idf su Telegram. "Durante la notte il capo di Stato Maggiore ha convocato una riunione speciale alla luce dei recenti sviluppi - si legge -. Vi hanno partecipato il vice capo di Stato Maggiore, il capo della Direzione delle operazioni, il capo della Direzione intelligence, il capo della Direzione pianificazione, i vertici degli Ostaggi e Persone scomparse, il coordinatore delle attività governative nei territori, il comandante del Comando Sud e il comandante dell'Aeronautica militare". "In conformità con le direttive politiche - aggiunge l'Idf -, il capo di Stato Maggiore ha dato istruzioni di accelerare la preparazione per l'attuazione della prima fase del piano Trump per il rilascio degli ostaggi. Allo stesso momento, è stato sottolineata la assoluta priorità della sicurezza dei militari Idf ed è stato disposto che tutte le capacità Idf saranno assegnate al Comando Sud per assicurare la protezione dei militari. Il capo di Stato Maggiore ha rilevato che, data la delicatezza delle operazioni, tutte le unità dovranno mantenere massima allerta e vigilanza, oltre a ribadire la necessità di una risposta rapida per neutralizzare qualsiasi minaccia". 

Media, ordinato a Idf di ridurre l'offensiva a Gaza

Secondo quanto riportato dal Times of Israel, i vertici politici israeliani avrebbero ordinato all'Idf di ridurre "al minimo" la campagna per conquistare Gaza City. Il quotidiano cita il canale televisivo pubblico Kan e la radio militare israeliana. Secondo quanto riferito, le truppe militari impegnate a Gaza avrebbero avuto l'ordine di portare avanti solo "manovre difensive" subito dopo i colloqui tra Israele e Stati Uniti alla luce delle dichiarazioni di Hamas sul piano di pace.

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