Piano di pace di Trump per Gaza, come si è arrivati all’apertura di Hamas

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Introduzione

L’apertura di Hamas al piano di pace per Gaza proposto dal presidente Usa potrebbe rappresentare un’occasione per avviare una stabilizzazione più ampia del Medio Oriente, con la possibilità di estendere anche gli Accordi di Abramo negoziati durante il primo mandato Trump (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA). Il presidente degli Stati Uniti ci crede, anche se resta il rischio che Hamas abbia accettato il suo piano solo per evitare le conseguenze più pesanti del suo ultimatum. Ma come si è arrivati al sì condizionato di Hamas? Secondo una ricostruzione del New York Times, tutto è cominciato con il bombardamento di Doha.

Quello che devi sapere

Il messaggio di Trump

Subito dopo l’annuncio del sì condizionato di Hamas al piano, Trump ha scritto un post sul suo social Truth sottolineando che vede in questa apertura un segnale di possibile stabilità. "Sulla base della dichiarazione appena rilasciata da Hamas - ha scritto Trump - credo che siano pronti per una Pace duratura. Israele deve interrompere immediatamente i bombardamenti su Gaza, così da poter liberare gli ostaggi in modo sicuro e rapido! Al momento, è troppo pericoloso farlo” “Stiamo già discutendo sui dettagli da definire. Non si tratta solo di Gaza, si tratta della Pace a lungo ricercata in Medio Oriente”, ha aggiunto

Il messaggio di Trump

Il bombardamento di Doha e l’ira di Trump

Secondo il New York Times, tutto ha avuto origine dall’errore commesso dal premier israeliano Netanyahu, quando il 9 settembre scorso ha bombardato Doha. Trump era stato informato solo all’ultimo minuto da Netanyahu e “si era davvero infuriato”, ritenendo che quell’attacco avrebbe compromesso la delicata mediazione in corso del suo inviato Witkoff. Aveva immediatamente telefonato all’emiro al Thani, ma era ormai troppo tardi: le bombe stavano già colpendo la capitale. Il premier israeliano aveva però mancato l’obiettivo: al posto dei leader di Hamas, riuniti per discutere il piano di pace di Washington, era stata uccisa una guardia del Qatar

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La leva degli amici arabi

Secondo la fonte, Trump aveva sfruttato l’indignazione di Qatar, Arabia Saudita ed Egitto per fare pressione su Netanyahu e spingerlo ad accettare il suo piano in 21 punti. Ne erano seguite trattative intense ai margini dell’Assemblea generale dell’Onu, dove il presidente Usa aveva incontrato i leader arabi e lo stesso Netanyahu. Da un lato gli arabi chiedevano scuse ufficiali e l’impegno a un processo che portasse a uno Stato palestinese; dall’altro il premier israeliano cercava di evitare quel punto, puntando invece al disarmo di Hamas e alla possibilità di mantenere una presenza a Gaza. Il compromesso raggiunto è stato quello annunciato il 29 settembre nel vertice alla Casa Bianca con Netanyahu, inclusa la telefonata di scuse al Qatar

La leva degli amici arabi

L’ok condizionato di Hamas

Alla vigilia dell’ultimatum di Trump, Hamas ha accettato il piano con riserva. "In questo contesto, il movimento afferma la sua disponibilità ad avviare immediatamente negoziati tramite mediatori per discutere i dettagli di questo accordo" ha scritto Hamas in una dichiarazione condivisa su Telegram.

L’ok condizionato di Hamas
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L’ultimatum di Trump

Trump aveva lanciato poche ore prima il suo ultimatum ad Hamas: “Accetti il piano per Gaza entro le 18:00 di domenica, ora di Washington, o sarà l'inferno”

Le Idf ricevono l’ordine di fermare le operazioni a Gaza City

Secondo quanto riporta il Times of Israel, questa mattina le Idf hanno ricevuto l'ordine di interrompere le operazioni offensive nella città di Gaza, in risposta alle pressioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra. Tuttavia, l'esercito sta ancora portando avanti operazioni difensive e le Idf hanno dichiarato in precedenza che il capo di stato maggiore, il tenente generale Eyal Zamir, ha ordinato alle truppe di "rimuovere qualsiasi minaccia". Secondo i media palestinesi, quattro persone sono state uccise in un attacco nel quartiere Tuffah di Gaza City, mentre bombardamenti di artiglieria sono stati effettuati in un'area a nord di Bureij, nella parte centrale di Gaza, e nell'area di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia. Nella notte, le Idf hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermavano che "per ordine del livello politico", Zamir ha ordinato alle truppe di prepararsi "per l'attuazione della prima fase dei piani di Trump per liberare gli ostaggi", senza specificare cosa comportasse l'ordine, dopo aver incontrato i generali di alto rango per "una speciale valutazione della situazione alla luce degli sviluppi"

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