Sanremo 2020, le nostre pagelle della prima serata

Musica

Fabrizio Basso

Prima serata e prime 12 canzoni per Sanremo 2020. E quindi dopo le pagelle in occasione de i preascolti dello scorso 17 gennaio ora siamo pronti a confermare o modificare i giudizi originali in base a quanto avverrà sul palco dell'Ariston

(@BassoFabrizio)

Ci siamo. Dopo giorni di chiacchiere, sondaggi, dopo le prove libere all'Ariston, dopo le polemiche che fanno di Sanremo...Sanremo questa sera la gara ha davvero inizio. E' la 70ma edizione e l'attesa è più alta del solito. Il conduttore Amadeus ha ascoltato oltre 200 brani per selezionarne 24. Ecco le mie pagelle di questa prima serata.

Irene Grandi - Finalmente io
Voto 6/7

Quinto Sanremo per l'artista di Firenze. Parte quasi rap e poi libera la voce. Sguaina un sorriso che è un mix di sicurezza e gioia. Ci sono alcuni momenti slow che gestisce al meglio ma quando può far volare la sua voce allora avvolge l'Ariston con una stola di velluto.

Marco Masini - Il confronto
Voto 5/6

Una presenza classica, tradizionale. Avesse dato una spuntatina alla barba non sarebbe stato male. La voce non si discute, ma diciamolo, la sua storia ha testi molto più intensi e profondi. Brano perfetto per un Sanremo degli anni Novanta. Ma siamo nel 2020.

Rita Pavone - Niente (Resilienza 74)
Voto 5

Ha venduto oltre 50 milioni di dischi e torna all'Ariston in gara dopo 47 anni. I sondaggi la hanno sempre relegata in retrovia. La voce è quella scanzonata e un po' sorniona di Giamburrasca, apprezzo il riferimento alla resilienza ma la ruota del pavone ha perso poesia, armonia e colore.

Achille Lauro - Me ne frego
Voto 7

Lo scorso anno ci ho messo una notte a capire la bellezza di Rolls Royce, quest'anno, dopo averlo visto in concerto e intervistato, sono entrato subito nel suo mood. Riesce a comunicare energia anche quando è immobile. Look fantastico, trasgressivo. Mi ricorda le zerofollie di Renato Zero degli anni Settanta. Usa molto linguaggio del corpo. La direzione di Beatrice Antolini è la ciliegina di chi se ne frega.

Diodato - Fai rumore
Voto 7-

Ha un brano che è poesia. Ma il ragazzo di Taranto non lo scopro stasera, lo marco stretto da anni. Mi piace quando gira su se stesso allargando le braccia. Se devo fare un appunto...beh una nota di colore sull'abito scuro la avrei messa. Ma è una quisquilia, questa canzone fa tanto...rumore.

Le Vibrazioni - Dov'è
Voto 5

Terza volta all'Ariston per la band milanese che si porta come direttore d'orchestra Beppe Vessicchio. Apprezzo che stanno uscendo, come look, dagli anni Settanta ma la canzone non è proprio di quelle che lasciano il segno. Anche Sarcina sembra un po' ingessato. Certo che i ragazzi sanno suonare!

Anastasio - Rosso di rabbia
Voto 7+

Lui si sentirà anche disinnescato ma quel che è certo è che innesca pensieri forti all'Ariston il trionfatore di X Factor 2018. Finalmente una macchia bianca sul palco. Sembra che tutti abbiano paura ad uscire dal darl/look. La sua esibizione spiega perché è in testa ai sondaggi fin dai pre-ascolti.

Elodie - Andromeda
Voto 7-

Scende le temute scale come se non avesse mai fatto altro. Prende per mano l'Ariston e lo porta nella sua costellazione. E' un brano onesto, con frequenti cambi di ritmo, musicali e di voce, per capirlo appieno bisogna ascoltare l'album This is Elodie. Ammetto che al pre-ascolto lo avevo sottovalutato. Dietro questo brano ci sono Mahmood e Dardust. E si sente.

Bugo e Morgan - Sincero
Voto 6+

Molta attesa per questa coppia di amici con percorsi lontani. Sul palco funzionano bene, Morgan accenna anche i balzelli della rockstar. Bugo è più composto con la sua giacca luccicante sulle spalle. Il loro è un brano...sincero. Nulla più.

Alberto Urso - Il sole ad est
Voto 6

E' il tenore di questa edizione peccato per quell'espressione troppo seria. Confido si sia trattato dell'emozione del debutto. Andare al Festival con un brano così significa complicarsi la vita perché le attese sono alte. A volte fa trasparire la sensazione di non volere accendere la voce al massimo.

Riki - Lo sappiamo entrambi
Voto 5/6

Il bel Marcuzzo sembra intimidito dentro quei pantaloni di due taglie più grandi. La percezione è che sia una canzone un po' vecchia ed è un peccato perché lui ci ha abituati a guizzi di originalità importanti per la sua età. Fossimo a scuola si prenderebbe un bel debito e studierebbe tutta l'estate. Ma Sanremo non è un'aula e dunque deve (ri)equilibrarsi in pochi giri d'orologio.

Raphael Gualazzi - Carioca
Voto 6/7

Comincia la sua esibizione che è l'1 passata. Visto che ci porta in un Brasile ritmico e sensuale forse lo hanno fatto per una questione di fuso orario. Apprezzo molto la capacità di questo eterno ragazzo di sapere osare in un luogo dove la tradizione domina (quasi) incontrastata da 70 anni. Avrei qualcosa da eccepire sul look ma non incide sul voto.

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