Ucraina, Trump Jr: Usa possono uscire negoziati. Meloni sente Zelensky, atteso a Roma

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Meloni sente Zelensky, atteso nei prossimi giorni a Roma. “Trump potrebbe abbandonare il processo di pace per la guerra in Ucraina”, ha detto il figlio maggiore del presidente Usa, secondo cui “l’Ucraina è più corrotta della Russia”. I cambiamenti adottati da Trump sulla strategia per la sicurezza nazionale sono "coerenti" con la visione di Mosca",  ha riferito il portavoce del Cremlino Peskov. Scontro aperto tra Europa e Usa con il nuovo affondo di Musk: “L’Ue è praticamente il quarto Reich”

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Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymr Zelensky, atteso nei prossimi giorni a Roma. La premier ha "nuovamente espresso sostegno al processo negoziale in corso e all'impegno degli Stati Uniti per individuare un percorso che possa condurre a una pace giusta e duratura". Zelensky: "Grato a Meloni per il sostegno fornito".

"Donald Trump potrebbe abbandonare il processo di pace per la guerra in Ucraina". A non escludere la possibilità è il figlio maggiore del presidente Donald Trump Jr, sottolineando che Volodymyr Zelensky sta prolungando la guerra perché è consapevole che se finisse non vincerebbe e che l'Ucraina è molto più corrotta della Russia. "Per anni gli americani hanno firmato gli assegni. L'opinione pubblica americana ora non ha più voglia”, ha aggiunto lasciando intravedere la possibilità di una fine degli aiuti militari a Kiev. 

L’inviato speciale uscente del presidente Trump per l'Ucraina, Keith Kellogg, ha affermato che un accordo per porre fine alla guerra è “davvero vicino”. Vertice a Londra lunedì Zelensky, Starmer, Macron e Merz. Musk ha chiuso l'account X dell'Ue: “È il quarto Reich”. 

Mosca si è infilata nello scontro in atto tra gli Usa e l'Europa e sceglie di stare con il presidente Donald Trump: “I cambiamenti adottati da Donald Trump sulla strategia per la sicurezza nazionale, che critica duramente l'Europa evocando il rischio di 'cancellazione della civiltà, sono 'coerenti' con la visione di Mosca e possono garantire un 'lavoro costruttivo' con gli Usa sulla soluzione ucraina”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov citato dalla Tass.

La Commissione europea intanto ha replicato al documento sulla Strategia per la sicurezza nazionale pubblicato dalla Casa Bianca: "Decisioni che riguardano l'Ue vengono prese dall'Ue per l'Ue, comprese quelle che riguardano la tutela dell'ordine internazionale fondato sulle regole". 

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Trump: 'Europa sarà cancellata'. Ue: 'Decidiamo noi nostre regole'

È bufera sulle parole dedicate all’Europa nel documento che contiene la nuova National Security Strategy degli Stati Uniti: il presidente Donald Trump scarica il Vecchio Continente e avverte che, se non cambia, rischia la "reale prospettiva di cancellazione della sua civiltà".

Nelle 33 pagine del file, tutte all’insegna dell’America First, il  capo della Casa Bianca delinea le sue priorità e usa parole dure per i  suoi storici alleati europei, criticandoli su tutti i fronti, dalle  politiche migratorie alla "censura della libertà di parola", passando per le sue "aspettative irrealistiche" sulla guerra in Ucraina. E c’è anche l’intenzione di indebolire la Nato: “Non può essere considerata un'alleanza in continua espansione”. Trump vorrebbe - secondo indiscrezioni di Reuters - che l'Europa assumesse il controllo dell’Alleanza a partire dal 2027.

Trump: 'Europa sarà cancellata'. Ue: 'Decidiamo noi nostre regole'

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Usa-Ue, Meloni: “No incrinature ma l’Europa deve difendersi da sé”

Giorgia Meloni è  intervenuta sui rapporti tra Stati Uniti ed Europa e il futuro della  Nato. "Se l'Europa vuole essere grande deve essere capace di difendersi  da sola. Quando appalti la sicurezza ad altri devi sapere che c'è un  prezzo da pagare", ha detto la premier, ospite questa sera al Tg La7,  ribadendo pieno sostegno del governo a Kiev. "La linea del governo è  molto chiara dall'inizio, abbiamo sostenuto l'Ucraina per costruire la  pace. La pace non si costruisce con le buone intenzioni ma con la  deterrenza", ha aggiunto.

Usa-Ue, Meloni: “No incrinature ma l’Europa deve difendersi da sé”

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Gas Ucraina, impianti al collasso: ecco come cambiano le forniture

Alle porte del quarto inverno dall’inizio dell’invasione russa su larga scala, nel febbraio 2022, l’Ucraina rischia di dover fare i conti, oltre che con l'inasprimento dei combattimenti, anche con l’incognita freddo. Gli attacchi sferrati da Mosca sulle infrastrutture energetiche hanno messo in ginocchio gli impianti di estrazione del gas necessari per garantire il riscaldamento di abitazioni e fabbriche. Ecco in che modo Kiev prova a correre ai ripari.

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Ucraina, piano di pace Trump: i punti che mettono Kiev in difficoltà

Il piano di pace di Donald Trump per mettere fine alla guerra in Ucraina rischia di vanificare tutti gli sforzi fatti da Kiev per non soccombere  a Mosca dal 24 febbraio 2022 – data di inizio dell’invasione russa – a  oggi, allontanando la “pace dignitosa” a cui più volte negli anni ha fatto riferimento il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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Germania, Wadephul domani in Cina: terre rare e Ucraina in agenda

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul inizierà domani la sua  visita in Cina, sei settimane dopo essere stato costretto a rimandare il  viaggio perché non era riuscito a ottenere un numero sufficiente di  incontri con esponenti chiave delle autorità cinesi a causa delle  tensioni su Taiwan. Durante i  colloqui con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il ministro del  Commercio Wang Wentao, Wadephul dovrebbe affrontare il nodo delle  restrizioni cinesi sulle esportazioni di terre rare, che hanno reso la  vita difficile alle aziende europee che dipendono da queste risorse per  la produzione di motori, sensori e turbine. Il  capo della diplomazia tedesca prevede inoltre di affrontare il tema del  sostegno della Cina alla Russia. Prima della sua partenza, Wadephul ha  esortato Pechino a usare la sua influenza su Mosca in relazione alle  consultazioni per un cessate il fuoco in Ucraina.

Pavel: "Europei potrebbero dover iniziare ad abbattere aerei e droni russi"

I paesi europei potrebbero dover iniziare ad abbattere aerei e droni  russi che violano lo spazio aereo della Nato se Mosca continuerà a  mettere alla prova la determinazione dell'Alleanza. Ad affermarlo è  stato il presidente ceco Petr Pavel. "Credo  che arriverà un momento, se queste violazioni continueranno, in cui  dovremo adottare misure più severe, incluso l'eventuale abbattimento di  un aereo o di un drone russo", ha dichiarato Pavel al Sunday Times. "La  Russia non permetterebbe ripetute violazioni del suo spazio aereo. E  noi dobbiamo fare lo stesso". Per Pavel l'ingresso di aerei e droni  russi nello spazio aereo della Nato è "deliberato, ben pianificato e  mirato a diversi obiettivi", tra cui il testare i sistemi di difesa  aerea occidentali.

Cosa sono le 'azioni preventive' evocate dall'ammiraglio Cavo Dragone

È alta la tensione tra la Nato e Mosca dopo le parole dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare dell’Alleanza Atlantica. L’ufficiale in una intervista al Financial Times ha detto che la Nato sta valutando una postura più “aggressiva” alla luce degli attacchi informatici, dei sabotaggi e delle violazioni dello spazio aereo alleato, attribuiti spesso alla Russia. L’ammiraglio ha detto che un “attacco preventivo” potrebbe essere considerato “un'azione difensiva”, ma ha avvertito: “È più lontano dal nostro normale modo di pensare”.

Cosa sono le 'azioni preventive' evocate dall'ammiraglio Cavo Dragone

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Zelensky: "Grato a Meloni per il sostegno fornito"

"Ho avuto una conversazione molto approfondita con il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, @GiorgiaMeloni", scrive su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Sono grato per la grande attenzione prestata agli sforzi diplomatici e per il sostegno alla nostra infrastruttura energetica con le attrezzature che l'Italia consegnera' nei prossimi giorni. Abbiamo discusso i risultati del nostro impegno con la parte americana, nonche' le prospettive e le sfide attuali. C'e' ancora molto lavoro da fare insieme per garantire che la Russia si impegni realmente a porre fine alla guerra. L'Italia sostiene chiaramente la necessita' di una reale sicurezza e di prevenire nuovi focolai di guerra. Stiamo preparando sforzi congiunti in Europa per far funzionare la diplomazia".

Zelensky: "Italia sostiene la necessità di reale sicurezza e di prevenire nuove guerre"

Con la premier Giorgia Meloni, Volodymyr Zelensky ha discusso "i  risultati del nostro impegno con la parte americana, nonché le  prospettive e le sfide attuali". Secondo quanto scritto su X dal  presidente ucraino dopo il loro colloquio telefonico, "c'è ancora molto  lavoro da fare insieme per garantire che la Russia si impegni realmente a  porre fine alla guerra. L'Italia sostiene chiaramente la necessità di  una reale sicurezza e di prevenire lo scoppio di nuove guerre". "Stiamo  preparando sforzi congiunti in Europa per far funzionare la diplomazia",  conclude Zelensky, che domani sarà a Londra e poi anche a Roma e  Bruxelles.

Guerra in Ucraina, la dipendenza di Kiev alle armi 'made in Usa'. DATI

Come riporta il Financial Times, il 90% del totale dei sistemi missilistici  in dotazione all'esercito ucraino è di fabbricazione americana, così  come l'80% dell'artiglieria. Anche di questo si è parlato nella puntata  di "Numeri", di Sky TG24

Guerra in Ucraina, la dipendenza di Kiev alle armi 'made in Usa'. DATI

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Wsj: 'L'Europa cattiva? Gli Usa stravolgono la storia'

"Gli Stati Uniti capovolgono la storia definendo l'Europa e non la  Russia il cattivo" in quella che è la nuova strategia delineata dalla  Casa Bianca. Lo sottolinea il Wall Street Journal, dopo  le parole dedicate all’Europa nel documento che contiene la  nuova National Security Strategy degli Stati Uniti ed in cui il  presidente Donald Trump ha,  di fatto, scaricato il Vecchio Continente avvertendo che, se non  cambia, rischia la "reale prospettiva di cancellazione della sua  civiltà". Secondo il Wsj, in particolare, il documento mette in evidenza  quanto "radicalmente l'amministrazione Trump stia rimodellando la  tradizionale politica estera americana, e rischia di ampliare le  divisioni all'interno dell'alleanza transatlantica".

Wsj: 'L'Europa cattiva? Gli Usa stravolgono la storia'

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Ucraina, Durigon: "Calenda piuttosto si tatui bandiera Italia"

"La Lega traditrice della Patria? Calenda non sa come attirare attenzione perche' sta sparendo da ogni meccanismo politico, quindi cerca di estremizzare concetti e lo fa in maniera errata". Lo ha detto il vicesegretario della Lega, Claudio Durigon, questa sera al Teatro alla Scala per la Prima, replicando alle dichiarazioni di Carlo Calenda sulla Lega e i presunti finanziamenti russi. "Noi siamo per la patria e per la pace. Calenda, invece di tatuarsi l'Ucraina, che sta subendo un grande attacco, potrebbe tatuarsi la bandiera dell'Italia per essere patriota", ha aggiunto il sottosegretario.

Meloni a Zelensky: "Sostegno a impegno Usa per percorso di pace"

Nel corso del colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la premier Giorgia Meloni ha "nuovamente espresso sostegno al processo negoziale in corso e all'impegno degli Stati Uniti per individuare un percorso che possa condurre a una pace giusta e duratura". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi dopo la telefonata sui due leader.

Meloni a Zelensky: "Solidarietà per attacchi russi a civili"

Nel corso del colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la premier Giorgia Meloni "ha innanzitutto voluto rinnovare la solidarietà italiana a seguito di una nuova serie di attacchi indiscriminati russi contro obiettivi civili ucraini e ha annunciato al Presidente Zelensky l'invio di forniture di emergenza a sostegno delle infrastrutture energetiche e della popolazione. I generatori forniti da aziende italiane verranno inviati in Ucraina già nelle prossime settimane". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi dopo la telefonata fra i due leader.

Meloni sente Zelensky, presidente ucraino a giorni a Roma

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una  conversazione telefonica con il presidente ucraino Volodymr Zelensky "in  vista di una serie di visite di lavoro che quest'ultimo compirà in  questi giorni a Londra, Bruxelles e Roma, nell'ambito dei suoi contatti  sul processo di pace in Ucraina con i principali leader europei". Lo  riferisce una nota di Palazzo Chigi.

Nave della flotta russa del mar Baltico attracca ad Algeri

La nave BOIKII della flotta russa del Mar Baltico ha attraccato oggi al porto della capitale Algeri per una sosta di tre giorni, nell'ambito dell'attuazione del programma di cooperazione militare bilaterale algerino-russo. È quanto indica un comunicato del ministero della Difesa algerino.    Durante lo scalo, il comandante della missione russa e la delegazione che lo accompagna hanno incontrato il capo della facciata marittima centrale algerina presso la sede della base navale di Algeri, dove hanno discusso dei mezzi per rafforzare la cooperazione bilaterale e lo scambio di competenze tra le marine dei due paesi.    Inoltre, saranno condotte esercitazioni navali congiunte di tipo "Passex" in mare, con la partecipazione della zattera "El Motassadi" della Marina algerina e della nave russa "BOIKII", secondo quanto precisato nel comunicato.    L'esercitazione, informa ancora il dicastero algerino, mira a promuovere la cooperazione tra le unità navali dei due paesi e a scambiare esperienze nei settori delle manovre, del coordinamento operativo, delle comunicazioni marittime e delle operazioni di sicurezza in mare.

Musk attacca ancora l'Ue: “È praticamente il quarto Reich”

Elon Musk attacca ancora l’Ue, alzando ulteriormente i toni dello  scontro con le istituzioni europee. Il patron di X ha definito Bruxelles  “il Quarto Reich”, rispondendo "praticamente" a un post che riportava  proprio quell’espressione insieme a un’immagine in cui una svastica  compare sotto la bandiera europea.

Musk attacca ancora l'Ue: “È praticamente il quarto Reich”

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Ucraina, Kellog: accordo vicino. Mosca: revisione profonda. VIDEO

Ucraina, Kellog: accordo vicino. Mosca: revisione profonda | Video Sky - Sky TG24

Ucraina, Kellog: accordo vicino. Mosca: revisione profonda | Video Sky - Sky TG24

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Bergamini: "Il sostegno all'Ucraina è una questione di libertà"

"Per Forza Italia il sostegno all'Ucraina è una questione di libertà.  Abbiamo riconosciuto da subito lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti  e auspichiamo che lo portino avanti fino in fondo, senza tentennamenti,  per il raggiungimento di una pace giusta". Così Deborah Bergamini, vice  segretario nazionale di Forza Italia e responsabile del dipartimento  esteri, ai microfoni del Tg3.

Ucraina, flashmob fuori da Scala: "Da Stalin a Putin"

“Dove c’è la democrazia non c’è bisogno di nascondersi” è il messaggio  lanciato al flashmob organizzato da +Europa in occasione della Prima  della Scala, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e della  classe dirigente sulla situazione in Ucraina. “La mia musica non è mai  come appare, si nasconde’ si legge sul cartello esibito  dall’organizzatrice Martina Scaccabarozzi. La citazione è di Dmitrij  Shostakovic, l’autore dell’opera che inaugura la stagione lirica del  Piermarini ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk', nata nell’ombra  della Russia di Putin. “Questo significa - spiega Scaccabarozzi - che  sotto le dittature bisogna nascondersi”. A spiegare il parallelismo tra  la Russia di allora e di oggi il manifesto “da Stalin a Putin”. “Il  popolo ucraino sta facendo la resistenza anche per tutta Europa”, dice  Sccabarozzi.

Kiev: "Stiamo allontanando forze russe da Pokrovsk"

'Le forze di ucraine difesa stanno allontanando le forze russe da Pokrovsk'. Lo riporta RBC-Ucraina citando la pagina Facebook del Gruppo di forze "Est". "A Pokrovsk sono in corso operazioni di ricerca e assalto e l'eliminazione del nemico negli edifici cittadini. A Myrnograd, le unita' ucraine stanno mantenendo le linee difensive ed eliminando il nemico nelle vicinanze della citta'", aggiunge l'esercito di Kiev. Myrnorad e' la citta' che protegge il lato nord della sacca di Pokrovsk. L'epicentro dei combattimenti nella regione di Donetsk e' da tempo la direzione di Pokrovsk. "Le truppe russe stanno cercando di circondare Pokrovsk da diverse direzioni e vi stanno inviando forze aggiuntive", dice l'esercito ucraino. I soldati russi sono concentrati principalmente nel sud di Pokrovsk e piccoli gruppi sono presenti in tutto l'agglomerato. Secondo il colonnello delle forze armate ucraine Vladislav Seleznyov, citato da Rbc-Ucraina, la Russia ha concentrato piu' di 140 mila truppe nella direzione di Pokrovsk. Alcuni giorni fa Vladimir Putin aveva proclama la conquista di Pokrovsk, la citta' di circa 60mila abitanti, la gran parte dei quali sfollati a causa della guerra, e snodo strategico chiave della regione del Donetsk. Da molte settimane infuriano feroci battaglie per la conquista della citta', con le forze russe che di conquistarla e gli ucraini di difenderla.

Trump Jr.: "Usa potrebbero fermare aiuti militari a Kiev"

Gli Usa potrebbero cessare di fornire aiuti militari all'Ucraina. Lo dice il figlio maggiore del presidente Usa, Donald Trump jr, durante un forum a Doha. Secondo il Guardian, alla domanda se il presidente Usa potrebbe interrompere gli aiuti militari a Kiev, Trump jr. ha risposto che e' possibile, aggiungendo che suo padre e' una delle persone piu' imprevedibili della politica. Gli Stati Uniti non sarebbero piu' "l'idiota con il libretto degli assegni", ha aggiunto. Trump jr., che non ha alcun ruolo nell'amministrazione, e' comunque una figura di primo piano del Mondo Maga ed e' da sempre contrario al sostegno americano all'Ucraina. Trump jr. ha anche attaccato l'Ue, affermando che le sanzioni europee non stanno funzionando e che hanno semplicemente aumentato il prezzo del petrolio con cui la Russia avrebbe potuto finanziare la sua guerra. Il piano europeo e' "aspettiamo che la Russia vada in bancarotta: ma questo non e' un piano", ha concluso. In un durissimo intervento contro la classe dirigente di Kiev, Trump jr. ha affermato che i ricchi "corrotti" dell'Ucraina sono fuggiti dal loro Paese lasciando "la classe contadina" a combattere la guerra. Il figlio del presidente Usa ha detto di avere notato quest'estate a Monaco, in un solo giorno, che il 50% di auto di lusso come Bugatti e Ferrari, aveva targhe ucraine. "I ricchi sono fuggiti e hanno lasciato quella che credevano essere la classe contadina a combattere queste guerre. Non c'e' alcun incentivo a fermarsi perche' finche' il treno dei soldi arriva e loro rubano, nessuno controlla nulla, quindi non c'e' motivo di arrivare alla pace", ha aggiunto. Secondo Trump jr. il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sta prolungando la guerra perche' sa che non vincerebbe le elezioni in caso di fine del conflitto. Ha definito Zelensky vicino alla sinistra e ha detto che l'Ucraina e' molto piu' corrotta della Russia. Secondo la ricostruzione del Guardian, Trump jr. ha aggiunto che le navi venezuelane che portano il fentanyl negli Stati Uniti sono "un pericolo molto piu' chiaro e concreto di qualsiasi cosa stia accadendo in Ucraina o in Russia".

Ushakov: "Servono modifiche radicali al piano di pace"

Per Mosca sono necessari "cambiamenti radicali" al piano di pace per  porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina prima che questo sia  accettabile per la Russia. A dichiararlo è Yuri Ushakov, consigliere di  Vladimir Putin per la politica estera, citato dai media russi. Gli Stati  Uniti - ha affermato, secondo quanto riporta SkyNews - dovranno  "apportare modifiche serie, direi radicali, ai loro documenti"  sull'Ucraina. Commenti che seguono quelli di Keith Kellogg, inviato  speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, secondo il quale un accordo  per porre fine alla guerra è "davvero vicino".

Politico: "Da Russia a Venezuela, sono 5 i consiglieri di Trump"

Un ristretto numero di cinque consiglieri guida la politica estera dell'era Donald Trump: dalla Russia alla guerra a Gaza passando per il possibile attacco al Venezuela, il club ristretto di occupa di tutti i dossier aperti, riservando un accesso illimitato al presidente e la possibilità di decidere con velocità. I cinque su cui Trump fa affidamento - riporta Politico - sono l'inviato Steve Witkoff, il segretario di Stato Marco Rubio, il vicepresidente JD Vance, il capo dello staff Susie Wiles e il capo del Pentagono Pete Hegseth. Su richiesta di Witkoff al gruppo si è aggiunto Jared Kushner, chiamato per le trattative di pace a Gaza e rimasto per quelle in corso per l'Ucraina. All'interno del ristretto gruppo non ci sono gerarchie, se non il fatto che il capo è Trump.

Trump Jr: "Ucraina? Americani stanchi di firmare assegni"

"Per anni gli americani hanno firmato gli assegni. L'opinione pubblica americana ora non ha più voglia. Dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina ho sentito dire che la guerra in Ucraina era la priorità per i repubblicani. E ho sempre pensato che fosse strano perché, pur parlando direttamente con gli americani, non ho mai sentito dire nulla del genere. Non siamo gli idioti che firmano assegni". Lo ha detto Donald Trump Jr lasciando intravedere la possibilità di una fine degli aiuti militari a Kiev. "Vogliamo la pace, ma qual è l'idea per l'Europa che è al confine con la Russia? Il piano degli europei è vincere a livello economico e aspettare che la Russia finisca in bancarotta. Questo non è un piano", ha detto Trump Jr ribadendo che "tutti devono fare la loro parte".      Per la Russia - ha aggiunto - "non sono i figli degli oligarchi a combattere la guerra, ma la gente dalla Siberia. Putin sta usando la guerra per ricostruire la sua manifattura. Le sanzioni imposte non hanno fatto nulla, se non aumentare i prezzi, consentendogli di finanziare la guerra. Finora non ci sono stati incentivi per sedersi al tavoli. Zelensky sapeva che non avrebbe vinto un'elezione, Putin stava costruendo la sua base manifatturiera. Il risultato è stato migliaia di giovani morti per nulla", ha spiegato Trump Jr. osservando come l'Ucraina è più corrotta della Russia e Zelensky è il maggior venditore della storia. Ma in seguito alla guerra il presidente ucraino è divenuto "quasi una divinità per la sinistra, uno che non poteva mai sbagliare".      A chi gli chiedeva se suo padre intendesse abbandonare l'Ucraina, Trump Jr ha risposto: "Penso che potrebbe farlo. Quello che mio padre ha di unico è che non sai mai quello che farà. Il fatto che è imprevedibile e non segue un copione costringe tutti a confrontarsi in un modo intellettualmente onesto".

Kiev: "Bombe russe sulla regione di Kharkiv, 2 morti e 8 feriti"

Due persone sono state uccise e altre sette sono rimaste ferite durante i bombardamenti effettuati dalle forze russe nei distretti di Kupiansk e Chuhuiv, nella regione ucraina di Kharkiv: lo denuncia la polizia regionale di Kharkiv su Telegram, secondo quanto riportato da Ukrinform.    "Il 7 dicembre, le forze russe hanno effettuato bombardamenti nei distretti di Kupiansk e Chuhuiv. Utilizzando l'aviazione guidata, il nemico ha colpito il villaggio di Podoly. Una donna di 70 anni è morta a causa delle ferite riportate. Anche una donna di 68 anni è rimasta ferita ed è stata portata in ospedale", sostengono le autorità ucraine, secondo cui un'altra persona è stata uccisa a Vovchansk, sempre nel Kharkiv, a seguito dei bombardamenti, mentre altre sette persone sono rimaste ferite.

Donald Trump Jr: "Mio padre potrebbe abbandonare processo di pace"

Donald Trump potrebbe abbandonare il processo di pace per la guerra in Ucraina. A non escludere la possibilità è il figlio maggiore del presidente Donald Trump Jr, sottolineando che Volodymyr Zelensky sta prolungando la guerra perché è consapevole che se finisse non vincerebbe e che l'Ucraina è molto più corrotta della Russia.     Trump Jr - riporta il Guardian - ha criticato anche le sanzioni europee alla Russia che hanno solo aumentato in prezzi. I ricchi ucraini sono "corrotti" e hanno scaricato il loro Paese, lasciando quella che ritengono la "classe contadina" a combattere, ha aggiunto, mettendo in evidenza che la scorsa estate a Monaco in un solo giorno ha notato che il 50% della auto di lusso aveva la targa ucraina.

Scontro Usa-Ue, i motivi dell'attacco di Trump e gli scenari futuri

Se l'Europa non cambia, "rischia la cancellazione della sua civiltà". Sono le parole "incendiarie" del presidente americano Donald Trump, pronunciate mentre svelava al mondo la nuova National Security Strategy,  un documento di 33 pagine all'insegna dell'America First. Il leader  degli Stati Uniti ha delineato le sue priorità e usato parole dure per  il Vecchio Continente, criticandolo su tutti i fronti: dalle politiche migratorie alla "censura della libertà di parola", passando per le sue "aspettative irrealistiche" sulla guerra in Ucraina.  Vediamole nel dettaglio le affermazioni di Trump, l'ondata di polemiche  che hanno scatenato e quali sono gli scenari per l'Europa dopo quella  che molti analisti definiscono "una spaccatura" tra Usa e Ue.

Scontro Usa-Ue, i motivi dell'attacco di Trump e gli scenari futuri

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Zelensky: "Lottiamo per l'indipendenza grazie al nostro popolo"

"L'Ucraina è in grado di lottare per la propria indipendenza perché il nostro popolo e le nostre comunità difendono l'Ucraina, hanno a cuore il nostro Stato, sostengono coloro che stanno affrontando le difficoltà più grandi e, naturalmente, aiutano la nostra difesa". Lo ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.     Il presidente ucraino ha aggiunto che nella giornata di oggi "rendiamo omaggio a tutte queste comunità attive, a tutti i nostri leader comunitari e a ogni cuore ucraino premuroso che cerca la fine di questa guerra e lavora per realizzarla" e ha annunciato per questa occasione, nella Giornata dell'autogoverno locale, l'istituzione di "un nuovo riconoscimento ucraino per premiare proprio queste comunità attive e solidali: un premio specifico per le comunità, le comunità del soccorso e del coraggio".

Orban: "L'Europa ci spinge verso la guerra, noi siamo con Trump"

"Il percorso verso la guerra si snoda in quattro fasi: diplomazia infranta, sanzioni e tagli ai legami commerciali, coscrizione ed economia di guerra, confronto diretto. I leader europei stanno spingendo il continente pericolosamente vicino alla fase 4. L'Ungheria ne resterà alla larga e continuerà a battersi con fermezza per la pace, con coraggio e forza d'animo a guidarci". Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban.    "L'America - aggiunge in un altro post - ha finalmente un presidente che odia davvero la guerra. Stiamo al fianco di Donald Trump, un leader pronto a porre fine a questa follia e a portare la pace".

Kellogg: "Accordo davvero vicino"

E' "davvero vicino" un accordo per porre fine al conflitto innescato  dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina avviata nel febbraio di  tre anni fa. Parola di Keith Kellogg, inviato per l'Ucraina di Donald  Trump, secondo il quale si tratta di risolvere la questione del futuro  del Donbass e della centrale nucleare di Zaporizhzhia, in mano alle  forze russe dal marzo 2022. "Se sei un militare - ha detto durante il  Reagan National Defense Forum - sai che gli ultimi dieci metri per  arrivare all'obiettivo sono sempre i più difficili. E' lì che si  concentrano gli attriti. Credo siamo negli ultimi dieci metri". "Penso  tutto si riduca a un paio di questioni", ha affermato, citando il  Donbass e Zaporizhzhia e aggiungendo che "se si risolveranno questi due  punti, il resto si risolverà abbastanza bene". E ha insistito nel  ritenere che un accordo sia "molto vicino". Per  Kellogg, il conflitto in Ucraina "è senza precedenti" dalla Seconda  Guerra Mondiale e "Russia e Ucraina, insieme, contano più di due  milioni" di perdite. Ha parlato di "bilanci orribili", in assenza, da  mesi, di dati confermati da Kiev e Mosca, e ribadito che "è necessario  porre fine al conflitto".

Berlino: "La Cina spinga la Russia a colloqui di pace seri"

Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha esortato la Cina ad aumentare la pressione "per spingere la Russia verso negoziati seri che rispettino la sovranità dell'Ucraina". "Per noi è fondamentale che Pechino contribuisca a una pace giusta e duratura", ha detto il titolare della diplomazia tedesca a Berlino, alla vigilia della sua prima visita ufficiale in Cina.    Durante la missione, Wadephul intende affrontare anche alcuni dei dossier più sensibili nei rapporti economici tra l'Europa e la Cina, a partire da semiconduttori, minerali critici, acciaio e auto elettriche. "Le restrizioni sulle terre rare e la sovraccapacità cinese nell'elettrico e nell'acciaio preoccupano fortemente le nostre aziende", ha sottolineato ai media tedeschi.    La visita, inizialmente prevista per ottobre, era stata rinviata dopo che Pechino aveva confermato solo uno degli incontri richiesti da Berlino. "In tempi di tensioni internazionali e profondi cambiamenti geopolitici, un dialogo diretto con la Cina è indispensabile", ha affermato Wadephul, sottolineando che "le posizioni possono divergere, ma la libertà, la sicurezza e la prosperità di Germania ed Europa restano strettamente legate alla Cina".

Ucraina: Ushakov, Usa ci hanno promesso accordo solido

Gli Stati Uniti hanno promesso un accordo solido con la Russia se le due parti raggiungeranno un accordo. Lo ha detto il consigliere el Cremlino, Yuri Ushakov, intervistato da Rossiya 1. "Gli americani giurano che se Trump accetta qualcosa, sara' una cosa ferrea", ha detto Ushakov. Secondo quanto riporta Ria Novosti, Ushakov ha detto che Mosca e Washington stanno lavorando a un accordo a lungo termine, mentre un cessate il fuoco non è sul tavolo. La necessità di un cessate il fuoco prima di un accordo più ampio è invece un punto fermo delle richieste di Kiev. Secondo Ushakov le parti stanno cercando di negoziare disposizioni complesse che determineranno la forma e il destino del futuro accordo e alcune questioni riguardanti l'Ucraina richiedono agli Stati Uniti di apportare modifiche radicali ai propri documenti. L'assistente di Vladimir Putin ha aggiunto che l'avanzata dell'esercito russo in prima linea ha creato un ambiente più favorevole per i negoziati con la delegazione americana al Cremlino. Parlando dell'esito dell'incontro, ha osservato che Russia e Stati Uniti hanno iniziato a comprendere meglio le rispettive posizioni. Un possibile incontro tra Putin e Trump non è stato discusso.

Militari di Kiev: "Riconquistato un villaggio nel Dnipropetrovsk"

Le forze ucraine hanno recuperato dai russi il controllo del villaggio di Tykhe, nella regione di Dnipropetrovsk: lo riferisce l'agenzia Rbc, citando la 67esima brigata meccanizzata ucraina. "Dichiariamo ufficialmente che il villaggio di Tykhe è sotto il controllo dei nostri soldati", afferma un comunicato datato 6 dicembre. Fonti russe avevano reclamato la presa del villaggio lo scorso 21 novembre, secondo Rbc.

Alla prima della Scala flash mob di +Europa per l'Ucraina

"In occasione della prestigiosa inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala, una delegazione di +Europa terrà un flash mob simbolico, volto a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica e della classe dirigente sulla situazione in Ucraina. Il nostro gesto non vuole essere una critica all'arte o alla cultura, ma un monito alla libertà e alla democrazia in Europa minacciate dalla Russia di Putin, difese strenuamente dal popolo ucraino". Lo dichiarano Martina Scaccabarozzi, +Europa Milano, e Giulio Guastini dell'assemblea nazionale +Europa. "Rappresentiamo l'Europa dello stato di diritto, dalla parte dell'Ucraina e ci appelliamo all'Ue perché la crisi internazionale e le sfide economiche ci impongono un'accelerazione verso gli Stati federati d'Europa, per la difesa dei valori che mettono al centro la pace e la cooperazione internazionale. Aderisce il Movimento Federalista Europeo di  Milano", aggiungono gli esponenti di +Europa. "La mia musica non è mai come appare, si nasconde, affermava Shostakovich, una testimonianza bruciante del costo umano e artistico della tirannia. Nata nell'ombra della Russia di Stalin, un regime che considerava la libertà di espressione una minaccia mortale, quest'opera fu perseguitata, censurata e talvolta persino soppressa. La sua storia è intrisa della battaglia personale dell'autore contro un sistema che cercava di controllare il pensiero, la parola e la creatività stessa. Questa lotta non è confinata ai libri di storia. Oggi, in un panorama globale in rapida evoluzione, i fantasmi della soppressione continuano ad aleggiare. Dalla diffusione della disinformazione mirata che erode la fiducia nella verità, alla censura che imbavaglia voci dissenzienti, fino ai nuovi autoritarismi che minacciano i diritti civili e la libertà di stampa: la vigilanza è più cruciale che mai", concludono.

Perché è difficile intercettare i droni e quanto costa abbatterli

Dalla guerra d’invasione della Russia in Ucraina fino ai sorvoli sugli aeroporti in Danimarca, passando per lo sconfinamento in Polonia e per l’utilizzo nei vari conflitti che hanno infiammato il Medio Oriente, i droni sono diventati protagonisti di diverse crisi internazionali e campi di battaglia. Poco costosi rispetto a strumenti bellici come i missili - e proprio per questo molto costosi da intercettare usando i missili oppure gli aerei - i droni stanno diventando una parte importante delle forze armate di molti Paesi e anche un problema da gestire, soprattutto nel caso di attacchi o incursioni portate con questi velivoli.

Perché è difficile intercettare i droni e quanto costa abbatterli

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Zelensky: "Quasi 2900 droni e missili sull'Ucraina in 7 giorni"

"Quasi ogni giorno e ogni notte, i nostri servizi di emergenza si occupano delle conseguenze degli attacchi russi contro città e comunità ucraine pacifiche. Solo questa settimana, la Russia ha lanciato oltre 1.600 droni d'attacco, circa 1.200 bombe aeree guidate e quasi 70 missili di vario tipo contro l'Ucraina". Lo ha riferito su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Gli obiettivi principali di questi attacchi sono le infrastrutture che mantengono in funzione la vita quotidiana. Anche oggi si è verificato un altro attacco: oltre 240 droni e 5 missili balistici, che hanno causato danni in sette regioni. Tragicamente, persone sono state uccise a Slovyansk e nella regione di Chernihiv", ha detto Zelensky. "Continuiamo a lavorare con i nostri partner per garantire che, in risposta a questi attacchi, le nostre difese diventino più forti. La priorità è chiara: più sistemi di difesa aerea e missili, e maggiore supporto per i nostri difensori. Ogni accordo deve essere implementato più rapidamente", ha sottolineato. 

Zelensky

©Ansa

Bonelli: "L'asse Trump-Putin con la complicità della destra europea vuole smantellare l'Ue"

"La dichiarazione del portavoce del Cremlino, Peskov, è la prova provata che Trump e Putin vogliono politicamente demolire l’Europa. L’asse Trump-Putin mira a cancellare l’Europa non militarmente, ma attaccando le sue regole democratiche a difesa dei diritti e dell’ambiente: dalla transizione ecologica al Digital Services Act, che contrasta la diffusione di menzogne sulle piattaforme social. Trump è il primo promotore mondiale del GNL, mentre Putin dispone di 47 mila miliardi di metri cubi di gas, una quantità che potrebbe soddisfare il fabbisogno europeo per oltre 100 anni. Questo è il motivo per cui entrambi hanno sabotato le politiche sul clima: lo fanno in nome del profitto e dei business generati da petrolio e gas, che alimentano guerre e non solo. La destra globale, compresa quella di Giorgia Meloni, è complice di questa strategia che vuole disgregare l’Europa per trasformare i Paesi membri in satelliti di Putin, come Orbán o di Trump, come nel caso di Meloni”. Così in una nota Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde. 

Inviato Usa Kellogg: "Molto vicini ad un accordo di pace in Ucraina"

L'inviato speciale uscente del presidente Trump per l'Ucraina, Keith Kellogg, ha affermato che un accordo per porre fine alla guerra è "davvero vicino" e che ora dipende dalla risoluzione di due principali questioni in sospeso: il futuro della regione ucraina del Donbass e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Kellogg, che dovrebbe lasciare il suo incarico a gennaio, ha dichiarato che gli sforzi per risolvere il conflitto si concentrano "negli ultimi 10 metri", che a suo dire sono sempre i più difficili. Le due principali questioni in sospeso, ha affermato Kellogg citato da Reuters online, riguardavano il territorio - principalmente il futuro del Donbass - e il futuro della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, sotto il controllo russo. "Se risolviamo queste due questioni, penso che il resto si risolverà abbastanza bene", ha dichiarato Kellogg alla Ronald Reagan Presidential Library and Museum di Simi Valley, in California. "Ci siamo quasi, siamo davvero, davvero vicini", ha detto. Kellogg ha affermato che la portata delle morti e dei feriti causati dalla guerra in Ucraina è "orribile" e senza precedenti in termini di conflitto regionale: secondo l'inviato Usa, insieme Russia e Ucraina hanno subito oltre 2 milioni di vittime, tra morti e feriti, dall'inizio della guerra. Né la Russia né l'Ucraina divulgano stime credibili delle loro perdite. La Russia attualmente controlla il 19,2% dell'Ucraina, inclusa la Crimea che ha annesso nel 2014, l'intera regione di Lugansk, oltre l'80% di Donetsk, circa il 75% di Kherson e Zaporizhzhia e frammenti delle regioni di Kharkiv, Sumy, Mykolaiv e Dnipropetrovsk. 

Scontro Usa-Ue, i motivi dell'attacco di Trump e gli scenari futuri

Se l'Europa non cambia, "rischia la cancellazione della sua civiltà". Sono le parole "incendiarie" del presidente americano Donald Trump, pronunciate mentre svelava al mondo la nuova National Security Strategy, un documento di 33 pagine all'insegna dell'America First. Il leader degli Stati Uniti ha delineato le sue priorità e usato parole dure per il Vecchio Continente, criticandolo su tutti i fronti: dalle politiche migratorie alla "censura della libertà di parola", passando per le sue "aspettative irrealistiche" sulla guerra in Ucraina. Vediamole nel dettaglio le affermazioni di Trump, l'ondata di polemiche che hanno scatenato e quali sono gli scenari per l'Europa dopo quella che molti analisti definiscono "una spaccatura" tra Usa e Ue.

Scontro Usa-Ue, i motivi dell'attacco di Trump e gli scenari futuri

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La Russia rivendica il controllo di altre due località nel Donetsk e a Kharkiv

La Russia rivendica il controllo di altre due località ucraine nel Donetsk e nella regione di Kharkiv. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, riportano i media russi, le forze russe hanno preso il controllo della località di Kucherivka, nella regione di Kharkiv, e del villaggio di Rivne, nel Donetsk.

Cremlino: "La strategia Usa sull'Europa è in linea con Mosca"

I cambiamenti adottati da Donald Trump sulla strategia per la sicurezza nazionale - che critica duramente l'Europa evocando il rischio di "cancellazione della civiltà" - sono "coerenti" con la visione di Mosca e possono garantire un "lavoro costruttivo" con gli Usa sulla soluzione ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov citato dalla Tass. "Gli aggiustamenti sono in gran parte coerenti con la nostra visione", ha osservato. "Forse possiamo sperare che questa possa essere una modesta garanzia che saremo in grado di continuare in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina". 

Ucraina, media: "La questione territoriale rimane la più spinosa"

E' la questione dei territori che l'Ucraina dovrebbe cedere alla Russia la più difficile da sbrogliare nel negoziato in corso per un accordo di pace. E' quanto hanno riferito ad Axios fonti ben informate sugli ultimi colloqui, durante i quali i mediatori americani, Steve Witkoff e Jared Kushner, avrebbero chiesto sia al presidente russo Vladimir Putin che all'omologo ucraino Volodymyr Zelensky di essere meno intransigenti nelle loro richieste. La discussione sui territori "è stata difficile", ha spiegato la fonte, dopo la telefonata di ieri tra i due negoziatori statunitensi e le loro controparti Andriy Gnatov e Rustem Umerov, alla quale si e' unito Zelensky stesso. Mosca continua a chiedere che gli ucraini si ritirano dall'intero Donbass, ovvero le province di Lugansk e Donetsk, nonostante in quest'ultimo oblast Kiev controlli ancora significative aree fortificate. Gli Usa su questo punto, ha spiegato un'altra fonte, "stanno cercando di sviluppare nuove idee per appianare le divergenze". Un'altra questione chiave è rappresentata dalle garanzie di sicurezza per l'Ucraina sulle quali, ha appreso Axios, sono stati registrati "significativi progressi" ma serve pero' ulteriore lavoro "per garantire che entrambe le parti le interpretino allo stesso modo".

Ucraina, Aiea: “Cupola protettiva centrale Chernobyl non è più sicura”

I danni causati da un drone russo lo scorso febbraio sono severi. L’Aiea, che ha ispezionato il sito la scorsa settimana, ha confermato la perdita dei principali componenti di sicurezza, compresa la capacità di contenimento. I sistemi di monitoraggio non hanno invece riportato danni permanenti.

Ucraina, Aiea: “Cupola protettiva centrale Chernobyl non è più sicura”

Ucraina, Aiea: “Cupola protettiva centrale Chernobyl non è più sicura”

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Kiev denuncia: "Per gli attacchi russi blackout fino a 16 ore al giorno"

Potrebbero volerci "settimane" per i lavori di ripristino della rete elettrica ucraina dopo l'attacco russo nella notte del 6 dicembre. Lo ha detto Vitalii Zaychenko, a capo di Ukrenergo, il gestore della rete, come riporta stamani Ukrinform. "Purtroppo nella maggior parte delle regioni le interruzioni di energia elettrica non vanno più avanti per otto ore, ma probabilmente fino a 12, 16 ore (al giorno)", ha detto. 

"Oggi avremmo dovuto avere interruzioni di corrente di 4-8 ore, ma a causa degli attacchi alla rete elettrica, la durata dei blackout aumenta", ha aggiunto, parlando di una situazione "piuttosto difficile".

Usa, il Cremlino: "La Russia non più definita minaccia diretta, passo positivo"

Mosca parla di "passo positivo" con la nuova Strategia per la sicurezza nazionale Usa affermando che abbandona l' "approccio" delle precedenti Amministrazioni e la descrizione della Russia come "minaccia diretta". "Lo consideriamo un passo positivo", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in dichiarazioni all'agenzia russa Tass. Il Cremlino, ha aggiunto, sta studiando il documento e, ha sostenuto, "nel complesso i messaggi (sulle relazioni Usa-Russia) sono certamente in contrasto con gli approcci delle precedenti Amministrazioni" Usa.

Kiev: "Stanotte 5 missili e 241 droni russi contro l'Ucraina"

Stanotte, la Russia "ha lanciato un attacco combinato contro infrastrutture critiche in Ucraina" utilizzando "5 missili balistici e 241 droni di vario tipo". Lo ha dichiarato l'aeronautica ucraina specificando che nei raid sono stati utilizzati "tre missili aerobalistici Kh-47M2 "Kinzhal" e "due missili balistici Iskander-M/KN-23". In risposta, "i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto/soppresso 179 bersagli aerei", tra cui quattro missili, mentre 65 droni d'attacco hanno colpito obiettivi in 14 località, ha spiegato l'aeronautica. 

Ucraina, il governo finisce in trincea

Lo stallo sugli aiuti a Kiev mette in luce  le divisioni con Salvini e mina la compattezza che ha garantito a Meloni un ruolo stabile nei tavoli internazionali. L'incognita Lega - alla vigilia di un anno elettorale - rischia di mettere in crisi l'esecutivo.

Ucraina: il governo finisce in trincea

Ucraina: il governo finisce in trincea

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Lunedì a Londra incontro Zelensky, Starmer, Macron e Merz. VIDEO

Kiev: "Blackout e niente riscaldamento a Kremenchuk dopo raid"

In alcune zone di Kremenchuk si sono verificate interruzioni nella fornitura di elettricità, acqua e riscaldamento a seguito del massiccio attacco russo lanciato nella notte sulla città ucraina. Lo ha riferito il sindaco Vitaliy Maletsky. "Un altro massiccio attacco combinato alle infrastrutture di Kremenchuk" dove "ci sono interruzioni di corrente, acqua e riscaldamento in alcune zone della città", ha detto il sindaco su Telegram. "Tutti i servizi cittadini stanno lavorando 24 ore su 24 per ripristinare i sistemi critici il prima possibile", ha aggiunto. 

Kellogg: intesa vicina, nodi Donetsk e Zaporizhzhia

La soluzione del conflitto in Ucraina è vicina ma per sbloccare il negoziato occorre sciogliere i nodi del Donetsk, che Mosca vuole annettere completamente, e della centrale nucleare di Zaporizhzhia, al momento sotto il controllo russo. Lo ha dichiarato l'inviato della Casa Bianca, Keith Kellogg, durante un convegno organizzato in California dalla Ronald Reagan Presidential Foundation, riportano i media Usa. "L'ultimo miglio verso l'obiettivo e' sempre il piu' difficile", ha detto Kellogg, "se risolviamo queste due questioni, credo che il resto si sistemera' abbastanza bene". 

Ucraina, raffica di missili e droni russi su Kremenchuk

Raffica di missili e droni russi su Kremenchuk, nell'Ucraina centrale. I media locali riferiscono che intorno all'1,30 locali, si sono udite delle esplosioni. Diversi missili ipersonici Kinzhal e decine di droni russi sono stati lanciati sulla citta' che si trova a circa 250 chilometri a sud-est della capitale Kiev. Il sindaco, Vitaliy Maletsky, ha riferito che ci sono interruzioni nella fornitura di elettricita', acqua e riscaldamento in alcuni quartieri, e che il personale e' al lavoro per ripristinare le interruzioni. 

Mosca: 77 droni ucraini abbattuti stanotte sulle regioni russe

Mosca afferma che stanotte le difese aeree hanno intercettato e distrutto 77 droni ucraini sulle regioni russe. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass, citando il Ministero della Difesa. Le autorità locali dell'oblast di Rostov rendono noto che nei raid delle forze di Kiev è rimasta danneggiata un'infrastruttura energetica. 

Cosa sono le 'azioni preventive' evocate dall'ammiraglio Cavo Dragone

È alta la tensione tra la Nato e Mosca dopo le parole dell'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare dell’Alleanza Atlantica. L’ufficiale in una intervista al Financial Times ha detto che la Nato sta valutando una postura più “aggressiva” alla luce degli attacchi informatici, dei sabotaggi e delle violazioni dello spazio aereo alleato, attribuiti spesso alla Russia. L’ammiraglio ha detto che un “attacco preventivo” potrebbe essere considerato “un'azione difensiva”, ma ha avvertito: “È più lontano dal nostro normale modo di pensare”.

Cosa sono le 'azioni preventive' evocate dall'ammiraglio Cavo Dragone

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Mosca: "Russia non più definita minaccia da Usa, positivo"

Il cambiamento della strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti da parte dell'amministrazione del presidente americano Donald Trump, in cui la Russia non viene menzionata come una "minaccia diretta", è un passo positivo: lo ha dichiarato all'agenzia di stampa Tass il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. 

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