Tomahawk, come funzionano i missili che potrebbero cambiare la guerra in Ucraina

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Introduzione

Gli Stati Uniti stanno valutando la richiesta dell’Ucraina di ottenere missili Tomahawk a lungo raggio. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto a Washington di vendere i missili alle nazioni europee che poi li invieranno a Kiev. E il vicepresidente americano Vance ha dichiarato a Fox News Sunday che Trump sta valutando che "decisione finale" prendere su questo accordo.

 

I Tomahawk hanno una gittata di 2.500 km, il che metterebbe Mosca nel raggio d’azione dell’arsenale ucraino, se Kiev li ricevesse. Ma il Cremlino ha già fatto sapere: anche se gli Usa fornissero i missili a Kiev, questi non sarebbero "un'arma magica" che consentirebbe agli ucraini di cambiare il corso del conflitto.

Quello che devi sapere

Il nome

Tomahawk è il nome con cui i nativi americani chiamavano la loro accetta, uno strumento perfetto per essere lanciato (i termini tamahak, tamahakan o otomahuk erano usati per esprimere il concetto di “abbattere"). Da qui prende il nome il missile, di fabbricazione americana, che può raggiungere un bersaglio fino a 2.500 chilometri di distanza.

 

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Il nome

Cos’è un missile Tomahawk

Il Tomahawk è un missile strategico guidato. Può essere lanciato da navi militari o sottomarini per colpire bersagli terrestri. Vola a bassa quota per colpire obiettivi fissi, come siti di comunicazione e di difesa aerea, in ambienti ad alto rischio, in cui i velivoli con equipaggio potrebbero essere vulnerabili ai missili terra-aria.

 

Il missile Tomahawk ha una lunghezza di 5,6 metri e ha una gittata che, come detto, arriva fino a circa 2.500 km. A livello di velocità, può viaggiare fino a 885 km all'ora.

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Come funziona un Tomahawk

Di solito, i Tomahawk vengono lanciati verticalmente dalle navi, ma possono essere lanciati orizzontalmente dai tubi lanciasiluri dei sottomarini d'attacco o da lanciatori esterni fissati allo scafo di un sottomarino. Il missile è alimentato da un propellente solido durante la fase di lancio. Successivamente, è alimentato da un motore che non emette molto calore, il che rende difficile il rilevamento a infrarossi.

 

Una volta raggiunta la terraferma, il Tomahawk utilizza la guida radar inerziale e di corrispondenza del contorno del terreno (TERCOM), in cui una mappa memorizzata sul computer del missile viene costantemente confrontata con il terreno reale per individuare la posizione del missile rispetto al bersaglio. Mentre il TERCOM esplora il paesaggio, il missile Tomahawk è in grado di ruotare e virare come un aereo in grado di eludere i radar, sfiorando il paesaggio a un'altitudine di soli 30-90 metri.

 

Dai primi utilizzi a oggi

Come ricostruisce il sito Britannica, i missili Tomahawk lanciati da sottomarini entrarono in servizio per la prima volta nel 1983. All'inizio della Guerra del Golfo Persico, nel 1991, i Tomahawk erano stati installati su navi di superficie e furono usati nell'ambito dell'operazione Desert Storm, dove distrussero obiettivi blindati (come siti missilistici terra-aria, centri di comando e controllo, il palazzo presidenziale iracheno a Baghdad e centrali elettriche). La Guerra del Golfo Persico vide anche il primo attacco coordinato con Tomahawk e velivoli con equipaggio nella storia.

 

I Tomahawk furono poi ampiamente utilizzati in Iraq per far rispettare le operazioni di "no-fly zone" all'inizio degli anni '90 e durante la guerra in Iraq (2003-2011). Furono impiegati anche in Bosnia (1995), Libia (1996 e 2011), Sudan (1998), Yemen (2009) e Afghanistan (1998 e durante la guerra iniziata nel 2001).

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I costi

Ma quanto costa realizzare un missile del genere? Il costo unitario è difficile da calcolare con precisione. Secondo alcune stime, si aggira intorno agli 800mila dollari (circa 753mila euro), mentre secondo altre si sale a circa 1 milione di dollari (850mila euro).

La richiesta dell’Ucraina

È da mesi che Kiev chiede di poter aver missili a lunga gittata con l'obiettivo di cambiare il corso della guerra contro la Russia. "I Tomahawk rappresenterebbero sicuramente un significativo potenziamento per l'arsenale ucraino, soprattutto in termini di capacità di attacco a lungo raggio", dichiarava già a luglio, al Kyiv Independent, Federico Borsari, ricercatore del Center for European Policy Analysis (CEPA). "Consentirebbero all'Ucraina di sganciare un carico utile molto più pesante contro i bersagli rispetto a quello che sta utilizzando ora”, aveva poi aggiunto l’esperto. E ora il presidente ucraino ha chiesto i Tomahawk a Trump, secondo quanto rivelato dal Telegraph e Axios.

 

Per approfondire:

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