Ucraina, come Trump ha cambiato posizione sui territori contesi con la Russia
Il presidente degli Stati Uniti ha scritto su Truth che Kiev può “combattere e riconquistare” alcune zone e che “i confini originali di quando la guerra è iniziata sono un'opzione”. Un nuovo colpo di scena che arriva dopo le tensioni di febbraio - culminate nello scontro con Zelensky nello Studio Ovale -, la riconciliazione dei due leader in Vaticano ad aprile e il vertice di agosto in Alaska con Vladimir Putin
LE PAROLE DI TRUMP
- “Penso che l'Ucraina, con il sostegno dell'Unione Europea, sia in una posizione di combattere e riconquistare” i suoi territori: “con tempo e pazienza, e il sostegno finanziario e della Nato, i confini originali di quando la guerra è iniziata sono un'opzione”. A scriverlo su Truth è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha sorpreso il mondo con l’ennesimo cambio di posizione sul conflitto
QUALI TERRITORI?
- Trump ha specificato che il riferimento è ai territori che Kiev controllava prima della guerra, quindi escluse la Crimea e le zone del Lugansk e del Donetsk, controllate dai russi dal 2014. Il presidente Usa parla dei territori che nella cartina sono evidenziati in rosso chiaro e oggi sono stati conquistati da Mosca ma che, secondo il tycoon, l'Ucraina potrebbe riprendersi. Vengono meno quindi le pretese russe su quei territori in giallo che Mosca ha annesso e su cui si era aperto quel possibile scambio di territori di cui si è parlato ad agosto
I SOLDI DEGLI EUROPEI
- Secondo il post di Trump questo verrebbe meno, addirittura il capo della Casa Bianca ha detto che l'Ucraina potrebbe andare anche oltre, cioè potrebbe conquistare regioni russe. Ma con che soldi? Con i soldi degli europei, questo l'ha specificato: la Nato e gli europei dovranno aiutare Kiev con quel meccanismo concordato nel mese di luglio, secondo cui gli europei che forniscono le proprie armi a Kiev poi le ricomprano dagli Stati Uniti rimpiazzandole nei propri arsenali
GLI AIUTI A KIEV
- Uno scenario che è quello che è successo sostanzialmente nel corso degli ultimi mesi del 2025, con gli Stati Uniti che hanno fornito solo 500 milioni di dollari di aiuti a Kiev, mentre tutto il resto è arrivato dall'Europa
18-19 FEBBRAIO 2025
- Ma quindi Trump in passato ha sempre sostenuto la posizione odierna sui territori? In realtà no: risalgono a febbraio le dichiarazioni sull'Ucraina che “non avrebbe dovuto iniziare la guerra”, su Zelensky che “è un dittatore, dovrà sbrigarsi o non avrà più un Paese”
LO SCONTRO NELLO STUDIO OVALE
- Tensioni che sono poi esplose nell'incontro allo Studio Ovale il 28 febbraio: “Non hai le carte”, disse Trump a Zelensky sostanzialmente mettendolo sotto ricatto
L’INCONTRO IN VATICANO
- Poi la riconciliazione ad aprile, in Vaticano per i funerali di Papa Francesco, quando il presidente Usa disse: “Forse Putin non vuole la pace, Putin non deve bombardare le città ucraine”
IL VERTICE IN ALASKA CON PUTIN
- A seguire l'incontro con Putin stesso in Alaska, il 15 agosto, e il possibile scambio dei territori, fino ai giorni nostri con un nuovo ennesimo cambio di posizione a favore questa volta dell'Ucraina