Come potrebbe iniziare una guerra tra Russia e NATO? L'ipotesi del treno Mosca-Kaliningrad

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©IPA/Fotogramma

Introduzione

Nei giorni scorsi è tornata ad alzarsi la tensione nell’area del mar Baltico, dove i Paesi membri della NATO Estonia, Lettonia e Lituania confinano con la Russia. Venerdì tre Mig russi sono entrati senza autorizzazione nello spazio aereo dell'Estonia, a radio spenta, costringendo due F-35 italiani impegnati nella sorveglianza Nato del Baltico ad alzarsi in volo per intercettarli e respingerli. Non è la prima volta che succede, ma in questa occasione i caccia russi sono rimasti sui cieli di un Paese dell'Alleanza atlantica per 12 minuti.

 

E in questi giorni, con un simile livello di tensione, si è tornato a temere che un singolo incidente possa essere sufficiente a scatenare conseguenze molto gravi. Come riportato da Politico, l’ex ministro degli esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis è preoccupato da uno scenario come il dispiegamento di una “forza di recupero”, inviata nel caso in cui il treno da Kaliningrad (l’exclave russa) a Mosca dovesse fermarsi in territorio lituano. Potrebbe dunque partire da lì un eventuale casus belli. Ecco di cosa si tratta.

Quello che devi sapere

L'allarme dell'ex ministro lituano

"Uno scenario è che la Russia simuli un guasto a un treno che trasporta cittadini russi e dica che necessitano di essere salvati. Potrebbe a quel punto inviare unità di sicurezza rinforzate con truppe, e la situazione potrebbe degenerare rapidamente", ha detto l’ex ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis. Del resto esiste, come ricorda il Corriere della Seraun treno che collega la capitale russa Mosca all'exclave di Kaliningrad, posizionata tra Polonia e Lituania. E questo treno attraversa proprio il paese baltico.

 

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Che cosa c’è in ballo

Se un simile scenario dovesse avverarsi, secondo Politico un attacco a uno dei Paesi baltici metterebbe subito alla prova l’impegno degli Stati Uniti a sostenere la NATO. Secondo Evelyn Farkas, executive director del McCain Institute e in precedenza ufficiale del Pentagono, sarebbe come se “la Russia testasse il rispetto dell’articolo 5 da parte degli alleati della Nato”. Ma Washington rischierebbe una guerra nucleare per difendere Riga, Vilnius o Tallin?

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Lo scenario di una guerra nei Baltici

Secondo Politico, comunque, ci sono ragioni sia per pensare che uno scenario come quello dell’incidente al treno Kaliningrad-Mosca e una conseguente guerra nei Paesi Baltici sia realistico, sia il contrario. Se infatti da un lato Vladimir Putin è stato chiaro sulla sua intenzione di ampliare l’influenza russa sui suoi vicini, sul modello sovietico e della Russia imperiale, è anche da tenere in considerazione che un eventuale attacco ai Paesi Baltici dipenderebbe dall’andamento della guerra in Ucraina, che oggi però continua a erodere le forze belliche di Mosca in misura maggiore di quanto previsto.

Il corridoio Suwalki

Ad innalzare il livello di allerta, oltre agli sconfinamenti di cui sopra, è soprattutto il fattore geografico con la Russia che dista appena 200 chilometri dal mar Baltico. Tra le zone più sensibili c'è il corridoio di Suwałki, lembo di terra lungo circa 65 km al confine tra Lituania e Polonia e che collega sull'asse ovest-est anche l’enclave russa di Kaliningrad e la Bielorussia, Stato alleato di Mosca.

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Prossimità linguistica

Oltre alla vicinanza geografica, la tensione è acuita dalla prossimità linguistica. Emblematico è il caso di Narva, città dell'Estonia che conta circa il 90% di abitanti russofoni. Secondo la propaganda del Cremlino gli abitanti russi sono oppressi dagli estoni.

“La Russia provoca per farci dimenticare l'Ucraina”

Comunque, secondo il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur, “i crescenti atti di provocazione della Russia contro gli Stati della Nato fanno parte di una strategia volta a inviare un messaggio all'Occidente: che la sua priorità dovrebbe essere discutere di come difendersi, piuttosto che pensare a sostenere l'Ucraina". Pevkur ha aggiunto che la rapida reazione della Nato ha dimostrato l'alto grado di preparazione dell'Alleanza e la sua preparazione a utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione per proteggere i cieli e il territorio europeo. 

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Isw: “Jet russi per testare reazione Nato in un'eventuale guerra”

Invece, secondo gli analisti del think tank americano Isw, le incursioni russe in Polonia ed Estonia sono un tentativo di testare la preparazione della Nato nell'eventualità di un conflitto con l'Alleanza.” La Russia sta deliberatamente cercando di valutare le capacità e le reazioni della Nato a diverse incursioni aeree, nella speranza di applicare quanto appreso in possibili futuri conflitti contro l'alleanza", ha affermato l'Isw. "I funzionari russi hanno costantemente respinto la responsabilità dell'incursione dei droni (in Polonia) e criticato gli sforzi europei per difendersi dall'aggressione russa".    

La simulazione di un attacco russo nel Baltico

In ogni caso, ancor prima dell’invasione in Ucraina nel febbraio 2022 agli analisti militari della NATO venne chiesto di preparare un piano in caso di invasione russa dell'Europa a partire dalle basi nella regione di Kaliningrad e in Bielorussia. Secondo il piano originario dal Baltico, le truppe Nato si sarebbero dovute ritirare entro 10 giorni in attesa dell’arrivo dei rinforzi. Nel frattempo, Estonia, Lettonia e Lituania si sarebbero dovuti difendere con l'ausilio di 800 soldati della Bundeswehr. Secondo questo scenario, la Russia avrebbe occupato la Lettonia in tre giorni arrivando fino in Lituania, dove sarebbero stati fermati dai battaglioni Nato. Secondo uno scenario più nefasto la Lituania avrebbe corso il rischio di restare "devastata e in parte occupata".

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Spese militari in crescita

Da Tallinn a Riga e Vilinius, negli ultimi anni la spesa per la difesa nei Paesi Baltici è lievitata superando l’obiettivo di spesa del 2% del Pil previsto dagli accordi Nato. Dall'ingresso nell'Alleanza, nel 2004, è salito anche il numero di uomini e mezzi destinati alla protezione del cosiddetto "fianco orientale".
 

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