Ucraina, piano di Trump per la pace: dai territori ceduti a Mosca alle garanzie per Kiev
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Un piano in 28 punti per arrivare alla pace tra Russia e Ucraina, con Kiev che cederebbe terreno a Mosca in cambio di garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti contro future aggressioni. Ci sarebbe questo al centro del piano di pace di Donald Trump per porre fine al conflitto scoppiato con l’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022.
I punti cardine sono: la centrale nucleare di Zaporizhzhia commissionata dall'Aiea, la rinuncia per sempre dell'Ucraina alla Nato e un patto di non aggressione tra Kiev, la Russia e l'Europa, la cessione del Donbass alla Russia e la riduzione dell'esercito ucraino a 600.000 unità, che la Casa Bianca ha definito "in evoluzione" e su cui adesso emergono ulteriori dettagli.
Quello che devi sapere
Cosa prevede il piano di pace di Trump
A rivelare per primo dell'esistenza del piano è stata la testata Axios, citando una fonte dell'amministrazione americana informata sul dossier. La convinzione della Casa Bianca, ha detto, è che l'Ucraina perderebbe comunque quelle porzioni di territorio che dovrebbe cedere alla Russia e che quindi sia "interesse di Kiev raggiungere un accordo adesso". I 28 punti del piano darebbero alla Russia il pieno controllo delle regioni di Luhansk e Donetsk, che insieme formano il Donbass. L’Ucraina dovrebbe quindi cedere terreno, poiché in questo momento controlla ancora il 12% di quelle zone. Ciononostante, sebbene le aree passerebbero sotto il controllo di Mosca, secondo il piano sarebbero considerate una zona smilitarizzata nella quale Mosca non potrebbe dispiegare proprie truppe. Sempre secondo quanto riferito da Axios, nelle altre due regioni di Kherson e Zaporizhzhia le attuali linee di controllo rimarrebbero per lo più congelate, con la Russia che restituirebbe alcuni territori dopo una negoziazione.
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Il riconoscimento di Crimea e Donbass russi
Crimea, Luhansk e Donetsk saranno riconosciute come territori russi de facto, anche dagli Stati Uniti. Kherson e Zaporizhzhia saranno congelate lungo la linea di contatto, costituendo di fatto un riconoscimento de facto lungo tale linea. La Russia rinuncerà' ai restanti territori sotto il suo controllo al di fuori delle cinque regioni. Le forze ucraine si ritireranno dall'attuale controllo della regione di Donetsk, che verrà quindi utilizzata per creare una zona cuscinetto. Dopo aver concordato le future disposizioni territoriali, la Federazione Russa e l'Ucraina si impegnano a non modificare tali disposizioni con la forza. In caso di violazione di tale impegno non si applicherà alcuna garanzia di sicurezza. La Russia non impedirà all'Ucraina di utilizzare il Dnepr per scopi commerciali e saranno conclusi accordi sul libero trasporto di cereali attraverso il Mar Nero.
Media: "Mosca pagherà affitto per controllo Donbass"
Secondo il Telegraph, la Russia dovrebbe comunque pagare una sorta di "affitto" per il controllo del Donbass orientale. Funzionari a conoscenza dell'accordo hanno dichiarato alla testata che "in base all'accordo dell'amministrazione Trump, Kiev cederebbe il controllo del Donbass orientale, ma ne manterrebbe la proprietà legale" e che Mosca "pagherebbe una rendita non rivelata per il controllo di fatto della regione". Una soluzione simile non è nuova alla geopolitica: il piano di "affitto di terreni" di Trump - scrive sempre il Telegraph - rientra nel modello di accordi commerciali utilizzati per sostenere gli accordi di pace. "Il Donbass è ricco di minerali. In cambio di questo territorio, Mosca può pagare una tassa fondiaria per compensare le perdite finanziarie subite dall'Ucraina a causa della perdita di accesso alle sue terre", si legge nella pubblicazione.
La sovranità ucraina
Al punto numero uno c'è la sovranità dell'Ucraina, una condizione imprescindibile per Zelensky, come le garanzie di sicurezza per il suo Paese da parte degli Stati Uniti, modellate sull'articolo 5 della Nato, che impegnerebbe gli alleati statunitensi ed europei a trattare un attacco all'Ucraina come un attacco all'intera "comunità transatlantica". Si afferma che qualsiasi futuro "attacco armato significativo, deliberato e sostenuto" da parte della Russia contro l'Ucraina "sarà considerato un attacco che minaccia la pace e la sicurezza della comunità transatlantica" e che Usa e alleati risponderanno di conseguenza.
Il patto di non aggressione
Il piano di Washington prevede, inoltre, un patto di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa e sottolinea che tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno considerate risolte". Non solo, Mosca dovrà sancire per legge la sua politica di non aggressione nei confronti dell'Europa e dell'Ucraina. Si afferma anche che "ci si aspetta" che la Russia non invaderà i Paesi vicini e che la Nato non si espanderà ulteriormente. A garanzia di tutto questo si terrà un dialogo tra Mosca e l'Alleanza Atlantica con la mediazione degli Stati Uniti, "per risolvere tutte le questioni di sicurezza e creare le condizioni per una de-escalation al fine di garantire la sicurezza globale e aumentare le opportunità di cooperazione e di futuro sviluppo economico".
Niente Nato per Kiev
A proposito di Nato, l'Ucraina dovrà accettare di sancire nella propria Costituzione che non vi aderirà mai e l'Alleanza dovrà inserire nel proprio statuto che Kiev non sarà ammessa in futuro. Diversa l'adesione all'Unione europea alla quale il Paese di Zelensky potrà appartenere. Durante il processo, inoltre, sarà concesso a Kiev un accesso preferenziale a breve termine al mercato europeo.
Jet europei in Polonia e ricostruzione
La Nato accetterà di non dislocare truppe in Ucraina. Saranno, invece, stanziati jet europei in Polonia a protezione di Kiev. Per quanto riguarda la ricostruzione, sarà creato un Fondo di Sviluppo per l'Ucraina per investire in settori in rapida crescita, tra cui tecnologia, data center e intelligenza artificiale.
Energia e asset
Gli Stati Uniti coopereranno per ricostruire, sviluppare, modernizzare e gestire congiuntamente le infrastrutture del gas ucraino, compresi gasdotti e impianti di stoccaggio. Saranno investiti 100 miliardi di dollari di asset russi congelati e Washington riceverà il 50% dei profitti derivanti da questa iniziativa. L'Europa aggiungerà 100 miliardi di dollari e la parte rimanente dei fondi russi congelati sarà investita in un accordo separato tra Stati Uniti e Russia.
Il nucleare
Mosca sarà reinvitata a fare parte del G8 e dovrà accettare di estendere la validità dei trattati sulla non proliferazione e il controllo delle armi nucleari, incluso lo START I. Anche l'Ucraina deve accettare di essere uno Stato non nucleare in conformità con il Trattato di non proliferazione. La centrale di Zaporizhzhia sarà avviata sotto la supervisione dell'AIEA e l'elettricità prodotta sarà distribuita equamente tra Russia e Ucraina.
Amnistia e nuove elezioni
Infine, a tutte le parti coinvolte nel conflitto sarà concessa un'amnistia, il che vuol dire che la Russia non potrà essere perseguita per crimini di guerra come chiesto da più parti. Entro 100 giorni dall'accordo l'Ucraina dovrà tenere nuove elezioni, una condizione che Zelensky aveva accettato a patto di un cessate-il-fuoco totale.
La posizione dell’Ucraina sul piano
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il primo ministro britannico Keir Starmer. I politici stanno discutendo una bozza di un nuovo piano di pace per porre fine alla guerra in Ucraina. È stato inoltre riferito che i leader europei hanno in programma di tenere una riunione di emergenza domani al vertice del G20 in Sudafrica per discutere il piano di pace degli Stati Uniti. L'Ucraina sta subendo forti pressioni da parte di Washington affinché accetti il quadro di un accordo di pace, tra cui minacce di cessare la fornitura di intelligence e armi, come riporta Reuters. Gli Stati Uniti vogliono che l'Ucraina firmi una parte dell'accordo entro giovedì prossimo, il 27 novembre.
Zelensky: "Solo Trump ha il potere di fermare la guerra"
"Dall'inizio di quest'anno, noi in Ucraina abbiamo sostenuto ogni passo decisivo" per raggiungere la pace e abbiamo sostenuto "la leadership del presidente degli Stati Uniti" e "ogni proposta forte e giusta volta a porre fine a questa guerra" e "solo il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno il potere sufficiente per porre fine a questa guerra", ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X.
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La posizione del Cremlino
La Russia "non ha ricevuto" finora alcun piano o proposta di pace dagli Usa, ma è "aperta al dialogo", ha ribadito la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. "Ci sono un sacco di indiscrezioni sui media, discussioni, punti, piani - ha affermato la portavoce -. Alcuni articoli parlano di un numero di punti, altri di un numero diverso. (...) Ufficialmente la parte russa, il ministero degli Esteri, che è il canale stabilito per le comunicazioni con gli Usa, non ha ricevuto nessuna proposta o piano, assolutamente niente. Siamo aperti al dialogo".
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