In Italia 57.715 nuovi casi di contagio. Il tasso di positività scende al 12,1%. Sono 478.314 i tamponi processati. Il Cdm ha deciso di prorogare per altri 10 giorni obbligo di mascherine all'aperto e la chiusura delle discoteche. Nuovo Consiglio dei ministri convocato per mercoledì: sul tavolo misure sulla scuola e durata del Green pass. Da domani obbligo vaccinale per gli over 50. SIleri: "Entro fine marzo via lo stato d'emergenza"
Dal mal di gola al sudore notturno: 8 possibili sintomi della variante Omicron
Secondo uno studio sudafricano, alcuni segnali sono più frequenti nei pazienti che hanno contratto la Omicron. Per questa mutazione - come osserva anche un report della Uk Health Security Agency - è più rara invece la perdita del gusto e dell’olfatto, mentre il picco di trasmissibilità avverrebbe più tardi rispetto alle altre varianti. I SINTOMI
Booster del vaccino: quando farlo dopo la guarigione?
Ne ha discusso, intervistato dal quotidiano “La Repubblica”, il professor Francesco Broccolo, specializzato in Microbiologia e Virologia e docente di Microbiologia Clinica presso l'Università Milano-Bicocca. “Chi si è preso l'infezione e ha due dosi di vaccino non deve affrettarsi a fare la terza dose anche perché l'infezione naturale è un booster aggiornato e rafforzato in quanto stimola l'immunità cellulo-mediata e ha un complesso antigenico superiore a quello dei vaccini attualmente disponibili”, ha spiegato. LE SUE PAROLE
Mascherine e vaccini: come sarà (forse) il futuro dopo la pandemia
Nell'ultimo periodo si parla sempre più spesso della possibilità che il Covid-19 diventi endemico. Questo, però, non significa automaticamente che spariranno dispositivi di protezione o che non sarà più obbligatorio vaccinarsi
Omicron sopravvive fino a 8 giorni su una superficie di plastica
Secondo una ricerca della Kyoto Prefectural University of Medicine, in Giappone, la variante sembra mantenere la capacità di infettare anche dopo essere stata nell'ambiente per un lungo periodo di tempo. Questa caratteristica contribuirebbe a spiegare la sua velocità di diffusione
Oms: con Omicron “plausibile” fine della pandemia in Europa
Lo ha ipotizzato Hans Kluge, direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per l’Europa. Secondo lo scenario tracciato dall’esperto, infatti, Omicron, che potrebbe contagiare il 60% dei cittadini europei entro il mese marzo, ha cominciato una nuova fase della pandemia di Covid-19 nell’area continentale che potrebbe concludersi con la sua fine
Chi viene colpito di più dalla perdita dell'olfatto? E da cosa è causata?
Secondo una ricerca condotta dall’Albert Einstein College of Medicine di New York pubblicata sulla rivista scientifica Nature Genetics, il virus interferisce con due geni responsabili della gestione dell’olfatto nell’organismo umano e animale: UGT2A1 e UGTA2. I contagiati più esposti a questo sintomo sarebbero le donne, i giovani e chi, in generale, ha un olfatto più sviluppato
Israele: verso quarta dose di vaccino a tutti gli over 18
È la raccomandazione arrivata dal gruppo di esperti del Governo israeliano. Al momento, manca l'approvazione di Nachman Ash, direttore generale del ministero della Salute
Nature: "La variante Deltacron non è mai esista"
La rivista scientifica ha ricostruito quanto accaduto nelle ultime settimane, liquidando la vicenda come un probabile errore dovuto a una contaminazione in laboratorio tra campioni. L'ARTICOLO
Psichiatri: incombe la minaccia di una ipocondria da Covid
L'allarme è arrivato dagli esperti della Società Italiana di Psichiatria (Sip). “Gli italiani sono chiamati tutti a farsi un autotesting sul proprio corpo e basta uno starnuto a insinuare il dubbio di essere contagiati. Tutto questo fa crescere la paura di ammalarsi che può diventare un elemento fuori controllo e rendere le persone eccessivamente vulnerabili alla percezione del rischio potenziale, anche a fronte di situazioni reali, dove il rischio non c'è”, hanno spiegato. L'ALLARME
Quali sono i fattori per valutare il rischio di long Covid: lo studio
Secondo una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Zurigo, i principali fattori che possono incidere sul rischio di sviluppare la sindrome post-acuta Covid-19 sono l'età avanzata, alcuni sintomi specifici durante l'infezione ed episodi precedenti di asma o febbre
Lo studio: il vaccino non ha influenza sulla fertilità di coppia, il virus sì
È quanto emerge da una ricerca della Boston University School of Public Health, pubblicata sull’American Journal of Epidemiology. È stata condotta su oltre 2.000 donne che cercavano di concepire. Le coppie avevano fatto almeno una dose di vaccino. Invece l’infezione da coronavirus negli uomini può diminuire la capacità di concepire del 18%
Vaccino ai bambini dopo il Covid: un vademecum dei pediatri spiega quando è meglio farlo
Per poter dare quanti più chiarimenti possibili sulla vaccinazione dei più piccoli, sul portale web della Società Italiana di Pediatria (SIP) è stata pubblicata una guida che illustra i diversi scenari a cui le famiglie potrebbero andare incontro: dai tempi standard delle inoculazioni, fino ai cambiamenti che intercorrono se durante il ciclo vaccinale il bambino dovesse contrarre il virus
Covid-19 e variante Omicron: i sintomi più comuni nei bambini
Le principali manifestazioni cliniche includono sintomi lievi come la febbre, la tosse il naso che cola. Tuttavia non è da sottovalutare il rischio: “La malattia può essere seguita da complicanze quali la Mis-C, o Sindrome infiammatoria multi sistemica e il Long Covid”, ha detto la presidente della Società italiana di pediatria Annamaria Staiano. LE SUE PAROLE
Vaccino, aggiornamento Italia: oltre 128 mln somministrazioni
49.967.898, ossia l'92,52% della popolazione over 12.
Long Covid, 4 fattori ne aumentano il rischio: ecco quali sono
Secondo una ricerca internazionale pubblicata sulla rivista scientifica Cell, esistono degli indicatori che permetterebbero di aiutare a capire se ci saranno effetti della malattia a lungo termine, una volta che ci si è negativizzati. Si tratta del livello di Rna del coronavirus all’inizio dell’infezione, della presenza di alcuni autoanticorpi, della riattivazione del virus di Epstein-Barr e della presenza del diabete di tipo 2
I vaccini contro la variante Omicron: quali sono in aggiornamento e cosa sappiamo
L'ondata di contagi legati alla variante in tutto il pianeta spinge le aziende farmaceutiche ad aggiornare i vaccini anti-Covid iniziali usati per combattere il virus originario. Pfizer-BioNTech ha avviato il reclutamento di persone under 55 per iniziare i test clinici specifici. Moderna ha dato il via alla sperimentazione sul booster
Mappa Ecdc: mai così tanti territori in rosso scuro
Solamente due Regioni in Polonia e altre due in Romania non risultano in rosso scuro, colore che indica il massimo rischio epidemiologico per il Covid-19. Si tratta del livello più basso mai registrato. A segnalarlo è stato l’ultimo aggiornamento della mappa curata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). LE MAPPE
Ema: via libera a Paxlovid, la pillola anti-Covid di Pfizer
Il farmaco “ha il potenziale per fare davvero la differenza per le persone ad alto rischio di progressione verso il Covid grave”. Lo ha detto la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, dopo il via libera, da parte dell’Ema, del primo farmaco anti-Covid che si assume per via orale. LE SUE PAROLE
Su quali cure possiamo contare oggi per trattare il Covid
L'Agenzia europea del farmaco ha approvato un altro antivirale prodotto da Pfizer che si è dimostrato efficace nel ridurre ricoveri e decessi. Si aggiunge alle opzioni già a disposizione per curare i pazienti Covid e ai vaccini che, secondo l'Istituto superiore di Sanità, restano l'arma più efficace per diminuire l'incidenza del virus e il rischio di complicanze gravi. IL PUNTO
Quali sono i fattori che portano a un aumento della protezione contro il virus
La combinazione di vaccinazione e infezione da coronavirus, indipendentemente dall'ordine in cui questi due eventi si verificano, fornisce un elevato grado di protezione immunitaria. A rivelarlo è uno studio condotto dagli scienziati dell'Oregon Health & Science University, negli Usa. LA RICERCA