Governo Meloni in carica da due anni, dai migranti all'economia: le misure messe in campo

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Il 22 ottobre 2022 debuttava l'esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d'Italia. Tolti due sottosegretari e due ministri, la squadra è la stessa di quella iniziale. Ecco cosa è accaduto negli ultimi 24 mesi

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Sono passati due anni da quando, il 22 ottobre 2022, entrava in carica l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Tolti i due sottosegretari Vittorio Sgarbi e Augusta Montaruli, e i ministri Gennaro Sangiuliano (sostituito da Alessandro Giuli dopo il "caso Boccia") e Raffaele Fitto (atteso all’esame da commissario Ue a novembre), la squadra è la stessa di quella che, 24 mesi fa, prestava giuramento al Quirinale. Ecco cosa è accaduto in 730 giorni di governo della leader di Fratelli d’Italia, tra economia, migranti, politica estera e interna.

La politica estera, guerra in Ucraina e Medio Oriente

Il piano internazionale è sicuramente uno di quelli che ha tenuto più impegnato il governo Meloni in questi 24 mesi. Non solo la guerra in Ucraina, ma dal 7 ottobre 2023, dopo l’attacco di Hamas a Israele, si è aggiunto anche lo scenario del conflitto in Medio Oriente. Sul fronte dell’Ucraina, la premier ha sempre mostrato il sostegno italiano a Kiev. E proprio a inizio ottobre del 2024 ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky, arrivato in Italia in un momento cruciale della guerra. "L'obiettivo del nostro sostegno a Kiev è mettere l'Ucraina nelle migliori condizioni possibili a un tavolo di pace perché pace non può essere resa", ha detto Meloni. Per quanto riguarda il Medio Oriente, palazzo Chigi, dopo l’attacco del 7 ottobre, ha espresso immediatamente solidarietà e sostegno a Israele ma, dopo la risposta israeliana e con l’acuirsi e l’allargarsi del conflitto nell’anno successivo, ha insistito sempre più per un cessate il fuoco sia a Gaza che, ora, in Libano. Il 18 ottobre la premier è stata a Beirut e in Giordania. Al re giordano Abdullah II ha chiesto "sforzi per uno stop alla guerra e il rilascio ostaggi". Poi, nella capitale libanese, nel faccia a faccia con il suo omologo Mikati, ha ribadito che "solo rinforzando la missione Unifil (a grande presenza italiana, ndr) si potrà voltare pagina". Diversi, in questi mesi, anche i contatti con il premier israeliano Netanyahu. L'ultima telefonata risale a pochi giorni fa, quando Meloni ha ribadito l'inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la missione agisce su mandato del Consiglio di Sicurezza dell'Onu "per contribuire alla stabilità regionale".

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Migranti, dalla Tunisia all'accordo con l'Albania

Un tema caldissimo è quello dei migranti, cavallo di battaglia della campagna elettorale del centrodestra prima delle scorse elezioni. Due i fronti principali: Africa - con il piano Mattei - e Albania. A marzo 2023, dopo il naufragio di Cutro - costato la vita ad almeno 94 migranti - il Consiglio dei ministri, riunitosi eccezionalmente nel palazzo municipale della cittadina calabrese, approvava un decreto legge per inasprire le pene esistenti per gli scafisti. Poi, poco dopo, a giugno, c’è stata una visita in Tunisia della premier, con Rutte e con la presidente della Commissione Ue von der Leyen, che di fatto gettava le basi per un Memorandum di intesa siglato con il Paese africano, sempre nell'ottica del contenimento dei flussi migratori. Fino ad arrivare all’emergenza di settembre 2023: il 17 settembre la presidente del Consiglio, ancora con von der Leyen, era a Lampedusa, stremata dagli arrivi dei giorni precedenti. Il giorno dopo, per gestire meglio l'accoglienza e favorire le espulsioni, si è deciso di estendere a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei Centri di permanenza e rimpatrio. Via libera anche a un Piano per l'allestimento di nuovi Cpr, con il coinvolgimento della Difesa. C'è poi l'accordo tra Roma e Tirana, siglato nel novembre 2023: prevede la costruzione di due centri per il rimpatrio dei migranti – gestiti e controllati dall’Italia in territorio albanese – per l’esame accelerato delle domande di asilo dei richiedenti asilo. Il 16 ottobre 2024, in ritardo di mesi rispetto alle tempistiche prospettate inizialmente dall'esecutivo, la prima imbarcazione italiana con migranti è arrivata in Albania. Ma è esplosa subito la polemica: la sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti all'interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader. Una motovedetta li ha così riportati a Bari. Lunedì 21 ottobre, per cercare di risolvere il caso e salvare il "modello Albania", il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per inserire l'elenco dei Paesi sicuri per il rimpatrio non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che "il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta", come ha spiegato il guardasigilli Carlo Nordio.

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Economia

La prima Manovra del governo Meloni era stata varata in corsa, dopo l’avvicendamento con Mario Draghi: pesava molto la crisi energetica e l'esecutivo non si era discostato poi di molto dal solco tracciato dal predecessore. Ora, la nuova Manovra, è di 30 miliardi, cinque in più della prima e due in meno della scorsa. Per il 2026-2027, invece, le Leggi di bilancio costeranno rispettivamente 35 e 40 miliardi. Tra le voci principali di spesa rientrano gli 11 miliardi per la conferma del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, 4,3 per la conferma delle 3 aliquote Irpef e 1,8 milioni di misure per le famiglie. E sulla Sanità? Secondo le stime del governo, dagli attuali 134,1 miliardi gli stanziamenti saliranno il prossimo anno a 136,5, circa 2 miliardi e mezzo in più.  Mentre nel 2026 toccheranno quota 140,6 miliardi. Ma il tema rimane un punto di forte discussione tra maggioranza e opposizioni. Da ricordare anche che l'esecutivo, nei due anni passati, ha tagliato due dei provvedimenti più identitari dei governi a guida Giuseppe Conte - uno a maggioranza M5s-Lega e l'altro 5 Selle-Pd - ponendo fine al Reddito di cittadinanza (sostituito da una serie di misure tra sussidio di inclusione e assegno formazione-lavoro) e andando verso la conclusione del Superbonus. Intanto, a livello generale, nel nostro Paese l'occupazione a luglio è arrivata a livelli record (+62,3%), con la disoccupazione ai minimi dal 2008. Nelle ultime settimane, poi, la presidente del Consiglio ha incontrato diversi rappresentanti delle big tech globali: il presidente di Microsoft, Brad Smith, a cui vanno aggiunti anche il presidente e ad di BlackRock, Larry Fink, Elon Musk e l’ad di OpenAI Sam Altman. Per tutti, i discorsi hanno riguardato l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie, con possibili investimenti anche in Italia.

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Maternità surrogata, reato universale

Il 16 ottobre 2024 è arrivato l'ok definitivo del Senato a considerare la maternità surrogata un reato universale. Si tratta della pratica di procreazione assistita per cui una donna si assume l’obbligo di provvedere alla gestazione e al parto per conto di un’altra persona, o di una coppia cui verrà affidato il nascituro. La norma modifica l'articolo 12 della legge 40 del 19 febbraio 2004 che, al comma 6, prevede: "Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro". Il provvedimento ha come prima firmataria la deputata di Fratelli d'Italia, Carolina Varchi, e aveva ricevuto il via libera dalla Camera il 26 luglio 2023. In Italia, la maternità surrogata è vietata già dal 2004. Ma ora, con questo ddl diventato legge, i genitori che torneranno in Italia, dopo aver fatto ricorso alla pratica della "gestazione per altri", potranno essere incriminati e finire in carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione pecuniaria che potrà arrivare fino ad un milione di euro. 

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Le riforme

In tema di Giustizia è stato abolito l'abuso di ufficio con l'approvazione

definitiva della legge Nordio. La riforma sulla separazione delle carriere è in discussione nelle commissioni della Camera, come quella sulla Corte dei Conti. In cantiere anche diverse misure per regolamentare le intercettazioni. L'autonomia

differenziata, diventata legge, disciplina le possibili intese tra lo Stato e le Regioni che ne fanno richiesta in 23 materie (tra cui Salute e Istruzione). La riforma del premierato, ritenuta la "madre di tutte le riforme" da Meloni, invece, ha un iter più

lungo: il ddl costituzionale punta all'elezione diretta del presidente del Consiglio. Il 18 giugno 2024 l’aula del Senato ha approvato il disegno di legge di riforma costituzionale. Il testo è poi passato alla Camera dei deputati e in caso di approvazione dovrà essere votato di nuovo un’altra volta da entrambe le aule. 

La sicurezza

In tema di sicurezza, invece, tra le prime iniziative dell'esecutivo c'è stato il decreto rave che porta fino a 6 anni la pena per chi organizza o promuove occupazioni per party illegali. Numerose altre disposizioni in materia sono contenute dal ddl sicurezza, che attende l'ultimo ok del Senato: dalla stretta su cannabis light a quella sulle proteste e sull'occupazione abusiva delle case.

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Il messaggio di Meloni: "Continueremo a lavorare"

Alla vigilia dell'anniversario, il 21 ottobre, Meloni, sui suoi canali social, ha condiviso un messaggio: "Finché avremo il sostegno dei cittadini, continueremo a lavorare con determinazione, a testa alta, per realizzare il nostro programma e aiutare l’Italia a crescere, diventare forte, credibile e rispettata. Lo dobbiamo agli italiani, a chi ci ha scelto e a chi, pur non avendo votato per noi, spera che facciamo bene il nostro compito.  Al lavoro, senza sosta, senza paura", ha scritto la premier.

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