Sondaggio, 55% contrario ai centri per migranti in Albania
Alla maggior parte degli elettori (55%) non convince il progetto dei centri per migranti in Albania. Negativo anche il consenso sulle misure economiche del governo (60%) e in generale sulle politiche tenute nel contesto internazionale (49%). A due anni dall'insediamento del suo governo, Meloni resta il leader politico che ispira più fiducia (34%), ma cala il giudizio positivo sull'operato in generale dell'esecutivo. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24
- Gli elettori bocciano le politiche migratorie, le politiche estere e quelle economiche del governo Meloni. È quanto emerge dal nuovo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24
- Guardando alle politiche migratorie, solo il 30% dei partecipanti al sondaggio valuta positivamente le misure adottate finora. Il 57% dà un giudizio negativo, mentre il 13% non ha un’idea precisa
- Sul punto c’è un importante divario di genere: fra le donne le opinioni positive sono appena il 26%, fra gli uomini crescono al 35%. Anche fra gli elettori di centrodestra c’è una certa insoddisfazione in materia: appena il 57% degli elettori di Forza Italia e della Lega promuove l’esecutivo sul tema. La percentuale crolla fino al 9% tra chi vota Pd e 5S
- Molto si è parlato in questi giorni della costruzione dei centri per migranti in Albania. La maggioranza degli italiani non la vede di buon occhio: il 45% degli intervistati è favorevole, mentre il 55% si oppone
- Chi si dice favorevole ai centri in Albania lo fa soprattutto perché crede che “ridurrà il numero di migranti in Italia" (25%) o perché pensa che “le richieste d’asilo verranno gestite in modo più efficiente”. Chi invece è contrario lo è soprattutto per gli alti costi del progetto (32%) o perché lo considera una violazione dei diritti umani (23%)
- Gli elettori di Fratelli d’Italia sono quelli più favorevoli ai centri migranti in Albania: è così per il 79%. La percentuale scende al 65% tra chi vota Forza Italia e al 57% tra chi vota Lega. Fra le opposizioni, invece, la contrarietà è netta: solo il 18% di chi supporta i dem e il 31% di chi vota Cinque Stelle è favorevole. Gli elettori M5S sono critici soprattutto sul costo della misura, quelli di AVS e del Pd si esprimono soprattutto contro il mancato rispetto dei diritti umani
- Anche la politica estera del governo Meloni non sembra convincere del tutto l’elettorato. Il 49% del campione di intervistati esprime un giudizio negativo, contro un 38% di valutazioni positive. Al di là del divario fra elettori di maggioranza e opposizione, particolarmente rilevante è la differenza geografica nelle risposte: al Nord i giudizi positivi quasi eguagliano i negativi (45% a 46%), mentre al Sud le bocciature sono nettamente di più (50% a 28%)
- Tema principale della politica estera in questo momento è la crisi mediorientale, con il conflitto tra Israele e Hamas che da Gaza si è allargato anche al Libano e Hezbollah. Sul punto, il 65% degli intervistati giudica negativamente l’offensiva israeliana contro Hezbollah. Solo il 18% appoggia l’intervento militare, mentre il 17% è indeciso. La maggioranza è contraria anche fra i partiti di centrodestra (54% Fi, 51% Lega), anche se meno netta che fra i partiti di centrosinistra (88% M5S, 86% Pd e Avs)
- Sulla sorte della missione UNIFIL (la Forza di Interposizione in Libano dell'Onu, a cui partecipano anche militari italiani), la popolazione è divisa in due, con un 41% a favore del ritiro e un altro 41% che invece sostiene che è importante che la missione rimanga al confine fra Israele e Libano. Sul tema, l’elettorato dei partiti di centrosinistra è nettamente più favorevole al mantenimento della missione (65% Avs, 63% Pd), mentre quello del centrodestra è in (lieve) maggioranza a favore del ritiro (51% Fi, 50% FdI, 49% Lega)
- Chi pensa che la missione dovrebbe rimanere in Libano lo fa nel 26% dei casi perché è convinto che si debba cercare di fermare senza l'uso della forza lo scontro. Il 15% ritiene invece che si dovrebbe anche utilizzare la forza. Chi invece è favorevole al ritiro, nel 22% la pensa così perché "è troppo pericoloso" e nel 19% dei casi perché non si è mai riusciti a "mantenre la pace"
- Il 60% degli intervistati non è contento della politica economica del governo, mentre solo il 31% la approva
- Fra le misure della Manovra, il 25% degli intervistati considera prioritario confermare il taglio del cuneo fiscale, il 19% ritiene più urgenti gli aumenti salariali per il personale sanitario. Poi ci sono la riduzione dell'aliquota Irpef dal 35 al 33% (15%), il contributo da banche e assicurazioni (12%), il bonus 100 euro per i redditi bassi (8%) e il bonus mille euro per le famiglie con neonati (7%). Per gli elettori cdx la più urgente è il taglio Irpef, per quelli di csx l’aumento degli stipendi dei sanitari
- Guardando alle intenzioni di voto, a due anni dall'insediamento del governo, nel cdx si conferma la tendenza riscontrata il 23 settembre, con Lega (+0,9%, 9,1%) e Fi (+0,1%, 9,8%) in lieve crescita, mentre si contrae Fdi (-0,2%, 28,2%), pur rimanendo il primo partito italiano. Fra le opposizioni va particolarmente bene il MoVimento 5 Stelle, (+0,5%, 11%), mentre sono ridotte le oscillazioni opposte di Pd (-0,3%, 23,2%) e Avs (+0,2%, 7%)
- Male i partiti centristi e quelli minori: Azione 3,2% (+0,2%), Italia Viva 2,5% (+1,1%) +Europa 2,2% (+0,1%), Pace, Terra e Dignità 0,7% (-0,3%), Sud Chiama Nord 0,6% (-0,4%). Gli altri partiti sono al 2,4% (-0,7%). In aumento significativo gli astenuti e gli indecisi sono al 44,9% (+9,7%)
- Cala del 5% la percentuale di giudizi positivi sul governo, dovuto in particolare da quelli provenienti dall’interno di Forza Italia (71% di giudizi positivi, 27% di negativi)
- Senza contare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (63%), il leader politico in cui gli italiani ripongono più fiducia è sempre Giorgia Meloni (34%), seppur in calo dal 23 settembre. Recupera invece Giuseppe Conte (30%) dopo il calo delle settimane successive alle Europee. Al terzo posto la segretaria dem Elly Schlein
- Il vicepremier e leader di Forza Italia va a +1% e raggiunge Schlein al 27%. Salvini è stabile al 19%, Calenda sale al 16% (+2%), Renzi è fisso sull'11%
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 16 e il 17 ottobre 2024 su un campione di 1.202 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 2,8% con un intervallo di confidenza del 95%