L'Idf si sta ritirando fino alla Linea Gialla, poi Hamas dovrà rilasciare tutti gli ostaggi vivi entro 72 ore. Il presidente Usa ha detto che ci sarebbero circa 28 corpi da recuperare. Atteso in Israele lunedì mattina, parlerà alla Knesset e incontrerà le famiglie dei rapiti. Dopo l'ok del governo israeliano è entrato in vigore il cessate il fuoco nella Striscia, come ha riferito l'Idf. La tregua sarà monitorata da una task force congiunta con 200 soldati Usa e militari da Egitto, Qatar, Turchia e forse Emirati
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È tregua a Gaza dopo 735 giorni di guerra. Completato il ritiro dell'Idf dopo il cessate il fuoco scattato con la ratifica da parte del governo israeliano dell'accordo. La tregua sarà monitorata da una task force congiunta con 200 soldati Usa e militari da Egitto, Qatar, Turchia e forse Emirati. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza dovrebbero “tornare” lunedì. Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, ha detto che ci sarebbero circa 28 corpi da recuperare. Ha aggiunto di ritenere che si recherà al Cairo e che in seguito parlerà alla Knesset israeliana, prima di rientrare negli Stati Uniti martedì. La liberazione degli ostaggi vivi averrà in cambio della scarcerazione di 1.950 prigionieri palestinesi, tra cui non figura Barghouti. Trump esulta: 'Abbiamo fermato la guerra, sarà una pace duratura'. Il leader Usa atteso domenica in Israele, poi in Egitto per la firma ufficiale e un vertice con i leader del mondo. Secondo Axios, quelli di Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Qatar, Giordania, Turchia e Arabia Saudita. Netanyahu avvisa: 'Se il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia non avverranno sarà guerra'. La fazione islamica: 'Non daremo scuse a Israele'.
Gli approfondimenti:
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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Trump fiducioso: 'Il cessate il fuoco a Gaza reggerà'
Donald Trump si dice fiducioso sulla tenuta del cessate il fuoco a Gaza. "Penso che reggerà. Sono tutti stanchi di combattere", ha detto il presidente. "Non dimentichiamoci del 7 ottobre, è stato un giorno orribile con 1.200 persone uccise. Hamas ha perso 58.000 persone, una grande punizione", ha aggiunto Trump.
Gaza, Trump: lunedì ci sarà il rilascio degli ostaggi
Il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli ostaggi detenuti dal gruppo militante palestinese Hamas a Gaza dovrebbero “tornare” lunedì. Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca, ha detto che ci sarebbero circa 28 corpi da recuperare. Ha aggiunto di ritenere che si recherà al Cairo e che in seguito parlerà alla Knesset israeliana, prima di rientrare negli Stati Uniti martedì.
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Hamas: aiuti e forniture essenziali entreranno a Gaza domani
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che l'ingresso di aiuti umanitari ed altre forniture essenziali nella Striscia di Gaza comincerà domani (sabato). Lo riferisce Haaretz, secondo cui i mediatori hanno informato lo stesso Hamas in tal senso. Le forniture previste includono gas e altri carburanti. I mediatori, aggiunge il giornale israeliano, hanno inoltre chiesto alla Israel Electric Corporation di prepararsi a ripristinare la fornitura di energia elettrica nella Striscia. Infine, il valico di Rafah al confine con l'Egitto verrà aperto al transito dei civili in entrambe le direzioni a metà della prossima settimana.
Ministero Salute: in Cisgiordania 25enne ucciso dall'Idf a Jenin
Un venticinquenne sarebbe stato ucciso dal fuoco delle forze di difesa israeliane (Idf) a Jenin in Cisgiordania. Secondo la dichiarazione del ministero, riferisce 'Haaretz', Muhammad Adnan Yusuf Salameh, è stato colpito allo stomaco e al collo. È stato trasportato in ospedale, dove è deceduto. Nell'incidente sarebbe rimasto ferito anche un ragazzo di 15 anni. Secondo la Mezzaluna Rossa il ragazzo avrebbe riportato ferite da schegge di proiettile ed è stato trasportato in ospedale per ricevere cure mediche.
Piano di pace Israele-Hamas, Trump: "Ci prenderemo cura di Gaza"
Il numero uno della Casa Bianca, nel corso di una riunione di governo, ha commentato la firma dell'accordo per la pace a Gaza, un piano da lui stesso presentato e accolto da entrambe le parti. "Gaza sarà un territorio nuovo, un territorio di prosperità, un territorio di ricchezza", ha detto Trump.
Piano di pace Israele-Hamas, Trump: 'Ci prenderemo cura di Gaza'
Vai al contenutoGaza, accordo Israele-Hamas: chi sono gli ostaggi da liberare
L'intesa per il cessate il fuoco a Gaza, ratificata dal governo israeliano, stabilisce il ritiro delle Idf fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo e il rilascio da parte di Hamas di tutti gli ostaggi tra “lunedì o martedì”. Lo scambio prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani vivi e quella dei 1.950 palestinesi detenuti, tra cui i 250 ergastolani arrestati durante l'attacco del 7 ottobre 2023.
Gaza, accordo Israele-Hamas: chi sono gli ostaggi da liberare
Vai al contenutoIsraele-Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah: cos'è
L’Italia riprenderà il suo ruolo nell’imminente riapertura della missione civile Eubam-Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, nata su proposta di Israele e dell’Autorità Palestinese ormai 20 anni fa, nel 2005, per essere bloccata due anni dopo e poi riattivata brevemente lo scorso gennaio, nel pieno della guerra che ha distrutto la Striscia di Gaza.
Israele-Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah: cos'è
Vai al contenutoLa questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoZuppi: "Le critiche di Israele a Parolin? Il Papa è stato chiarissimo"
"Non saprei" se è seguito un chiarimento tra Vaticano e Israele dopo l'intervista ai media vaticani del segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, "ma il Papa non è ambiguo ma chiarissimo, c'è la condanna della violenza, del 7 ottobre, la condanna di ogni forma di antisemitismo che non colpisce solo gli ebrei, colpisce tutti". Lo dice a Tg2 Post, il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi.
Forza internazionale a Gaza: chi potrebbe farne parte e con che poteri
Accettato da Hamas e Israele, il piano di pace di Trump entra nella fase più delicata. La sfida è trasformare il cessate il fuoco in una stabilità duratura. Truppe internazionali dovrebbero insediarsi per monitorare la tregua, impedire l’ingresso di armi e coordinare gli aiuti umanitari. Prevista anche la formazione di nuove forze di polizia palestinesi. Ma restano incertezze su tempi, compiti e composizione del contingente.
Forza internazionale a Gaza: chi potrebbe farne parte e con che poteri
Vai al contenutoProtezione civile di Gaza: "200 mila persone di ritorno al nord"
La Protezione civile di Gaza ha riferito che circa 200.000 persone sono di ritorno nel nord del territorio palestinese dall'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo ha dichiarato Mahmoud Bassal, portavoce dell'organizzazione, che fornisce primo soccorso e opera sotto l'autorità del movimento islamista Hamas. Le immagini mostrano una fila ininterrotta di persone dirette verso il nord del territorio, dove l'esercito israeliano ha avvertito che diverse zone rimangono "estremamente pericolose" per la popolazione civile.
Cnn: "In Israele i primi dei 200 militari Usa che monitoreranno l'accordo"
Stanno arrivando in Israele i primi militari americani che faranno parte del centro di coordinamento civile-militare per monitorare l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Lo rivelano fonti militari Usa alla Cnn. Si prevede che entro domenica saranno operativi in Israele tutti i 200 militari americani che parteciperanno a questa attività di monitoraggio, aggiungono le fonti che sottolineano che non vi saranno truppe Usa a Gaza.
I militari, alcuni dei quali stanno arrivando da basi americane all'estero. altri direttamente dagli Usa, saranno concentrati nell'assistere il flusso di aiuti umanitari e logistici, insieme all'assistenza di sicurezza, a Gaza. Inoltre monitoreranno "gli sforzi per ottenere una governance civile a Gaza".
Uno dei primi compiti sarà quello di individuare dove realizzare il centro di coordinamento, che sarà utilizzato da partner internazionali, comprese Ong e settore privato, dicono ancora le fonti militari Usa descrivendo un centro dove "tutti si potranno incontrare, collaborare, coordinare così che non abbiamo persone che arrivano per fare del bene ma nel caos e rischiano di fare più danni perché non lavorano nella stessa direzione".
Gaza, Netanyahu: "Hamas senza armi né potere nella Striscia"
È tregua a Gaza dopo 735 giorni di guerra. Netanyahu avvisa: "Se il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia non avvengono sarà guerra".
Gaza, Netanyahu: Hamas senza armi né potere nella Striscia
Vai al contenutoStriscia di Gaza, le immagini prima e dopo la guerra con Israele
Un tempo ricche di strade affollate e quartieri, le città di Gaza sono ora rase al suolo e ricoperte di macerie. Riprese aereo hanno messo a confronto il panorama della Striscia prima e dopo la guerra con Israele.
Striscia di Gaza, le immagini prima e dopo la guerra con Israele
Vai al contenutoDirigente Hamas: "Pronti a farci da parte per il governo di Gaza"
Hamas è disposta a farsi da parte per permettere a un organismo palestinese di amministrare la Striscia di Gaza del dopoguerra, ma rimarrebbe "sul posto". Lo ha detto all'emittente britannica Sky News un dirigente dell'organizzazione, Basem Naim, discutendo dell'accordo raggiunto con Israele. Rispetto al disarmo di Hamas ha frenato, affermando che questo rientra in una più "ampia discussione" che deve avvenire fra i palestinesi nell'ambito della lotta per la libertà e per la creazione di uno Stato indipendente. Ha detto inoltre che "senza l'intervento personale del presidente Trump" l'accordo non sarebbe stato possibile e ribadito il "no" di Hamas a un ruolo per l'ex premier britannico Tony Blair nell'amministrazione provvisoria della Striscia.
Fonte di Israele: "Pronti al rilascio degli ostaggi in più fasi entro 72 ore"
In Israele si ritiene che "Hamas rilascerà tutti gli ostaggi lunedì, ma ci stiamo preparando a tutte le possibilità, inclusa quella di rilascio anticipato" o "che li rilascino in più fasi, ma entro 72 ore". Lo ha affermato un alto funzionario israeliano a Yedioth Ahronoth. La liberazione dei rapiti "potrebbe accadere in qualsiasi giorno, Hamas deve completare il rilascio entro 72 ore, entro lunedì alle 12", ha osservato, precisando che al momento "non ci sono indicazioni in merito" a rilasci anticipati.
Meloni: "La pace grazie a Trump, non a d Albanese, Landini o Greta"
"Hamas non firma" la pace "per Landini, né per Albanese che insulta la Segre, ne per Greta con la Flotilla. C'è una persona da ringraziare, Trump, presidente degli Usa repubblicano. Non ci facciamo fare la morale da una sinistra sempre più radicalizzata". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi.
Attivista della Flotilla rientrato: "Dare aiuto ai sanitari a Gaza"
Sono stati accolti dagli applausi di una quarantina di persone, dallo sventolio di bandiere e al grido di "Palestina libera" i tre italiani di Freedom Flotilla Coalition, rientrati oggi all'aeroporto di Fiumicino. "Siamo stati sequestrati per più di 12 ore all'interno della nostra nave, scesi dall'imbarcazione sono iniziati i soprusi, siamo stati umiliati e siamo rimasti inginocchiati per più di un'ora, ammanettati senza motivo". Stefano Argenio, infermiere romano di 42 anni, zaino in spalla, t-shirt bianca, pantaloni grigi e un mazzo di fiori in mano, racconta le ore trascorse nel carcere in Israele, ma pone l'attenzione sulla missione della Flotilla. "Quello che è accaduto a noi - ha proseguito - è infinitesimale rispetto a quello che accade a Gaza. Lo scopo della nostra missione era quello di aprire un corridoio umanitario permanente, toccare le sponde di Gaza e dare un aiuto fattivo ai nostri colleghi sanitari che sono li a lavorare da due anni a questa parte".
Idf: "La mappa è solo illustrativa, non segna la presenza di truppe"
Le forze armate israeliane hanno sottolineato che la mappa mostrata dal portavoce Effie Defrin relativa alle nuove linee di schieramento a Gaza è solo un'illustrazione e non indica le posizioni esatte in cui sono dislocate le truppe. "L'Idf è posizionata lungo le linee di schieramento in conformità con l'accordo", ha reso noto l'esercito, rifiutandosi di fornire ulteriori dettagli sul suo dispiegamento nella Striscia.
Funzionari di Gaza ringraziano Trump e lo invitano nella Striscia
Un gruppo di funzionari locali della Striscia, tra cui Yahya al-Sarraj, sindaco di Gaza City, Iyad Abu Ramadan, presidente della camera di commercio dell'enclave, l'economista Soufian Odeh e altre figure del mondo economico e accademico, ha inviato oggi una lettera al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per ringraziarlo del suo ruolo nel porre fine alla guerra a Gaza. Nella lettera rivelata da Times of Israel, si legge: "Desideriamo esprimere la nostra sincera gratitudine per la sua leadership e il suo costante impegno nel porre fine alla guerra a Gaza. (...) I suoi sforzi ci hanno restituito la cosa più vitale: la speranza". I firmatari chiedono non solo la ricostruzione della Striscia, ma anche l'istituzione di uno Stato palestinese indipendente, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite. Nella stessa lettera, gli autori invitano Trump a visitare la Striscia di Gaza: "Saremmo profondamente onorati di accoglierla per farle vedere di persona la resilienza del nostro popolo e il rinnovamento reso possibile dalla sua leadership".

©Ansa
Protezione civile di Gaza: "55 corpi recuperati dopo ritiro dell'Idf"
L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che più di 50 corpi sono stati recuperati oggi dalle macerie e trasportati negli ospedali di tutto il territorio, dopo che Israele ha dichiarato il cessate il fuoco e ha iniziato a ritirare le sue truppe. Lo ha riferito Mohammed al-Mughayyir, un funzionario della forza di soccorso che opera sotto l'autorità di Hamas, senza fornire ulteriori dettagli su quando o come le persone sono state uccise. Il direttore dell'ospedale Al-Shifa, Mohammed Abu Salmiya, ha dichiarato all'Afp che 33 corpi sono stati trasportati negli ospedali di Gaza City, teatro di una durissima offensiva israeliana prima del cessate il fuoco. Ha affermato che uno dei morti è stato "preso di mira oggi dal fuoco israeliano vicino alla zona di Baraka a Sheikh Radwan, a nord di Gaza City".
Salvini: "La pace a Gaza si deve anche a Netanyahu"
La pace a Gaza "si deve anche a quello che alcuni giudicano un criminale, che è Bibi Netanyahu, che ha tenuto duro in un momento difficile". Lo ha detto Matteo Salvini, segretario della Lega e vicepremier, all'evento di chiusura della campagna elettorale di Alessandro Tomasi a Firenze. "Mi vergogno che nel 2025 anche in Italia ci sia la caccia all'ebreo che pensavamo finita con Hitler e i campi di concentramento, e la sinistra sta scherzando col fuoco", ha aggiunto. "Se siamo arrivati a parlare di cessate il fuoco - ha proseguito Salvini -, di restituzione degli ostaggi, degli arretramenti degli eserciti, di ricostruzione di Gaza, non si deve alle Flotille, a Greta Thunberg, a Saviano o alla Albanese, ma alla forza del presidente Trump, al coraggio di papa Leone, si deve al governo italiano che non si è accodato ai pecoroni alla Macron nel riconoscere lo stato di Palestina. Si deve anche a chi ha guidato Israele in un sentiero difficile, ha sgominato i terroristi islamici da cui era circondato, e adesso con coraggio può riportare i bambini israeliani e palestinesi a giocare, studiare e crescere insieme".
Israele, pubblicata lista dei 250 detenuti palestinesi che verranno rilasciati
Il ministero israeliano della Giustizia ha pubblicato la lista completa dei 250 detenuti palestinesi condannati all'ergastolo che saranno rilasciati nell'ambito dell'accordo sulla prima fase del piano americano per mettere fine alla guerra a Gaza. Secondo quanto riferito dalla Cnn, più della metà dei prigionieri saranno espulsi verso Paesi terzi, mentre un centinaio saranno rilasciati in Cisgiordania. Nella lista, conferma l'emittente americana, non sono inclusi alcuni dei prigionieri la cui liberazione era stata espressamente richiesta da Hamas in sede di negoziato, a partire da Marwan Barghouti, in carcere da oltre 20 anni. Non ne fanno parte altri due esponenti di Hamas, Ibrahim Hamed e Hassan Salameh, e Ahmad Sa'adat, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Fanno invece parte della lista e saranno rilasciati Mahmoud Qawasmeh, membro del movimento islamista che era stato rilasciato nell'ambito dell'accordo che portò alla liberazione del soldato Gilad Shalit e arrestato per la seconda volta nel 2024, Muhammad Zakarneh, operativo di Fatah condannato per aver pianificato l'omicidio del tassista Grigory Raginovich nel 2009, e Muhammad Abu al-Rub, condannato per l'accoltellamento mortale di Reuven Shmerling nel 2017. Israele ha anche accettato di liberare Baher Bader, un membro di Hamas arrestato nel 2004 per aver pianificato attacchi in cui 18 israeliani furono uccisi, e Iyad Abu al-Rub, comandante della Jihad Islamica Palestinese nell'area di Jenin, accusato di aver pianificato diversi attentati suicidi nei primi anni Duemila (a Shadmot Mechola, Tel Aviv e Hadera) in cui persero la vita 13 persone
Media: "Trump in Israele lunedì, poi vola in Egitto"
Donald Trump è atteso in Israele lunedì mattina ora locale. Il presidente americano parlerà alla Knesset e incontrerà le famiglie degli ostaggi. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Trump nel pomeriggio di lunedì volerà in Egitto per la cerimonia della firma dell'accordo di pace. Trump quindi parteciperà al vertice con i leader mondiali su Gaza, al momento in programma per martedì anche se potrebbe essere anticipato a lunedì. L'incontro si terrà a Sharm el-Sheikh.
Axios: "Vertice su Gaza in Egitto prossima settimana con Trump"
Donald Trump ha in programma un vertice su Gaza in Egitto la prossima settimana con i leader mondiali. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali al vertice ci saranno i leader di Germania, Francia, Regno Unito Italia, Qatar, Giordania, Turchia e Arabia Saudita. Al momento non è prevista la partecipazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Centinaia di migliaia di palestinesi tornano a Gaza nord
Centinaia di migliaia di palestinesi sfollati hanno iniziato a tornare nella parte settentrionale di Gaza. Enormi masse di sfollati si sono spostate verso nord, in direzione di Gaza City, la più grande area urbana della Striscia, che pochi giorni prima era stata oggetto di un massiccio assalto, Lungo le vie Rashid e Salah al-Din, le famiglie che tornavano a piedi, portando con sè i figli e pochi averi, si accalcavano, molte delle quali non riuscivano a trovare una casa in cui tornare. Uno dei rimpatriati dal campo di Nuseirat ha detto : "Non c'è più una casa, ma stiamo tornando. La terra è nostra, anche se è in rovina". Il Ministero dell'Interno di Gaza ha annunciato che le forze di sicurezza e la polizia hanno iniziato a dispiegarsi nelle aree da cui le forze di occupazione si sono ritirate per ristabilire l'ordine e rendere sicure le strade per i civili. L'esercito israeliano ha annunciato l'inizio del ridispiegamento delle sue forze a Gaza, confermando che "le forze hanno iniziato a ritirarsi dalle città verso il confine orientale". Tuttavia, in una dichiarazione in arabo rilasciata dal portavoce militare israeliano Avichay Adraee sulla piattaforma X, si legge: "Avvicinarsi alle aree di Beit Hanoun, Beit Lahia, Shuja'iyya e alle aree in cui sono schierate le truppe è considerato estremamente pericoloso. Nella Striscia di Gaza meridionale, è molto pericoloso avvicinarsi alla zona del valico di Rafah, alla zona del corridoio di Filadelfia e a tutte le aree in cui sono di stanza le forze armate a Khan Yunis".
Il bilancio dei morti a Gaza sale a 67.211 vittime
Secondo fonti mediche, il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza è salito a 67.211 civili, per lo più donne e bambini, dal 7 ottobre 2023. I feriti sono 169.961. Nelle ultime 24 ore, i corpi di 17 palestinesi uccisi e di 71 feriti sono stati ricoverati negli ospedali di Gaza. Cinque sfollati sono rimasti feriti mentre cercavano di ricevere aiuti umanitari e sono stati ricoverati negli ospedali dell'enclave. Il numero totale di richiedenti aiuti uccisi e feriti dall'inizio dell'aggressione ammonta rispettivamente a 2.615 e 19.182.
Msf: "A Gaza entrino subito aiuti e personale medico"
L'annuncio della prima fase del cessate il fuoco a Gaza porta un momento di sollievo alla popolazione palestinese esausta, affamata e in lutto, e un grande sollievo alle famiglie di tutti gli ostaggi. Tuttavia, arriva dopo più di due anni in cui sono morte oltre 67mils persone. Medici Senza Frontiere (Msf) - si legge in una nota - accoglie con favore il cessate il fuoco, sebbene non rappresenti la fine della terribile sofferenza inflitta alla popolazione: gli abitanti di Gaza sono costretti a sopravvivere tra le rovine di quelle che un tempo erano le loro case e ad affrontare enormi necessità mediche, psicologiche e materiali.
"Questa mattina si sentivano ancora attacchi e detonazioni, anche molto forti. Ora la situazione sembra si sia calmata. Qui la gente spera di non dover più avere paura. C'è speranza, ma anche disperazione perché la Striscia di Gaza è stata praticamente distrutta dalle forze israeliane", afferma Jacob Granger, coordinatore delle emergenze di Msf a Gaza.
Il cessate il fuoco deve essere rispettato e mantenuto perché è l'unico modo per fornire alla popolazione l'assistenza di cui ha disperatamente bisogno, impossibile da garantire sotto assedio e bombardamenti. Msf spera che adesso nascano iniziative concrete per la rinascita della Striscia, compreso il ripristino del sistema sanitario gravemente compromesso.
Gaza, le immagini prima e dopo la guerra con Israele. VIDEO
A Roma 3 italiani della Freedom Flotilla espulsi da Israele
Tre dei sette italiani espulsi da Israele perché erano a bordo delle navi della Freedom Flotilla Coalition - il secondo gruppo di imbarcazioni che ha tentato di violare il blocco israeliano delle acque di fronte a Gaza per portare aiuti umanitari - sono arrivati alle 18.10 a Fiumicino con un volo della Turkish Airlines partito da Istanbul. Si tratta di Elisabeth Di Luca, 40enne educatrice in emergenza originaria del messinese, di Stefano Argenio, infermiere romano di 42 anni, e di Lorenzo Mollicone, romano di 26 anni e inviato del mensile 'Scomodo'. Stamattina sono stati trasferiti all'aeroporto di Ramon, a 20 chilometri da Eilat, e da lì hanno preso un volo della linea turca per Instabul dove sono arrivati intorno alle 13.30 italiane. Altri tre connazionali sono attesi all'aeroporto di Torino, mentre un quarto arriverà in serata a Bologna.
Gb-Francia-Germania: "Consiglio di sicurezza appoggi il piano per Gaza"
Regno Unito, Francia e Germania hanno esortato il Consiglio di Sicurezza dell'Onu a dare il suo "pieno appoggio" al piano di pace per Gaza sostenuto dagli Stati Uniti. "Concordiamo sul fatto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite debba dare il suo pieno appoggio al piano e sostenerne l'attuazione", si legge nella nota dei Paesi del formato E3.
Ap: "Da Israele ok all'Onu per aiuti a Gaza da domenica"
Israele ha dato il via libera alle autorità delle Nazioni Unite per iniziare a consegnare aiuti a Gaza a partire da domenica. Lo scrive l'Ap online citando un funzionario Onu. Gli aiuti - scrive Ap - includeranno le 170.000 tonnellate che sono già state posizionate in Paesi vicini come Giordania ed Egitto, mentre i funzionari umanitari attendevano il permesso delle forze israeliane per riprendere le loro attività. Negli ultimi mesi, l'Onu e i suoi partner umanitari sono stati in grado di consegnare solo il 20% degli aiuti necessari per affrontare la grave situazione nella Gaza, secondo il responsabile umanitario Onu Tom Fletcher.
Witkoff, Kushner e Ivanka visitano il Muro del Pianto
L'inviato Usa Steve Witkoff insieme con la figlia del presidente Trump Ivanka e con il consigliere e il genero Jared Kushner hanno visitato il Muro Occidentale (Muro del Pianto) a Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani. Witkoff ha dichiarato ai giornalisti di essere 'molto felice' per il nuovo cessate il fuoco a Gaza, che ha contribuito a negoziare per conto del presidente Trump. "Siamo molto felici che gli ostaggi, si spera, verranno liberati lunedì", ha detto, aggiungendo che "ci sarà pace e molte vite verranno salvate".
Parolin: "Critiche di Israele? Il mio un contributo per la pace"
"L'intervista voleva manifestare la presenza e la partecipazione della Santa Sede per quanto avvenuto il 7 ottobre e voleva essere un invito alla pace. Non credo ci sia equivalenza morale tra l'una e l'altra situazione. Dove c'è violenza c'è sempre da condannare. Si voleva esprimere il desiderio di mettere fine a questa violenza e di avviare un percorso di riconciliazione". Lo dice il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, tornando sulla sua intervista sul 7 Ottobre e Gaza aspramente criticata da Israele. "Ora - aggiunge - si tratta di realizzare l'accordo, la parte più difficile perché il diavolo sta nei dettagli".
Conte: "Con forza multinazionale non escludo militari italiani a Gaza"
"E' assolutamente prematuro" parlare di contingente militare italiano a Gaza, "ma per quanto mi riguarda, posso dire che se si realizzeranno le condizioni per una forza multinazionale di pace quindi non escludo assolutamente questa possibilità". Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte parlando con i giornalisti a margine di una iniziativa a Scandicci (Firenze) insieme al presidente della Regione Toscana e candidato del campo largo Eugenio Giani. "Lo dico per esperienza di governo - ha aggiunto - come presidente del Consiglio che ha girato in lungo e largo il pianeta incontrando anche i nostri contingenti di pace, i nostri militari sono quelli più apprezzati dalle popolazioni locali perché abbiamo nel nostro Dna un'attitudine al dialogo con le comunità locali che altre forze militari spesso non hanno".
Israele-Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah: cos'è
L’Italia riprenderà il suo ruolo nell’imminente riapertura della missione civile Eubam-Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, nata su proposta di Israele e dell’Autorità Palestinese ormai 20 anni fa, nel 2005, per essere bloccata due anni dopo e poi riattivata brevemente lo scorso gennaio, nel pieno della guerra che ha distrutto la Striscia di Gaza.
Israele-Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah: cos'è
Vai al contenutoPutin: "Il vertice russo-arabo rinviato per non ostacolare Trump"
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto di avere preso personalmente la decisione di rinviare a data da destinarsi un vertice russo-arabo inizialmente in programma il 15 ottobre, motivandola con il desiderio di "non ostacolare" il processo in corso dopo la firma della prima fase del piano di Donald Trump per la Striscia di Gaza, che vede impegnati diversi leader arabi nelle trattative. "Non volevo ostacolare il processo che ora, come speriamo, sta guadagnando slancio", ha detto il presidente, citato dall'agenzia Interfax. Il Cremlino aveva annunciato ufficialmente il rinvio ieri, dopo una telefonata tra Putin e il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al Sudani, presidente di turno della Lega Araba. Lo stesso Sudani era tra coloro che avevano confermato la loro presenza, insieme al leader siriano, Ahmad Sharaa. Ma non vi erano ancora conferme dai capi di Stato e di governo di importanti Paesi arabi a questo appuntamento, che per Mosca sarebbe stata la manifestazione di un'influenza russa ancora presente nella regione, nonostante alcuni sviluppi negativi nell'ultimo anno, in particolare la caduta del regime dell'alleato Bashar al Assad in Siria. In una nota, il Cremlino ha riferito che, nella conversazione di ieri tra Putin e al Sudani, è stato sottolineato che "per molti leader di Stati arabi sarebbe difficile recarsi personalmente a Mosca", tenuto conto dell' "inizio della fase attiva di attuazione del piano del presidente Trump per la normalizzazione nella Striscia di Gaza". "Pertanto è stato ritenuto opportuno posticipare lo svolgimento del vertice a un momento successivo, che sarà concordato ulteriormente". Secondo Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera, il summit potrebbe svolgersi in novembre.
Netanyahu visita centro medico che accoglierà gli ostaggi
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha visitato, prima dell'inizio dello Shabbat, al Centro Medico Sheba -Tel HaShomer per vedere di persona la preparazione del sistema sanitario in vista dell'accoglienza degli ostaggi e delle loro famiglie e ha elogiato i team medici. Lo riferisce l'ufficio del premier. In ospedale Netanyahu ha anche incontrato soldati dell'Idf feriti durante la guerra. "Siete degli eroi. Avete salvato lo Stato di Israele e avete risollevato il nostro spirito. Sono profondamente colpito dalla vostra forza interiore, che mettete al servizio della vostra riabilitazione personale e della rinascita nazionale. Quando vi guardo, mi sento pieno di forza e di infinita gratitudine", ha detto.
Tajani: "Cerimonia in Egitto forse lunedì, andrà Meloni"
"Io al vertice in Egitto? E' stata invitata la presidente del Consiglio". A dirlo il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti a margine di un incontro a Firenze prima della manifestazione di chiusura della campagna elettorale del centrodestra in Toscana, rispondendo a una domanda sulla cerimonia di firma ufficiale del cessate il fuoco. "L'incontro dovrebbe tenersi lunedì" ma ancora non sono ufficiali né data né luogo.
Con l'accordo Israele-Hamas quale destino per Marwan Barghouti?
L’accordo di Pace tra Israele e Hamas sta per tradursi in realtà. E con esso la fine delle bombe su Gaza e il ritorno alla libertà degli ostaggi israeliani ancora in vita. Ma tra i tanti punti sui quali ancora non c’è chiarezza, ne spicca uno: il destino di Marwan Barghouti.
Con l'accordo Israele-Hamas quale destino per Marwan Barghouti?
Vai al contenutoMigliaia di palestinesi sfollati tornano a Gaza City. VIDEO
Gaza, Netanyahu: "Hamas senza armi né potere nella Striscia". VIDEO
Pizzaballa: "Sono pronto ad entrare a Gaza per gli aiuti"
Il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in una intervista ad Avvenire, si dice "pronto" ad andare a Gaza. "Appena possibile andrò - afferma - lo abbiamo promesso ai nostri parrocchiani e torneremo per stare con loro, per sostenerli, per incoraggiarli e per ringraziarli della loro testimonianza". "Finalmete vediamo qualcosa di nuovo - aggiunge sugli accordi appena firmati -. Certo, ci sarà anche una nuova atmosfera per la continuazione dei negoziati, anche se la vita all'interno di Gaza rimarrà terribile per molto tempo".
Nobel Pace, Netanyahu critica Comitato: Trump se lo merita
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha condiviso un post della Casa Bianca in cui si criticava il Comitato per il Nobel per non aver assegnato il Premio Nobel per la Pace al presidente Usa Donald Trump. "Il Comitato per il Nobel parla di pace. Il presidente Trump la fa accadere", ha scritto Netanyahu. "I fatti parlano da soli. Il presidente Trump se lo merita", ha aggiunto il premier israeliano, aggiungendo l'hashtag 'pace attraverso la forza'.
Idf, ci prepariamo a ricevere gli ostaggi
"In questo momento, l'intero esercito si sta preparando a ricevere gli ostaggi". Lo ha affermato il portavoce delle forze armate israeliane, Effie Defrin, dopo che le truppe si sono ritirate a Gaza lungo la linea concordata, aprendo la strada alla fase del rilascio degli ostaggi da parte di Hamas.
Polizia Israele: 'Trump atteso lunedì, migliaia agenti schierati'
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe visitare Israele lunedì, ha dichiarato la polizia israeliana in una nota che delinea le misure di sicurezza che saranno adottate durante la visita, dopo le indiscrezioni che già avevano riferito della visita del presidente Usa nel Paese. Lo riporta la Cnn. Migliaia di agenti di polizia, personale della polizia di frontiera e volontari saranno dispiegati durante la visita di Trump nel Paese, ha dichiarato il portavoce della polizia. Le strade saranno chiuse e agli aerei, compresi i droni, sarà vietato sorvolare l'aeroporto Ben Gurion e Gerusalemme. Trump ha dichiarato ieri che avrebbe "cercato di fare un viaggio" nella regione per celebrare il rilascio degli ostaggi tenuti a Gaza, che, ha detto, avverrà lunedì o martedì.
Mo: Israele cambia all'ultimo lista prigionieri palestinesi
Il governo israeliano ha approvato un cambio all'ultimo minuto nella lista dei prigionieri palestinesi che saranno rilasciati nell'ambito dell'attuazione della prima fase dell'accordo sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito Haaretz, secondo cui i ministri del gabinetto hanno dato via libera al telefono alla sostituzione di 11 operativi di Hamas, giudicati colpevoli di omicidio, con 11 prigionieri di Fatah, la maggior parte dei quali non coinvolta in omicidi di israeliani. Diverse fonti hanno chiarito a Haaretz che i cambi sono stati approvati dallo Shin Bet.
Putin: se attuato piano Trump per Gaza storico
Vladimir Putin ha commentato con grande favore l'accordo tra Hamas e Israele sulla base del piano presentato dal presidente americano Donald Trump. "Se attuato, il piano sarà un evento storico", ha detto nel corso di una conferenza stampa a Dushambe', riporta la Tass.
Rientrano oggi in Italia 7 italiani della Freedom Flotilla e Thousand Madleens
Rientreranno oggi in Italia 7 partecipanti italiani della Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens To Gaza, le imbarcazioni intercettate due giorni fa dalle forze militari israeliane a 120 miglia da Gaza. I portavoce dei movimenti di solidarietà comunicano che da pochi minuti sono arrivati a Istanbul, tappa intermedia per il rientro. Claudio Torrero, Riccardo Corradini e Francesco Prinetti arriveranno a Torino Caselle alle 18:15; a Roma Fiumicino atterreranno alle 18:20 Stefano Argenio, Elizabeth Di Luca e Lorenzo Mollicone mentre a Bologna Marconi arriverà alle 23:45 Lorenzo Bresciani. Gli altri due italiani della spedizione, Laura Cardile e Vincenzo Fullone non hanno firmato il decreto di espulsione e quindi sono ancora trattenuti in Israele. Si prevede che vengano rilasciati nei prossimi giorni.
Crosetto: 'riprende missione italiana al valico di Rafah'
"Dopo essermi sentito e confrontato con il presidente Giorgia Meloni e con il ministro Tajani, a seguito di una valutazione sulle condizioni di sicurezza operata del Comando operativo di vertice interforze, ho autorizzato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Portolano, a disporre la ripresa delle attività italiane nell’ambito della missione Eubam Rafah, cui partecipa personale dei carabinieri, per la riapertura del valico con le medesime modalità del gennaio 25, in coordinamento con la Farnesina". Lo sottolinea il ministro della Difesa Guido Crosetto in una nota.
"Il valico di Rafah, in data 14 ottobre 2025 nel rispetto dell’accordo Trump, in coordinamento fra Unione Europea e le parti, verrà aperto alternativamente su due direzioni in uscita verso l’Egitto ed in entrata verso Gaza - continua - Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani ed il rilascio di prigionieri palestinesi. Gli israeliani stanno provvedendo a ripristinare in tempi brevissimi la funzionalità logistica dell’infrastruttura del valico".
"Affluiranno da altri valichi (non-Rafah) circa 600 autoarticolati di aiuti umanitari al giorno dentro Gaza - conclude Crosetto - Il passaggio di personale non sarà limitato a casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque lo vorrà (previo concorde parere di Israele ed Egitto)".
Mattarella: 'sostenere sforzi Paesi mediatori, obiettivo due Stati per due popoli'
“È indispensabile sostenere gli sforzi ulteriori dei Paesi mediatori, perché si raggiungano sollecitamente le tappe successive, verso una vera pace" in Medio Oriente. "L’alternativa sarebbe devastante”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Tallinn, durante la riunione del Gruppo Arraiolos-Uniti per l'Europa, il simposio informale che prende il nome dalla città del Portogallo dove fu fondato e che riunisce i Capi di Stato non esecutivi dell'Unione europea.
“Il cessate il fuoco annunziato -ha affermato il Presidente della Repubblica- allevierà le sofferenze dei palestinesi e condurrà, finalmente, al ritorno a casa delle persone rapite". Mattarella ha quindi ribadito la necessità di perseguire “l’obiettivo dei due Stati per due popoli”, che è “frutto non di cieca ostinazione ma di lucida visione storica” e richiede che “venga pienamente annullata la spoliazione dei territori assegnati alla Autorità palestinese in Cisgiordania”. Il Capo dello Stato ha quindi evidenziato che “gli aiuti a Gaza devono poter arrivare in maniera immediata e massiccia. Che il Piano preveda -espressamente- il pieno accesso umanitario, e il coinvolgimento delle Nazioni unite, è di estrema importanza”.
Ministero Salute Gaza: 'almeno 17 uccisi e 71 feriti dall'Idf nell'ultimo giorno'
Nelle ultime 24 ore almeno 17 palestinesi sono stati uccisi e 71 feriti negli attacchi israeliani a Gaza. Lo riferisce il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas, secondo i cui dati la guerra di Israele contro Gaza ha causato la morte di 67.211 persone e il ferimento di 169.961 dal 7 ottobre 2023.
'Trump promette: non consentirà a Israele di rompere intesa'
Donald Trump ha offerto personalmente garanzie sul fatto che non avrebbe consentito a Israele di abbandonare l'accordo di pace e riprendere la guerra. Secondo quanto riportato da Axios, le rassicurazioni di Trump sono state un fattore decisivo nel convincere Hamas ad accettare l'accordo. A contribuire al raggiungimento dell'intesa è stato inoltre il cambio di posizione di Hamas che ha iniziato a considerare gli ostaggi "un peso più che una risorsa" nella sua posizione negoziale. Un cambio che è stato considerato dagli Stati Uniti un'opportunità da sfruttare. Poco prima che l'intesa fosse raggiunta martedì, Trump aveva sentito i suoi inviati Jared Kushner e Steve Witkoff e aveva chiesto loro quante fossero le chance per un'intesa. "100%", aveva risposto Kushner cogliendo il presidente di sorpresa.
Idf, Hamas non è più il gruppo che era due anni fa
In un briefing con i media, il portavoce dell'Idf ha dichiarato che "Hamas non è più quello di due anni fa. E' stato sconfitto ovunque abbiamo combattuto". E ha aggiunto: "I nostri fratelli e sorelle, prigionieri di Hamas, stanno tornando alle loro famiglie, alle loro case e alla loro terra".
Israele libererà Sheikh che mostrò mani sporche di sangue
Tra i detenuti che Israele scarcererà nell'ambito dello scambio con gli ostaggi, c'è anche il nome di Raed Sheikh, un poliziotto di Ramallah che nell'ottobre del 2000 prese parte al linciaggio del caporale Vadim Nurzhych, un soldato di riserva immigrato dalla Russia, brutalmente assassinato a colpi di spranga che ridussero il corpo in condizioni terribili. Dopo il linciaggio, Sheikh si affacciò a una finestra mostrando alla folla le mani coperte di sangue. Una foto che fece il giro del mondo.
Mattarella: aiuti Gaza immediatamente e massicciamente
"Gli aiuti a Gaza devono potere arrivare in maniera immediata e massiccia". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla colazione di lavoro alla riunione a Tallinn del gruppo Arraiolos, dedicata a Gaza e al Medioriente. "Che il Piano preveda espressamente il pieno accesso umanitario e il coinvolgimento delle Nazioni Unite è di estrema importanza", ha aggiunto il Capo dello Stato.
Mercoledì informativa di Tajani a Camere su accordo Gaza
Mercoledì a Montecitorio si terrà alle 9 l'informativa del ministro Tajani sugli accordi di pace in Medio Oriente. Lo fa sapere la Camera. Alle 11 il ministro sarà al Senato.
Pubblicata lista detenuti palestinesi, nessun nome chiave
Israele ha pubblicato un elenco di 250 "detenuti per motivi di sicurezza" che possono essere rilasciati in cambio degli ostaggi ancora a Gaza, che saranno rilasciati nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas entrato in vigore questa mattina. L'elenco dei detenuti, pubblicato sul sito web del ministero della Giustizia israeliano, non include nessuno dei detenuti chiave, simboli della lotta armata palestinese contro Israele, i cui nomi il movimento islamista palestinese aveva passato ai mediatori nella speranza del loro rilascio, come Marwan Barghouthi, Ahmad Saadat, Hassan Salameh o Abbas Al-Sayyed, che stanno scontando l'ergastolo in Israele.
Mattarella: basta spoliazione territori in Cisgiordania
Dalle sofferenze del popolo palestine nasce "l'insistenza - frutto non di cieca ostinazione ma di lucida visione storica - per l'obiettivo dei due stati per due popoli. E ne deriva la assoluta necessità che venga pienamente annullata la spoliazione di territori assegnati alla Autorità Palestinese in Cisgiordania". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al vertice di Arraiolos.
Mattarella: ora prospettiva storica che coinvolga palestinesi
"In questi mesi, l'Italia ha fornito il suo aiuto. Lo ha fatto principalmente attraverso l'iniziativa "Food for Gaza". Tuttavia, questa nostra come le tante azioni messe in campo da numerosi Paesi hanno riguardato, purtroppo, una parte minima di chi ha subito la crudeltà delle azioni militari. Queste sofferenze - come tutte quelle subite - resteranno iscritte nel DNA delle nuove generazioni, minando ogni possibilità di un futuro di pace senza una prospettiva politica davvero storica e quindi coinvolgente per i palestinesi. Una prospettiva che assorba e rimuova gli alti rischi di nuove esplosioni di violenza, frutto della mole di risentimenti e di rancore accumulatisi in questo tragico periodo. La pace va acquisita nell'animo dei popoli, altrimenti non è pace". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al vertice di Arraiolos.
Berlino punta a co-organizzare conferenza ricostruzione
La Germania prevede di organizzare una conferenza internazionale con l'Egitto per la ricostruzione della Striscia di Gaza, ha annunciato il cancelliere tedesco Friedrich Merz. L'obiettivo principale di questa conferenza "dovrebbe essere quello di affrontare le esigenze piu' urgenti, come il ripristino delle forniture idriche, energetiche e mediche", ha affermato il leader tedesco in una nota. La Germania si impegna a fornire ulteriori 29 milioni di euro in aiuti umanitari e a "contribuire al supporto medico e psicologico degli ostaggi liberati", secondo la dichiarazione. Berlino e' pronta a trasportare immediatamente 850 unita' abitative temporanee a Gaza, ha dichiarato una portavoce del ministero dello Sviluppo in conferenza stampa. "Cinquanta di queste unita' si trovano già a Ramallah e ora possono essere trasportate molto rapidamente a Gaza in modo che le persone possano avere gli alloggi di cui hanno urgente bisogno", ha affermato. Oltre il 90%, o addirittura il 92%, degli edifici di Gaza sono gravemente danneggiati, ha aggiunto.
Witkoff: 'iniziato periodo 72 ore per rilascio ostaggi'
"Il Centcom ha confermato che le Forze di difesa israeliane hanno completato la prima fase di ritiro fino alla Linea Gialla alle 12 ora locale (le 11 in Italia, ndr). E' iniziato il periodo di 72 ore per il rilascio degli ostaggi". Lo ha scritto su X l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff.
Casa Bianca: Comitato Nobel antepone politica a pace
"Il presidente Trump continuerà a stringere accordi di pace in tutto il mondo, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane": lo ha affermato Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, in un post su X in risposta alla notizia che Maria Corina Machado ha vinto il premio Nobel per la pace 2025. "Non ci sarà mai nessuno come lui in grado di spostare le montagne con la sola forza della sua volontà. Il Comitato per il Nobel ha dimostrato di anteporre la politica alla pace", aggiunge Cheung.
Media: saranno rilasciati 11 prigionieri Hamas non di Fatah
Saranno 11 prigionieri di Hamas e non 11 affiliati a Fatah a essere liberati per ottemperare all'accordo su Gaza. Lo dice la radio dell'esercito israeliano secondo cui c'è stato un "cambiamento dell'ultimo minuto". Si prevede che Hamas rilascerà insieme i 20 ostaggi israeliani ancora in vita, 72 ore dopo l'inizio del cessate il fuoco. Israele rilascerà 250 palestinesi che scontano lunghe pene detentive nelle carceri israeliane, cosi' come altri 1.700 arrestati dallo scoppio della guerra il 7 ottobre 2023.
Hamas, non daremo a Israele scuse per tornare in guerra
Il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha dichiarato all'emittente saudita Al-Arabiya che "l'accordo di cessate il fuoco è entrato in vigore. Stiamo monitorando il ritiro dell'esercito israeliano in conformità con l'accordo. I palestinesi hanno confermato che ostacoleranno qualsiasi tentativo di sfollamento. Non daremo a Israele alcuna scusa per tornare in guerra".
Stampa internazionale: fate rientrare giornalisti a Gaza
L'Associazione della Stampa Estera (Fpa) in Israele e nei Territori Palestinesi ha chiesto che Israele consenta ai giornalisti accesso immediato, "libero e indipendente" alla Striscia di Gaza, ora che è entrato in vigore il cessate il fuoco. "Le restrizioni alla liberta' di stampa devono cessare", ha affermato l'FPA in una nota, invitando il governo israeliano a riaprire Gaza alla stampa estera una volta cessati i combattimenti. Un'udienza e' prevista presso la Corte Suprema israeliana il 23 ottobre, ma l'FPA ritiene che "dopo aver permesso allo Stato di ritardare la sua risposta per oltre un anno", non ci sia motivo di "aspettare cosi' a lungo". Israele ha impedito ai media stranieri di entrare a Gaza quando ha iniziato la sua offensiva contro l'enclave palestinese nell'ottobre 2023, una misura che l'FPA ha ripetutamente cercato di ribaltare davanti alla Corte Suprema, senza successo. I giornalisti stranieri lamentano che durante questo periodo i loro colleghi palestinesi "abbiano messo a rischio la propria vita per fornire un reportage coraggioso e instancabile da Gaza". Almeno 237 operatori dei media sono stati uccisi nella Striscia dall'inizio dell'offensiva israeliana, secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti.
Hamas, monitoreremo ritiro IDF, no scuse per tornare in guerra
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha dichiarato alla rete televisiva saudita "Al-Arabiya" che "l'accordo di cessate il fuoco e' entrato in vigore. Stiamo monitorando il ritiro dell'esercito israeliano in conformita' con l'accordo". Secondo il portavoce, "i palestinesi hanno confermato che ostacoleranno qualsiasi tentativo di sfollamento. Non daremo a Israele alcuna scusa per tornare in guerra".
Netanyahu: "Ritorno a uso della forza se Hamas non disarma"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu minaccia di tornare all'uso della forza se le richieste del piano Trump non saranno soddisfatte da Hamas "nel modo più semplice". L'obiettivo è disarmare Hamas e smilitarizzare la Striscia di Gaza, ha detto Netanyahu in una dichiarazione ai media. "Se questo obiettivo verrà raggiunto nel modo più semplice, sarà fantastico. Altrimenti, sarà raggiunto nel modo più difficile", ha affermato.
Netanyahu: "Tutti ostaggi torneranno a casa nei prossimi giorni"
"All'inizio della guerra c'era chi diceva che non saremmo riusciti a riportare indietro vivo nemmeno un ostaggio", ha detto Netanyahu. "Io la pensavo diversamente. Credevo che se avessimo esercitato una forte pressione militare su Hamas, unita a un'intensa pressione diplomatica, avremmo potuto davvero riportare indietro tutti i nostri ostaggi". "Ed è esattamente quello che abbiamo fatto". "Quando il presidente Trump è entrato alla Casa Bianca, avevamo riportato a casa 158 ostaggi, di cui 117 vivi", ha proseguito Netanyahu. "Dopo l'ingresso del presidente Trump alla Casa Bianca, abbiamo riportato a casa altri 49 ostaggi, tra vivi e deceduti", ha aggiunto Netanyahu confermando che a Gaza rimangono 48 ostaggi, 20 vivi e 28 deceduti.
Netanyahu: "Da lunedì Simhat Torah torni giorno di gioia"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato di sperare che Israele celebri un "giorno di gioia nazionale" a partire da lunedì sera, quando tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, dovrebbero essere riportati da Gaza. "Cittadini di Israele, due anni fa, la festa di Simhat Torah è diventata un giorno di lutto nazionale", ha dichiarato venerdì in una dichiarazione televisiva, riferendosi alla festa ebraica che inizia al tramonto di lunedì. "Questa Simhat Torah, con l'aiuto di Dio, sarà un giorno di gioia nazionale, celebrando il ritorno di tutti i nostri fratelli e sorelle tenuti in ostaggio", ha aggiunto, sottolineando che Israele ritiene che 20 ostaggi siano ancora vivi a Gaza, mentre 28 sono deceduti.
Netanyahu: "Ci siamo rialzati dall'abisso e risposto con forza"
"Due anni fa ci siamo rialzati dall'orlo dell'abisso, e abbiamo risposto con forza ai nostri nemici. Come ha detto il capo di stato maggiore, la campagna non è ancora finita. Ci attendono ancora grandi sfide, ma anche grandi opportunità. Allargheremo il cerchio della pace intorno a noi". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media. "Questa festività di Simchat Torah diventerà, con l'aiuto di Dio, un giorno di gioia nazionale per il ritorno di tutti i nostri fratelli e sorelle rapiti (il massacro del 7 ottobre era caduto nel giorno della celebrazione). Il nome dell'operazione per recuperare gli ostaggi 'Tornano al loro confine' è tratto dalla promessa fatta a Rachele nel libro di Geremia: 'E riporteremo i figli al loro confine'".
Netanyahu: "Se piano non sarà raggiunto, ci sarà guerra"
"Stiamo stringendo Hamas da ogni lato in vista delle prossime fasi del piano, che prevede il suo disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza. Se ciò sarà raggiunto in modo pacifico, tanto meglio. Se no, sarà raggiunto con la forza". Ha affermato il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media.
In migliaia tornano verso Gaza city, dopo ritiro dell'Idf
Migliaia di famiglie si stanno muovendo dal sud della Striscia a Gaza city dopo che l'esercito israeliano si è ritirato da via Rashid. Lo riferiscono fonti di Gaza e lo mostrano i video sui social.
Hamas: "Collaboreremo per garantire accordo cessate fuoco"
"Collaboreremo con tutte le parti per garantire la continuazione dell'accordo di cessate il fuoco". Lo dice un portavoce di Hamas ad Al Arabiya. Secondo il portavoce dell'organizzazione islamista, C'è un dialogo con i mediatori sulle restanti disposizioni del piano Trump. "Il presidente Trump ha compiuto sforzi significativi per attuare l'accordo", ha aggiunto.
Netanyahu: "Hamas ceduto solo dopo aver sentito spada alla gola"
"Chiunque affermi che l'accordo sugli ostaggi era sul tavolo dall'inizio, semplicemente non dice la verità", "Hamas ha accettato l'accordo solo dopo aver sentito la spada alla gola e solo dopo che il piano di Trump l'ha isolata a livello internazionale in un modo senza precedenti". Lo dice il premier israeliano, Benjamin Netanyahu in una breve dichiarazione televisiva.
Qatar: "Successo prima fase è responsabilità collettiva"
Il successo della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza è una "responsabilità collettiva". Lo ha sottolineato in una dichiarazione su X lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, primo ministro del Qatar e mediatore chiave nel conflitto tra Hamas e Israele, che ha chiesto di "garantire l'attuazione dell'accordo e il raggiungimento della pace e della stabilità".
Netanyahu: "L'accordo era impossibile prima, lo impediva Hamas"
"A tutti quelli che sostengono che questo accordo si poteva raggiungere prima dico che non è vero: Hamas non ha mai acconsentito a liberare tutti gli ostaggi con l'Idf così ancora profondamente dentro la Striscia". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media in ebraico. I giornalisti non potranno porre domande.
Netanyahu: "Hamas sarà senza armi e senza potere a Gaza"
"Abbiamo privato Hamas di tutte le sue carte, Hamas a Gaza sarà senza armi e senza potere". Lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una dichiarazione in diretta televisiva.
Netanyahu: "Tutti ostaggi torneranno a casa nei prossimi giorni"
"Tutti gli ostaggi torneranno a casa nei prossimi giorni". Lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una dichiarazione.
Gaza, i palestinesi tornano verso casa. Video in timelapse
Tajani: "Accordo grazie a negoziatori non manifestazioni"
"Il merito è di chi ha voluto raggiungere l'obiettivo, i negoziatori americani, qatarini, egiziani e turchi, che hanno convinto Hamas ad accettare la tregua. E il merito degli Stati Uniti che hanno convinto Israele ad accettare la tregua. Legittime le manifestazioni, ma non credo che sia raggiunto la tregua perché c'erano manifestazioni in Italia come c'erano in altre parti". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto a chi gli chiedeva del video rilanciato anche sul suo profilo, creato, con l'intelligenza artificiale, da chi sembrava voler ringraziare gli italiani per le manifestazioni in "sostegno e solidarieta'" al popolo palestinese. "Legittimo manifestare, pure positivo il fatto di manifestare, sempre che si rispettino le regole, ma troppo spesso le regole durante queste manifestazioni sono state violate. Basta odio, basta violenza - ha aggiunto -. Quindi solidarietà ancora alle forze dell'ordine che hanno garantito il regolare svolgimento delle manifestazioni finché non ci sono stati violenti che hanno aggredito addirittura le forze dell'ordine. Però non credo che siano state le manifestazioni a portare l'accordo tra Israele e Hamas".
Tajani: "Possibilità concreta il contributo dell'Italia alla forza di peacekeeping nella Striscia di Gaza"
''E' una possibilità concreta" che l'Italia dia un suo contributo a una forza di peacekeeping nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una conferenza stampa a Roma. ''Noi - ha sottolineato il vicepremier- abbiamo dato la nostra disponibilità, lo ha ribadito il ministro Crosetto. Possiamo inviare i carabinieri, possiamo inviare le truppe dell'esercito''.
Idf conferma rischieramento truppe su linee concordate
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è ufficialmente iniziato a mezzogiorno (ora locale, le 11 in Italia), poiché le IDF hanno dichiarato di aver ritirato le truppe lungo le linee di schieramento concordate, come parte dell'accordo con Hamas per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi tenuti prigionieri dal gruppo terroristico. "Alle ore 12, le truppe dell'IDF si sono posizionate sulle linee di schieramento aggiornate, in conformità con lo schema del cessate il fuoco e l'accordo di restituzione degli ostaggi", afferma l'esercito. "Le truppe dell'IDF del Comando meridionale sono dispiegate nella zona e continueranno a operare per eliminare qualsiasi minaccia immediata", aggiunge l'esercito. Entro 72 ore, ovvero entro luned
Croce Rossa: "Riconsegna ostaggi avvenga con dignità"
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha chiesto che tutti i rilasci di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi avvengano "in sicurezza e con dignità". La presidente del Cicr, Mirjana Spoljaric, ha accolto con favore il piano, che prevede il rilascio di migliaia di prigionieri palestinesi in cambio dei 47 ostaggi rimasti a Gaza, inclusi 25 corpi. "L'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas deve segnare una svolta in due anni di orrore inimmaginabile", ha affermato in una dichiarazione, sottolineando che "offre un'opportunità vitale per salvare vite umane e alleviare le sofferenze". Il capo del Cicr ha insistito sul fatto che "i prossimi giorni saranno critici". "Esorto le parti a rispettare i propri impegni. Le operazioni di rilascio devono essere effettuate in sicurezza e con dignita'", ha detto. I team del CICR in Israele, Gaza e Cisgiordania "sosterranno la sua attuazione aiutando a restituire ostaggi e detenuti alle loro famiglie", ha aggiunto, aggiungendo di essere "anche pronti ad aiutare a restituire le salme affinché le famiglie possano piangere i loro cari con dignità". I precedenti trasferimenti di ostaggi durante la guerra hanno suscitato rabbia in Israele per le scene caotiche durante i passaggi di consegne, con Hamas che faceva sfilare gli ostaggi davanti alla folla. I commenti di Spoljaric sono arrivati il giorno dopo che la portavoce del governo israeliano Shosh Berosian ha sottolineato che Israele "si aspetta che Hamas conduca la consegna degli ostaggi con rispetto e decoro" e ha avvertito che non ci sarà alcuna tolleranza per gli ostaggi "messi in parata" come in passato.
Madrid: "Pronti a partecipare alla forza di peacekeeping a Gaza"
Il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, non ha escluso la possibilità di inviare militari a Gaza nell'ambito di una forza di sicurezza internazionale, anche se ritiene che si sia "ancora molto lontani da questo". "Non è nemmeno ancora previsto qualcosa del genere" ha detto Albares, ripreso dall'emittente pubblica Tve a Parigi, a margine della riunione con i suoi omologhi europei e arabi, organizzata per la ricostruzione a Gaza. "In questi momenti" Gaza "è distrutta e, se vogliamo pensare a un futuro, e che ci possa essere un governo propriamente palestinese, ci sarà bisogno di forze di sicurezza palestinesi" per il mantenimento della pace ha segnalato Albares. "Questo è qualcosa che noi europei sappiamo fare perfettamente e lo possiamo fare perfettamente con i paesi arabi", ha aggiunto. La Spagna sostiene la proposta della Francia di partecipare all'invio di forze di interposizione nella zona, con un mandato chiaro nell'ambito dell'Onu, segnalano fonti del ministero degli esteri riprese da Tve che però insistono sul fatto che ora la priorità è il consolidamento del cessate il fuoco a Gaza. "La Spagna è stata sempre disposta a partecipare in quelle forze di peacekeeping che hanno un mandato chiaro", ha evidenziato Albares, come nella missione Unifil in Libano e "non risparmia sforzi per tutto quello che può portare la pace", ha aggiunto. "Dobbiamo pensare integralmente a un nuovo Medio Oriente", che "per Spagna passa per la soluzione dei due Stati", ha evidenziato il ministro da Parigi.
Idf comunica ad abitanti di Gaza i divieti di spostamento
Il portavoce dell'esercito israeliano ha diffuso un post sui social, in arabo e in inglese, con precise indicazioni per gli abitanti di Gaza. "Desideriamo chiarire diversi punti per prevenire attriti e malintesi. In conformità con l'accordo, le truppe dell'Idf continueranno a essere presenti in varie aree della Striscia di Gaza. È necessario evitare di avvicinarsi alle forze militari. Avvicinarsi mette a rischio la vostra vita". Il portavoce quindi indica quali sono gli spostamenti possibili e le strade aperte nella Striscia: "Il movimento da sud a nord nella Striscia di Gaza sarà consentito attraverso le vie Rashid e Salah al-Din. Ai residenti viene segnalato che nel nord della Striscia è estremamente pericoloso avvicinarsi alle aree di Beit Hanoun, Beit Lahiya, Shejaiya, e a qualsiasi zona in cui vi sia una concentrazione di truppe". "Ai residenti viene inoltre segnalato che nel sud della Striscia è estremamente pericoloso avvicinarsi all'area del valico di Rafah, al corridoio Filadelfia, e a qualsiasi concentrazione di truppe nella regione di Khan Yunis". "Nella zona marittima lungo tutta la costa della Striscia, vi è un alto rischio per pescatori, bagnanti e subacquei, ai quali si raccomanda di non entrare in mare nei prossimi giorni - continua il post - non dirigetevi verso il territorio israeliano e non avvicinatevi alla zona di sicurezza. Avvicinarsi alla zona di sicurezza è estremamente pericoloso. Per la vostra sicurezza, non iniziate a spostarvi verso queste aree fino a quando non sarà stata concessa un'autorizzazione ufficiale", conclude il messaggio.
Merz ringrazia Trump su Gaza, escluso impegno militare tedesco
La Germania non parteciperà a missioni militari in Medio Oriente per la stabilizzazione della pace, ma aiuterà a costruire il quadro giuridico che consenta questa presenza, e metterà a disposizione 29 milioni di euro di aiuti umanitari. È quello che si legge in un lungo comunicato in più punti, diffuso oggi dalla cancelleria sulla tregua a Gaza. Il cancelliere Friedrich Merz inoltre ringrazia esplicitamente Donald Trump e chiede una veloce liberazione degli ostaggi. "Dopo oltre due anni di guerra a Gaza si è riusciti a concordare una tregua. Questa è una buona notizia per la gente in Medio Oriente e non solo", afferma Merz. "Ringrazio il presidente Trump per la sua iniziativa di pace. Ringrazio i nostri partner in Qatar, Egitto e Turchia per la mediazione. E un ringraziamento va anche al governo israeliano, che ha liberato la strada per la pace", continua. "Adesso serve una veloce applicazione degli accordi. Gli ostaggi, fra i quali ci sono anche cittadini tedeschi, devono finalmente tornare dalle loro famiglie. La tregua deve entrare in vigore e stabilizzarsi nelle prossime settimane. Gli aiuti umanitari devono raggiungere velocemente la popolazione", si legge ancora. "Il governo tedesco metterà a disposizione aiuti umanitari per 29 milioni di euro. Seguiranno altre misure", l'annuncio. "Sarà garantita una missione di stabilizzazione internazionale per la pace, che sarà riconosciuta da tutte le parti. Per la Germania una partecipazione militare non è in discussione. Ma vogliamo aiutare a creare la cornice giuridica per una tale presenza, attraverso una risoluzione del consiglio di sicurezza".
Netanyahu rilascia dichiarazioni ai media alle 12
L'ufficio del primo ministro ha reso noto che Benyamin Netanyahu rilascerà dichiarazioni ai media alle 13,00 ora locale (le 12 in Italia).
Malnutrizione grave per decine migliaia bimbi Gaza: lo studio
Nella Striscia di Gaza, tra gennaio 2024 e agosto 2025, oltre 54.600 bambini tra i 6 e i 59 mesi hanno sperimentato condizioni di malnutrizione grave, inclusi più di 12.800 con forme gravi, con pochi trattamenti disponibili in un contesto di guerra prolungata. Lo rivela uno studio condotto dall'UNRWA, pubblicato su The Lancet. La ricerca traccia un quadro allarmante della malnutrizione acuta infantile, associando picchi di malnutrizione a periodi di gravi restrizioni degli aiuti umanitari. Durante il periodo di monitoraggio, il personale sanitario dell'UNRWA ha sottoposto a screening 219.783 bambini utilizzando la circonferenza medio-superiore del braccio, MUAC, in 16 centri sanitari e 78 punti medici. Secondo i risultati, l'incidenza del deperimento è salita da 4,7% a gennaio 2024 all'8,9% a luglio 2024, raggiungendo il 15,8% a metà agosto 2025, mentre la malnutrizione grave ha toccato il 3,7%. Periodi di cessate il fuoco temporanei hanno permesso una lieve diminuzione del deperimento, ma successivi blocchi hanno peggiorato la situazione. La Classificazione Integrata della Sicurezza Alimentare, IPC, ha confermato la carestia nel governatorato di Gaza City e condizioni critiche nel resto della Striscia. L'aumento critico dei casi di malnutrizione è particolarmente evidente in alcune aree come Rafah e Gaza City. Gli autori sottolineano che, senza un cessate il fuoco duraturo e una ripresa efficiente dei servizi umanitari e nutrizionali, si prevede un ulteriore peggioramento con gravi conseguenze per la salute e lo sviluppo infantile, con ripercussioni generazionali. Gli esperti evidenziano come queste condizioni di fame prolungata avranno impatti a lungo termine, tra cui maggior rischio di malattie croniche e riduzione della aspettativa di vita. Malnutrizione e restrizioni alimentari nei bambini rappresentano un fattore chiave per la salute pubblica futura, richiedendo una risposta urgente da parte della comunita' internazionale.
Hamas ha adesso 72 ore per liberare gli ostaggi vivi (2)
Come parte dell'accordo, i 20 ostaggi in vita saranno liberati in un'unica volta, mentre gli ostaggi morti saranno consegnati in più fasi. Da parte israeliana, Israele approverà il rilascio di circa 2.000 detenuti palestinesi tra cui 250 terroristi. Hamas sarà tenuta a rilasciare tutti gli ostaggi, senza cerimonie pubbliche. I terroristi di Nukhba che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre e i quattro ergastolani richiesti da Hamas durante i negoziati, tra cui Marwan Barghouti, non saranno rilasciati.
Hamas ha adesso 72 ore per liberare gli ostaggi vivi
Secondo l'accordo siglato in Egitto e ratificato questa notte dal governo a Gerusalemme, e dopo l'avvenuto ritiro dell'Idf verso la Linea Gialla, Hamas ha adesso 72 ore - a partire dalle 12 locali - per il rilascio di tutti gli ostaggi vivi ancora a Gaza, che dovrebbero essere venti.
Idf: "Completato il ritiro secondo il piano" (2)
Secondo la dichiarazione del portavoce dell'esercito, "l'accordo è entrato in vigore, alle 12 ora locale (11 in Italia) le forze dell'Idf si sono posizionate nelle ultime linee di schieramento, in conformità con le linee guida dell'accordo di cessate il fuoco e con il ritorno dei rapiti. Le forze dell'Idf del Comando Meridionale sono dispiegate nell'area e continueranno a operare per eliminare qualsiasi minaccia immediata".
Faltas: "Ha vinto la pace, italiani tornate in Terra Santa"
"La pace è importante, speriamo che sia l'inizio di un periodo nuovo, la gente ha bisogno di tornare a vivere serenamente dopo due anni di inferno". Così padre Ibrahim Faltas, direttore delle diciotto scuole della custodia di Terra Santa, su Radio Cusano Campus, nel corso del programma "Battitori Liberi". "Speriamo che regga questa tregua - ha sottolineato padre Faltas -, è necessario che tutta la comunità internazionale aiuti questo processo di pace e controlli che gli accordi siano rispettati. Ora la pace va sostenuta, chiediamo di alimentare la pace, di dare cibo alla gente, perché le persone hanno bisogno di essere aiutate a ricostruire con serenità e speranza il futuro. Possiamo dire che ha vinto la pace". Il religioso francescano ha ricordato che "Papa Francesco e Papa Leone XIV non hanno mai smesso di chiedere di fermare la guerra. Tutti siamo stati minacciati, tutti abbiamo sofferto, palestinesi, israeliani, cristiani, musulmani, ebrei". "Tutti hanno sofferto in questa guerra - ha proseguito -. Prima della guerra a Betlemme avevano tanti permessi, migliaia di persone venivano a lavorare in Israele, adesso purtroppo non vengono più, non possono uscire più. Betlemme è diventata una prigione a cielo aperto. Da 36 anni che sono qui non ho mai visto una cosa del genere, mai ho visto la gente così disperata. Povera gente, ci vogliono due generazioni per dimenticare". Per padre Ibrahim "il popolo italiano può fare tanto, ma la prima cosa da fare è tornare come pellegrini in Terra Santa", ha concluso. "La presenza del popolo italiano dà speranza alla gente e la gente trova lavoro. Agli italiani vogliono bene sia israeliani sia palestinesi. Quando gioca l'Italia tutti e due si mettono d'accordo e tifano per l'Italia".
Idf: "Completato il ritiro secondo il piano"
L'Idf annuncia di aver completato il ritiro a Gaza come previsto dall'accordo.
Israele libererà 11 detenuti di Hamas invece che di Fatah
Il governo israeliano ha votato per approvare modifiche dell'ultimo minuto alla lista dei prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio degli ostaggi. Secondo il Times of Israel, la votazione, fatta al telefono, si è tenuta dopo che i mediatori in Egitto hanno concordato di rimuovere 11 prigionieri affiliati a Fatah dalla lista di coloro che saranno rilasciati e di sostituirli con 11 prigionieri affiliati ad Hamas. Tra i prigionieri aggiunti alla lista di coloro che saranno rilasciati c'è Mahmoud Issa, in carcere dal 1993 per il suo ruolo nella morte di Nissim Toledano, poliziotto di frontiera israeliano, sequestrato il 13 dicembre del 1992 mentre usciva di casa per andare al lavoro e ucciso due giorni dopo.
Esercito israeliano: "Accordo entrato in vigore dalle 11"
L'accordo di cessate il fuoco a Gaza è entrato in vigore alle 12 ora locale (le 11 in Italia). "Dalle 12, le truppe dell'Idf hanno iniziato a posizionarsi lungo le linee di schieramento aggiornate in preparazione dell'accordo di cessate il fuoco e del ritorno degli ostaggi" si legge sull'account X delle forze armate israeliane che sottolinea i militari del Comando Meridionale "sono schierati nell'area e continueranno a rimuovere qualsiasi minaccia immediata".
Merz lancia conferenza internazionale di ricostruzione per Gaza
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz vuole organizzare una conferenza internazionale per la ricostruzione di Gaza insieme all'Egitto. È quello che si legge in una nota diffusa dalla cancelleria. "Insieme all'Egitto inviteremo ad una conferenza internazionale per la ricostruzione di Gaza", si legge. "Metteremo a fuoco i bisogni di Gaza più urgenti, come la ripristinazione dei rifornimenti idrici ed energetici e quelli in ambito medico", conclude la nota.
Crosetto: "Riprende la missione italiana al valico di Rafah" (2)
In una nota Crosetto spiega di aver autorizzato il capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Portolano a disporre la ripresa della missione - dopo aver sentito Meloni e Tajani e a "seguito di una valutazione sulle condizioni di sicurezza operata del Comando Operativo di Vertice Interforze"- " con le medesime modalità del gennaio 25, in coordinamento con la Farnesina". "Gli israeliani -precisa- stanno provvedendo a ripristinare in tempi brevissimi la funzionalità logistica dell'infrastruttura del valico. Affluiranno da altri valichi (non-Rafah) circa 600 autoarticolati di aiuti umanitari al giorno dentro Gaza. Il passaggio di personale non sarà limitato a casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque lo vorrà (previo concorde parere di Israele ed Egitto)".
Crosetto: "Riprende la missione italiana al valico di Rafah"
Riprendono" le attività italiane nell'ambito della missione Eubam , cui partecipa personale dei Carabinieri, per la riapertura del valico di Rafah". Lo ha disposto il ministro della Difesa Crosetto dopo essersi sentito e confrontato con la presidente del Consiglio Meloni e con il Ministro Tajani. "Il valico di Rafah, in data 14.10.2025 nel rispetto dell'accordo Trump, in coordinamento fra Unione Europea e le parti, verrà aperto alternativamente su due direzioni in uscita verso l'Egitto ed in entrata verso Gaza- dichiara Crosetto- Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani ed il rilascio di prigionieri palestinesi".
Croce Rossa: "Pronti a aiutare nel ritorno degli ostaggi"
Le squadre del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) in Israele, Gaza e Cisgiordania "sosterranno l'implementazione" dell'accordo raggiunto tra Israele e Hamas "aiutando a restituire gli ostaggi e i detenuti alle loro famiglie", ha affermato oggi la presidente della Croce Rossa Mirjana Spoljaric. "Siamo inoltre pronti a contribuire alla restituzione delle salme affinché le famiglie possano piangere i loro cari con dignità. I ;;nostri team sono pronti a portare ulteriori aiuti salvavita nella Striscia di Gaza e a distribuirli in sicurezza ai più bisognosi", ha aggiunto in una dichiarazione resa nota a Ginevra. Per la presidente del Comitato, "l'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas deve segnare una svolta in due anni di orrore inimmaginabile. Offre un'opportunità vitale per salvare vite umane e alleviare le sofferenze" ed i prossimi giorni saranno cruciali. "Esorto le parti a rispettare i propri impegni. Le operazioni di rilascio devono svolgersi in sicurezza e con dignità. L'assistenza umanitaria deve riprendere urgentemente a piena capacità e raggiungere le persone" . Il cessate il fuoco "deve reggere. Da questo dipendono vite umane", ha dichiarato Mirjana Spoljaric.
Idf punta a ritiro entro 12:00. Poi scattano le 72 ore (2)
La Protezione civile di Gaza ha confermato che il ripiego dai centri abitati è in corso. "L'Idf si è ritirato da diverse aree della città di Gaza", ha riferito Mohammed al Mughayyir, alto funzionario dell'agenzia. Tra i distretti lasciati dalle forze di Israele ci sono Tel al Hawa, il campo di Al Shati e alcune aree di Khan Younis al sud. La portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian, ha spiegato ieri che l'esercito israeliano sarà rischierato lungo la cosiddetta Linea Gialla. L'Idf resterà in una zona cuscinetto lungo l'intero confine di Gaza, compreso il corridoio di Philadelphi (l'area di confine tra Egitto e Gaza), insieme a Beit Hanoun e Beit Lahiya nell'estremo nord della Striscia, un piccolo promontorio nella periferia orientale di Gaza City e ampie porzioni di Rafah e Khan Younis nella Striscia meridionale. Il fuoco non è comunque ancora cessato sul terreno. "Gli spari non si sono fermati affatto fino a questo momento. L'esercito israeliano ha anche preso di mira" obbiettivi "del comune di Gaza a nord del quartiere di Sheikh Radwan", ha raccontato Mughayyir, e un operaio è morto nel capoluogo. Una vittima si è registrata anche a Khan Younis. E caccia israeliani hanno continuato a sorvolare Gaza a bassa quota.
Tajani: "Meloni invitata a firma accordo su Gaza"
Giorgia Meloni partecipera' lunedi' alla "grande cerimonia di firma ufficiale del cessate il fuoco" a Gaza. La conferma dell'invito al presidente del Consiglio italiano e' stata data dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite della trasmissione ReStart su RaiTre. L'invito ufficiale da parte del ministro degli Esteri egiziano, ha detto il capo della Farnesina, partira' oggi ed e' stato preannunciato da Badr Abdelatty a Tajiani nella serata di ieri. La partecipazione di Meloni e' "la dimostrazione che l'Italia e' presente e protagonista della costruzione di pace".
Mo: ministro Esteri siriano va a Beirut, primo alto funzionario dopo cacciata Assad
Il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani è arrivato in Libano. hanno riferito i media ufficiali libanesi. Al-Shaibani è il primo alto funzionario di Damasco a visitare il Paese dopo il rovesciamento del regime di Bashar al-Assad avvenuto a dicembre. Secondo i media, Shaibani è accompagnato da una delegazione che include il ministro della Giustizia Mazhar al-Wais. Il ministro discuterà, fra le altre questioni, della "riattivazione delle relazioni diplomatiche tra Libano e Siria", dopo decenni di predominio siriano in Libano sotto Assad.
Ministra Gb: "Stop totale a ostilità è disperatamente urgente"
Il "piano di pace" per Gaza annunciato dal presidente americano Donald Trump ha rappresentato una svolta, ora "abbiamo disperatamente bisogno di un completo stop delle ostilità assieme al rilascio degli ostaggi" israeliani rimasti nelle mani di Hamas. Lo ha detto oggi alla Bbc la ministra degli Esteri britannica, Yvette Cooper. Cooper ha poi rivendicato il coinvolgimento di Londra al fianco di Paesi "alleati come l'Egitto e la Giordania" sia a sostegno del piano Usa, sia - ora - nell'avvio di una raccolta di "fondi per la ricostruzione" della Striscia: largamente distrutta nei due anni di rappresaglia militare condotta da Israele dopo il 7 ottobre. Ha peraltro ribadito che il governo di Keir Starmer non prevede d'inviare militari britannici sul terreno, in seno al contingente internazionale che dovrebbe essere inviato a sorvegliare l'attuazione degli accordi.
Gb: "In monitoraggio tregua non previste truppe nostre e Ue"
Non è prevista la presenza di truppe britanniche o europee a Gaza dopo l'accordo di cessate il fuoco: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper, come riportano i media inglese. "Non è nei nostri piani, non abbiamo intenzione di farlo", ha dichiarato a BBC Breakfast. "Ma c'è una proposta immediata - ha affermato - affinché gli Usa guidino quello che è effettivamente un processo di monitoraggio per assicurarsi che ciò avvenga sul campo. Ma hanno anche chiarito che si aspettano che le truppe sul campo siano fornite dagli stati vicini, e questo è qualcosa che ci aspettiamo che accada".
Parroco Gaza: "Sia una pace salda,giusta e permanente"
"Siamo alla fine di questo giorno che tuitti aspettavamo, siamo tutti estenuati, molto,molto stanchi, speriamo che questa prima tappa si porti a compimento per il bene di tutti, per la causa della pace, della giustizia tra palestinesi e israeliani, che sia fatta una pace salda giusta e permanente". Lo dice padre Gbariel Romanelli in un videomessaggio inviato nella tarda serata di ieri ai membri dell'Associazione "L'isola che non c'è" che ha proposto la candidatura dei bambini di Gaza al Nobel per la Pace. "Che il Signore ci dia forza - dice p. Romanelli - per aiutare a ricostruire spiritualmente e materialmente, le persone possano trovare un luogo dignitoso di vita, adesso Gaza è veramente tritata, tutta la Striscia di Gaza. Le persone come sono? Ci sono sentimenti contrastanti - spiega - da una parte c'è gioia serenità, che tutto questo finisca anche se ad ora i bombardamenti continuano, sono le 11 di sera, e dall'altra parte la preoccupazione per che cosa accadrà dopo e come ricominciare, la maggior parte della popolazione ha perso la casa e il lavoro, sono stati persi i documenti, le cliniche sono tutte mal ridotte, quasi nessuna funziona, però in questo momento il fatto che si compirà questa prima tappa è una cosa buona, continuiamo a convincere il mondo che la pace è possibile"
Idf punta a ritiro entro 12:00. Poi scattano le 72 ore
Le forze israeliane puntano a completare il ritiro parziale da Gaza entro le 12:00 ora locale, le 11:00 in Italia. Lo riferisce il Times of Israele. L'Idf manterra' comunque il controllo del 53 per cento della Striscia. Da mezzogiorno scattera' il conto alla rovescia di 72 ore per la restituzione dei 48 ostaggi, 20 dei quali presumibilmente ancora in vita. La Protezione civile di Gaza ha confermato che il ripiego dai centri abitati e' in corso. "L'Idf si e' ritirato da diverse aree della citta' di Gaza", ha riferito Mohammed al Mughayyir, alto funzionario dell'agenzia. Tra i distretti lasciati dalle forze di Israele ci sono Tel al Hawa, il campo di Al Shati e alcune aree di Khan Younis al sud. La portavoce del governo israeliano, Shosh Bedrosian, ha spiegato ieri che l'esercito israeliano sara' rischierato lungo la cosiddetta Linea Gialla. L'Idf restera' in una zona cuscinetto lungo l'intero confine di Gaza, compreso il corridoio di Philadelphi (l'area di confine tra Egitto e Gaza), insieme a Beit Hanoun e Beit Lahiya nell'estremo nord della Striscia, un piccolo promontorio nella periferia orientale di Gaza City e ampie porzioni di Rafah e Khan Younis nella Striscia meridionale. Il fuoco non e' comunque ancora cessato sul terreno. "Gli spari non si sono fermati affatto fino a questo momento. L'esercito israeliano ha anche preso di mira" obbiettivi "del comune di Gaza a nord del quartiere di Sheikh Radwan", ha raccontato Mughayyir, e un operaio e' morto nel capoluogo. Una vittima si e' registrata anche a Khan Younis. E caccia israeliani hanno continuato a sorvolare Gaza a bassa quota.
Media: Trump atterrerà lunedì alle 9 in Israele
Donald Trump atterrerà all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv poco dopo le 9 di lunedì mattina, e sarà accolto con una cerimonia ufficiale: a rendere noti i nuovi dettagli sulla prossima visita del presidente degli Stati Uniti in Israele è l'emittente televisiva israeliana Canale 12. Da lì, Trump si recherà direttamente alla Knesset a Gerusalemme per tenere un discorso prima dell'inizio della festività di Simchat Torah, che inizia lunedì sera. A riferirne è il Times of Israel. La visita, organizzata dopo la firma dell'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas, sarà breve, secondo quanto riferisce l'emittente. Dopo il discorso al parlamento israeliano, il presidente degli Stati Uniti tornerà all'aeroporto per la partenza. Se questo verrà confermato, Trump non avrà tempo di fermarsi nella Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv.
Tajani: "Serviranno decenni di pace, non poche settimane"
Serviranno "decenni di pace e non poche settimane" di tregua per costruire uno stato palestinese che possa essere riconosciuto. Lo ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani che, ospite di ReStart su RaiTre ha invitato a guardare alla "soluzione a due popoli, due Stati come unica possibilita'". "L'unica cosa certa oggi e' il cessate il fuoco" ha detto il Ministro, "bisogna costruire la pace per avere uno stato palestinese. Siamo assolutamente favorevoli al riconoscimento di uno stato palestinese che bisogna ancora costruire, ma che non puo' essere governato da Hamas". L'Italia, ha aggiunto Tajani, "punto sui palestinesi della diaspora e su una classe dirigente che deve essere costruita". "Non sara' facile eliminare Hamas dal territorio" riconosce, "ma e' importante che non abbia alcun ruolo nel territorio: per non mettere la pace di nuovo a rischio, deve essere marginalizzato".
Gaza, accordo Israele-Hamas: chi sono gli ostaggi da liberare
L'intesa per il cessate il fuoco a Gaza, ratificata dal governo israeliano, stabilisce il ritiro delle Idf fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo e il rilascio da parte di Hamas di tutti gli ostaggi tra “lunedì o martedì”. Lo scambio prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani vivi e quella dei 1.950 palestinesi detenuti, tra cui i 250 ergastolani arrestati durante l'attacco del 7 ottobre 2023
Gaza, accordo Israele-Hamas: chi sono gli ostaggi da liberare
Vai al contenutoMattarella a Tallin per "Arraiolos", sul tavolo I.A. e M.O
Sergio Mattarella e' arrivato alla Casa dello Stato Estone, a Tallinn, per partecipare alla riunione del gruppo Arraiolos. Insieme al Presidente della Repibblica, oltre al Presidente estone, Alar Karis, altri nove Capi di Stato: Alexander Van der Bellen (Austria), Rumen Radev (Bulgaria), Frank-Walter Steinmeier (Germania), Constantine Tassoulas (Grecia), Edgars Rinkevics (Lettonia), Karol Nawrocki (Polonia), Marcelo Rebelo de Sousa (Portogallo), Peter Pellegrini (Slovacchia) e Natasa Pirc Musar (Slovenia). Nella prima sessione di lavoro sara' affrontato il crescente impatto dell'IA sulla societa' e sulla sicurezza internazionale, poi si passera' al tema della sicurezza e alla situazione in Medio Oriente.
Tajani: "Andar via mentre parla Segre è antisemitismo"
"Alzarsi e andar via mentre parla la senatrice Liliana Segre e' un atto di antisemitismo". Non usa mezzi termini il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel condannare gli atti di intolleranza nei confronti della comunita' ebraica italiana. "E' criminale confondere quello che accadeva a Gaza con gli ebrei che vivono nel mondo e che non hanno alcuna responsabilita' degli errori e delle atrocita' commesse a Gaza" ha detto il Ministro, ospite di ReStart su RaiTre, "Gli ebrei sono cittadini italiani come tutti gli altri, ognuno sia libero di essere quello che e'. E' inaccettabile, ma le cose andranno meglio anche perche' il governo sta facendo di tutto per difendere la comunita' evraica".
Idf prevede di completare ritiro da Gaza entro mezzogiorno
L'Idf prevede di completare il ritiro delle truppe verso le linee di schieramento concordate a Gaza, come parte dell'accordo con Hamas, a mezzogiorno. Lo scrive il Times of Israel. Entro 72 ore dal completamento del ritiro da parte dell'Idf, Hamas è pronta a rilasciare i 48 ostaggi in suo possesso, a partire dai 20 che si ritiene siano ancora vivi.
Tajani: "Meloni invitata in Egitto a cerimonia firma accordo"
"Lunedì c'è la grande cerimonia di firma ufficiale dell'accordo e credo che sarà invitata anche il nostro presidente del consiglio, così mi ha detto ieri il ministro degli esteri egiziano". L'ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a Restart su Rai Tre.
Media: per Trump in Israele lunedi' "visita lampo"
Secondo l'emittente televisiva israeliana Channel 12, il presidente Usa, Donald Trump, atterrera' all'aeroporto Ben Gurion poco dopo le 9 di lunedi' mattina (le 8 in Italia), dove sara' accolto con una cerimonia formale. Da li', il capo della Casa Bianca si rechera' direttamente alla Knesset a Gerusalemme per pronunciare un discorso prima dell'inizio della festivita' di Simchat Torah, che inizia lunedi' sera. La visita, organizzata dopo la firma di un cessate il fuoco e di un accordo per il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas, sara' breve, secondo l'emittente israeliana. Dopo il discorso alla Knesset, Trump tornera' in aeroporto per la partenza. L'emittente afferma che la visita sara' piu' breve di quanto inizialmente sperato, poiche' Trump arrivera' lunedi' anziche' domenica, a causa delle difficolta' logistiche legate all'organizzazione del viaggio con cosi' poco preavviso. Se la notizia sara' confermata, Trump non avrebbe il tempo di fermarsi in Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, nonostante la speranza delle famiglie in questo senso.
Turchia: "Gaza? Nostre forze armate pronte a qualsiasi missione"
"Le nostre forze armate, esperte nel stabilire e mantenere la pace, sono pronte per qualsiasi missione loro affidata". Lo hanno affermato fonti nel ministero della Difesa turca, come riporta la televisione di Stato Trt, in riferimento all'ambizione della Turchia per partecipare a una task force per Gaza, come ha affermato il presidente Recep Tayyip Erdogan. "Le Forze Armate turche hanno prestato servizio in numerose missioni istituite da varie organizzazioni in diverse regioni allo scopo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, e si sono guadagnate l'apprezzamento di tutte le parti per la loro professionalità e il loro approccio equo", hanno sottolineato le fonti in una dichiarazione.
Tajani: "Dopo tregua Gaza basta odio e basta insulti"
"Me lo auguro. Dicono che ci saranno delle manifestazioni a Firenze per impedire il comizio finale che dovò tenere in piazza a conclusione della campagna per le regionali assieme a Meloni e Salvini. Non si capisce perché non dobbiamo parlare". Così il ministro degli esteri e vicepremier Antonio Tajani all'ipotesi che dopo la tregua a Gaza si fermino le contestazioni al governo in Italia. "In democrazia la libertà di parola è uno degli elementi fondamentali - ha detto parlando nello studio di Mattino Cinque - . Stiamo lavorando per ottenere risultati posiviti che poi sono arrivati. Adesso basta odio a basta insulti".
Tajani: "Nobel a Trump non è scandaloso,i risultati ci sono"
Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani non è "scandaloso" persare di conferire il Nobel per la Pace a Donald Trump. Lo ha detto parlando a Mattino Cinque. "Perchè scandaloso? - ha detto rispondendo ad una domanda - Io credo che abbiano gia deciso prima a chi darlo. Oggi lo sapremo. Ma i risultati ci sono. Può stare più o meno simpatico Trump, si può essere più o meno d'accordo con le sue politiche, però è oggettivo che abbia lavorato ottenendo un risultato positivo".
Zuppi: "Il piano Trump ha aperto un varco"
"Si è aperto un varco verso la pace ed è responsabilità di tutti non lasciarlo richiudere ma sostenerlo. È un inizio e per questo è importante essere consapevoli che non esiste la 'slow peace', ma esiste la pace che affronta e risolve i problemi. E nessuno ha da solo la chiave della pace: la troviamo solo imparando a lavorare assieme". Lo afferma in un'intervista a La Stampa il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna. "Il piano Trump - aggiunge - è una base importante su cui finalmente si può avviare una soluzione basata sul dialogo e non sulle armi. E questo arriva sempre drammaticamente tardi. Era l'auspicio da sempre indicato da Papa Francesco e dopo da Papa Leone. È proprio questa la richiesta: fermarsi e cercare la soluzione. La guerra non è ineluttabile, non è una condanna che è insita nell'umano. Quali possono essere gli effetti sul Medio Oriente? "Il fallimento del negoziato - prosegue Zuppi - avrebbe conseguenze difficili persino da immaginare. Mai deludere le attese di pace. Peraltro il ritardo ha già significato un prezzo terribile e inaccettabile per tutti. Le condizioni su cui si è raggiunta un'intesa, a partire da cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi, sono capisaldi da cui deve iniziare un intenso lavoro diplomatico e politico". Il nazionalismo che torna? "I nazionalismi non hanno niente a che fare con l'amore della propria patria, anzi, ne rappresentano il tradimento perché è contro altri e non insieme. Credo che dovremmo imparare la lezione e l'inganno che essi rappresentano. Tradiscono le identità, non le aiutano. E poi pace e giustizia richiedono organismi sovranazionali capaci di difenderle, altrimenti c'è solo la logica della forza che porta obbligatoriamente al riarmo. Vivere insieme è l'unico futuro possibile per un mondo che è una casa comune" conclude il presidente della Cei.
Tajani: "Sui militari a Gaza credo che maggioranza sarà compatta"
"Qui si tratta di missioni di pace, non credo ci siano problemi anche in considerazione dei rapporti forti che abbiamo con gli Stati Uniti. Noi abbiamo fin dall'inizio sostenuto il piano di pace americano, che adesso si sta applicando. Quindi credo che, in sintonia con gli americani, tutta la maggioranza sarà favorevole". E' la risposta del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani intervenendo come ospite a Mattino Cinque, alla domanda se la maggiornanza, in particolare la Lega, sia favorevole all'invio di militari italiani a Gaza.
Israele avvia ritiro truppe da Gaza con copertura di raid
Durante la notte e questa mattina, le Idf hanno iniziato a ritirare le truppe nella Striscia di Gaza secondo le linee di schieramento concordate, come parte dell'accordo con Hamas. Alcune forze sono state completamente ritirate da Gaza, mentre altre rimarranno nelle posizioni lungo le linee di schieramento. Lo riporta il Times of Israel. Il ritiro avvenne sotto la copertura di bombardamenti di artiglieria e attacchi aerei in alcune zone. Si prevede che l'Idf completerà il ritiro entro stasera, entro 24 ore dalla ratifica ufficiale dell'accordo con Hamas da parte del governo israeliano.
Media: Trump in Israele lunedì mattina, massima allerta
Israele è in stato di massima allerta sicurezza in vista dell'arrivo del presidente degli Stati Uniti. Al momento il programma provvisorio della sua visita - rivelato dai media - prevede che Donald Trump dovrebbe atterrare all'aeroporto Ben Gurion alle 9,20 di lunedì mattina dove ci sarà l'accoglienza, come stima la Knesset. Ossia prima dell'inizio della festività ebraica di Simchat Torah. Dopo il suo discorso al Parlamento israeliano, si prevede che il presidente concluda la sua breve visita e rientri, senza ulteriori incontri o cerimonie speciali.
Tajani: "Italia sarà protagonista della ricostruzione a Gaza"
"Noi certamente parteciperemo alla ricostruzione e mi auguro anche a una missione militare per garantire la unità e la riunificazione della Palestina. Abbiamo già i nostri carabinieri là". Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani intervenendo come ospite a Mattino Cinque sul tema del processo di pace a Gaza. "Ma poi parteciperemo, sono convinto, anche alla governance del cambiamento, quindi un'Italia protagonista". Tajiani ha aggiunto: "Giocheremo la nostra parte, a cominciare dagli aiuti che continuremo a mandare e continueremo ad aiutare bambini e studenti".
Pizzaballa: "Luce al termine della notte, andrò a Gaza"
"Non possiamo essere ingenui. Ma certo e' la fine di una lunga notte", "piu' che parlare di pace, direi che vediamo le prime luci dell'alba: che non vuol dire che e' pieno giorno. E' un inizio giusto, qualcosa che porta speranza: gia' stamattina, nelle strade qui intorno, c'era un'energia diversa. La strada e' lunga, gli ostacoli saranno tanti, pero' e' il momento anche di gioire di questo momento, che e' sicuramente positivo". Cosi' il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, in una intervista a La Repubblica. "Poco alla volta, ma ci vorra' tempo, bisognera' ammettere che non c'e' solo la propria parte in questa storia. Entrare anche nel dolore dell'altro richiedera' tempo: riconoscere che l'altro c'e', che esiste, mi pare un buon punto di partenza", sottolinea. "Negli ultimi anni, e in particolare negli ultimi due anni, l'idea portante e' stata 'io e nessun altro': questo dovra' cambiare. Non sara' rapido e non sara' facile: ci vorra' un lungo percorso, ci vorra' anche leadership. Uno dei problemi che abbiamo e' che la leadership, sia politica che religiosa, da entrambe le parti in questi anni non ha aiutato", osserva. Per Pizzaballa "quando finira' la guerra, se finira' la guerra, ci si potra' rendere conto veramente della situazione. Parliamo di gente che ha perso tutto: casa, lavoro, prospettive. Ci vorra' un grande desiderio di mettersi in gioco per rimanere. Io credo che qualcuno partira' e qualcuno decidera' di restare. Noi, come sempre, ci saremo: stiamo gia' progettando un ospedale e una scuola". Il Patriarca ribadisce la posizione del Vaticano, quella dei due Stati, "la soluzione ideale, che non possiamo negare ai palestinesi". "Sappiamo molto bene che non e' realizzabile in tempo breve ma non si puo' rinunciare a questo principio", scandisce. "Concordo che dovremo fare i conti con la realta'. Anche per questo sara' necessaria una nuova leadership da entrambi i lati: capace, in maniera creativa, di pensare a un futuro per questi due popoli. Un futuro dignitoso per entrambi". E in una intervista su Avvenire, Pizzaballa annuncia che "appena possibile" sara' a Gaza: "Lo abbiamo promesso ai nostri parrocchiani, e torneremo per stare con loro, per sostenerli, per incoraggiarli, e per ringraziarli della loro testimonianza". Se potesse esprimere un auspicio, quale sarebbe? "Che questo accordo venga pienamente e fedelmente attuato, affinche' possa segnare l'inizio della fine di questa terribile guerra. C'e' l'assoluta urgenza di un immediato soccorso umanitario e l'invio incondizionato di aiuti sufficienti alla popolazione sofferente di Gaza".
A Gaza avviato ritiro Idf lungo linee concordate
Tra la notte scorsa e questa mattina, l'esercito israeliano (Idf) ha iniziato a ritirare le truppe nella Striscia di Gaza secondo le linee di schieramento concordate, come parte dell'accordo con Hamas per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi tenuti prigionieri dal gruppo palestinese. Alcune forze sono state completamente ritirate da Gaza, mentre altre rimarranno nelle posizioni lungo le linee di schieramento. Il ritiro avvenne sotto la copertura di bombardamenti di artiglieria e attacchi aerei in alcune zone, come riporta il Times of Israel. Si prevede che le Idf completeranno il ritiro entro stasera, vale a dire entro 24 ore dalla ratifica ufficiale dell'accordo con Hamas da parte del governo israeliano. Una volta completato il ritiro, l'esercito manterra' il controllo di poco piu' della meta' del territorio della Striscia, ovvero il 53%, la maggior parte del quale si trova al di fuori delle aree urbane. Cio' include una zona cuscinetto lungo l'intero confine di Gaza, compreso il corridoio di Philadelphi (l'area di confine tra Egitto e Gaza), insieme a Beit Hanoun e Beit Lahiya nell'estremo nord della Striscia, un piccolo promontorio nella periferia orientale di Gaza City e ampie porzioni di Rafah e Khan Younis nella Striscia meridionale.
Idf: soldato ucciso da cecchino a Gaza poco prima tregua
Il sergente dell'Idf Michael Mordechai Nachmani, 26 anni, è stato colpito a morte da un cecchino giovedì nella Striscia di Gaza settentrionale poco prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco. Lo riferisce l'esercito.
Pizzaballa: "Vediamo la luce al termine della notte"
"Non possiamo essere ingenui. Ma certo è la fine di una lunga notte. Più che parlare di pace, direi che vediamo le prime luci dell'alba: che non vuol dire che è pieno giorno. È un inizio giusto, qualcosa che porta speranza: già stamattina, nelle strade qui intorno, c'era un'energia diversa. La strada è lunga, gli ostacoli saranno tanti, però è il momento anche di gioire di questo momento, che è sicuramente positivo". Lo afferma in un'intervista a la Repubblica il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. "Poco alla volta - aggiunge -, ma ci vorrà tempo, bisognerà ammettere che non c'è solo la propria parte in questa storia. Entrare anche nel dolore dell'altro richiederà tempo: riconoscere che l'altro c'è, che esiste, mi pare un buon punto di partenza. Negli ultimi anni, e in particolare negli ultimi due anni, l'idea portante è stata 'io e nessun altro': questo dovrà cambiare. Non sarà rapido e non sarà facile: ci vorrà un lungo percorso, ci vorrà anche leadership. Uno dei problemi che abbiamo è che la leadership, sia politica che religiosa, da entrambe le parti in questi anni non ha aiutato. Quando finirà la guerra, se finirà la guerra, ci si potrà rendere conto veramente della situazione. Parliamo di gente che ha perso tutto: casa, lavoro, prospettive. Ci vorrà un grande desiderio di mettersi in gioco per rimanere. Io credo che qualcuno partirà e qualcuno deciderà di restare. Noi, come sempre, ci saremo: stiamo già progettando un ospedale e una scuola". "Ma i due Stati restano la soluzione ideale - va avanti Pizzaballa -, che non possiamo negare ai palestinesi. Sappiamo molto bene che non è realizzabile in tempo breve ma non si può rinunciare a questo principio. Concordo che dovremo fare i conti con la realtà. Anche per questo sarà necessaria una nuova leadership da entrambi i lati: capace, in maniera creativa, di pensare a un futuro per questi due popoli. Un futuro dignitoso per entrambi".
Renzi: "Svolta storica. Blair ha convinto Trump"
"Il percorso sarà ancora lungo e irto di ostacoli, ma quella di Sharm è una svolta storica: se è vero che dobbiamo essere prudenti, non possiamo nemmeno sottovalutare quel che è accaduto. Per me è la vittoria della politica sulla barbarie, della speranza contro il terrore". Lo afferma in un'intervista a la Repubblica il leader di Italia viva, Matteo Renzi. "Innanzitutto - aggiunge - c'è uno sforzo politico portato avanti in primis da Blair e Kushner, che hanno convinto Trump a mettere tutto il peso della Casa Bianca su questo accordo. Si liberano tutti gli ostaggi e si rompe il governo di estrema destra in Israele, come dimostra la contrarietà espressa dai ministri più oltranzisti. Merito, anche, del protagonismo del mondo islamico: Qatar, Turchia ed Egitto sono stati essenziali, mentre Arabia Saudita ed Emirati saranno decisivi per la ricostruzione. Io ho una visione che non tutti condividono: oggi il Medio Oriente sta meglio di dieci anni fa. Allora era una polveriera, in Siria c'era il Califfato e i fondamentalisti provavano a esportare la Jihad in tutto il mondo. Producendo danni inestimabili anche in Europa: Bataclan, Charlie Hebdo, Berlino, Nizza, Barcellona, attacchi ovunque. Quando i sauditi e altre leadership arabe hanno abbracciato la sfida del riformismo globale, l'estremismo islamico è stato sconfitto da dentro". Le guerra è continuata, però. "E oggi si chiude - prosegue Renzi -, con una firma storica. Conosco personalmente alcuni negoziatori come Hamad al Thani: sono stati bravissimi. È chiaro che è un compromesso. Ma lunedì, quando verranno liberati gli ostaggi insieme a 1.950 detenuti palestinesi, sarà un giorno epocale". Epocale per chi, oltre che per il Medio Oriente? "Intanto è una sveglia per l'Europa che finora è stata alla finestra e deve invece tornare a fare politica, anziché misera burocrazia. E pure per la sinistra, anche italiana". Crosetto ha annunciato l'invio dei nostri militari: è d'accordo? "Sì. Se il governo proporrà una missione di pace a Gaza, noi voteremo a favore. I bimbi palestinesi si salvano così, non con l'ideologia" conclude.
Russia, portavoce Cremlino: 'Sì al Nobel per la Pace a Trump'
Ad annunciarlo è stato il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, il quale ha confermato che "se si tenesse conto della sua opinione, Mosca sosterrebbe questa decisione". Rispondendo a una domanda della stampa in merito alla possibilità che oggi venga assegnato il Nobel per la Pace al presidente Usa, Ushakov ha ribadito che "sì, probabilmente l'avremmo appoggiato se ce lo avessero chiesto".
Russia, portavoce Cremlino: 'Sì al Nobel per la Pace a Trump'
Vai al contenutoProtezione civile Gaza invita palestinesi a non avvicinare Idf
La Protezione Civile di Gaza ha avvertito col suo canale Telegram i palestinesi di non avvicinarsi alle aree in cui sono presenti le forze israeliane. Lo riporta Al Jazeera. Il servizio di soccorso ha esortato in particolare a non avvicinarsi alle zone di confine di Gaza City fino a quando non sarà stato annunciato ufficialmente il ritiro delle forze israeliane e non sarà confermato dalle autorità. "Violare questo avvertimento mette a rischio la vostra vita", si legge nella dichiarazione. "Esortiamo tutti a rispettarlo per la vostra sicurezza e per facilitare il lavoro delle squadre di emergenza e delle autorità sul campo", ha aggiunto.
Tregua a Gaza, cosa accade ora e le reazione all’accordo
Sulle prime pagine dei principali quotidiani nazionali, il raggiungimento dell'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Donald Trump annuncia il "rilascio di ostaggi e prigionieri lunedì" e promette "una pace per sempre". Festeggiamenti nella Striscia e a Tel Aviv dopo la notizia
Le prime pagine dei quotidiani di oggi 10 ottobre: la rassegna stampa
Vai al contenutoTunisi esprime sollievo per il cessate fuoco a Gaza
La Tunisia ha espresso in una nota del ministero degli Esteri il suo sollievo "per l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, dopo due anni di crimini genocidi sistematici che hanno causato una catastrofe umanitaria senza precedenti", ribadendo la sua ferma posizione a sostegno delle lotte del popolo palestinese e del suo diritto all'autodeterminazione. Pur accogliendo "con favore gli sforzi arabi e internazionali che hanno reso possibile il raggiungimento di questo accordo", la Tunisia ha messo in guardia contro "le conseguenze di una reiterata violazione dei propri impegni" da parte di Israele ed ha esortato "la comunità internazionale ad assumersi la propria responsabilità per garantire la sostenibilità del cessate il fuoco a Gaza, revocare completamente il blocco e consentire al popolo palestinese l'accesso immediato agli aiuti umanitari e la ricostruzione del proprio Paese in condizioni che garantiscano sicurezza e dignità", si legge ancora nel comunicato. "La conclusione di un accordo di cessate il fuoco non deve oscurare la responsabilità della comunità internazionale di perseguire i responsabili dell'entità occupante per i crimini di genocidio e repressione collettiva da loro commessi" ha aggiunto. Tunisi ha ribadito il suo rifiuto "di qualsiasi tentativo di espellere il fratello popolo palestinese dalla sua terra e di annientare la sua giusta causa".
Media: "Raid Idf su Khan Yunis dopo accordo cessate fuoco"
Le forze israeliane (Idf) hanno bombardato le citta' di Khan Younis nella Striscia di Gaza all'alba di oggi, nonostante l'annuncio di un accordo di cessate il fuoco ieri sera. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa, secondo la quale la zona colpita e' quella di al-Katiba, nel centro della citta', a sud della Striscia. Le Idf avrebbero usato droni e artiglieria.
M.O., i prossimi passi: domani in vigore tregua Gaza
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza dovrebbe entrare in vigore da domani mattina, "entro 24 ore" dall'approvazione dell'accordo da parte del governo israeliano, avvenuta ieri sera. Una volta in vigore la tregua, tutti gli ostaggi israeliani, vivi e morti, dovrebbero essere rilasciati entro 72 ore. Si ritiene che 20 di loro siano ancora in vita. Per Israele, questo potrebbe avvenire domenica o lunedi'. In cambio, una volta consegnati tutti gli ostaggi, Israele liberera' 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo e 1.700 abitanti di Gaza detenuti dopo il tragico attacco del 7 ottobre 2023; l'esercito (Idf) si ritirera' entro 24 ore lungo la linea concordata; secondo Hamas anche questo passaggio avverra' domani. Gli aiuti umanitari in entrata a Gaza aumenteranno fino a 600 camion al giorno, secondo entrambe le parti. Prima del voto sull'accordo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, accusato di aver prolungato il conflitto per scopi politici, ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per aver contribuito a negoziare l'accordo. Il leader di Hamas a Gaza, in esilio, Khalil Al-Hayya, ha dichiarato di aver ricevuto garanzie dagli Stati Uniti e dai mediatori sulla fine della guerra.
Quanto costa ricostruire la Striscia di Gaza dopo la guerra?
Dopo l’accordo per la prima fase del processo di pace, si inizia a parlare anche di ricostruzione. Secondo le Nazioni Unite, ci sono 53 milioni di tonnellate di macerie da rimuovere, e il livello di devastazione è imponente: il 94% degli ospedali e il 90% degli appartamenti sono stati distrutti. Ecco tutti i numeri della situazione a Gaza
Quanto costa ricostruire la Striscia di Gaza dopo la guerra?
Vai al contenutoUsa invieranno 200 militari per supervisionare cessate fuoco Gaza
Gli Stati Uniti dispiegheranno un contingente di 200 militari in Medio Oriente per "supervisionare" il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas dopo l'accordo di pace mediato dal presidente Donald Trump. Lo affermano alti funzionari statunitensi spiegando che l'ammiraglio Brad Cooper, capo del Comando Centrale delle forze armate statunitensi, "inizialmente avrà 200 uomini sul campo. Il suo ruolo sarà quello di supervisionare, osservare e assicurarsi che non vi siano violazioni". Del team dovrebbero far parte anche funzionari militari egiziani, qatarioti, turchi e probabilmente emiratini. Un secondo funzionario afferma che "nessuna truppa statunitense è destinata a entrare a Gaza". Una fonte vicina alla questione ha dichiarato al Times of Israel che le truppe statunitensi saranno probabilmente di stanza in Egitto, dove svilupperanno un centro di controllo congiunto e integreranno altre forze di sicurezza che lavoreranno a Gaza per coordinarsi con le forze israeliane ed evitare scontri.
Media: segnalati ancora attacchi e colpi di artiglieria a Gaza
Attacchi militari israeliani sono stati segnalati a Gaza, aerei a Khan Younis e con elicotteri a Gaza City, nelle ore successive alla ratifica da parte del governo israeliano della prima fase dell'accordo e dell'entrata in vigore del cessate il fuoco con Hamas. Lo riferiscono Al Jazeera e l'agenzia palestinese Wafa. Elicotteri hanno preso di mira un sito a est di Gaza City, dove sono stati segnalati anche colpi di artiglieria. Poco prima c'erano state segnalazioni di attacchi aerei nell'area meridionale di Khan Younis, a Gaza. La protezione civile di Gaza, ricorda Al Jazeera, aveva avvertito la popolazione di tenersi lontana dalle zone di confine di Gaza City fino all'annuncio ufficiale dell'inizio del ritiro delle forze israeliane.
Media: soldato Idf ucciso da cecchino Hamas dopo firma accordo
Un soldato riservista dell'Idf è stato ucciso ieri pomeriggio in un attacco di cecchini di Hamas nella città di Gaza, secondo quanto annunciato dall'esercito. Lo rende noto il Times of Israel. L'attacco del cecchino è avvenuto dopo che i negoziatori israeliani e di Hamas avevano firmato un accordo in Egitto per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti dal gruppo terroristico a Gaza. Il cessate il fuoco previsto dall'accordo non era ancora entrato in vigore quando è stato sferrato l'attacco.
Entra in vigore cessate fuoco a Gaza
Con l'approvazione del piano di pace a Gaza da parte del governo israeliano, entra in vigore un cessate il fuoco. Come riporta The Times of Israel, il rilascio degli ostaggi, in cambio di circa 2.000 prigionieri di sicurezza palestinesi e di un ritiro parziale delle IDF, e' la prima fase del piano di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La maggior parte dei ministri del governo Netanyahu vota a favore dell'accordo, si sono opposti i ministri di estrema destra del Partito Sionista Religioso del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, ad eccezione del ministro Ofir Sofer che ha votato a favore del piano. Si sono opposti anche tutti i membri del partito ultranazionalista Otzma Yehudit. Le IDF si ritireranno ora su nuove linee all'interno della Striscia di Gaza, mantenendo un dispiegamento che controlla circa il 53% del territorio di Gaza, dopodichè inizierà la finestra di 72 ore per il rilascio di tutti gli ostaggi da parte di Hamas.