Il neo presidente americano conquista oltre 300 grandi elettori e il 51% del voto popolare. Colloquio telefonico tra la premier italiana e il fondatore di Tesla e Space X, che avrà un ruolo chiave del nuovo governo e promette di impegnarsi anche per le elezioni future: "Sono convinta che il suo impegno potranno rappresentare un'importante risorsa per gli Stati Uniti e per l'Italia". "Accetto la sconfitta ma non la fine della lotta", commenta Kamala Harris. Il presidente uscente: "Non molliamo"
Zelensky chiama Trump. Putin non si congratula
Usa 2024, Nehammer: guerra economica non interesse di nessuno
"L’obiettivo finale deve essere quello di prevenire una guerra economica. Una guerra economica non va nell'interesse di nessuno, né dell’Unione europea né degli Stati Uniti. Ciò significa che ora sono necessari negoziati intensi ma buoni per entrambi le parti, in questo caso per gli Stati Uniti, ma anche per lo spazio economico dell’Unione europea". Lo ha dichiarato il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, al suo arrivo al vertice della Comunità politica europea.
Con Trump i 10 paperoni Usa hanno guadagnato 64 miliardi
Dopo la vittoria di Donald Trump il patrimonio delle 10 persone più ricche del mondo, una lista dominata dai miliardari dell'hi-tech Usa, è aumentato in maniera record. Secondo il Bloomberg Billionaires Index, ieri i 10 paperoni mondiali hanno guadagnato quasi 64 miliardi di dollari, il più grande incremento giornaliero da quando è stato lanciato l'indice nel 2012. Elon Musk, la persona più ricca del pianeta, ha registrato il più grande incremento con un'aggiunta di 26,5 miliardi di dollari alla sua fortuna, che ora ammonta a 290 miliardi di dollari. Altri beneficiari sono stati Bezos, fondatore di Amazon e seconda persona più ricca del mondo, che ha aggiunto 7 miliardi di dollari alla sua fortuna di quasi 230 miliardi di dollari, e Larry Ellison, presidente della società di software Oracle, storicamente un sostenitore repubblicano, che ha aumentato la sua ricchezza di 9 miliardi di dollari, portandola a 193 miliardi. Tra gli altri membri della top ten la cui ricchezza è aumentata ci sono il co-fondatore di Microsoft Bill Gates , l'ex amministratore delegato di Microsoft Steve Ballmer e i co-fondatori di Google Larry Page e Sergey Brin.
Macron: Trump difende interessi Usa; noi difendiamo i nostri
"Il nostro ruolo qui all'interno dell'Unione europea non è quello di commentare le elezioni statunitensi. Trump è stato eletto dal popolo americano, difende gli interessi degli americani. È legittimo ed è giusto. Ora noi dobbiamo capire se siamo pronti a difendere i nostri interessi". Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, nel suo intervento al vertice della Comunità politica europea. "Questa è l'unica domanda che ci dobbiamo porre e questa è una nostra priorità e quindi non un transatlantismo ingenuo, né rimettere in causa le nostre alleanze e neppure in un nazionalismo troppo rigido che non ci permetterà di affrontare queste sfide rispetto a Stati Uniti e Cina", ha aggiunto. "E' un momento storico per noi europei e la domanda che ci è posta è vogliamo leggere una storia scritta da altri? Con la guerra di Putin, le elezioni statunitensi, le scelte fatte dai cinesi a livello tecnologico, commerciale? Oppure se vogliamo scrivere noi la storia e io penso che si possa scrivere la storia. Le nostre economie sono forti, i nostri sistemi di difesa sono sofisticati e rappresentiamo qualcosa. L'unione europea sono 440 milioni di abitanti e la comunità politica europea penso più di 600 milioni di abitanti. Se decidiamo di essere consapevoli di quello che rappresentiamo da un punto di vista geopolitico o commerciale, è una potenza enorme. Nessun mercato di 600 milioni di abitanti e così unito dalla storia con gli interessi e i valori che abbiamo noi, non ce n'è nessun altro", ha aggiunto. "Ora, se ci svegliamo e decidiamo di non essere il mercato di aggiustamento delle altre potenze economiche per me questo è il momento in cui si decide di agire di difendere i nostri interessi nazionali ed europei, di credere nella sovranità nella nostra autonomia strategica. E in fin dei conti non vogliamo essere soltanto dei clienti o di essere un mercato pronto a delegare ad altri le nostre scelte economiche, tecnologiche o di sicurezza, ma vogliamo occuparci della pace sui nostri territori, della prosperità e dei nostri modelli democratici", ha aggiunto.
Condannati per 6 gennaio esultano per vittoria Trump: 'Ora la grazia'
Le centinaia di condannati e incriminati per l'assalto al Congresso del 6 gennaio esultano per la vittoria di Donald Trump che ha più volte promesso che, non appena tornerà alla Casa Bianca, grazierà molti dei "patrioti" vittime di quelli che definito processi politicizzati. Trump, che a sua volta ha subito un processo di impeachment ed è stato incriminato a livello federale per il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020, ha ripetuto più volte la promessa nella campagna elettorale ma non ha chiarito chi sarà interessato dal provvedimento, pur non escludendo nessuno, neanche i leader dei gruppi di estrema destra, Proud Boys e Oath Keepers, condannati per sedizione. La campagna di Trump ha detto che "deciderà caso per caso quando tornerà alla Casa Bianca", con il suo portavoce, Steven Cheung, che ha affermato che la vittoria elettorale mostra che "gli americani vogliono la fine immediata dell'uso politico della giustizia così che si possa, come ha detto il presidente Trump nel suo storico discorso, riunire il Paese e lavorare per migliorare la nazione".
L'esperto Andrew Smith: 'Successo Trump comporta grado volatilità e opportunità su mercati'
"La vittoria del Presidente Trump ha sorpreso qualcuno, ma i mercati avevano già prezzato il rischio di volatilità politica prima delle elezioni presidenziali statunitensi. Il dollaro si è rafforzato rispetto alle altre valute, come era prevedibile, e prevediamo che l'S&P beneficerà di questo risultato. Altri mercati potrebbero sperimentare episodi di volatilità nelle prossime settimane, ma riteniamo che l'impatto delle politiche annunciate, come i dazi commerciali, sarà più prolungato fino al 2025 e oltre. Per una volta i sondaggi hanno azzeccato: anche se alcuni davano la vicepresidente Harris in leggero vantaggio nella corsa popolare, alla vigilia delle elezioni il neoeletto presidente Trump era marginalmente in testa negli Stati in bilico, di circa 0,8 punti percentuali. Alla fine, sono stati proprio questi swing states a portare il Presidente Trump alla vittoria, in particolare la Pennsylvania. Il presidente Trump è il primo presidente in oltre un secolo a riconquistare la Casa Bianca dopo averla persa". A dirlo l'esperto Andrew Smith, client portfolio manager, US Equities di Columbia Threadneedle Investments.
Wsj: consiglieri Trump raccomandano congelare guerra in Ucraina
I consiglieri di Donald Trump gli raccomandano di congelare la guerra in atto tra Russia e Ucraina, fissando l'occupazione da parte della Russia di circa il 20% dell'Ucraina e costringendo l'Ucraina a sospendere temporaneamente la sua richiesta di adesione alla Nato. Lo riporta il Wall Street Journal. Un'idea proposta all'interno dell'ufficio di transizione di Trump prevedrebbe che Kiev prometta di non unirsi alla Nato per almeno 20 anni. In cambio, gli Stati Uniti continuerebbero a fornire all'Ucraina armi per scoraggiare un futuro attacco russo. La linea del fronte sostanzialmente si bloccherebbe e entrambe le parti concorderebbero su una zona demilitarizzata di 800 miglia. Chi pattuglierebbe quel territorio resta poco chiaro, ma un consigliere ha detto che la forza di mantenimento della pace non coinvolgerebbe truppe americane, né proverrebbe da un organismo internazionale finanziato dagli Stati Uniti, come le Nazioni Unite. Come nel primo mandato di Trump, diverse fazioni sono pronte a competere per influenzare la politica estera del repubblicano. Gli alleati più tradizionalisti come Mike Pompeo, l'ex segretario di stato ora in lizza per guidare il Pentagono, probabilmente spingeranno per un accordo che non sembra dare una vittoria importante a Mosca. Altri consiglieri, in particolare Richard Grenell, uno dei principali candidati a guidare il Dipartimento di Stato o a fungere da consigliere per la sicurezza nazionale, potrebbero dare priorità al desiderio di Trump di porre fine alla guerra il prima possibile, anche se ciò significa costringere Kiev a concessioni significative.
Usa-Russia, Cremlino non esclude conversazione Trump-Putin
La possibilità di una "comunicazione" tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump prima della cerimonia di insediamento non è esclusa. "Non è esclusa" ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo cui Trump "ha detto che avrebbe chiamato Putin prima dell'insediamento". Ai giornalisti che gli chiedevano se l'amministrazione presidenziale russa o il ministero degli Esteri russo avessero contattato la campagna di Trump dopo le elezioni ha risposto laconico: "No, perché dovremmo contattarli?".
Cina: 'Pronti a rapporti commerciali stabili con gli Usa'
La Cina è disposta "a rafforzare la comunicazione con gli Usa, ad espandere la cooperazione e a risolvere le differenze sulla base dei principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per tutti". Lo ha detto un portavoce del ministero del Commercio, in risposta a una domanda su nuovi dazi e restrizioni tecnologiche Usa contro Pechino con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La Cina è pronta "a promuovere lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali bilaterali verso un equilibrio stabile" perché "una direzione sana e sostenibile è a vantaggio di entrambi e del mondo in generale".
Usa 2014, Parolin: su difesa vita ci sia politica comune
"E' vero, che ci sono temi che ci avvicinano e uno dei temi importanti è quello della difesa alla vita. Però credo che questo dovrebbe essere una politica comune, cercare di unire consensi attorno a questo tema e non diventare una politica ancora una volta di polarizzazione e di divisione”. Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento alla Gregoriana, riguardo al neoeletto presidente Usa Trump. “Spero anche che questa difesa della vita che Trump ha assicurato farà durante il suo mandato possa allargare il consenso”, ha sottolineato Parolin.
Usa 2024, Tajani: problema dazi? Giusto confrontarsi
Problema sui dazi dopo l’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti? “Bisogna vedere cosa decideranno gli Stati Uniti, ma prima di aprire una gara commerciale bisogna parlare con gli Stati Uniti”, Trump quando e’ stato presidente degli Usa “conto’ molto, questo legame che ha l’Italia credo possa essere utilizzato” e creare “un rapporto positivo. Credo che sia giusto confrontarsi e dialogare”. Cosi’ il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della sua visita a Pechino dove accompagna il Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Media: presidenza Taiwan esclude tentativi di contatto con Trump
L'ufficio presidenziale di Taiwan ha negato che il presidente William Lai sia alla ricerca di contatto telefonico con il presidente eletto americano Donald Trump, secondo i media locali, a dispetto delle indiscrezioni circolate mercoledì. A dicembre del 2016, il tycoon aveva infranto la convenzione diplomatica quando aveva accettato una chiamata di congratulazioni per la vittoria elettorale su Hillary Clinton dall'allora leader dell'isola Tsai Ing-wen, mandando Pechino su tutte le furie. Nessun presidente Usa aveva fino ad allora mai parlato direttamente con un leader taiwanese da quando Washington e Pechino decisero di stabilire le relazioni diplomatiche ufficiali nel 1979. La mossa di Trump, che creò ansia nei circoli attenti sulle vicende della Repubblica popolare, alla fine sfociò nella conferma del mantenimento dello status quo tra Taipei e Pechino. La Cina è contraria a qualsiasi contatto ufficiale tra l'isola e il mondo esterno, a maggior ragione se si tratta degli Usa, considerando Taiwan parte inalienabile del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario. Gli Stati Uniti non riconoscono Taipei come Stato indipedente, ma ne sono il più forte sostenitore e il più grande fornitore di armi per assicurare le sue capacità di difesa in caso di aggressione cinese.
Parolin: deportazioni migranti? Ci sia politica saggia
“La posizione del Papa e della Santa Sede è molto chiara in questo senso. Noi siamo per una politica saggia nei confronti dei migranti e quindi che non arrivi a questi estremi". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di un convegno alla Gregoriana, riguardo alle intenzioni del neoeletto presidente Usa Trump, di voler effettuare la più grande deportazione di massa di immigrati illegali latinoamericani. "Il Papa ha dato indicazioni molto precise, molto chiare su questo tema. Credo che - ha sottolineato Parolin - sia l’unica maniera per affrontare il problema e per risolverlo in maniera umana”.
Analista: 'Trump? Vantaggi per finanza e energia, attenzione all'automotive'
"La deregolamentazione alla base del programma politico di Trump andrebbe a vantaggio soprattutto della finanza e dell’energia, mentre le tariffe danneggerebbero l’automotive globale". Lo sottolinea Matthew Rees, Head of Global Bond Strategies di Lgim. "A trarre i maggiori vantaggi - dice - saranno il dollaro e le azioni, mentre l’aumento dei rendimenti potrebbe affossare le obbligazioni governative. L’impatto sulle obbligazioni corporate, invece, non è semplice da valutare, dato che gli interessi più elevati da una parte e i guadagni in crescita dall’altra sono forze contrastanti e oggi è difficile prevedere quale prevarrà. Il segmento high yield sarà quello che crescerà di più, mentre il credito dei mercati emergenti potrebbe soffrire l’apprezzamento del dollaro, anche se potrebbero nascere degli outsider anche in quest’area, a seconda dell’andamento della geopolitica e del prezzo del petrolio".
Von der Leyen: 'Non vedo l'ora di lavorare di nuovo con Trump'
"Colgo l'opportunità per congratularmi ancora con Donald Trump per la sua chiara vittoria" nelle elezioni presidenziali. "Non vedo l'ora di lavorare ancora con lui per rafforzare il legame transatlantico". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, arrivando allo stadio Puskas di Budapest per il summit dell'Epc. "Ho esperienza nel lavoro con Trump, per il suo precedente mandato. Abbiamo qualcosa su cui costruire", aggiunge.
Von der Leyen: 'Con Trump lavoreremo sugli interessi comuni'
"L'Ue ha la responsabilità di stare insieme come è stato per il Covid e per la crisi energetica. Discuteremo tre punti: il piano per la competitività, come aumentare la nostra indipendenza economica, come spingere la nostra capacità di difesa e di preparazione". Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen arrivando alla riunione di Budapest. "Davanti alle sfide globali" che abbiamo "nessun Stato membro può affrontarle assieme", ha spiegato von der Leyen sottolineando che "lavoreremo con Trump con grande disponibilità. E' importante analizzare con lui quali sono i nostri interessi comuni. Ed è nostro comune interesse che i regimi non abbiano la capacità di farsi strada, e che rispettino la sovranità di un Paese".
Rutte: con Trump voglio parlare della minaccia nordocoreana
"In questo incontro parleremo di cosa sta accadendo con la Corea del nord, che assieme alla Cina e alla Russia lavorano assieme contro l'Ucraina. Ma l'aiuto della Corea del nord non è una minaccia solo alla parte europea della Nato, ma anche agli Stati Uniti. Io voglio sedermi al tavolo con Trump per capire come affrontare questa minaccia collettivamente, che è una minaccia all'Alleanza Transatlantica e all'Indo Pacifico". Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte tornando a congratularsi con "il grande successo" elettorale di Donald Trump negli Usa.
Usa 2024, Lavrov: "Mai rifiutato contatti, meglio che isolarsi"
La Russia "non ha mai rifiutato i contatti, meglio parlare che isolarsi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, rispondendo alle domande sulla prospettiva di colloqui tra la squadra di Trump e il Cremlino. Il conflitto in Ucraina "potrebbe finire e risolversi molto rapidamente" se i Paesi occidentali interrompessero l’assistenza militare all’Ucraina, ha detto a RIA Novosti il senatore Sergei Perminov, commentando le intenzioni di Donald Trump per l’Ucraina alla quale, secondo indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal, potrebbe continuare a fornire armi a condizione che rinunci temporaneamente all'adesione alla Nato. Il senatore ha sottolineato che il ruolo e la posizione degli Stati Uniti sono estremamente importanti in questo processo e che "il precursore dell'intera situazione ucraina è stato il colpo di stato di Kiev, compiuto con la partecipazione attiva di Washington". Da parte sua il deputato della Duma di Stato della Crimea, il maggiore generale della riserva Leonid Ivlev, ha affermato che l’arrivo al potere di Trump "non cambierà gli obiettivi" della guerra in Ucraina. “Il destino dell'operazione militare speciale non dipende dallo studio ovale, ma sarà deciso sul campo di battaglia dalle truppe russe, e noi raggiungeremo i nostri obiettivi che non cambiano”, ha detto Ivlev ai giornalisti in Crimea.
Rutte: Russia minaccia non solo per Europa ma anche per Usa
"Il ruolo della Corea del Nord è fondamentalmente un esempio di come questi Paesi lavorano insieme, Cina, Corea del Nord, Russia e, naturalmente, Iran. E questa è sempre più una minaccia, non solo per la parte europea della Nato, ma anche per gli Stati Uniti, perché la Russia sta consegnando le ultime tecnologie alla Corea del Nord in cambio dell'aiuto nordcoreano nella guerra contro l'Ucraina. E questa è una minaccia non solo per la parte europea della Nato, ma anche per la terraferma degli Stati Uniti". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, al suo arrivo al vertice della Comunità politica europea. "E questo significa che l'Indo-Pacifico e l'Euro-Atlantico, ma in particolare anche all'interno della Nato, Stati Uniti, Canada e la parte europea della Nato, dobbiamo lavorare insieme. Quindi non vedo l'ora di sedermi con Donald Trump per discutere di come possiamo affrontare queste minacce collettivamente, cosa dobbiamo fare di più. E sì, parte di questo, e qui ha assolutamente ragione, sarà che dalla parte europea della Nato, dovremo spendere di più, fare di più per soddisfare gli obiettivi di capacità", ha aggiunto.
Nato, Rutte: "Merito Trump aumento spesa, si lavora con lui"
"Prima di tutto, naturalmente, voglio congratularmi di nuovo con il presidente Trump, per la sua rielezione. È stato davvero un enorme successo per lui, inclusa la conquista della Camera e del Senato. Non vedo l'ora di lavorare di nuovo con lui. Quando era presidente è stato lui nella Nato a stimolarci a superare il 2% e ora, grazie a lui e alla Nato, se togli per un momento i numeri degli Stati Uniti, siamo sopra il 2%, penso che sia merito suo, un suo successo, e dobbiamo fare di più. Lo sappiamo oggi". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, al suo arrivo al vertice della Comunità politica europea. "Gli americani lo hanno eletto, lui è il presidente. Ho lavorato molto bene con lui per quattro anni. È estremamente chiaro su ciò che vuole. Capisce che bisogna avere a che fare l'uno con l'altro per arrivare a posizioni comuni, e penso che possiamo farlo", ha aggiunto.