Usa, Trump prepara la sua squadra di governo: da Pompeo a Kennedy jr, i nomi in corsa
MondoIntroduzione
Dopo la sua elezione a presidente degli Usa, il tycoon lavora già alla formazione del team con cui, da gennaio 2025, entrerà alla Casa Bianca. Nel 2016, quando vinse la sua prima corsa presidenziale, Trump si ritrovava per la prima volta a dover formare una squadra che potesse aiutarlo operativamente. Ora, l’esperienza di 8 anni fa gli sarà di aiuto, in un procedimento che potrebbe comunque durare alcune settimane. Intanto ha già nominato Susan Wiles come chief of staff.
Quello che devi sapere
Segretario di Stato
- A fare i primi nomi dell’ipotetica nuova squadra di Trump, sono diversi media, tra cui anche il sito Politico.com. Per la poltrona di segretario di Stato tra i favoriti c'è il 58enne Ric Grenell, ex ambasciatore in Germania di Trump che in seguito gli aveva affidato anche la guida 'ad interim' della National Intelligence. Il tycoon lo chiama spesso "il mio inviato" e non si esclude che potrebbe anche sceglierlo come Consigliere per la Sicurezza nazionale
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Sicurezza nazionale
- Un nome al vaglio per la Sicurezza nazionale sarebbe quello di Bill Hagerty, il senatore del Tennessee che era stato ambasciatore in Giappone di George W. Bush. È un falco sulla Cina e tiepido sull'invio di armi all'Ucraina.
- Si parla anche del più filo-europeo e filo-Nato Robert O'Brien, unico dei quattro ex consiglieri per la Sicurezza nazionali a non aver mai litigato con Trump. Era stato l'artefice della liberazione del rapper A$AP Rocky dopo l'arresto in Svezia.
- Circola anche il nome di Marco Rubio, ma avrebbe poche probabilità
Segretario alla Difesa
- Per il nuovo segretario alla Difesa, invece, si cercherà di andare sul sicuro dopo lo strappo sanguinoso con Jim Mattis e le divergenze con il successore Mark Esper nel primo mandato trumpiano. Per il Pentagono, un nome che circola è quello dell’ex colonnello delle forze speciali della Guardia Nazionale, Mike Waltz, un deputato della Florida che è già stato consigliere di Trump.
- Ha rifiutato un ruolo nell'amministrazione Tom Cotton, un senatore dell'Arkansas ed ex ufficiale dell'Esercito che ha prestato servizio in Iraq e Afghanistan: vuole rimanere in Senato, riporta Cnn citando alcune fonti. Il nome di Cotton era circolato anche per l'intelligence e per la sicurezza nazionale.
- Possibile anche un ritorno di Mike Pompeo (in foto), ex direttore della Cia e segretario di Stato: diplomato a West Point, filo-israeliano e falco sull'Iran, conosce bene il mondo militare e ha sostenuto senza esitazioni la politica estera trumpiana
Commercio
- Secondo il Financial Times, Trump ha chiesto a Robert Lighthizer, rinomato per essere un protezionista e un falco sui dazi, di essere il rappresentante americano per il commercio, ruolo che aveva già ricoperto nella precedente amministrazione del tycoon
- Linda McMahon potrebbe essere invece il nome per la carica di segretario al commercio. È stata a capo della Small Business Administration di Trump. Quando si è dimessa nel 2019, è passata a guidare America First Action, un super PAC pro-Trump. McMahon e suo marito, Vince McMahon, sono stati tra le forze dietro la trasformazione della World Wrestling Entertainment da una piccola attività a un'impresa multimiliardaria
- Reuters parla anche del nome di Scott Bessent che già in passato aveva elogiato la filosofia economica del presidente eletto, che si basa sullo scetticismo sia nei confronti delle normative che del commercio internazionale
Tesoro
- Ai blocchi di partenza per il Tesoro si profila un esponente di Wall Street, come John Alfred Paulson, l'ex presidente della Sec Jay Clayton o l'hedge fund manager Scott Bessent, top fundraiser di Trump e suo ex consigliere economico (favorevole ai dazi)
Salute
- Robert F Kennedy Jr, figlio dell'assassinato Bobby Kennedy e nipote di JFK, la cui campagna indipendente per la presidenza ha a volte raggiunto il 10% dei voti, potrebbe avere una possibilità come segretario alla Salute (o in alternativa con un ruolo nel settore sicurezza alimentare). Trump, inoltre, gli ha detto che gli avrebbe permesso di "fare ciò che voleva" con l'assistenza sanitaria femminile se fosse arrivato alla Casa Bianca
- In corsa ci sarebbe anche Bobby Jindal, ex governatore e rappresentante della Louisiana, è ora presidente del Center for a Healthy America, un'ala dell'America First Policy Institute, dove ha sostenuto modifiche all'Affordable Care Act e nuove misure di trasparenza dei prezzi
Attorney general
- Grande attesa per l'Attorney general, perché The Donald vuole un ministro "vendicatore" dei suoi "nemici interni": in cima alla lista Jeff Clark, alto dirigente del ministero della Giustizia coinvolto nei tentativi di ribaltare il voto nel 2020, e il senatore Mike Lee, ma rimbalza pure l'ipotesi di Aileen Cannon, la giudice che ha affondato il caso per le carte segrete di Mar-Lago
Agricoltura
- Mentre per l'Agricoltura un nome forte è quello del 69enne ex cowboy da rodeo Sid Miller che ora ricopre questo incarico per il Texas
Capo dello staff della Casa Bianca
- Per il ruolo chiave di capo dello staff (chief of staff), Trump ha annunciato di aver nominato la direttrice della sua campagna e guru della vittoria Susan Wiles. Sarà la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia americana. La 67enne, campaign manager di Trump insieme a Chris LaCivita, è considerata la vera eminenza grigia dietro al suo trionfo. È l'unica persona, oltre al suo Vance, cui ha passato il microfono nel suo discorso della vittoria ma lei ha ringraziato e ha rifiutato perché, come ha spiegato lo stesso tycoon, "Susie, 'Ice baby', preferisce restare dietro, sullo sfondo". Veterana della politica, dalla campagna di Reagan nel 1980 a quelle di Ron DeSantis, che ha abbandonato per tornare con Trump, con cui aveva già lavorato nel 2016. LaCivita INVECE potrebbe diventare il 'press secretary'
Il vicepresidente Vance
- Come annunciato da tempo, il vice presidente sarà il 40enne senatore JD Vance, un tempo feroce critico di Trump ma ora il terzo più giovane vice presidente della storia americana e tra i politici meno esperti e più divisivi ad aver mai ricoperto tale carica. Il suo portafoglio è ancora tutto da definire: potrebbe spaziare dall'immigrazione alla finanza, settore da cui proviene
Il "fattore" Musk
- Nelle ore appena precedenti alle votazioni del 5 novembre era circolato - e continua tutt'ora a farlo - anche il nome di Elon Musk alla guida di una nuova commissione per l'efficienza governativa. Il miliardario patron di Tesla e SpaceX, nonché proprietario della piattaforma ex Twitter, si è aggiudicato il titolo di più ricco e importante sostenitore di Trump, giocando un ruolo cruciale nell'elezione del tycoon. E ora il presidente eletto starebbe pensando a un ruolo ad hoc per lui
- Secondo Nbc News, il miliardario avrà comunque vantaggi, con Trump di nuovo alla Casa Bianca, per le sue aziende: "Dalla possibilità di avere un'influenza su questioni normative come le leggi sul lavoro e la protezione dell'ambiente, alla riduzione delle aliquote fiscali e alla possibilità di ottenere più contratti governativi per SpaceX".
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