
Nell'attacco sono anche rimasti feriti almeno 25 militari. Biden: "Risponderemo". Capo Mossad a Parigi per discutere intesa su ostaggi: sul tavolo negoziale c'è una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi. Israele: dialogo "costruttivo" ma "ci sono ancora divergenze" tra le parti. Dopo gli Usa, anche altri Paesi hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all'UNRWA
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A Parigi è avvenuto l'incontro tra il capo del Mossad David Barnea e le delegazioni degli Usa, del Qatar e dell'Egitto. Sul tavolo negoziale una pausa nella guerra di 2 mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi. L'incontro è stato "costruttivo", ha detto l'ufficio del primo ministro israeliano, precisando che ci sono "ancora divergenze" tra le parti.
Tre soldati dell'esercito americano sono stati uccisi e almeno due dozzine sono rimasti feriti in un attacco di droni durante la notte contro un piccolo avamposto Usa. L'attacco, secondo il governo giordano, sarebbe avvenuto in Siria, e non in Giordania come inizialmente riferito. Si tratta delle prime vittime americane in Medio Oriente dall'inizio della guerra di Gaza. L'attacco, ha detto Biden, stato effettuato da "gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq". Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che "l'uccisione di tre soldati americani è un messaggio all'amministrazione americana che, a meno che non si fermi l'uccisione di innocenti a Gaza, dovrà confrontarsi con l'intera nazione" araba.
Israele attacca l'Unrwa e promette che alla fine della guerra l'Agenzia delle Nazioni Unite non sarà più a Gaza. Dopo gli Usa, anche altri Paesi - dall'Italia alla Germania, Canada, Gran Bretagna, Finlandia, Australia e Olanda - hanno deciso di congelare i propri finanziamenti all'Unrwa. Decisioni che il commissario generale dell'agenzia Onu Philippe Lazzarini ha definito "scioccanti".
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Stop delle navi nel Mar Rosso, ecco cosa significa per l'economia
Gli attacchi contro navi commerciali e militari nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi hanno ancora conseguenze economiche limitate, dicono gli esperti, a condizione che la crisi non duri. Ma se dovesse protrarsi, cosa succederebbe? L'APPROFONDIMENTO
Egitto: a Gaza 53mila donne incinte senza servizi sanitari
Il ministro egiziano della Solidarietà Sociale Nevine al-Qabbaj ha detto che 53.000 donne palestinesi incinte nella Striscia di Gaza non hanno servizi sanitari di base e che 130 bambini sono rimasti orfani. Lo ha dichiarato annunciando che l'Egitto e la Mezzaluna Rossa Palestinese hanno unito le forze per allestire ed attrezzare un campo per sfollati a Khan Younis durante un incontro con il rappresentante speciale del ministro degli Esteri britannico per gli Affari umanitari nei territori palestinesi occupati, Mark Bryson-Richardson, in visita in Egitto. Il ministro Al-Qabbaj ha sottolineato durante l'inconto che l'Egitto ha istituito sei zone logistiche e nove magazzini per gestire gli aiuti internazionali che arrivano all'aeroporto internazionale di Arish e vengono consegnati dalla Mezzaluna Rossa egiziana alla Striscia di Gaza.
Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI
Israele Palestina, i motivi storici dietro alla guerra
La guerra lanciata da Hamas contro Tel Aviv ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'ARTICOLO COMPLETO
Biden: "Risponderemo all'attacco contro i militari Usa"
"Abbiamo avuto una brutta giornata ieri in Medio Oriente e risponderemo": lo ha detto il presidente Usa Joe Biden a margine di un evento elettorale in South Carolina rispondendo ad una domanda sull'attacco in Giordania nel quale sono morti tre soldati americani. Il presidente ha quindi chiesto un minuto di silenzio alla folla riunitasi nella banquet hall di una chiesta battista.
Funzionario Hamas, attacco agli Usa è legato a guerra a Gaza
Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che gli attacchi di ieri contro le forze statunitensi al confine tra Siria e Giordania sono direttamente legati alla guerra a Gaza. Citato dalla Reuters online, Abu Zuhri ha detto che "l'uccisione di tre soldati americani è un messaggio all'amministrazione americana che, a meno che non si fermi l'uccisione di innocenti a Gaza, dovrà confrontarsi con l'intera nazione (araba)… La continua aggressione americano-sionista a Gaza è capace di far esplodere la situazione nella regione".
Israele Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati
È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. LEGGI
Austin, 'risponderemo ad attacco milizie appoggiate da Iran'
Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha incolpato le “milizie appoggiate dall’Iran” per i ripetuti attacchi contro le forze statunitensi, promettendo che “risponderemo nel momento e nel luogo di nostra scelta”.
"Sono indignato e profondamente rattristato dalla morte di tre dei nostri militari statunitensi e dal ferimento di altri soldati americani in un attacco avvenuto ieri sera contro le forze statunitensi e della coalizione, che erano state schierate in un sito nel nord-est della Giordania vicino al confine siriano per lavorare per la sconfitta duratura dell’Isis”, afferma in una nota del Dipartimento della Difesa.
“Questi coraggiosi americani e le loro famiglie sono nelle mie preghiere e l’intero Dipartimento della Difesa piange la loro perdita. Il Presidente e io non tollereremo attacchi alle forze americane e compiremo tutte le azioni necessarie per difendere gli Stati Uniti, le nostre truppe e i nostri interessi”.
Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"
Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. LA PROTESTA
Guerra in Medioriente, rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo
Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. LEGGI
Giappone sospende contributi finanziari all'Unrwa
Il Giappone ha annunciato la sospensione della fornitura di finanziamenti aggiuntivi all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) in risposta alle accuse di coinvolgimento negli attacchi contro Israele del 7 ottobre mosse contro dodici dei suoi dipendenti. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri giapponese, Maki Kobayashi, unendosi così ad altri Paesi come Italia, Stati Uniti, Regno Unito e Germania.
"Il Giappone è estremamente preoccupato per il presunto coinvolgimento del personale dell'Unrwa nell'attacco terroristico", ha detto Kobayashi, citato dalla televisione pubblica Nhk. Per questo motivo il Giappone sospende i finanziamenti “mentre l'Unrwa conduce un'indagine e valuta le misure in risposta a queste accuse”.
"Il Giappone ha chiesto con forza all'Unrwa di condurre un'indagine approfondita per adottare misure adeguate", ha insistito il portavoce. Il Giappone contribuisce con circa 35 milioni di dollari all'anno del budget di oltre 1,1 miliardi di dollari dell'agenzia.
Gvir torna a proporre l'espulsione dei palestinesi da Gaza
Il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano, l'esponente di estrema destra Itamar Ben Gvir, ha nuovamente sollecitato il reinsediamento all'estero dei palestinesi di Gaza perché Israele possa tornare a colonizzare l'enclave. Una proposta che sta prendendo vigore tra le file dell'estrema destra nel bel mezzo della guerra con Hamas. L'esecutivo israeliano "dovrebbe incoraggiare l'emigrazione volontaria" dei 2,3 milioni di palestinesi dell'enclave, ha ripetuto Ben Gvir in un evento organizzato a Gerusalemme da gruppi di estrema destra, al quale hanno preso parte anche altri ministri e deputati della coalizione governativa di destra guidata da Benjamin Netanyahu.
Palestina, le ragioni dietro la scelta delle chiavi come simbolo di un popolo
La determinazione di tornare a casa, nonostante le abitazioni fossero distrutte, fu ciò che spinse i palestinesi a portare con sé le chiavi quando lasciarono la loro terra dopo l'insediamento di Israele nella striscia di Gaza. Per comprendere dove nasce il simbolo scelto in rappresentanza della popolazione, bisogna tornare molto indietro. LEGGI L'ARTICOLO
Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu
I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier LE IMMAGINI
Israele-Hamas, trovato tunnel a Khan Yunis dove erano tenuti alcuni ostaggi
La struttura sotterranea presente nel sud della Striscia di Gaza si trovava sotto la residenza di un dirigente di Hamas e ha ospitato a varie riprese una ventina di ostaggi, compresa una bimba poi rilasciata. Secondo l'Idf, il tunnel scoperto era lungo circa 830 metri. I soldati che hanno fatto irruzione si sono scontrati con i terroristi prima di poter accedere. La struttura è stata distrutta IL VIDEO
Israele, 12 ministri a conferenza su colonizzazione Gaza (2)
Nel suo intervento il ministro per la sicurezza nazionale (e leader del partito di estrema destra 'Potere ebraico') Itamar Ben Gvir si è espresso in favore della ''emigrazione volontaria'' dei palestinesi da Gaza. ''Dobbiamo incoraggiarla, - ha detto, fra gli applausi della platea - che se ne vadano da qua''. ''Noi - ha aggiunto - dobbiamo tornare al Gush Katif (l'area di insediamento ebraico nel sud della striscia di Gaza sgomberata da Sharon, ndr) e nel nord della Cisgiordania. Dobbiamo farlo - ha spiegato - perché questa è la Torah, questa e' la morale, questa è la giustizia storica e questo è quanto opportuno fare''. Alla conferenza partecipano fra gli altri i rabbini Dov Lior ed Elyakim Levanon, due dirigenti storici del movimento dei coloni.
Guerra Medioriente, Hamas pubblica nuovo video di tre donne ostaggio
È intitolato "Il tempo stringe" e mostra una clessidra che si sta svuotando. Le tre, che dicono di essere tenute prigioniere ormai da 107 giorni, si esprimono con foga in ebraico, denunciano di essere state abbandonate dallo Stato il 7 ottobre e si rivolgono direttamente al premier Benyamin Netanyahu perché metta fine alla guerra e le riporti sane e salve alle loro famiglie LEGGI
Il Cairo: inaccettabile il taglio dei finanziamenti all'Unrwa
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri, ha avuto un colloquio telefonico con il Commissario Generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini, definendo "inaccettabile" il taglio dei finanziamenti all'ente deciso da alcuni Paesi. Lo riferisce il portavoce del ministero Ahmed Abu Zeid Il ministro Shoukri ha sottolineato il ruolo centrale svolto dall'Unrwa, in linea con il suo mandato Onu, nel fornire servizi di base ai rifugiati palestinesi, nonché l'enorme sforzo umanitario irrinunciabile per fornire assistenza umanitaria ai palestinesi di Gaza, alla luce del deterioramento della situazione. "E' inaccettabile - ha detto - che alcuni Paesi stiano prendendo la decisione di sospendere i finanziamenti per le attività dell'agenzia in questo momento delicato, in quella che sembra essere una punizione collettiva contro l'insieme dei dipendenti, circa 30.000, nonché contro i bambini del popolo palestinese, a seguito delle accuse relative al coinvolgimento di un numero molto limitato di dipendenti dell'agenzia nei fatti del 7 ottobre, accuse che sono tuttora oggetto di un trasparente processo interno di indagine all'interno dell'agenzia". "I tentativi di prendere di mira l'Unrwa alla luce di questo periodo difficile e di limitare la sua capacità di svolgere i suoi compiti a Gaza - ha aggiunto il ministro egiziano - esacerbano gli effetti pericolosi della politica di assedio, di carestia e di punizione collettiva imposta da Israele sul territorio palestinesi", sottolineando la piena solidarietà dell'Egitto con l'Unrwa. Lazzarini, da parte sua, si è rammaricato del taglio dei finanziamenti e ha espresso "profondo apprezzamento" per il "ruolo importante e vitale che l'Egitto svolge nel fornire aiuti al popolo palestinese nella Striscia di Gaza".
Israele, 12 ministri a conferenza su colonizzazione Gaza
Migliaia di nazionalisti religiosi sono radunati a Gerusalemme per partecipare a un conferenza per la colonizzazione ebraica di Gaza: una manifestazione a cui, secondo la radio dei coloni Canale 7, presenziano 12 ministri - fra cui i ministri del Likud Miki Zohar, Haim Katz e May Golan - e 15 dei 120 deputati. ''Gaza - ha detto uno degli oratori - far parte della Terra d'Israele. Laddove l'aratro ebraico scava il suo solco, là passa il nostro confine''. Sul podio è esposta una grande carta geografica che mostra gli insediamenti ebraici rimossi da Gaza nel 2005 da Ariel Sharon e quelli che i nazionalisti vorrebbero edificare ora.
Hezbollah, cos'è il "super missile russo" lanciato su una base militare di Israele
Il gruppo libanese ha attaccato il centro di osservazione dello Stato ebraico sul monte Meron attraverso il Kornet-EM, un'arma a guida laser probabilmente ricevuta dall'Iran (che a sua volta l'avrebbe ottenuta da Mosca). Ma quella in mano ai militanti sciiti sarebbe una versione potenziata, in grado di colpire obiettivi fino a 10 km di distanza LEGGI
Israele, "costruttivo" summit capi intelligence a Parigi
L'incontro a Parigi tra alti funzionari dell'intelligence americana, egiziana, del Qatar e israeliana sul cessate il fuoco a Gaza è stato "costruttivo", ha detto l'ufficio del primo ministro israeliano, precisando che ci sono "ancora divergenze" tra le parti. Per Israele erano presenti i capi del Mossad (servizi segreti esteri) e dello Shin Bet (servizi segreti nazionali). I colloquio "continueranno questa settimana", aggiunge il testo.
Oms: "Tagliare i finanziamenti a Unrwa danneggia la popolazione di Gaza"
“Tagliare i finanziamenti all'Unrwa in un momento critico” non farà altro che “danneggiare la popolazione di Gaza che ha un disperato bisogno di sostegno”. Lo ha scritto su X il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese che sostiene Hamas contro Israele
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese, da sempre fiera avversaria di Israele. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, Hezbollah controlla ancora oggi una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica di Beirut. Il suo leader è Hassan Nasrallah, che guida il gruppo dal 1992 COSA SAPERE
Sentenza Onu su Israele, quali sono le misure urgenti imposte dall’Aja e cosa succede ora
I provvedimenti sono in tutto sei, indirizzati soprattutto a prevenire azioni considerate tipiche di un "genocidio" nei confronti dei palestinesi. Le decisioni della Corte internazionale di Giustizia sono giuridicamente vincolanti e non esiste possibilità di appello. C’è però una contraddizione: la Corte non ha i mezzi e gli strumenti per imporre concretamente le misure decretate. LEGGI QUI
Harris: "Attacco a truppe Usa opera di milizie filoiraniane"
Anche Kamala Harris, come il presidente Biden, punta il dito contro le milizie filo-iraniane per l'attacco condotto contro truppe Usa al confine tra Siria e Giordania. "Uno spregevole attacco da parte di gruppi militanti sostenuti dall'Iran" scrive su X la vicepresidente statunitense, "Questi patrioti caduti hanno servito con coraggio e altruismo, totalmente devoti ai loro connazionali e alla sicurezza della nostra nazione e dei nostri alleati e partner. Tutta la nostra nazione onorerà per sempre questi guerrieri, il loro servizio e il loro ultimo sacrificio. Come Biden ha chiarito, continueremo a combattere il terrorismo e chiederemo conto a tutti i responsabili".
Media, finito incontro a Parigi su negoziati per ostaggi
E' terminato a Parigi l'incontro tra il capo del Mossad David Barnea con il premier del Qatar Mohammed bin Hamad bin Khalifa Al Thani, il capo della Cia Bill e quello dell'intelligence egiziana Abbas Kamel sui negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani. Lo ha riferito Haaretz.
NYT: Hamas usa armi rubate all'esercito israeliano (2)
Gli esperti di armi affermano che circa il 10% delle munizioni in genere non riescono a esplodere, ma nel caso di Israele la cifra potrebbe essere più alta. L'arsenale di Israele comprende missili dell'era del Vietnam, da tempo abbandonati dagli Stati Uniti e da altre potenze militari. Il tasso di fallimento di alcuni di questi missili potrebbe raggiungere il 15%, ha detto un ufficiale dell'intelligence israeliana al New York Times. Anni di bombardamenti sporadici e il recente martellamento di Gaza hanno disseminato l'area di migliaia di tonnellate di ordigni inesplosi che aspettano solo di essere riutilizzati. Una bomba da 340 chili che non riesce a esplodere può essere trasformata in centinaia di missili o razzi. I funzionari israeliani sapevano già prima degli attacchi di ottobre che Hamas avrebbe potuto recuperare alcune armi di fabbricazione israeliana, ma la portata ha sorpreso sia gli esperti di armi che i diplomatici. Le autorità israeliane sapevano anche che i loro arsenali erano vulnerabili ai furti. Un rapporto militare dell'inizio dello scorso anno rilevava che migliaia di proiettili e centinaia di armi da fuoco e granate erano stati rubati da basi scarsamente sorvegliate. Da lì, afferma il rapporto, alcune sono finite in Cisgiordania, altre a Gaza attraverso il Sinai. Ma il rapporto si concentrava sulla sicurezza militare. Le conseguenze sono state trattate quasi come un ripensamento: "Stiamo alimentando i nostri nemici con le nostre stesse armi", si legge in una riga del rapporto, visionato dal New York Times.
Le conseguenze sono diventate evidenti il 7 ottobre. Alcune ore dopo che Hamas aveva sfondato il confine, quattro soldati israeliani hanno trovato appesa alla cintura di un miliziano ucciso fuori dalla base militare di Reim una granata su cui era visibile una scritta in ebraico.
Giorno della Memoria, Irene Shashar a Sky TG24: ho vinto contro Hitler, sono sopravvissuta
"Hitler era impegnato a uccidere tutti gli ebrei e a cancellarli dalla faccia della terra. Ma non c'è riuscito", la sua testimonianza al nostro corrispondente Renato Coen
NYT: Hamas usa armi rubate all'esercito israeliano
Le armi usate da Hamas negli attacchi del 7 ottobre e nella guerra a Gaza provenivano da una fonte improbabile: lo stesso esercito israeliano. Funzionari dell'esercito e dell'intelligence israeliani sono giuti a questa conclusione, citata in un reportage del New York Times, dopo che per anni gli analisti hanno indicato le vie del contrabbando sotterraneo per spiegare come Hamas sia rimasto così pesantemente armato nonostante il blocco militare israeliano della Striscia di Gaza. Di recente servizi di intelligence hanno mostrato fino a che punto Hamas sia stato in grado di costruire molti dei suoi razzi e armi anticarro utilizzando le migliaia di munizioni inesplose nei bombardamenti di Israele su Gaza. Hamas sta anche armando i suoi combattenti con armi rubate dalle basi militari israeliane. Le informazioni raccolte durante mesi di combattimenti hanno rivelato che, così come le autorità israeliane hanno valutato erroneamente le intenzioni di Hamas prima del 7 ottobre, hanno anche sottovalutato la sua capacità di ottenere armi. "Gli ordigni inesplosi sono la principale fonte di esplosivi per Hamas", ha affermato Michael Cardash, ex vice capo della divisione artificieri della polizia nazionale israeliana e consulente della polizia israeliana. "Stanno tagliando bombe israeliane e proietti di artiglieria e molte vengono usate e riutilizzate per bombe e razzi".
Piano Usa per posizionare in Uk testate nucleari più potenti di quella usata a Hiroshima
Secondo documenti del Pentagono consultati dal "Telegraph", per la prima volta in 15 anni gli Stati Uniti avrebbero stipulato contratti di appalto per una nuova struttura nella base aerea della Royal Air Force vicino al villaggio di Lakenheath, nel Suffolk. Una mossa per rispondere alla crescente minaccia della Russia, che intanto ha fatto sapere che il sistema missilistico Sarmat, razzo balistico intercontinentale in grado di colpire in tutto il mondo, sarà messo in servizio di combattimento nel 2024. COSA SAPPIAMO
Amman, attacco a soldati Usa in territorio siriano
L'attacco che ha ucciso tre militari americani non è avvenuto sul suolo giordano ma in Siria. Ad affermarlo è Muhannad Al Mubaidin, portavoce del governo giordano che, parlando all'emittente pubblica giordana Al-Mamlaka, ha affermato che l'attacco ha preso di mira la base americana di al-Tanf in Siria, riferisce Reuters, citata dal Guardian. Il presidente statunitense Joe Biden aveva detto in precedenza che l'attacco è avvenuto nel nord-est della Giordania, vicino al confine siriano.
Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. DI COSA SI TRATTA
Al Arabiya, drone contro forze Usa partito da Siria
Il drone che ha preso di mira le forze americane in Giordania uccidendo tre soldati Usa e ferendone almeno altri 25 proveniva dalla Siria. Lo riporta Al Arabiya citando sue fonti.
Unrwa, anche Italia sospende fondi. Guterres: "Garantire continuità operazioni a Gaza"
Diversi Paesi, dagli Usa alla Francia, hanno annunciato che interromperanno i pagamenti, dopo che è emerso il coinvolgimento con Hamas di 12 dipendenti per l'attentato del 7 ottobre 2023. ll segretario generale dell'Onu chiede di non compromettere l'attività dell'agenzia nella Striscia, indispensabile per "la sopravvivenza quotidiana" di 2 milioni di civili. Parole non gradite all'ambasciatore israeliano all'Onu: "Dimostra ancora che la vita e la sicurezza dei cittadini israeliani non sono importanti per lui”. LEGGI L'ARTICOLO
Jihad islamica rivendica attacchi contro le forze israeliane
Le Brigate Al-Quds, il braccio militare del gruppo palestinese della Jihad islamica, hanno affermato di aver avuto scontri feroci con le truppe israeliane a Khan Younis e di aver preso di mira un carro armato con un ordigno esplosivo.
Il gruppo ha anche affermato di aver sparato colpi di mortaio contro le forze israeliane a Gaza City, nel nord del territorio.
Biden, 'morti 3 patrioti Usa, perseguiremo i responsabili'
"I tre militari americani che abbiamo perso erano patrioti nel senso più alto e il loro sacrificio estremo non sarà dimenticato dalla nostra nazione": lo afferma il presidente Joe Biden in una nota sull'attacco con droni in Giordania contro una postazione Usa, promettendo che "porteremo avanti il loro impegno nella lotta al terrorismo". "E non abbiate dubbi: chiederemo conto a tutti i responsabili nel momento e nel modo che sceglieremo", ha aggiunto.
Biden, raid in Giordania su base Usa da milizie filo Iran
"Stiamo ancora raccogliendo informazioni su questo attacco, ma sappiamo che è stato effettuato da gruppi militanti radicali sostenuti dall'Iran che operano in Siria e Iraq": lo afferma Joe Biden in una nota sull'attacco con droni in Giordania contro una postazione Usa, esprimendo il dolore e il cordoglio per la morte di tre militari americani.
Cnn, 3 soldati Usa uccisi in Giordania in attacco di droni
Tre soldati dell'esercito americano sono stati uccisi e almeno due dozzine sono rimasti feriti in un attacco di droni durante la notte contro un piccolo avamposto Usa in Giordania. Lo hanno detto funzionari statunitensi alla CNN. Si tratta delle prime vittime americane in Medio Oriente dall'inizio della guerra di Gaza.
Usa, no cambio politica su Israele, difesa rispettando diritto
Gli Stati Uniti non hanno cambiato politica nei confronti di Israele, che ha "il diritto e l'obbligo di difendersi dalla minaccia di Hamas, rispettando il diritto umanitario internazionale e proteggendo le vite dei civili: restiamo impegnati a sostenere Israele nella sua lotta contro Hamas. Lo abbiamo fatto dal 7 ottobre e continueremo a farlo". Lo ha detto un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, dopo le notizie pubblicate dalla Nbc secondo cui gli Usa starebbero pensando di utilizzare la vendita di armi a Israele come leva per convincere il governo israeliano a ridimensionare il suo attacco militare a Gaza. "Non c'è stato alcun cambiamento nella nostra politica", ha detto il portavoce della casa Bianca.
Turchia, stop fondi a Unwra colpisce popolo palestinese
"La sospensione degli aiuti all'UNRWA a causa di alcune accuse contro un piccolo numero dei suoi membri danneggerà principalmente il popolo palestinese". Lo dice il ministero degli Esteri turco. Ankara auspica che i Paesi che hanno annunciato la sospensione dei loro finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente "rivedano le loro decisioni".
Iran, 'accuse a Unrwa ennesimo atto malvagio dei sionisti'
"Le pressioni sulle attività umanitarie dell'Unrwa vengono esercitate solo sulla base delle affermazioni di Israele, che è esso stesso accusato di crimini di guerra e di genocidio a Gaza". Lo ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani. "Tale accusa è un altro atto malvagio del regime sionista - ha aggiunto -. La notizia secondo cui nove Paesi, principalmente europei, hanno sospeso i finanziamenti all'agenzia è deplorevole. Questi Paesi dovrebbero essere ritenuti responsabili delle loro azioni".
Nbc, Biden valuta stop fornitura di alcune armi a Israele
L'amministrazione Biden sta valutando di rallentare o sospendere la fornitura di alcune armi offensive a Israele come leva per convincere il governo Netanyahu a ridurre l'offensiva militare a Gaza. Lo riporta Nbc News citando tre dirigenti americani e un ex, e precisando che non è stata presa alcuna decisione. Il Pentagono, su ordine della Casa Bianca, ha però già esaminato quali armi richieste da Israele potrebbero essere utilizzate come leva.
Tajani, ' con Usa, G7 e Paesi arabi lavoriamo per evitare escalation guerra'
"La situazione è molto complicata" e l'Italia, "lavora insieme" a Stati Uniti, Paesi del G7 e arabi, "per evitare che ci sia una escalation della guerra, perché non si allarghi", ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a In Mezz'ora a Rai 3. E, ha aggiunto, "perché possano essere liberati tutti gli ostaggi israeliani e possa essere aiutata nel modo migliore la popolazione palestinese che nulla ha a che vedere con i terroristi di Hamas". "I terroristi di Hamas sono dei criminali ma il popolo palestinese paga un prezzo troppo alto", ha sottolineato.
Idf dichiara zona militare chiusa valico di Kerem Shalom verso Gaza
L'Idf ha dichiarato l'area del valico di frontiera di Kerem Shalom zona militare chiusa per impedire ai manifestanti e alle famiglie degli ostaggi di bloccare i camion degli aiuti umanitari diretti a Gaza.
Francia, stop fondi a Unwra finché non si fa chiarezza
Il governo francese "non prevede" una nuova donazione di fondi a favore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) nella prima metà del 2024 e riprenderà il suo contributo se ci saranno "tutti i necessari requisiti di trasparenza e sicurezza". Lo fa sapere il governo di Parigi che si unisce così alla decisione dell'esecutivo tedesco e di altri paesi di non fornire nuovi fondi all'UNRWA finché dura l'indagine sul presunto coinvolgimento di alcuni dei suoi dipendenti nelle azioni terroristiche di Hamas contro Israele il 7 ottobre.
Sirene di allarme a Kiryat Shmona, in alta Galilea
Sirene di allarme sono risuonate nella città israeliana di Kiryat Shmona, in alta Galilea, in seguito ad un nuovo attacco da Libano meridionale. Lo ha riferito il portavoce militare. La radio militare ha intanto aggiornato che tre razzi sono esplosi nel vicino villaggio di Margaliot. Non si segnalano vittime né danni.
Idf, valico Kerem Shalom zona militare dopo proteste
L'esercito israeliano ha costituito una zona militare chiusa al valico di frontiera di Kerem Shalom tra Israele e Gaza, da giorni teatro delle proteste di diversi gruppi di attitivisti, tra cui le famiglie di alcuni degli ostaggi prigionieri di Hamas. I manifestanti da diversi giorni bloccano il valico di Kerem Shalom, per impedire l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia chiedendo la liberazione degli ostaggi. L'ordinanza implica che sarà illegale per i civili trovarsi nell'area dell'attraversamento, così come sulle strade vicine. L'ordine è stato firmano ieri sera, a seguito di una nuova valutazione della situazione. Il gabinetto del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha votato il mese scorso per riaprire il passaggio per l'ingresso degli aiuti nella Striscia per limitare la crescente crisi umanitaria a Gaza. Channel 12 stima che attualmente 200-300 attivisti stiano protestando al valico di frontiera.
Abu Mazen: "Campagna ingiusta su Unrwa, mantenere fondi"
La presidenza di Abu Mazen ha condannato "l'ingiusta campagna" condotta da Israele contro l'Unrwa che "mira a liquidare la questione dei rifugiati palestinesi" in contraddizione con quanto stabilito dall'Onu nel 1949. La presidenza - citata dalla Wafa - ha poi chiesto ai Paesi che hanno preannunciato il taglio dei fondi di "ritirare la propria posizione" in attesa "della fine delle indagini" sui 12 impiegati licenziati per sospetti legami con Hamas. Infine ha denunciato che "il vero obiettivo della campagna di Israele è togliere il ruolo dell'Unrwa a Gaza nel dopoguerra".
Richetti: "Neutralizzare Hamas e proteggere i civili innocenti"
"Sulla questione mediorientale bisogna essere tutti consapevoli che questa guerra che sta facendo decine di migliaia di morti parte il 7 ottobre con un atto di terrorismo di Hamas, che ha portato l'uccisione di 1200 persone e il sequestro di altre 250. Questo impone un intervento risolutivo nei confronti di Hamas e non giustifica il massacro di donne e bambini e civili: bisogna chiedere a Israele che nel neutralizzare Hamas, azione necessaria per sconfiggere il terrorismo, ci sia il rispetto del diritto internazionale e della possibilità dei civili di mettere in sicurezza la loro vita. Sarebbe una buona notizia il raggiungimento di un'intesa, come sembra poter avvenire in queste ore, che assicuri da un lato il cessate il fuoco e dall'altro la liberazione degli ostaggi.' Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Per-Renew Europe a Montecitorio, a Skytg24 Agenda.
Abu Mazen: "Contro l'Unrwa per liquidare la questione rifugiati"
Il presidente palestinese Abu Mazen ha sostenuto che la campagna condotta da Israele per screditare il lavoro dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, mira a "liquidare" la questione degli sfollati, questione centrale in 75 anni di conflitto. E ha invitato i Paesi che hanno già adottato una posizione prima della fine delle indagini sulle accuse "a ritrattarla perchè implica una punizione ingiusta e disumana per milioni di palestinesi". E' quanto si legge in una nota diffusa dall'Ufficio della presidenza palestinese. Nove Paesi (oltre all'Italia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Finlandia e Australia) hanno annunciato la sospensione dei finanziamenti all'Unrwa, dopo che l'agenzia ha rescisso i contratti con diversi dipendenti dell'agenzia accusati di possibile coinvolgimento nel massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre.
Papa: "La guerra è un disastro per i popoli"
"Ormai da 3 anni il pianto del dolore e il rumore armi hanno preso il posto del sorriso che caratterizza la popolazione del Myammar. Mi unisco, perciò, alla voce di alcuni vescovi birmani affinché le armi della distruzione si trasformino in strumenti per crescere in umanità e giustizia. La la pace è un cammino e invito tutte le parti coinvolte a muovere passi di dialogo e a rivestirsi di comprensione perché la terra del Myammar raggiunga la meta della riconciliazione fraterna". Lo ha detto Papa Francesco, a margine dell'Angelus in piazza San Pietro.
"Sia consentito il traffico degli aiuti umanitari per garantire il necessario a ogni persona, e lo stesso avvenga in Medioriente, Palestina e Israele, ovunque si combatte. Si rispettino le popolazioni, penso sempre in modo accorato a tutte le vittime, specialmente civili, causate dalla guerra in Ucraina. Per favore - ha continuato - si ascolti il loro grido di pace, il grido della gente che è stanca della violenza e vuole che si fermi la guerra che è un disastro per i popoli e disfatta dell'umanità".

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Bonelli: "Con blocco fondi a Unrwa si abbandona popolo che ha avuto 26mila vittime"
"Bloccare i finanziamenti a #UNRWA è intollerabile perché così si abbandona un popolo che ha subito 26 mila vittime a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza. Si ferma così l’assistenza umanitaria a Gaza, questa decisione è feroce e non contrasta Hamas." Così su X il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
007 Israele: "Staff Unrwa ha ucciso e catturato degli ostaggi"
Dei 12 dipendenti dell'Unrwa sospettati di aver partecipato al massacro del 7 ottobre, alcuni avrebbero avuto un ruolo attivo, uccidendo e realizzando i sequestri: lo sostiene l'intelligence israeliana, secondo quanto scrive Yedioth Ahronoth. L'intelligence ritiene anche che ci siano stati anche altri dipendenti dell'Unrwa che hanno trasferito armi all'interno di Gaza.
Delegazione Israele giunta a Parigi: "Hamas inflessibile"
La delegazione israeliana è atterrata a Parigi prima dell'atteso vertice a Parigi, per dare nuovo impulso al negoziato per una tregua a Gaza che porti anche alla liberazione degli ostaggi. Lo hanno riferito fonti israeliane a Yedioth Ahronoth che però hanno smentito la notizia del New York Times secondo cui l'accordo sarebbe imminente e aggiunto che Hamas continua a mostrarsi "inflessibile". Sebbene l'incontro non sia stato confermato ufficialmente, i
media locali riferiscono, citando fonti ufficiali anonime, sia israeliane che americane, dell'incontro, che avrà luogo stasera a Parigi e che mira a rilanciare i negoziati per un cessate il fuoco e uno scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi. A Parigi sono arrivati il capo del Mossad, David Barnea, e dello Shin Bet, Ronen Bar - i due servizi segreti israeliani - insieme al maggiore generale Nitzan Alon, nominato commissario del governo israeliano per la questione degli ostaggi. Incontreranno il direttore della Cia, William Burns; il capo dell'intelligence egiziana, Abas Kamel; e il ministro degli Esteri qatarino Mohamed bin Abderrahman Al Thani. Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, il più letto in Israele, riferisce che lo scopo dell'incontro è quello di raggiungere un "punto di partenza" per avviare i colloqui, quindi non c'è ancora alcun ordine del giorno o punti specifici su cui discutere.
Israele smentisce Nyt su imminente accordo ostaggi
Fonti del governo israeliano hanno smentito la notizia data dal New York Times secondo cui sono stati compiuti progressi significativi su un accordo sugli ostaggi. Secondo le fonti, la notizia "potrebbe riflettere un pio desiderio da parte degli americani, o il tentativo di creare l'apparenza di un accordo. Vorrei che fosse vero, ma purtroppo non lo è", ha aggiunto la fonte, rilanciata dalla stampa israeliana. Israele -scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth- non è a conoscenza di alcuna ammorbidimento nella posizione di Hamas, che continua a insistere su una cessazione delle ostilità come condizione per un accordo.
Aviazione Israele colpisce obiettivi Hezbollah in Libano
Aerei da combattimento israeliani hanno colpito oggi due siti militari degli Hezbollah situati in Libano, a Zibqin e a Houla. Lo ha reso noto il portavoce militare. Inoltre - ha aggiunto - la artiglieria israeliana ha aperto il fuoco in direzione del Libano meridionale ''per rimuovere una minaccia incombente''. Il sito web delle forze armate aggiunge che unita' di riservisti dislocate lungo il confine Nord di Israele hanno condotto questa settimana ''addestramenti intensi per tenersi pronte al meglio di fronte ad ogni evenienza''. A questi addestramenti, precisa il sito, hanno preso parte unita' di fanteria e del genio le quali ''hanno simulato combattimenti in rioni fittamente abitati, in condizioni climatiche invernali, in un terreno caratteristico della zona nord''.
Media, Israele avverte l'Egitto di un possibile ingresso a Rafah
Israele avrebbe avvisato l'Egitto dell'intenzione di entrare con l'esercito a Rafah, nel sud della Striscia, a ridosso con il Sinai egiziano. Lo ha riferito il quotidiano israeliano Maariv che cita Sky News in arabo. Secondo la stessa fonte, l'esercito è intenzionato a presidiare il 'Corridoio Filadelfia' che si snoda lungo il confine, nel timore che i leader di Hamas possano usare i numerosi tunnel nella zona per fuggire in Egitto, anche con gli ostaggi israeliani. La questione - ha aggiunto il giornale - è fonte di tensione tra Israele e il Cairo. Ieri il premier Benyamin Netanyahu ha tuttavia smentito problemi diplomatici con l'Egitto con il quale è in vigore un Trattato di pace.
Nuova protesta a Kerem Shalom cerca di bloccare gli aiuti a Gaza
Per il quinto giorno consecutivo, un gruppo di manifestanti - tra cui alcuni parenti degli ostaggi a Gaza - è al valico al valico di Kerem Shalom con la Striscia di Gaza nel tentativo di bloccare o ritardare l'ingresso dei camion di aiuti umanitari nell'enclave palestinese. Lo hanno riferito i media secondo cui le forze di sicurezza stanno cercando di allontanare dal luogo i manifestanti.
Idf: "A Khan Younis la Brigata dei paracadutisti ha colpito obiettivi terroristici, eliminato i terroristi e localizzato grandi quantità di armi"
Unrwa, cosa è e come funziona l'agenzia Onu per i palestinesi
È stata per molto tempo un'ancora di salvezza vitale nella Striscia di Gaza e motivo di contesa con Israele, molto prima che alcuni dipendenti dell'agenzia fossero accusati di essere coinvolti nell'assalto di Hamas del 7 ottobre scorso. Offre una serie di servizi sociali alle persone registrate come rifugiati palestinesi nelle guerre risalenti al periodo della nascita dello Stato di Israele: costruisce e gestisce scuole, cliniche mediche, rifugi e fornisce cibo, assistenza abitativa e prestiti di emergenza. L'APPROFONDIMENTO
Guterres: "12 dipendenti di Unrwa risponderanno ma Paesi rendano possibile lavoro dell'agenzia"
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres promette conseguenze legali in seguito alle accuse a carico di 12 dipendenti dell'Unrwa di coinvolgimento negli attacchi contro Israele lo scorso sette ottobre. "Qualunque dipendente coinvolto in azioni di terrore sarà chiamato a rispondere, anche con inchieste penali", ha dichiarato, in una nota dell'Onu. L'Uffico di controllo interno delle Nazioni Unite ha aperto una inchiesta. Fino a ora nove dei 12 dipendenti dell'agenzia accusati da Israele di coinvolgimento con gli attacchi di Hamas sono stati identificati e licenziati immediatamente. Un decimo è stato dichiarato morto e l'identità dei rimanenti due è al vaglio degli inquirenti. "Le decine di migliaia di uomini e donne che lavorano per l'Unrwa, molti dei quali in alcune delle situazioni più difficili per operatori umanitari, non devono essere penalizzati. Le necessità essenziali di una popolazione disperata che cercano di alleviare devono essere prese in carico", ha aggiunto, sollecitando i Paesi che hanno sospeso il loro contributo all'agenzia, fra cui l'Italia, a garantire la continuità del suo operato.
Attivisti cercano di fermare gli aiuti al valico di Gaza: "Ostaggi prima"
I manifestanti del movimento Tzav 9 sono arrivati al valico di Kerem Shalom e sono stati fermati lungo la strada dalle forze di sicurezza israeliane prima che iniziassero a bloccare il passaggio dei camion di aiuti nella Striscia di Gaza dal valico di Kerem Shalom. L'organizzazione per i diritti umani afferma che nessun aiuto dovrebbe entrare a Gaza prima che siano stati rilasciati tutti gli ostaggi e che Hamas riceve "ossigeno e respiro in questi camion per continuare a combattere" contro Israele.
Hamas: "Il bilancio dei morti a Gaza sale a 26.422"
Il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre è salito a 26.422, secondo quanto afferma l'ultimo bilancio del ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Nelle ultime 24 ore, si sono aggiunte altre 165 vittime, mentre il bilancio dei feriti è salito a 65.087, sempre secondo Hamas, che nei suoi bilanci non distingue fra civili e miliziani.
Wsj: "Israele fatica a distruggere i tunnel a Gaza, 80% sono intatti"
Dopo settimane di pesanti bombardamenti e un'operazione di terra nella Striscia di Gaza di inusitata violenza, l'80% dei tunnel sotto l'enclave palestinese rimane intatto: lo hanno riferito fonti israeliane e statunitensi al Wall Street Journal.
La rete di tunnel che corre sotto l'enclave palestinese è impressionante. Israele -ricorda il quotidiano americano- ha utilizzato vari metodi per renderli inutilizzabili: ha installato pompe per inondarli con l'acqua del Mediterraneo, li ha distrutti con i raid aerei ed esplosivi liquidi, ha spedito i
cani e i robot a perlustrarli, ha distrutto gli ingressi, mettendo in campo soldati altamente addestrati. Ma quanta parte della rete sia andata distrutta ancora non è chiaro: Israele e Stati Uniti fanno fatica a valutare con precisione il livello di distruzione, anche perchà non è chiaro con certezza quanti chilometri di tunnel esistano (pare intorno ai 400 chilometri, praticamente la metà del sistema della metropolitana di New York City). Comunque le fonti dei due Paesi ritengono che siano stati danneggiati o resi inutilizzabili tra il 20% al 40% dei tunnel, gran parte dei quali nel Nord di Gaza.
Esercito: "A Khan Yunis sono in corso combattimenti intensi"
- Intensi combattimenti sono in corso nelle ultime ore a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito il portavoce militare. Vi prendono parte unità speciali, la brigata dei paracadutisti e anche l'aviazione. Diversi ''terroristi'' sono stati eliminati ed ''ingenti quantità di armi'' sono state localizzate. Nel nord della Striscia, ha proseguito il portavoce, le forze israeliane hanno localizzato e distrutto ''un intero percorso sotterraneo terroristico''. Nel settore centrale forze di terra hanno fatto ricorso a un drone per eliminare un miliziano che rappresentava per loro una minaccia.

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"Verso accordo Qatar-Usa per l'accesso all'Iran a beni bloccati"
"Il Qatar e gli Usa si sono impegnati a raggiungere un accordo che consenta a Teheran di accedere ai suoi fondi nelle banche del Qatar", ha dichiarato all'Irna il premier del Qatar Al Thani, che ha avuto una conversazione telefonica ieri con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. I beni iraniani, congelati nelle banche sudcoreane per le sanzioni Usa, ammontano a 6 miliardi di dollari e sono stati trasferiti in 2 banche in Qatar. In seguito agli attacchi di Hamas, Washington ha dichiarato che, in base a un accordo con Doha, Teheran non avrebbe avuto accesso ai fondi in tempi brevi.
Onu, azione penale per i dipendenti coinvolti in atti di terrorismo
"Qualsiasi dipendente delle Nazioni Unite coinvolto in atti terroristici sarà ritenuto responsabile, anche attraverso un'azione penale", ha dichiarato oggi il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, impegnandosi a collaborare con le autorità competenti. E ha confermato che 12 dipendenti dell'Unrwa a Gaza sono interessati da queste "accuse estremamente gravi", che sono oggetto di un'indagine interna dell'Onu: l'Unrwa ha licenziato nove di loro, di uno è "confermata la morte" e l'identità di altri due è "in via di chiarimento", ha aggiunto.
Israele ha notificato al Cairo che invierà militari a Rafah e lungo il "Corridoio Filadelfia"
Israele ha informato ieri sera l'Egitto della sua intenzione di inviare i suoi militari fino al sud della Striscia di Gaza, a Rafah e lungo il 'Corridoio Filadelfia', cuscinetto fra Israele ed Egitto, malgrado l'opposizione del Cairo a un tale passo, ha reso noto Sky News Arabia. Le relazioni fra Israele ed Egitto sono in netto deterioramento. Da settimane Nebamin Netanyahu non parla con Abdel Fattah al-Sisi, con il Presidente egiziano che rifiuta le chiamate del Premier israeliano.
Isw: "Nel centro di Gaza, l’ala militante della Jihad islamica palestinese ha preso di mira una linea di rifornimento israeliana con mortai e razzi"
Medioriente, Lazzarini: "Dopo la sospensione dei finanziamenti costretti allo stop agli aiuti a Gaza"
Dopo la sospensione dei finanziamenti all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, il direttore Philippe Lazzarini anticipa lo stop alle operazioni per la distribuzione di aiuti da cui due milioni di persone a Gaza dipendono. "Nove Paesi hanno sospeso provvisoriamente i loro finanziamenti all'Unrwa. Queste decisioni minacciano la nostra opera umanitaria nella regione, incluso e in modo particolare nella Striscia di Gaza", ha dichiarato. L'Unrwa gestisce rifugi per più di un milione di persone e fornisce cibo e cure mediche di base. "I palestinesi di Gaza non avevano bisogno di questa ulteriore punizione collettiva", ha sottolineato. Paesi come l'Italia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno sospeso i finanziamenti all'agenzia dopo la diffusione della notizia, da parte di Israele, che 12 dipendenti dell'agenzia, subito licenziati, sarebbero stati coinvolti negli attacchi dello scorso 7 ottobre.
Israele chiede le dimissioni di Lazzarini dopo stop finanziamenti Unrwa
Il ministro degli Esteri israeliano sollecita anche le dimissioni del direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati Unrwa, dopo le accuse che hanno portato nove Paesi, fra cui l'Italia, a sospendere i finanziamenti. Israele aveva denunciato che 12 dipendenti dell'Unrwa erano stati coinvolti negli attacchi dello scorso sette ottobre. "Lazzarini, per cortesia si dimetta", ha scritto Israel Katz. Il portavoce del governo, Eylon Levy, ha accusato l'agenzia di essere una "copertura" per Hamas.
Medioriente, Unrwa accusata di legami con gli attacchi del 7 ottobre
Medioriente, esercitazioni militari di Israele al nord: "Pronti a combattere"
Israele si prepara per intense azioni militari contro Hezbollah al nord. In questi giorni sono infatti aumentate le esercitazioni che simulano combattimenti in centri con alta densità di abitanti, in inverno, e nel nord, in cui sono coinvolti anche paracadutisti e genieri militari. Sono stati usati anche carri armati, fanteria, forze di artiglieria e genieri.
"Malgrado le condizioni meteo invernali, la pioggia, il fango, la nebbia, e dopo 113 giorni di difesa del confine settentrionale, questa settimana abbiamo portato a termine una serie di esercitazioni difficili e complesse per rafforzare la prontezza della brigata", ha dichiarato il vicecomandante della 226esima brigata coinvolta nelle manovre. "Le forze sono pronte a tutto. Dopo questi giorni, siamo pronti".
Appello dell'Onu: "Garantire la continuità dell'Unrwa"
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto agli Stati di "garantire la continuità" dell'Agenzia per i rifugiati palestinesi, l'Unrwa, dopo che molti finanziamenti sono stati bloccati per le accuse rivolte ad alcuni membri dell'organizzazione di essere coinvolti nei raid del 7 settembre su Israele. "Pur comprendendo le loro preoccupazioni, e anch'io sono rimasto inorridito da queste accuse - ha detto Guterres in una nota -, faccio appello con forza ai governi che hanno sospeso i loro finanziamenti almeno a garantire la continuità delle operazioni dell'Unrwa".
Guterres: "9 dipendenti Unrwa licenziati, uno morto"
Dei 12 membri dello staff dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), accusati di essere coinvolti nella strage compiuta in Israele da Hamas il 7 ottobre nove sono stati licenziati, uno ucciso e le identità di altri due sono ancora "in fase di chiarimento": lo ha specificato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, assicurando che l'organo di supervisione delle Nazioni Unite ha gia' avviato un'inchiesta e che è imminente una revisione indipendente dei fatti. Sulla scia delle accuse contro l'Unrwa, nove Paesi tra i quali l'Italia, hanno già sospeso i finanziamenti per la principale agenzia delle Nazioni Unite a Gaza. Guterres ha tuttavia esortato tutti a continuare l'assistenza finanziaria all'Unrwa che sostiene 2 milioni di abitanti di Gaza i quali dipendono da aiuti che sono determinanti -ha sottolineato- per la "sopravvivenza quotidiana".

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Wall Street Journal, "in 114 giorni di guerra, 80% dei tunnel a Gaza è intatto"
Dopo 114 giorni di combattimenti, ben l'80% del sistema di tunnel di Hamas sotto Gaza sarebbe intatto: lo riferisce il Wall Street Journal citando funzionari israeliani e statunitensi, secondo cui è difficile valutare quanta parte del labirinto sotterraneo sia stata distrutta finora dalle truppe israeliane. Funzionari israeliani hanno affermato che il leader di Hamas Yahya Sinwar e altri comandanti del gruppo terrorista si nascondano sottoterra, in particolare Sinwar si troverebbe in un centro di comando in un tunnel sotto Khan Younis, insieme ad alcuni degli ostaggi.
La Germania sospende i suoi finanziamenti all'Unrwa
La Germania ha annunciato in serata la sospensione dei finanziamenti all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), finché la questione del possibile coinvolgimento di alcuni dei suoi dipendenti nell'attacco del 7 ottobre non sarà risolta. "Finché questo non sarà chiarito, la Germania, in accordo con gli altri Paesi donatori, non darà temporaneamente la sua approvazione per nuove risorse per l'Unrwa a Gaza", hanno annunciato i ministeri degli Esteri e dello Sviluppo, precisando che "per il momento non vi è alcun impegno pendente".
Media, "missile Usa distrugge un drone degli Houthi a largo Yemen"
Il canale televisivo saudita Al-Hadt ha riferito che un missile americano ha distrutto un drone appartenente ai ribelli Houthi vicino allo stretto di Bab al-Mandab al largo delle coste dello Yemen. Un membro dell'ufficio politico dei ribelli Houthi, Muhammad al-Bahiti, ha annunciato che "le operazioni militari contro Israele continueranno finché non cesserà l'aggressione a Gaza". Lo scrive Ynet.
Unrwa, "scioccante la sospensione dei fondi all'agenzia"
"Nove Paesi ad oggi hanno temporaneamente sospeso i loro finanziamenti all'Unrwa. Queste decisioni minacciano il nostro lavoro umanitario in tutta la regione, inclusa e soprattutto nella Striscia di Gaza. È scioccante vedere una sospensione dei fondi in reazione alle accuse contro un piccolo gruppo di dipendenti, soprattutto considerando l'azione immediata intrapresa dall'Unrwa risolvendo i loro contratti e chiedendo un'indagine trasparente e indipendente". Così in una nota il commissario generale dell'agenzia Philippe Lazzarini, secondo cui dall'Unrwa "dipendono oltre 2 milioni di persone per la loro mera sopravvivenza" a Gaza.
Nyt, accordo vicino per il rilascio degli ostaggi a Gaza
I negoziatori guidati dagli americani si stanno avvicinando a un accordo in base al quale Israele sospenderebbe la guerra a Gaza per circa due mesi in cambio del rilascio di oltre 100 ostaggi ancora detenuti da Hamas: lo scrive il New York Times riferendo che l' accordo che potrebbe essere siglato nelle prossime due settimane. I negoziatori hanno sviluppato una bozza scritta di accordo che fonde le proposte avanzate da Israele e Hamas negli ultimi 10 giorni in una intesa di base che sarà oggetto di colloqui domenica a Parigi.
Israele-Palestina, il piano in dodici punti dell'Ue per una soluzione a due stati
È un piano di dodici punti quello preparato dall'alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, con l'intento di porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente. Non si tratterebbe di un piano di pace, come lo stesso Borrell ha precisato, ma un piano per la soluzione a due Stati: ecco le sue specifiche. IL PROGRAMMA
Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu. FOTO
I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier. LA PROTESTA
Israele-Hamas, trovato tunnel a Khan Yunis dove erano tenuti alcuni ostaggi. VIDEO
La struttura sotterranea presente nel sud della Striscia di Gaza si trovava sotto la residenza di un dirigente di Hamas e ha ospitato a varie riprese una ventina di ostaggi, compresa una bimba poi rilasciata. Secondo l'Idf, il tunnel scoperto era lungo circa 830 metri. I soldati che hanno fatto irruzione si sono scontrati con i terroristi prima di poter accedere. La struttura è stata distrutta. LE IMMAGINI
Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"
Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu. SFOGLIA LA GALLERY