Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti
- L’ultimo in ordine di tempo è Saleh al-Arouri, numero due di Hamas ucciso in un attacco israeliano con droni in Libano mentre si trovava in un ufficio alla periferia di Beirut. Ma sono diversi i leader dell’organizzazione religiosa islamica palestinese di carattere paramilitare e politico, considerata un gruppo terroristico anche dai Paesi occidentali, che negli ultimi decenni sono stati presi di mira da Israele con attacchi mirati. (Nella foto il palazzo dove si trovava al-Arouri)
- Yahya Ayyash, a capo della cellula incaricata di fabbricare bombe e ordigni esplosivi per il gruppo, soprannominato "l'ingegnere", venne ucciso nel 1996 - all'epoca in cui era primo ministro Shimon Peres - con un telefono cellulare esplosivo, a Beit Lahia, nella striscia di Gaza. Era anche comandante del battaglione Samaria delle Brigate Al Qassam
- Salah Shehadeh, tra i fondatori delle Brigate al Qassam, fu ucciso nel 2002 a Gaza quando aerei da guerra F-16 bombardarono la sua casa. Nell’attacco morirono con lui almeno altri 11 palestinesi
- Sheikh Ahmad Yassin, cofondatore di Hamas nonché il suo leader spirituale, costretto su una sedia a rotelle, morì nel 2004 sotto i razzi sparati da un elicottero da combattimento israeliano contro l'auto sulla quale stava salendo dopo essere uscito da una moschea
- Abdel Aziz al-Rantisi, anche lui cofondatore di Hamas, fu ucciso in un attacco alla sua auto nel 2004 a Gaza, nemmeno un mese dopo essere stato eletto capo dell’organizzazione a seguito dell'uccisione di Ahmed Yassin
- Nabil Abu Selmeya, leader dell'ala militare di Hamas, è morto nel 2006 insieme alla moglie e a sette figli e figlie in un attacco a un edificio residenziale vicino a Gaza City
- Fallì invece il tentativo di uccidere in Giordania Khaled Mashal, nel settembre 1997, quando agenti del Mossad gli iniettarono del veleno in un orecchio ma vennero scoperti e arrestati dalle autorità giordane, che poi li rilasciarono in uno scambio con lo sceicco Yassin, successivamente ucciso nel 2004
- In tempi più recenti, dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023, il 19 dello stesso mese Jamila al-Shanti, 68 anni, viene uccisa durante un'incursione aerea israeliana sulla sua casa di Gaza City. Era la prima e unica donna ad essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, ed era la vedova di Abdel Aziz al-Rantisi
- Saleh al-Arouri, ucciso il 2 gennaio 2024 a Beirut, era il numero due di Hamas, mente e stratega della lotta armata. Originario della Cisgiordania, 58 anni, aveva fondato le Brigate Izz ad Din al Qassam, ala armata dell’organizzazione. Ma da anni il suo incarico principale era quello di anello di congiunzione tra il movimento palestinese di Gaza e i suoi alleati regionali, Hezbollah e Iran prima di tutto. A Beirut, dove risiedeva dal 2018, era l'uomo di riferimento di Hasan Nasrallah, leader inamovibile del movimento sciita libanese
- Nella serata del 2 gennaio fonti diplomatiche arabe hanno annunciato ad Haaretz che l'assassinio di al-Arouri ha interrotto i negoziati per un accordo tra Israele e Hamas, e ora l’attenzione è sulla prevenzione dell'escalation, soprattutto nel nord di Israele. Secondo le fonti coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar, "l'assassinio ha cambiato la situazione e ora non è possibile alcun progresso". (Nella foto il palazzo dove si trovava al-Arouri)