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Nato, vertice all'Aja. Spesa Difesa, Rutte: "Fare in fretta". Lungo colloquio Trump-Meloni

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Fontana: Nato chiamata a prova di maturità
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Fontana: Nato chiamata a prova di maturità
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Si è aperto nella capitale dei Paesi Bassi uno dei vertici più importanti degli ultimi anni: al centro del dibattito il tema della spesa militare, con il segretario che spinge tutti i Paesi a raggiungere l’obiettivo del 5% del Pil entro il 2035. Presente anche Zelensky: "Il percorso irreversibile dell'Ucraina verso l'Alleanza non deve cambiare". Trump: "Mi piacerebbe vedere un accordo con la Russia". Alla cena dei leader, offerta dai reali, lungo colloquio Trump-Meloni

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Si preannuncia come decisivo il vertice Nato che si è aperto oggi a L’Aja, nei Paesi Bassi. Al centro del dibattito tra i vari Paesi il tema della Difesa e della spesa militare, con il segretario Mark Rutte che punta a portare tutti i Paesi sulla soglia del 5% del Pil entro il 2035 e invita a "fare in fretta". Qualcuno, però, frena. Lo stesso Rutte, accogliendo Volodymyr Zelensky al vertice, ha spiegato che la Nato sta "costruendo un ponte" per l'ingresso dell'Ucraina e nel comunicato finale del vertice ci sarà "un linguaggio importante" sul sostegno a Kiev. "Abbiamo ragione di pensare che per il 2025 avremo più aiuti militari dell'anno scorso, oltre 50 miliardi", ha aggiunto. "La decisione presa al summit della Nato di Washington, di un percorso irreversibile dell'Ucraina verso l'Alleanza, è importante ed è importante che non cambi", il commento del presidente ucraino. Per la cena dei leader di stasera, offerta dai reali d'Olanda ai 32 alleati, c'è anche il presidente Usa Donald Trump. "Mi piacerebbe vedere un accordo con la Russia", ha detto sull'Air Force One (LE NEWS IN DIRETTA SULL'UCRAINA). Da quanto si apprende, durante la cena al Palazzo Reale Trump e Meloni erano seduti l'uno a fianco all'altra e hanno avuto un lungo colloquio sui principali dossier internazionali, a partire dagli sviluppi in Medio Oriente.

 

La cena dei leader

Al ricevimento al palazzo Huis ten Bosch, oltre ai leader alleati, hanno preso parte anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti dei quattro partner indo-pacifici e i vertici dell'Unione Europea. Meloni era seduta al tavolo con il re Guglielmo Alessandro, il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel.

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Cena leader Nato
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Gli incontri

Oltre alla cena dei leader, stasera è prevista anche la cena di lavoro dei ministri degli Esteri (nel formato Consiglio Nato-Ucraina) e dei ministri della Difesa. Domani, invece, è in calendario la sessione di lavoro dei leader, dalle 10:30 alle 13:00. Alle 13.45 ci sarà la conferenza stampa del segretario generale della Nato. Alle 15.30, poi, ci sarà un incontro dei leader di Ucraina, Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Polonia con Rutte. Trump dovrebbe avere un bilaterale con Zelensky.

Gli smarcamenti dei Paesi

Il tema della Difesa è al centro del vertice: dovrebbe vedere diversi Paesi d’accordo, ma con alcune rilevanti eccezioni. Una di queste è la Spagna di Pedro Sanchez, che potrebbe non andare oltre il 2,1% stabilito in Galles nel 2014. "C'è una comunicazione ufficiale" da parte dell'Alleanza che "mette in chiaro" che il Paese iberico "non si impegna ad aumentare le spese militari al 5%", ha ribadito la portavoce ufficiale dell'esecutivo, la ministra Pilar Alegría. “L'accordo sul 5% non è ancora concluso: non consideratelo un dato di fatto finché non avremo preso una decisione", ha frenato il premier svedese Ulf Kristersson. "C'è un problema con la Spagna", ha confermato anche Trump. Un problema che potrebbe interessare anche l’Italia: come ha fatto presente il ministro italiano dell’Economia Giancarlo Giorgetti, i Paesi sottoposti a procedura d’infrazione per deficit eccessivo, e con un debito pubblico altissimo, avranno una capacità ridotta di aumentare le spese militari. Roma rischia di non essere la sola: tra le fila di chi annaspa, oltre all'Italia, ci sono anche il Canada, il Belgio, il Lussemburgo e probabilmente anche la Francia. Con gli Usa che spingono per un accordo, è perciò probabile che nella dichiarazione del vertice venga usata “una formula più flessibile” che renda “l’obiettivo di spesa facoltativo o escluda la Spagna dall’applicazione” del 5%. In discussione ci sarebbe anche l’ipotesi di un altro tipo di compromesso, cioè una dilazione dell’obiettivo al 2040, o una maggiore flessibilità nella definizione delle voci ammissibili. 

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Chi partecipa al vertice Nato

Al vertice Nato presenti tutti i Paesi dell’Alleanza Atlantica, alcuni ospiti “storici”, come il Giappone, e l’Unione europea. Tema centrale l’Ucraina, con Zelensky presente. Rutte ha dichiarato: "Il mio obiettivo è che il vertice abbia conclusioni concise: non è necessario ripetere ogni frase o impegno già espressi, perché restino validi”. Il tema della spesa militare e la presenza del Giappone porteranno il vertice a ribadire la centralità dell’Indo-Pacifico, tema particolarmente caro a Trump. Non è un caso, infatti che lo stesso Rutte abbia ribadito negli incontri prevertice che “la Russia fa squadra con Cina e Iran” e che “non esiste più l’Ovest o l’Est, esiste solo la Nato”.

La contromanifestazione

In contemporanea al vertice Nato c'è sempre nella capitale olandese una sorta di contromanifestazione convocata dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, per denunciare l’aumento delle spese militari che sottrarrebbero risorse a sanità, istruzione e welfare. All'appello dell'ex presidente del Consiglio hanno aderito alcuni partiti e volti politici europei come Zoe Konstantopoulou (Grecia), Sumar (Spagna), Partito Comunista Portoghese, Akel (Cipro), Partito del Lavoro del Belgio, Michael McNamara (Irlanda), Rudi Kennes (Belgio), Stacilo (Repubblica Ceca), Partito Socialista Olandese, For Stability (Lettonia), Manon Aubry (Francia), Ana Miranda Paz (Galizia).

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Vertice Nato: l’aumento della spesa militare divide gli europei

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