Guerra Ucraina Russia, attacchi e droni nella notte: 4 morti a Kharkiv e Rostov

Mantenere la pressione sul presidente russo Vladimir Putin e sostenere l'Ucraina. Sono le due direttrici lungo cui secondo Gran Bretagna, Francia e Germania è necessario continuare a muoversi per arrivare a una soluzione della guerra. Lo si legge in un comunicato diffuso dall'ufficio del premier britannico dopo il colloquio telefonico di oggi tra Keir Starmer, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, questa mattina. "I leader hanno convenuto che debba esservi alcuna sospensione della pressione su Putin affinché vada al tavolo dei negoziati. Hanno sottolineato che resta più importante che mai sostenere l'Ucraina, in modo che sia nella posizione più forte possibile", riferisce la nota.

È scomparso da quasi un mese Gustavo Viana Lemos, 31enne ex-militare della marina brasiliana partito volontario per combattere con l'esercito ucraino. L'ultimo contatto con la famiglia risale alla fine di giugno, prima di una missione. La notizia della sua presunta morte è arrivata il 21 luglio da un compagno d'armi, ma nessuna comunicazione ufficiale è giunta né dal ministero degli Esteri né dall'ambasciata brasiliana a Kiev. "Dato che non abbiamo il corpo né conferme, speriamo ancora che non sia vero", ha dichiarato un familiare al portale G1. Gustavo viveva con i genitori a Laguna, nel sud di Santa Catarina. Non aveva figli e, secondo il parente, sognava da tempo di partecipare a un conflitto armato. Secondo il ministero degli Esteri, dal 2022 otto brasiliani sono morti in combattimento e altri tredici risultano dispersi. Le stime indicano fino a cento brasiliani attualmente nelle fila della Legione internazionale ucraina. Per attrarre nuovi volontari, Kiev offre stipendi fino a 4 mila euro (25mila real) al mese e ha avviato campagne di reclutamento in portoghese, con video promozionali e il coinvolgimento di ex militari e civili esperti. La pagina ufficiale per l'arruolamento è stata tradotta e diffusa tramite WhatsApp, Telegram e Signal. La strategia replica il modello colombiano: circa duemila ex miliari e guerriglieri del Paese sudamericano sono già stati impiegati dall'Ucraina, attirati da compensi elevati rispetto agli standard nazionali. 

L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea o alla Nato romperebbe il delicato equilibrio di potere tra Occidente e Russia e provocherebbe una reazione da parte di Mosca. A sostenerlo è il primo ministro ungherese Viktor Orban, intervenuto durante un raduno studentesco in Romania e ripreso dall'emittente M1. "L’idea che l’Ucraina debba appartenere all’Occidente in realtà porta a uno squilibrio nei rapporti di forza tra Occidente e Russia", ha affermato, sottolineando che "se si metterà sul tavolo la questione dell’adesione dell’Ucraina alla Nato, i membri dell’Alleanza si troveranno in una crisi esistenziale permanente".

Per lo stesso motivo, ha aggiunto Orban, "l’Ucraina non dovrebbe entrare nemmeno nell’Unione Europea, perché anche questo porterebbe alla guerra" con la Russia. "Questo non deve essere permesso, nemmeno se tutto Bruxelles si capovolgesse", ha affermato. Il governo ungherese ha più volte ribadito la propria opposizione a un’eventuale integrazione dell’Ucraina nelle strutture euro-atlantiche, ritenendola un rischio diretto di escalation militare tra Europa e Russia e un possibile innesco di un conflitto globale.

L'Ucraina ha colpito la scorsa notte con droni una delle più grandi fabbriche di radioelettronica che equipaggiano l'esercito russo, nella regione di Stavropol, nel sud della Russia. Lo hanno confermato fonti del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu). "La scorsa notte, i droni a lungo raggio dell'Sbu hanno attaccato la Signal", hanno riferito le fonti a Ukrinform. La fabbrica "è specializzata nella produzione di vari tipi di attrezzature per la guerra elettronica, apparecchi radar e di navigazione radio, sistemi radio telecomandati, e lavora per il complesso militare-industriale russo", ha spiegato ancora l'Sbu. La Signal è sottoposta a sanzioni internazionali. 

"Le parole ‘negoziati di pace’, ‘regolamento politico-diplomatico’, non sono mai state una vera filosofia dell’Occidente, né collettivo né atlantico". Lo ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, rispondendo a una domanda della Tass a margine del Festival mondiale della gioventù. "Se l’Occidente volesse davvero la pace in Ucraina, smetterebbe di fornire armi, di finanziare atti terroristici, e impedirebbe al regime di Kiev di diffondere ideologie estremiste. Invece fanno il contrario: discutono con sempre maggiore aggressività delle forniture militari e della militarizzazione, arrivando a spaventare apertamente le proprie popolazioni". 

Almeno tre persone sono morte nell'Ucraina centrale e due nella Russia occidentale in attacchi aerei delle forze di Kiev e di Mosca. Lo hanno riferito fonti ufficiali. Tre le vittime a Dnipro, secondo il governatore Sergei Lissak. Sei i feriti. L'aviazione ucraina ha riferito che la Russia ha lanciato "208 droni e 27 missili di diverso tipo": 183 i droni e 17 i missili abbattuti. Nel distretto russo di Zimovnikovsky, dove un'auto ha preso fuoco in seguito a un bombardamento di droni ucraini, hanno perso la vita due persone, ha annunciato il governatore della regione di Rostov, Yuri Slyusar. Secondo il ministero della Difesa russo, la contraerea ha intercettato 54 droni, 24 dei quali nella regione di Bryansk, al confine con l'Ucraina. 

L’esercito russo ha annunciato di aver conquistato il villaggio di Malievka, nella regione di Dnipropetrovsk, nel centro-est dell’Ucraina. Si tratta, secondo Mosca, della seconda località conquistata in questa provincia dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022. Le forze armate russe hanno comunicato su Telegram di aver "liberato la località di Malievka", dopo aver rivendicato all’inizio di luglio un’altra conquista nella stessa regione, mai confermata da Kiev. La zona, finora meno colpita dai combattimenti rispetto ad altre aree del fronte, sembra assumere crescente rilievo nelle operazioni militari russe.

Gli Stati Uniti hanno accusato la Cina di sostenere la guerra russa in Ucraina durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di ieri, chiedendo a Pechino di interrompere l’export di materiali a doppio uso verso Mosca. La rappresentante statunitense ad interim all’Onu, Dorothy Shea, ha sottolineato che "la pretesa di Pechino di aver applicato rigorosi controlli sulle esportazioni crolla di fronte al ritrovamento quotidiano di componenti cinesi nei droni, nelle armi e nei veicoli usati dalla Russia contro l’Ucraina".

Il vice rappresentante cinese all’Onu, Geng Shuang, ha respinto le accuse definendole "infondate" e ha dichiarato che "la Cina non è parte del conflitto e ha sempre controllato rigorosamente l’esportazione di materiali a doppio uso, inclusi i droni". Geng ha invitato gli Stati Uniti a "smettere di scaricare colpe sulla questione Ucraina e creare confronti, e a impegnarsi invece per un cessate il fuoco e per i colloqui di pace".

Nonostante le dichiarazioni ufficiali, la Cina rimane uno dei principali partner economici della Russia, importante acquirente di petrolio e fornitore di materiali strategici al settore della difesa russo. Recenti rapporti indicano che motori per droni cinesi sono stati inviati clandestinamente in Russia, eludendo le sanzioni occidentali. Nel frattempo, l’Ucraina ha più volte denunciato l’allineamento di Pechino con Mosca, mentre a settembre è previsto un incontro tra i presidenti Putin e Xi Jinping nel vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai.

Gli attacchi russi nella notte contro più regioni dell’Ucraina hanno causato almeno due morti e otto feriti. In particolare, nella regione di Dnipropetrovsk, il governatore Serhiy Lisak ha parlato di una "notte terribile" e di un "attacco combinato massiccio", durante il quale le difese ucraine sono riuscite ad abbattere sette missili e 26 droni. Nonostante ciò, diversi impatti hanno provocato incendi in automobili private e in un centro commerciale quasi completamente distrutto.

Anche la regione di Kharkiv è stata colpita: a Zmiiv almeno tre persone sono rimaste ferite in seguito a nuove ondate di droni russi. Intanto, Mosca ha denunciato la morte di due civili a Rostov a causa di attacchi aerei ucraini. I raid arrivano all’indomani dell’attacco russo contro un centro medico a Kharkiv, che ha provocato un morto e 14 feriti, secondo quanto riferito dal Servizio statale per le emergenze ucraino.

La Russia ha richiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'Ucraina per il 31 luglio. Lo riferisce Ria Novosti, citando le dichiarazioni del primo vice rappresentante permanente all'Onu, Dmitry Polyansky. "State ostinatamente cercando di ignorare quanto corrotto sia il regime di Kiev che sta cercando di salvare la pelle di Zelensky e della sua cricca, mettendo in discussione il futuro del suo Paese. Discuteremo di questo in dettaglio in una riunione separata che abbiamo richiesto per il 31 luglio, dove proponiamo di concentrarci sulla discussione delle azioni che compromettono la ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto ucraino, compresi i tentativi di interrompere il canale negoziale diretto russo-ucraino a Istanbul", ha affermato Polyansky. Le parti hanno già tenuto due round di colloqui a Istanbul, a maggio e a giugno. Il risultato è stato uno scambio di prigionieri e la consegna dei corpi dei militari deceduti. Allo stesso modo, Mosca e Kiev si sono scambiate bozze di memorandum sulla risoluzione del conflitto. Al terzo round, svoltosi il 23 luglio, le delegazioni hanno concordato di proseguire a tempo indeterminato gli scambi medici di feriti e malati gravi. Il capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, ha espresso la speranza di proseguire i contatti con la parte ucraina, non solo a livello di delegazioni. Durante i colloqui, Mosca ha proposto a Kiev di creare tre gruppi di lavoro per risolvere il conflitto e la parte ucraina ha promesso di prendere in considerazione questa iniziativa. 

La Russia e l'Ucraina hanno pronta una lista di civili da scambiare per gruppi di 20. A riferirlo all'agenzia Tass è il deputato della Duma, Dmitry Kuznetsov, precisando che tra loro ci sono civili che hanno già ricevuto visite nella primavera del 2023. Come precedentemente affermato da una fonte della Tass, Russia e Ucraina effettueranno scambi non solo di militari, ma anche di civili. Tale accordo è stato raggiunto durante il terzo round di negoziati a Istanbul. Kuznetsov ha riferito, inoltre, che si prevede di creare liste verificate di prigionieri politici che si trovano in carcere in Ucraina per simpatie con la Russia. "Abbiamo in mano i primi elenchi verificati: sia in Russia che in Ucraina. Sono quelli che abbiamo visitato nell'ambito di una visita reciproca ai prigionieri civili nella primavera del 2023. Li abbiamo sotto forma di video dai luoghi di detenzione. Stiamo parlando di un formato di 20 persone per 20", ha affermato Kuznetsov. Ha sottolineato che nel 2023 il suo ufficio ha collaborato con il difensore civico ucraino Dmytro Lubinets. Hanno visitato prigionieri di diverse nazionalità: Kuznetsov ha incontrato dei detenuti ucraini in Russia e Lubinets dei russi in Ucraina, sia civili, prigionieri politici che militari. 

Diversi civili sono rimasti feriti nei nuovi attacchi con droni e missili lanciati nella notte contro la città ucraina di Kharkiv, a soli 25 chilometri dal confine russo. Lo ha riferito il sindaco Ihor Terekhov su Telegram, senza fornire ulteriori dettagli sul numero delle vittime. Già nelle ore precedenti, Terekhov aveva denunciato danni a edifici residenziali, magazzini e veicoli, segnalando l’intensificarsi dei bombardamenti in una zona già duramente colpita nei giorni scorsi.

Intanto, nel sud-est dell’Ucraina, un razzo russo ha provocato un incendio nella città di Kamianske, nella regione di Dnipropetrovsk, secondo quanto riferito dal governatore militare regionale Serhiy Lysak. Esplosioni sono state segnalate anche nella città di Dnipro, ma al momento non si conoscono dettagli su eventuali vittime o danni.