Zelensky ritira Kiev da Convenzione di Ottawa su mine anti-uomo: cos'è e cosa significa

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Introduzione

L'Ucraina ha annunciato la sua uscita dal trattato sulla messa al bando delle mine anti-uomo, anche detto Convenzione di Ottawa, che vieta l'uso, la detenzione, la produzione e il trasferimento di tali ordigni e impone la distruzione degli stock esistenti nonché l'assistenza alle vittime del loro uso.

 

Kiev rottama Ottawa sulla scia di altri Paesi che hanno preso simili decisioni, come la Polonia e i Paesi baltici, tra cui Lituania, Estonia e Finlandia. A oggi sono 133 gli Stati firmatari su un totale di 164 Stati coinvolti. Due Stati, le Isole Mars e il Turkmenistan, hanno firmato ma non ratificato il Trattato, e altri 32 Stati - tra cui Cina, Russia, Usa, Repubblica di Corea, Corea del Nord, Israele, Libia e Libano - non la hanno né firmato né ratificato. Ma di cosa si tratta? E quali sono le ragioni che stanno dietro alla scelta di Kiev? (TUTTE LE NEWS IN DIRETTA SUL CONFLITTO)

Quello che devi sapere

La Convenzione

Come ricorda anche la Farnesina, la Convenzione è entrata in vigore nel 1999, e tra gli Stati che l’hanno ratificata risulta inclusa l'Italia. Ad oggi, gravi preoccupazioni sono suscitate dal diffuso ricorso alle mine da parte di attori non statuali, che sono anche in grado di produrle in proprio o di ricorrere a ordigni di circostanza noti come “ordigni esplosivi improvvisati” (Improvised Explosive Devices - Ieds). Altre aree di lavoro riguardano la distruzione degli stock, la bonifica delle aree minate, le misure di trasparenza e, soprattutto, l'assistenza alle vittime.

 

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La distruzione degli ordigni

La Convenzione impegna gli Stati alla distruzione di tutte le mine antipersona in loro possesso o sotto il loro controllo, "al più presto”, ma in ogni caso non oltre i quattro anni dall'entrata in vigore del Trattato per lo Stato interessato. L'unica eccezione alle disposizioni sulla distruzione riguarda mine che possono essere tenute ai fini di addestramento relativo a tecniche di rilevamento, bonifica o eliminazione e in numeri comunque minimi necessari a tali fini. A oggi, 157 Stati membri hanno eliminato l'interezza dei loro depositi, che cumulativamente contano oltre 47 milioni di ordigni. 

 

Il Trattato, inoltre, impone ai suoi membri l'identificazione delle aree contaminate, la loro segnalazione e delimitazione che garantisca la protezione dei civili finché il processo di bonifica non sia terminato. La bonifica totale deve intervenire entro 10 anni dall'entrata in vigore della Convenzione per lo Stato interessato, salvo richiesta di proroga che, comunque, non può superare un ulteriore periodo di 10 anni.

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Come si è arrivati alla Convenzione di Ottawa

Le mine anti-uomo vennero impiegate in modo massiccio nella Seconda guerra mondiale e poi il loro uso è continuato e cresciuto nei conflitti successivi. Ma l'eredità che l'uso delle anti-uomo si lascia dietro è pesante: sminamenti costosi e spesso incompleti lasciano per anni le trappole sepolte, mietendo vittime fra i civili dopo la fine dei conflitti.

 

Il primo passo verso l'abolizione e il divieto dell’uso delle mine risale al 1977, in sede di revisione della Convenzione di Ginevra. Nel 1980, una Conferenza delle Nazioni Unite a Ginevra adotta la Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali. Tra i Protocolli annessi, il "Protocollo II sulla proibizione o restrizione dell'uso di mine, trappole esplosive e altri dispositivi", che introduce delle restrizioni nell'uso di mine terrestri antiuomo.

 

Negli anni '90 si sono mosse alcune Ong e, nel 1993, la Francia ha presentato formalmente richiesta al Segretario generale delle Nazioni Uniti affinché venisse convocata una Conferenza di revisione della Convenzione delle Nazioni Unite su certe armi convenzionali in accordo con l'articolo 8 della stessa convenzione e per rafforzare le disposizioni sull'uso di mine terrestri antiuomo. Nel 1997 la Convenzione ha ottenuto le firme di 122 Stati quando il Trattato venne aperto alla firma il 3 dicembre 1997 a Ottawa, in Canada. Attualmente, come detto, ci sono 164 Stati parte al Trattato.

La decisione dell'Ucraina

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, il 29 giugno ha firmato un decreto che rende effettiva la decisione del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina di ritirare il Paese dalla Convenzione di Ottawa. Secondo il colonnello dell'Sbu Roman Kostenko, "questo è un passo che la realtà della guerra richiede da tempo. La Russia non ha aderito a questa Convenzione e sta utilizzando mine su larga scala contro i nostri militari e civili. Non possiamo rimanere vincolati a un ambiente in cui il nemico non ha restrizioni". Ora servirà il via libera della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino. Anche Polonia, Lettonia, Estonia e Finlandia avevano già preso la stessa decisione.

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Zelensky: "Segnale per tutti i Paesi confinanti con la Russia"

"Questo è un segnale per tutti i Paesi confinanti con la Russia”, ha dichiarato Zelensky sulla sua decisione. "La Russia non ha mai aderito” alla Convenzione di Ottawa, "e utilizza le mine antiuomo in modo estremamente cinico. E non solo ora, nella guerra contro l'Ucraina", ha osservato ancora il presidente.

 

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