Thomas D’Alba, chi è il combattente italiano morto in Ucraina

Mondo
Ansa via X/MaistroukV

Ex Folgore, il 40enne si era arruolato nelle fila di Kiev. È morto intorno alla metà di giugno a Sumy, come riferisce l’attivista ucraino Vladislav Maistrouk che lo conosceva. Diplomato in una scuola professionale di musica D'Alba, ex parà, il quarantenne aveva lasciato la Folgore per abbracciare la sua grande passione per la musica

ascolta articolo

Un altro italiano è morto al fronte in Ucraina mentre combatteva al fianco di Kiev. Si chiamava Thomas D’Alba, classe 1985, originario di Legnano (Milano). A dare alcune informazioni sul suo decesso è il creator digitale e attivista ucraino Vladislav Maistrouk, che lo conosceva e lo aveva incontrato di recente. L’italiano è morto a Sumy intorno alla metà di giugno: "D'Alba era un uomo gentile e coraggioso, un italiano. È caduto in battaglia, nel Donbass, difendendo l'Ucraina e l'Europa", scrive Mainstrouk. (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA SULLA GUERRA IN UCRAINA)

Gli ex colleghi: “Insegnante combattente”

D’Alba era un ex parà. Diplomato in una scuola professionale di musica, il quarantenne aveva deciso di lasciare la Folgore per abbracciare la sua grande passione per la musica. I suoi colleghi insegnanti della Scuola di Musica Paganini di Legnano lo descrivono come un insegnante combattente. "Ha lavorato con noi come insegnante di batteria per 10 anni”, ha raccontato il direttore della scuola Fabio Poretti. “A febbraio, scaduto il contratto, ci ha comunicato la sua decisione di partire per l'Ucraina. Non ci ha mai spiegato cosa l'abbia spinto a farlo, non è nemmeno sceso nei dettagli su cosa andasse a fare di preciso in Ucraina. Di certo, e chiunque l'abbia conosciuto può garantirlo, non lo hanno spinto motivazioni economiche. Era un uomo giusto, non in vendita".

Approfondimento

Ucraina, Trump: con Putin ho parlato di sanzioni. Potrebbero arrivarne

Non era sposato e amava la musica

Il diploma in batteria gli ha permesso di insegnare "per dieci anni, con passione, a giovani e adulti. In questi mesi non ha mai interrotto le comunicazioni con noi. Quando poteva mandava un messaggio. Sempre riservato, ma era il suo modo per farci sapere che stava bene. Per spiegare che persona fosse Thomas: nei due giorni di turno di riposo da soldato andava a suonare per i bambini ricoverati negli ospedali ucraini". D'Alba non era sposato, amava la musica quanto "odiava le ingiustizie". "Quando una settimana fa abbiamo ricevuto il primo messaggio che lo dava come disperso al fronte - ha sottolineato - siamo rimasti in silenzio per due ragioni. La prima: la speranza che potesse in qualche modo tornare. La seconda: è sempre stato riservato, e ha sempre chiesto riservatezza a tutti, sulla sua attività come parà e sulla sua scelta di andare a combattere con Kiev".

Mondo: I più letti