Dazi Usa, domenica incontro Trump-von der Leyen in Scozia. Cosa sappiamo sui negoziati

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Introduzione

Donald Trump e la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen si incontreranno per il loro primo bilaterale ufficiale durante la seconda presidenza del tycoon, mentre i tecnici di Washington e di Bruxelles sono al rush finale dell’estenuante trattativa sui dazi. Il faccia a faccia avverrà domani, domenica 27 luglio a Turnberry, in Scozia.

 

I nodi da sciogliere restano molti e il tempo stringe: dal 1° agosto, in caso di mancato accordo, scatterebbero le tariffe americane sui beni importati dall’Europa, mentre quelle europee sui beni statunitensi partirebbero dal 7 agosto. Trump si mostra positivo - “L'accordo sui dazi con l'Ue sarà quello più grande di tutti. Non vedo l'ora di incontrare Ursula von der Leyen, è una donna molto rispettata" – e l’intesa sembra ormai matura. Ma sul suo destino finale pesa ancora l’imprevedibilità del presidente Usa. 

Quello che devi sapere

Dazi, verso intesa Usa-Ue per tariffa base al 15%

Il patto a cui Stati Uniti e Unione europea hanno lavorato nelle ultime settimane ricalca quello già siglata da Washington con il Giappone, con una tariffa base al 15% a regolare le importazioni dall’Europa. Non un'aliquota bassissima, ma ritenuta quantomeno sopportabile dalle cancellerie europee. Lo schema include la clausola della 'nazione più favorita' (Mfn) - garanzia di parità e non discriminazione nel quadro della World Trade Organization - che stabilisce una tariffa media reciproca del 4,8% nel commercio transatlantico.

 

Per approfondire: Usa, come va l’inflazione con i dazi di Trump: ecco quali sono gli effetti sui prezzi

Le tariffe su acciaio e alluminio

Se sembra ormai dato per certo che scatterà il dazio al 15%, tutto è ancora in evoluzione per quanto riguarda un’altra importante partita, quella su acciaio e alluminio, per cui Trump non è intenzionato a venirsi incontro. Prima di decollare per la Scozia, parlando con i cronisti, ha dato l'impressione di voler frenare l'ottimismo degli ultimi giorni: "Su acciaio e alluminio non c'è molto margine di manovra"- Tradotto, sui primi due settori colpiti dai dazi americani la percentuale resterà del 50%. Un pugno duro che non rappresenta una novità: già nel 2018 Trump applicò tariffe rispettivamente del 25% e del 10% su acciaio e alluminio, provocando una reazione a catena: le contromisure continentali per 2,8 miliardi di euro colpirono prodotti simbolici come bourbon, Levi's e Harley-Davidson. Lo stesso arsenale che Bruxelles ha inserito anche nella sua prima lista di contro-dazi pronta a scattare il 7 agosto.

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Aliquota al 15% sulle automobili

Se tutto rimarrà come ora, andrà sensibilmente meglio al settore dell’automotive, sostenuto dal pressing costante delle ammiraglie tedesche. Il comparto, inclusa la filiera della componentistica, dovrebbe strappare un allentamento del dazio Usa oggi fissato al 25%, con l'armonizzazione alla soglia del 15%. Una tariffa ancora robusta, ma che restituisce comunque ossigeno competitivo a uno dei comparti più strategici per l'export continentale.

Le esenzioni su settori sensibili

Cruciale sarà poi la conferma (o meno) di alcune esenzioni per i settori più sensibili e ad alta intensità tecnologica: aerei civili, alcolici di pregio, legname, robotica avanzata e macchinari industriali, legname. In particolare, l'industria aerospaziale - storicamente segnata dal contenzioso tra il colosso franco-europeo Airbus e l'americana Boeing – dovrebbe beneficiare di un tacito accordo di non belligeranza a difesa delle rispettive catene del valore.

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La partita sui farmaci

Anche il comparto sanitario - farmaci, vaccini e dispositivi essenziali - potrebbe restare al riparo dal fuoco incrociato. Una scelta che andrebbe oltre la tutela delle big pharma, tesa a preservare la sostenibilità dell'intera filiera che - se lo spettro delle tariffe si materializzasse - subirebbe rincari dalle assicurazioni sanitarie fino alle tasche dei pazienti. Resta tuttavia un'incertezza sostanziale: nulla impedisce che Trump, già deciso ad avviare una graduale imposizione di dazi sui medicinali a partire da agosto, torni a intervenire sul dossier. Le sue dichiarazioni sono state nette: si potrebbe arrivare alla cifra monstre del 200%.

Le concessioni dell’Unione europea

Bruxelles potrebbe riconoscere alcuni standard tecnici statunitensi nell'automotive. Spazi di flessibilità, seppur calibrati e strategici, potrebbero inoltre estendersi a settori chiave per la sovranità tecnologica europea, come il digitale, l'intelligenza artificiale e le criptovalute. La proposta Ue prevede inoltre l'impegno ad aumentare le importazioni di Gnl e di armamenti a stelle e strisce.

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L'Ue frena sulla web tax per l'intesa con gli Usa

Novità delle ultime ore, fondamentale per non incorrere nelle ire di Trump, è che l'ipotesi di una digital tax europea sembra per ora essere stata messa in stand-by. Resta invece intatta la linea rossa sulla legge gemella Digital services act-Digital markets act (Dsa-Dma), i due pilastri normativi che impongono regole più severe su contenuti, trasparenza e concorrenza per i colossi del web, che sono comunque particolarmente sgradite all'amministrazione Trump.

 

Per approfondire: Dazi Trump, è vero che gli Usa sono stati “derubati per decenni” dall’Ue? I DATI

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