Dazi Trump, è vero che gli Usa sono stati “derubati per decenni” dall’Ue? I DATI
Dopo la lettera con la quale il presidente Usa ha annunciato l’innalzamento delle tariffe commerciali al 30%, a partire dal 1° agosto, l’Unione Europea punta a siglare un accordo negoziato “equo”. In caso di un nulla di fatto, tuttavia, la quasi totalità delle merci europee esportate oltreoceano verrebbe colpita dei dazi. Anche di questo si è parlato a “Numeri”, approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 14 luglio
DAZI TRUMP, BORSE UE TENGONO
- La lettera inviata da Donald Trump all’Unione europea sui dazi al 30% dal 1° agosto non ha mandato in fibrillazione i mercati. Le borse europee hanno evitato il ko il 14 luglio, con Milano, Madrid e Londra positive e Parigi e Francoforte poco sotto la parità. È il segno di una trattativa aperta che per gli analisti di Barclays potrebbe portare ad un accordo, almeno provvisorio, che mantenga le tariffe medie sui beni Ue al 10% o poco sopra. Anche di questo si è parlato a Numeri, approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 14 luglio
DAZI, QUANTO VALGONO LE ESENZIONI?
- L’Unione europea si è dunque aggiunta alla lista dei partner commerciali raggiunti dalla missiva del tycoon. Messico, Giappone, Sud Corea e Cina si preparano ad affrontare dazi statunitensi tra il 25 e il 35% ma con esenzioni su intere categorie di beni e servizi. In Canada, stando a una proiezione del governo di Ottawa, circa il 60% delle merci affronterebbe l'annunciato aumento delle tariffe al 35%, mentre la restante quota (40%) verrebbe esentata
QUANTE MERCI UE VERREBBERO COLPITE?
- Una situazione che appare ben diversa nel Vecchio Continente dove, secondo una stima della Commissione Ue, il 97% delle merci verrebbero colpite dall’aumento tariffario con un quota non superiore al 3% di esenzioni
LETTERA TRUMP, RAMMARICO UE
- Il commissario Ue al Commercio, Maros Sefcovic, non ha nascosto “rammarico e delusione” per la lettera inviata dal presidente Usa alla luce di negoziati giunti in “fase avanzata”. "L'attuale incertezza causata da dazi ingiustificati non può persistere all'infinito e pertanto dobbiamo prepararci a tutti gli esiti, compresa la possibilità, se necessario, di misure proporzionate e ponderate per ripristinare l'equilibrio nelle nostre relazioni transatlantiche”, ha affermato Sefcovic a margine del Consiglio dell’Ue sul commercio
CHI PAGHEREBBE I DAZI DI TRUMP?
- Servirebbe dunque un accordo tra le parti per scongiurare uno scenario da “guerra commerciale” che, secondo le previsioni della Federal Reserve, così come di altri istituti, potrebbe mietere vittime soprattutto tra le imprese e i consumatori americani. Come evidenzia l’analisi della Banca centrale americana, il mercato interno pagherebbe l’88% del conto finale, a fronte del 12% a carico dei Paesi esportatori
TRUMP: "NOI DERUBATI PER DECENNI DA AMICI E NEMICI"
- Trump, sul suo social Truth, continua tuttavia a ribadire la tesi secondo la quale il mondo si è approfittato degli Usa per troppo tempo. "Gli Stati Uniti d'America sono stati derubati nel commercio (e nell'esercito!), da amici e nemici, allo stesso modo, per decenni. Questo è costato migliaia di migliaia di dollari, e la situazione non è più sostenibile - e non lo è mai stata!", ha scritto il capo della Casa Bianca
DAZI USA-UE A CONFRONTO
- In realtà, ad oggi, l’Unione Europea ha dato più di una concessione al partner oltreoceano. Confrontando i dati di Casa Bianca, Wto e Commissione Europea, le tariffe Ue sui beni americani – esclusi quelli agricoli - toccano un punto percentuale, a fronte dell’8,5% di dazi americani applicati al Vecchio Continente
USA-USA, INTERSCAMBIO IN BENI E SERVIZI
- Nel 2024, l’Unione ha venduto sull'altra sponda dell'Atlantico circa 850miliardi di euro in beni e servizi. Dall’altra parte, gli Stati Uniti hanno esportato circa 760 miliardi di euro, dati che rivelano uno squilibrio commerciale ma anche un interscambio di forte intensità con settori dove gli Usa esercitano di fatto un monopolio: su tutti i servizi digitali e l'intelligenza artificiale
L'ANDAMENTO DEI SALARI A PARITÀ DI POTERE D'ACQUISTO
- Come evidenzia l’Ocse, nel periodo 2000-2023, i salari a parità di potere d’acquisto sono cresciuti più negli Stati Uniti rispetto ai principali Paesi europei: Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Italia. Se davvero l'Ue si fosse approfittata del divario commerciale, l'andamento dei salari non sarebbe com'è
RAPPORTO LETTA: "MILIARDI DI RISPARMI UE IN ECONOMIA USA"
- Di “arricchimento” dell’economia americana generata dagli interscambi commerciali aveva parlato nel 2024 anche l’ex premier italiano Enrico Letta nel Rapporto “Much more than a market”. Il Rapporto calcolava in 300 miliardi di euro l’ammontare dei risparmi delle famiglie europee che ogni anno finiscono all’estero e foraggiano principalmente l’economia a stelle e strisce