Usa, come va l’inflazione con i dazi di Trump: ecco quali sono gli effetti sui prezzi

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I dati dell'inflazione Usa e l'aumento dei prezzi

Le tariffe volute da Donald Trump potrebbero avere ripercussioni sull’economia americana, con l’inflazione che mostra i primi segni di rialzo e alcuni prodotti che registrano aumenti. Intanto il tycoon ha ripreso ad attaccare il presidente della Fed Jerome Powell, il cui mandato scade a maggio 2026: di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, il programma di SkyTG24 andato in onda il 16 luglio 2025 

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I dazi restano al centro delle tensioni tra gli Stati Uniti e i Paesi alleati, come l’Unione europea che ha ricevuto una lettera pochi giorni fa nel quale veniva annunciato l’arrivo di tariffe al 30% a partire dal 1° agosto. Un tema che però rischia di avere ripercussioni anche sull’economia americana, con un possibile l'aumento dei prezzi e dell’inflazione che andrebbe a gravare sulle tasche dei consumatori americani. Intanto si fanno sempre più insistenti le voci che vorrebbero il licenziamento di Jerome Powell, capo della Federal Reserve, la Banca centrale americana, a cui Trump imputa il mancato taglio dei tassi di interesse. Di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, il programma di SkyTG24 andato in onda il 16 luglio 2025. 

I dati sull'inflazione Usa
I dati sull'inflazione Usa - SkyTG24

I prezzi e l’inflazione

L’andamento dell’economia americana è evidenziato anche dall’inflazione, cresciuta del 2,7% a giugno su base annua, in leggero rialzo rispetto ai dati dell’ultimo trimestre. A calcolarla è lo U.S. Bureau of Labor Statistics, l’equivalente americano dell’Istat che, però, negli ultimi mesi ha visto molti licenziamenti con la conseguenza di non riuscire più a misurare l'inflazione. L’effetto dei dazi si nota ancora poco, per diverse ragioni: molte tariffe sono state solo annunciate e non implementate; molte aziende hanno già fatto le scorte che anticipano i dazi stessi; servono settimane o mesi per “trasferire” gli aumenti che, in parte, vengono assorbiti dai produttori e dalla filiera stessa. I primi segnali su alcuni prodotti, tuttavia, già si intravedono: secondo i numeri di Dataweave, da gennaio i mobili e gli accessori casa sono saliti del 4,7%; i giocattoli del 3,8% mentre scarpe e abbigliamento soltanto dell’1,9%. 

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Il caso Powell

Già prima che fossero noti questi dati il presidente americano Donald Trump aveva messo nel mirino Jerome Powell, presidente della Fed, al quale il tycoon imputa da tempo il mancato taglio dei tassi di interesse. “Jerome Powell è sempre in ritardo. L'Europa ha tagliato i tassi dieci volte in un breve periodo. Sta facendo un lavoro terribile. È un terribile presidente della Fed”, ha dichiarato il tycoon, incontrando ieri il principe del Bahrein, escludendo però un suo possibile licenziamento. "Non stiamo parlando e pianificando di licenziare Jerome Powell: un cambio ci sarà in otto mesi e sceglieremo qualcuno che farà un grande lavoro", ha dichiarato Trump, riferendosi alla scadenza del mandato del presidente della Fed nel maggio del 2026. In meritop al licenziato il tycoon ha dichiarato: "Non escludo nulla ma è molto improbabile, a meno che non debba lasciare per frode sulla ristrutturazione della sede della Fed”. Secondo quanto riportano i media Usa, però, il presidente ha discusso di quest’eventualità in un incontro con i deputati repubblicani del Congresso martedì sera: a questi Trump avrebbe mostrato la bozza di una lettera che annunciava il siluramento di Powell e chiesto se dovesse o meno inviarla. Una circostanza smentita dallo stesso presidente. 

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